Assegno unico per i figli 2022 e bonus “premio” ai genitori

Assegno unico per i figli 2022: a chi spetta e come funziona? Il Governo ha definito gli importi e potrebbe prevedere un bonus "premio" per i nuclei familiari al cui interno lavorano entrambi i genitori. Sono previste poi delle maggiorazioni per i figli con disabilità e per le giovani madri. Ecco tutto quello che c'è da sapere sull'assegno universale per i figli 2022: a chi spetta, come funziona, importi, come richiederlo e quando arriva.

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Il Consiglio dei ministri è al lavoro per la definizione del nuovo assegno unico per i figli che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2022. La nuova misura si rivolgerà a tutte le famiglie con figli a carico fino a 21 anni e si potrà richiedere a partire dal settimo mese di gravidanza della madre.

Stando alle ultime indiscrezioni, inoltre, il Governo ha intenzione di introdurre anche un bonus “premio” per le famiglie al cui interno lavorano entrambi i genitori: per questi nuclei familiari è prevista una maggiorazione degli importi per incentivare il lavoro femminile.

Ma quanto spetta di assegno unico per i figli 2022? Ecco come sarà la misura a partire dal prossimo anno: a chi spetta, come funziona, come si richiede e cosa cambia rispetto all’assegno temporaneo per i figli che già conosciamo. La guida completa.

Assegno unico per i figli al via da gennaio 2022

La Ministra per la Famiglia, Elena Bonetti, definisce l’assegno unico per i figli 2022 come una

misura storica che aumenta del 50% la spesa pubblica per la famiglia. Introduce uno strumento semplice che tiene conto dei carichi familiari e incentiva il lavoro femminile.

Infatti, il nuovo assegno unico per i figli 2022 sarà un bonus mai visto prima: andrà a inglobare moltissime misure al suo interno che non si potranno più richiedere dal prossimo anno. Oltre a ciò, andrà a premiare i nuclei familiari alcuni interno di trovano due genitori che lavorano, incentivando il lavoro femminile.

Il nuovo assegno potrebbe persino essere corrisposto direttamente ai giovani dai 18 ai 21 anni (ma in forma ridotta), in modo tale da incentivare la loro indipendenza.

Assegno unico figli 2022: come funziona?

Non vi saranno distinzioni tra lavoratori e famiglie: l’assegno unico per i figli 2022 si rivolge indistintamente a tutti i nuclei familiari con figli a carico. Si potrà richiedere dal settimo mese di gravidanza della mamma e fino al compimento del 21esimo anno di età del ragazzo.

L’assegno verrà corrisposto mensilmente previa presentazione della richiesta all’INPS e gli importi saranno variabili al variare dell’ISEE. A fronte di un reddito più basso corrisponderà un assegno più alto, e viceversa. Sono previste delle maggiorazioni per i ragazzi disabili e per le giovani madri

I nuclei familiari all’interno dei quali entrambi i genitori lavorano, e dunque l’ISEE è maggiore per tale motivo, non saranno penalizzati: l’intento del Governo è quello di prevedere un bonus “premio” per queste famiglie, ovvero una maggiorazione dell’importo previsto.

Assegno unico figli 2022: a chi spetta?

Sono almeno 9 milioni le famiglie italiane con figli fino a 21 anni a carico: a tutte queste famiglie spetterà l’assegno unico per i figli 2022.

Per ottenere il nuovo bonus, non servirà più distinguere i lavoratori dipendenti dagli autonomi, incapienti o disoccupati: tutti i lavoratori con figli fino a 21 anni avranno diritto all’assegno universale (che proprio dall’universalità ha preso il nome).

L’assegno unico spetta anche a tutti i figli disabili con più di 21 anni, senza alcun limite d’età, ma senza maggiorazioni.

Assegno unico figli 2022: i requisiti

Sono stati fissati anche i requisiti per poter accedere al nuovo assegno unico per i figli 2022, che riguardano non solo aspetti economici, ma anche sociali.

Anzitutto, il richiedente (che può essere uno dei due genitori con figli a carico fino a 21 anni) deve possedere la cittadinanza italiana o di uno Stato membro Ue. In alternativa, la richiesta può essere effettuata anche da un familiare di un cittadino italiano o europeo, purché titolare del diritto di soggiorno.

Altro requisito fondamentale è il pagamento delle imposte sul reddito in Italia, oltre che il possesso della residenza in Italia, insieme ai figli a carico, per tutta la durata del beneficio.

È opportuno possedere la residenza in Italia da almeno due anni o, in alternativa, possedere un contratto di lavoro a tempo indeterminato o determinato ma almeno biennale.

L’ipotesi di corrispondere direttamente ai ragazzi dai 18 ai 21 anni l’assegno in forma ridotta, può realizzarsi solo se i giovani rispettano almeno una delle seguenti condizioni:

  • sono iscritti a un percorso di formazione scolastica o professionale, oppure a un corso di laurea;
  • stanno svolgendo un tirocinio o un’attività lavorativa ridotta;
  • sono disoccupati alla ricerca di un lavoro tramite centro per l’impiego o agenzia per il lavoro;
  • stanno svolgendo il servizio civile universale.

Assegno unico 2022: quanto spetta? Come funziona il bonus “premio” per i genitori?

Arriviamo a chiarire un punto fondamentale: quando spetta di assegno unico per i figli 2022? E come funziona il bonus “premio” per i genitori entrambi lavoratori?

Gli importi dell’assegno universale varieranno al variare dell’ISEE: salvo cambiamenti, gli importi sono stati già definiti dalla legge.

Con un ISEE al di sotto dei 15 mila euro spetterà un assegno pari a 175-180 euro al mese per ciascun figlio minorenne, che aumenterebbe di circa 80-90 euro (fino a 250 euro) dal terzo figlio in poi. Con un ISEE superiore a 40 mila euro, invece, l’assegno corrisposto ammonterà a circa 40-50 euro al mese.

Sono previste, inoltre, delle maggiorazioni: per i figli disabili fino a 21 anni di età si prevede un importo maggiorato dal 30% al 50%, mentre per le giovani madri è previsto un aumento non ancora definito.

Nel caso in cui all’interno di un nucleo familiare entrambi i genitori siano lavoratori (penalizzati dal “peso” dell’ISEE), il Governo ha previsto l’erogazione di un bonus “premio” dal valore pari a circa 30 euro.

Quando arriva l’assegno unico 2022? Richieste direttamente all’INPS

Potrebbe arrivare già in settimana sul tavolo del Consiglio dei Ministri la legge delega numero 46 del 2021 che ha introdotto l’assegno universale per i figli. Spetterà al Governo definire come funzionerà la nuova misura e definire la normativa entro la fine dell’anno (e possibilmente con qualche mese di anticipo).

Il decreto attuativo approvato dal Consiglio dei Ministri passerà poi al vaglio delle Commissioni parlamentari, che dovranno approvarlo entro i 30 giorni successivi.

La “riforma epocale” dell’assegno unico per i figli 2022 – così come il premier Draghi l’ha definita – partirà dal 1° gennaio del prossimo anno e si dovrà richiedere direttamente all’INPS.

L’assegno verrà corrisposto su base mensile direttamente dall’INPS e si potrà fruire tramite credito di imposta oppure come erogazione in denaro. In caso di divorzio o separazione, l’assegno spetta – in assenza di un accordo – al genitore affidatario.

Assegno unico e assegno universale: quali sono le differenze?

Un primo assaggio dell’assegno universale – che doveva partire dalla metà del 2021 – è stato l’assegno unico. Le famiglie hanno potuto richiedere questo bonus temporaneo per i figli a partire dal 1° luglio e lo potranno ottenere fino al 31 dicembre 2021.

Rispetto alla misura cardine, ovvero l’assegno universale, l’assegno unico per i figli presenta alcune limitazioni e si configura appunto come una misura “a termine”.

Il bonus per i figli introdotto per gli ultimi sei mesi dell’anno è destinato alle famiglie che non percepiscono gli assegni al nucleo familiare, ovvero lavoratori autonomi, incapienti, disoccupati. Per chi percepisce gli ANF, invece, sono stati introdotti degli aumenti sempre dal 1° luglio 2021.

L’assegno unico temporaneo è dedicato a tutte le mamme a partire dal settimo mese di gravidanza e fino al 18esimo anno d’età del figlio. Viene corrisposto su base mensile per un importo medio pari a 167,50 euro al mese (217 euro in caso di più figli).

Come sarà per l’assegno universale, anche il bonus temporaneo va richiesto all’INPS e permette di ottenere degli importi maggiorati in caso di figlio con disabilità accertata.

Grazie alla proroga del Governo, c’è tempo fino al 31 ottobre per richiedere gli arretrati dell’assegno unico a partire da luglio (e ottenere quindi quattro mesi in più!), mentre la misura si potrà richiedere fino al 31 dicembre.

Bonus famiglia che spariranno nel 2022

È anche vero che, con l’entrata in vigore del nuovo assegno unico per i figli maggiorenni e minorenni, dal 1° gennaio 2022 spariranno diversi bonus famiglia che attualmente si possono richiedere. 

Per esempio, le famiglie che ad oggi percepiscono gli assegni al nucleo familiare con aumenti annessi non potranno più percepire il beneficio a partire dal 1° gennaio 2022. L’assegno universale andrà a inglobare questa misura al suo interno e potrà essere richiesto anche dai lavoratori dipendenti.

Lo stesso dicasi per le detrazioni per i figli a carico, che spettano solitamente ai lavoratori autonomi. Addio detrazioni, benvenuto assegno universale da gennaio 2022.

Dal prossimo anno anche alcuni bonus famiglia attualmente in vigore non si potranno più richiedere: per esempio, il bonus bebè (destinato ai nuovi nati per il primo anno di vita), il bonus mamma domani (destinato alle neo mamme, una tantum), e il bonus asilo nido (la misura è stata rifinanziata su base locale).

Tutte queste misure si possono richiedere fino al 31 dicembre 2021: per maggiori informazioni potete leggere i nostri articoli dedicati.

Assegno universale 2022 in ritardo? Le possibili soluzioni…

Con l’entrata in vigore dell’assegno universale si perderanno gli assegni al nucleo familiare e le detrazioni per i figli a carico. Per le famiglie questo potrebbe significare la perdita di circa 200 euro in busta paga.

Una possibile soluzione è stata illustrata da Paola Mancini, della Fondazione Nazionale Consulenti del lavoro, al Sole 24 Ore:

Si potrebbero lasciare in vita per alcuni mesi gli Anf per i lavoratori dipendenti (di fatto autorizzati fino a giugno 2022) e utilizzarli come strumento per evitare, nei primi mesi, un impatto pesante sulle buste paga in mancanza di una repentina integrazione tramite l’assegno unico.

Sono già previsti, infatti, dei piccoli ritardi nelle erogazioni dell'assegno unico 2022 da parte dell’INPS, ma a tale riguardo nulla è ancora stato deciso. D’altronde, l’assegno universale sarebbe dovuto entrare in vigore già dal 1° luglio 2021, ma i ritardi nell’adozione dei provvedimenti hanno fatto slittare la data al prossimo anno.