Assegno unico: al via la domanda Inps. Ecco come fare

Si parte. Il 1 gennaio 2022 si potrà iniziare a presentare la domanda per l'assegno unico universale destinato a tutte le famiglie residenti in Italia che hanno al loro interno uno o più figli conviventi fino al ventunesimo anno di età. L'Inps ha messo a disposizione un simulatore per conoscere l'importo e dal 1 gennaio, con SPID sarà possibile inserire anche la domanda.

Image

Si parte. Il 1 gennaio 2022 si potrà iniziare a presentare la domanda per l'assegno unico universale a cui possono accedere tutte le famiglie residenti in Italia all'interno delle quali ci sono uno o più figli conviventi fino al ventunesimo anno di età. A poter fare domanda anche il nucleo famigliare che è in attesa di un figlio purchè i mesi di gravidanza siano pari a 7 o più. 

Una rivoluzione del sistema di welfare italiano, testato con l'assegno temporaneo che dal 1 luglio è invece erogato dall'Inps ai disoccupati, agli incapienti, alle partite IVA e ai percettori del reddito di cittadinanza.

L'assegno unico ai figli è universale. Quindi una misura che spetterà a tutte le famiglie con figli, purchè non superino i 21 anni o qualora li superassero si trovino in condizioni di disabilità.

L'assegno unico a figli è una misura che andrà a rimpiazzare altre misure che fino al 31 dicembre 2021 sono rimaste in vigore come il bonus bebè, il bonus mamma, l'assegno al nucleo familiare e le detrazioni per figli a carico. Queste misure dal 1 gennaio 2022 sono sostituite dall'assegno unico ai figli e varierà in funzione della composizione del numero dei figli, dalla condizione lavorativa e dal valore dell'ISEE.

Infatti l'importo dell'assegno unico sarà parametrato in base all'indicatore della situazione economica equivalente che potrà essere richiesta all'Inps dal 1 gennaio 2022. Così come la domanda dell'assegno unico potrà essere presentata sempre dal 1 gennaio 2022. Mentre l'erogazione, a carico dell'Inps avverrà dal mese di marzo e sarà mensile. 

Dal 28 dicembre l'Inps ha messo a disposizione un simulatore che permette di poter verificare in modo ufficioso il valore mensile dell'assegno unico. Ufficioso, perchè si deve inserire il valore dell'ISEE che al momento è quello del 2021 che come prevede la norma scade appunto il 31 dicembre.

Assegno unico ai figli: ecco a chi spetta

La misura a favore dei figli è finalmente ufficiale. Con il decreto legislativo del 23 dicembre approvato dal consiglio dei ministri, l'assegno unico universale è realtà. Dopo un percorso piuttosto prolungato ed una interruzione a giugno, quando con il decreto dell'8 giugno si decise di dare avvio in modo temporaneo all'assegno solo per determinate categorie di beneficiari, dal 1 gennaio tutte le famiglie residenti in Italia, da almeno due anni anche non consecutivi, potranno avere dall'Inps, accreditato ogni mese, l'assegno unico per ogni figlio.

La misura quindi è destinata alle famiglie con figli, anche quelle in cui si è in attesa di avere un figlio in quanto la mamma è al settimo mese di gravidanza. L'assegno unico sarà erogato fino all'età di 21 anni. Il decreto legislativo attuativo della legge istitutiva dell'assegno unico, la n. 46 del 1 aprile 2021 stabilisce i requisiti che i giovani figli maggiorenni ma di età compresa tra 18 e 21 anni devono rispettare per poter ricevere, anche in forma diretta, l'assegno unico: 

frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea;

svolga un tirocinio ovvero un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui;

sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;

svolga il servizio civile universale.

Tra i beneficiari dell'assegno unico a figli ci sono anche i percettori del reddito di cittadinanza, che continueranno quindi a percepirlo come è avvenuto da luglio a dicembre 2021. 

Assegno unico ai figli: alcune novità

L'Inps ha pubblicato un breve vademecum in cui spiega chi e quando presentare la domanda per il nuovo assegno unico universale e da quando verrà pagato.

La novità è che nei mesi di gennaio e febbraio, i lavoratori con busta paga continueranno a percepire l'assegno al nucleo famigliare e le detrazioni per lavoro dipendente, come accadeva fino ad ora. Mentre da marzo, quegli importi usciranno dal cedolino e saranno sostituiti dall'assegno unico universale, che però sarà pagato dall'Inps.

Non ci sono limiti all'ISEE nè vi è l'obbligo di presentarlo. Tuttavia in queste condizioni l'Inps verserà l'importo minimo fissato in 50 euro. 

Se durante l'anno di fruizione dell'assegno unico dovesse nascere un altro figlio, si potrà presentare una modifica della composizione del nucleo famigliare con apposita procedura Inps.

Assegno unico: come fare domanda

La domanda per poter avere l'assegno unico ai figli si potrà fare a partire dal 1 gennaio 2022, da quando sarà operativo il portale sul sito dell'Inps. Per accedere però bisogna essere dotati di SPID oppure di una carta d'identità elettronica o della carta nazionale dei servizi abilitati per le funzioni online dei siti della pubblica amministrazione.

La domanda dovrà essere presentata da uno dei due genitori, anche da chi aveva già presentato domanda per l'assegno temporaneo. Invece non dovrà presentare la domanda il percettore del reddito di cittadinanza, che invece riceveranno in automatico l'importo direttamente sulla carta del reddito di cittadinanza.

Il simulatore messo a disposizione dall'Inps, fa intuire come potrebbe essere il form della domanda che andrà compilato da uno dei due genitori. C'è tuttavia tempo fino al 30 giugno 2022 per presentare la domanda e ricevere anche le mensilità pregresse da marzo a maggio, oltre al mese di giugno. Se la domanda è presentata dopo giugno, si percepiranno gli importi dal mese di presentazione della domanda. Ogni anno, il nucleo famigliare dovrà presentare la domanda, ed il pagamento andrà da marzo a febbraio dell'anno successivo. 

Nella domanda si dovrà certificare quanti figli minorenni ci sono nel nucleo famigliare, quanti sono quelli con disabilità grave, media o non autosufficienti. Egualmente si dovrà indicare quanti figli maggiorenni ci sono fino all'età di 21 anni e se oltre, se c'è disabilità.

Inoltre, sono previste anche delle maggiorazioni legate allo svolgimento di attività lavorativa da parte di entrambi i genitori. Queste maggiorazioni sono state introdotte per invogliare i genitori a non abbandonare l'attività lavorativa.

Inoltre si dovrà indicare se in possesso dell'ISEE. Come si è scritto poco sopra, l'assegno unico è riconosciuto anche in assenza di ISEE, ma nel suo importo più basso. 

Infine nella domanda andrà riportato l'IBAN su cui l'Inps effettuerà i pagamenti mensili.

A poter presentare la domanda anche i figli maggiorenni che potranno così ricevere direttamente l'importo spettante.

Assegno unico: quanto spetta da marzo 2022

Il decreto legislativo attuativo della legge n.46 del 1 aprile 2021, stabilisce all'art. 4 i criteri per la determinazione degli importi. Li riportiamo in modo schematico di sotto.

Per il primo figlio minorenne presente nel nucleo famigliare spettano le seguenti somme in base all'ISEE:

  • ISEE non superiore a 15.000 euro: 175 euro al mese
  • ISEE compreso tra 15.000 euro e 40.000 euro: da 175 a 50 euro
  • ISEE oltre 40.000 euro: 50 euro al mese.

Se nel nucleo famigliare ci sono due figli, gli importi sopra riportati sono raddoppiati. Se invece i figli sono tre, alla somma base per il singolo figlio si devono sommare le maggiorazioni che però non fanno triplicare l'importo, ma comunque l'aumentano. Ecco gli importi sempre in funzione dell'ISEE:

  • ISEE non superiore a 15.000 euro: maggiorazione di 85 euro 
  • ISEE compreso tra 15.000 euro e 40.000 euro: maggiorazione da 85 a 15 euro;
  • ISEE oltre 40.000 euro: maggiorazione di 15 euro con ISEE.

A questi importi si aggiungo alcune maggiorazioni che sono:

  • in presenza di madri con un' età fino a 21 anni spetterà 20 euro per ogni figlio;
  • se entrambi i genitori lavorano, invece spetterà 30 euro per ogni figlio;
  • per le famiglie numerose con quattro o più figli, invece si sarà una somma forfettaria riconosciuta ogni mese, in aggiunta all'importo dell'assegno, di 100 euro.

Infine per chi avrà un ISEE non superiore a 25.000 euro e avrà beneficiato nel 2021 del'assegno al nucleo famigliare, spetterà un'ulteriore maggiorazione al fine di rendere l'assegno unico progressivo. Tale maggiorazione varrà per tre anni, nella misura piena nel 2022, al 66% nel 2023 e al 33% nel 2024.

I pagamenti dell'assegno unico avverranno per ogni anno dal 1 marzo al 28 febbraio dell'anno successivo. Per i pagamenti dei primi due mesi del 2023, e così negli anni successivi, si farà riferimento all'ISEE in corso di validità al 31 dicembre dell'anno precedente. Solo per il primo anno si dovrà avere un ISEE in corso di validità e quindi non potrà essere considerato l'ISEE del 2021.