Assegno unico, cosa fare in caso di domanda respinta

Assegno unico, il caos con i pagamenti sembra arrivare a una svolta. Alcuni richiedenti, nel passaggio dalla fase di lavorazione a quella di esito, hanno però costatato che la domanda risulta respinta. Cosa fare in questi casi? Vediamo le soluzioni e le date previste per il pagamento dell’assegno unico.

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L’assegno unico temporaneo, misura ponte che va ad anticipare l’arrivo del nuovo sostegno unico e universale per le famiglie italiane a partire dal prossimo anno, ha avuto un inizio burrascoso. 

Non tutte le domande, la cui procedura telematica è stata aperta dall’INPS a partire dal 1° luglio 2021, sono state completate dal pagamento dell’assegno unico atteso inizialmente già nel mese di agosto e ora in arrivo, ma non senza intoppi, per il mese di settembre. 

Inoltre, alcuni richiedenti non hanno ancora ricevuto l’esito della domanda, mentre altri hanno trovato sul Fascicolo Previdenziale la dicitura “respinta”. 

Potrebbe rivelarsi una situazione più frequente di quanto si pensi. L’INPS ha infatti reso noti i motivi di tali ritardi nell’accredito dell’assegno unico, imputandone la causa alla complessità del processo di verifica e di controllo delle istanze. 

Tra i problemi più comuni, la mancanza dell’ISEE, necessario per definire l’importo e ottenere il pagamento dell’assegno unico temporaneo, e alcune condizioni legate direttamente al richiedente, specialmente coloro che hanno inviato domanda, ma percepiscono gli ANF

Cerchiamo allora di capire cosa sta succedendo, cosa fare in caso di domanda di assegno unico respinta e quali sono le date previste per gli accrediti nel mese di settembre. 

Assegno unico, come controllare l’esito della domanda: in lavorazione, accolta, respinta 

È un inizio caotico quello dell’assegno unico temporaneo per i figli minori, prestazione che anticipa l’assegno unico del 2022. 

La misura si rivolge a una vasta platea e permette di ricevere un importante sostegno per i nuclei familiari in cui sono presenti minori, con maggiorazioni degli importi anche per i minori con disabilità

Proprio su quest’ultimo punto, l’avvocato Stefano Di Giacomo, che fornisce ogni giorno informazioni utili anche sul sito Risarcimenti & Rimborsi, dedica il seguente video: non solo tutte le indicazioni su come richiedere l’assegno unico, ma anche su quale sia la platea interessata e gli importi spettanti: 

Nonostante la maggiore inclusione per alcune categorie di persone, l’assegno unico temporaneo ha già dovuto fare i conti con diversi ostacoli. 

I pagamenti, infatti, tardano ancora ad arrivare per molte famiglie, a causa di alcuni rallentamenti dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale dei quali parleremo più approfonditamente nei prossimi paragrafi. 

Ora, mentre alcune domande stanno ormai passando dalla fase di lavorazione a quella in cui i richiedenti possono visualizzare l’esito della propria istanza, alcuni potenziali beneficiari hanno trovato la voce “respinta”, con il rischio di non poter ricevere gli accrediti relativi al nuovo assegno unico. 

Vediamo allora cos’è successo e quali possono essere le motivazioni per le quali non tutti hanno ricevuto un esito positivo alla propria richiesta. 

Prima di tutto, però, ricordiamo che l’unico modo per poter controllare lo stato della propria domanda è quello di collegarsi al sito dell’INPS, accedere con le proprie credenziali (che ricordiamo essere SPID, CIE oppure CNS) e andare nel Fascicolo previdenziale del cittadino. 

In questo modo, scoprirai se la tua domanda di assegno unico risulta: 

ancora in lavorazione: l’INPS sta eseguendo ulteriori controlli e verifiche per accertarsi che tu abbia diritto all’assegno unico; accolta: i controlli sono andati a buon fine, ti spetta l’assegno unico e potresti ottenere al più presto le disposizioni di pagamento; respinta: l’INPS ha riscontrato problemi, probabilmente relativi ai requisiti. 

Assegno unico e domanda respinta: quali le cause e cosa fare 

Se hai effettuato l’accesso sul sito dell’Istituto o se ti sei rivolto al tuo CAF per verificare lo stato della tua domanda di assegno unico e hai trovato la voce “respinta”, la prima cosa da fare è indagare sul motivo per il quale l’INPS abbia ritenuto necessario non accettare la richiesta. 

In effetti, le due cause segnalate dallo stesso Istituto che possano aver prodotto tale esito sono: 

mancanza di un ISEE in corso di validità; diritto del genitore richiedente o dell’altro genitore a richiedere gli ANF. 

La prima cosa che dovrai andare a verificare è dunque quella di assicurarti di essere in possesso di un ISEE aggiornato. Questo è fondamentale, dal momento che l’importo stesso dell’assegno unico temporaneo dipende dal valore dell’ISEE e che, in mancanza di tale dichiarazione, non c’è modo per poter ottenere il pagamento.

Altra cosa che dev’essere verificata è il diritto agli assegni al nucleo familiare (gli ANF). L’assegno unico temporaneo, in quanto misura che anticipa l’assegno unico e universale, non ha ancora preso il posto di tutti i bonus famiglia ad oggi ancora in vigore. 

Questa misura, che sarà valida solo fino al 31 dicembre 2021, a meno che non si verifichino ulteriori ritardi nella definizione e quindi entrata in vigore dell’assegno unico vero e proprio, è stata introdotta con l’obiettivo di ampliare la platea dei beneficiari. 

L’assegno unico temporaneo è infatti rivolto ad alcune categorie come: 

disoccupati; percettori di reddito di cittadinanza; lavoratori autonomi; incapienti.

Più in generale, la nuova misura è quindi rivolta a tutti coloro che non hanno possibilità di richiedere gli ANF. Va da sé che se invece chi ha presentato richiesta di assegno unico, pur avendo la possibilità di richiedere gli ANF anche per l’anno in corso, non ha diritto alla nuova misura

In questo caso, quindi, c’è poco da fare. Si dovrà rinunciare all’assegno unico temporaneo e richiedere nuovamente gli ANF. 

Assegno unico temporaneo: ecco cosa fare in caso di domanda respinta 

Come abbiamo anticipato, la mancanza di un ISEE in corso di validità o l’impossibilità di richiedere l’assegno unico se si è già beneficiari, o comunque si ha il diritto di richiedere gli ANF, sono le due cause più frequenti riscontrate dall’INPS dei rallentamenti, ma anche il motivo per cui la tua richiesta di assegno unico temporaneo è stata respinta. 

Il primo passo è dunque quello di aggiornare l’ISEE qualora non lo si sia ancora fatto, oppure richiedere gli ANF e rinunciare all’assegno unico. 

Ma se tali condizioni sono state soddisfatte e la domanda di assegno unico risulta respinta, cosa si può fare? 

Sia per risolvere i problemi rilevati dall’INPS relativi alla tua domanda di assegno unico, sia in quei casi in cui la domanda risulta ancora in lavorazione anche qualora fosse stata presentata a partire dal primo mese utile per richiedere il sostegno, il consiglio è quello di rivolgersi direttamente all’INPS per individuare i problemi e tentare di risolverli. 

L’Istituto apre diverse possibilità di comunicazione, sia che il richiedente voglia sollecitare in prima persona, sia che ci si affidi a CAF e patronati. 

Per i meno avvezzi alla tecnologia, le vie più accessibili per comunicare con l’INPS sono: 

rivolgersi al Contact Center oppure alla sede territoriale.

Il Contact Center dell’INPS è raggiungibile chiamando il numero verde, gratuito, 803.164 da rete fissa, oppure da rete mobile chiamando il numero 06.164.164. In questo caso, però, la telefonata sarà a pagamento, in base alla tariffa del proprio gestore. 

In alternativa, è anche possibile utilizzare il servizio online INPS Risponde. Accedendo al servizio con le proprie credenziali, potrai infatti inviare una richiesta, spiegando dettagliatamente il problema, per ricevere una risposta precisa sulla tua pratica

Se vuoi sapere come funziona il servizio online e conoscere altri modi per metterti in contatto con l’INPS, consigliamo anche la lettura del nostro approfondimento su INPS Risponde.

Quello che invece si sconsiglia di fare è richiedere informazioni sulle pagine social dell’Istituto. Se quando si pongono domande di carattere generale gli operatori sono in grado di fornire risposte esaustive, quando il quesito riguarda una specifica pratica, purtroppo, gli operatori non possono accedere alla stessa e aiutarti.  

Assegno unico temporaneo pagamenti in arrivo: date anche per i beneficiari di reddito di cittadinanza

Il fatto che molte domande di assegno unico stiano passando dalla fase di lavorazione all’esito, positivo o negativo che sia, significa comunque che la minaccia pagamenti in ritardo si stia pian piano allontanando. 

Chi quindi riesce già a visualizzare, tramite il Fascicolo previdenziale del cittadino, la propria pratica e questa risulta accolta, potrebbe ricevere il pagamento dell’assegno unico a fine mese

Sul sito dell’INPS, inoltre, è anche possibile verificare, oltre allo stato della domanda, anche le disposizioni di pagamento. Collegandosi al sito dell’INPS, quindi, potrai anche conoscere la data entro la quale partirà il pagamento di assegno unico che ti spetta. 

In linea generale, comunque, l’Istituto sta dando un’accelerata alla lavorazione delle domande e, di conseguenza, anche ai pagamenti di assegno unico. È quindi fortemente consigliato collegarsi al sito e verificare le disposizioni. 

Inoltre, l’assegno unico è una misura destinata anche ai beneficiari di reddito di cittadinanza. Per questa categoria (che non ha dovuto presentare domanda, in quanto INPS accredita l’importo spettante in automatico) il pagamento dell’assegno unico è previsto per fine mese

La ricarica dell’assegno unico però potrebbe verificarsi a distanza di qualche giorno dall’accredito della rata ordinaria che, normalmente, è attesa a partire dal 27 del mese e non oltre il 30. 

Quindi, i beneficiari di reddito di cittadinanza potrebbero ottenere prima il pagamento RdC e poi la quota spettante di assegno unico

Assegno unico, ancora due settimane per richiedere gli arretrati

Specialmente per coloro che hanno ottenuto l’esito negativo della domanda di assegno unico, risulta fondamentale cercare di trovare una soluzione al problema ed eventualmente procedere con una nuova domanda

Questo perché solo le domande presentate entro il 30 settembre assicureranno la possibilità di ottenere anche gli arretrati: non solo la mensilità relativa a settembre, ma anche gli importi per agosto e per luglio. 

Per tutti coloro che presenteranno domanda dopo il 30 settembre, infatti, il pagamento dell’assegno unico partirà dal mese successivo a quello durante il quale si è presentata domanda.