Assegno unico figli a carico: Come richiedere gli arretrati!

Complici forse le vacanze estive, l’Assegno unico temporaneo per figli a carico, almeno per ora, non sembra riscuotere il successo che il Ministero per le pari opportunità e la famiglia si attendeva. Inoltre, la possibilità di garantirsi le mensilità arretrate dal mese di luglio con una richiesta entro il 30 settembre, ha evitato alle famiglie l’urgenza di una scadenza imminente. Intanto i pagamenti, anche se non regolari e non ancora per tutti, stanno arrivando.

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La misura temporanea di sostegno alle famiglie con figli a carico, almeno per ora, non sembra riscuotere il successo sperato. I dati INPS non sembrano infatti stare al passo con le migliori aspettative iniziali della Ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, che da mesi illustra l’Assegno unico per figli a carico come la misura cardine del grande disegno di legge del Family Act.

La possibilità di richiedere l’assegno fino al termine di settembre con la garanzia di ricevere comunque gli arretrati, e l’avvio del provvedimento coinciso con il momento di partenza per le vacanze, forse potrebbero essere le ragioni di questo apparente disinteresse fra i nuclei familiari con figli.

Comunque sia e qualunque siano le motivazioni, da quanto possiamo leggere sui social network che l’INPS sta utilizzando con sempre più assiduità, le polemiche sui tempi di lavorazione delle domande e sulle disposizioni dei pagamenti non mancano sicuro.

Ma si sa, l’attuale Assegno unico è una misura temporanea, propedeutica alla misura definitiva che sarà nel 2022, ancora da calibrare sia nei suoi aspetti operativi che economici.

Intanto, i nuclei familiari sono ancora in tempo a fare domanda dell’Assegno unico temporaneo e vedersi accreditate anche le mensilità arretrate.

Cos’è l’Assegno unico per figli a carico

L’Assegno unico è il tassello cardine del grande disegno di legge conosciuto come Family Act. Con questo nuovo strumento, il Governo sarà tenuto a garantire l’universalità dei benefici economici a favore dei nuclei familiari con figli a carico, promuovere la parità di genere all’interno delle famiglie e ad affermare il valore sociale delle attività di apprendimento ed educative dei figli.

L’Assegno unico è un beneficio economico riconosciuto dallo Stato a tutte le famiglie per ciascun figlio a carico, ed è volto a favorire la natalità, sostenere la genitorialità promuovendo l’occupazione, soprattutto quella femminile.

A oggi si deve ancora parlare al futuro, in quanto la versione definitiva dell’Assegno unico per figli a carico partirà dal 1° gennaio 2022.

Si tratterà di un’erogazione mensile da parte dell’INPS di importo massimo, molto probabilmente, compreso fra 200 e 250 Euro per ciascun figlio dal settimo mese di gravidanza al 21° anno di età, con incrementi in presenza di minori disabili o non autosufficienti.

L’universalità della misura si concretizza nella attribuzione di una quota minima, attualmente stimata intorno a 50 Euro a figlio, destinata ai nuclei con redditi alti, che sarà indipendentemente dalla situazione reddituale-patrimoniale. A questa si aggiungerà una quota variabile progressiva e commisurata al valore Isee, che porterà l’importo totale ai 200-250 Euro.

Un altro punto chiave dell’Assegno unico è la sua unicità, che comporterà l’assorbimento di grande parte delle misure attualmente in vigore destinate alla genitorialità. Spariranno così gli Assegni per il Nucleo Familiare (ANF), il fondo a sostegno della natalità, il Bonus mamma domani e il Bonus natalità (meglio conosciuto come Bonus Bebè).

Prima di arrivare alla sua versione definitiva, dal Ministero per le pari opportunità e la famiglia, è stata pensata una versione temporanea (ponte) dell’Assegno unico al fine di evitare disagi e future necessità di rimborsi per le famiglie che già percepiscono detrazioni per figli a carico.

Il 1° luglio è partito allora l’Assegno unico temporaneo che rimarrà in vigore fino al termine del 2020.

I video di Luigi Melacarne sono ottime opportunità di approfondimento di tematiche di grande interesse: funzionamento dei Bonus dello Stato, INPS e Agenzia delle Entrate. In questo appuntamento, Luigi ci parla delle date dei pagamenti dell'Assegno unico temporaneo per figli a carico.

Cos’è l’Assegno unico temporaneo

In attesa della sua versione definitiva in partenza il 1° gennaio 2021, l’Assegno unico ha assunto una versione temporanea che si esprime in due forme:

  • Un incremento degli importi degli Assegni per Nucleo Familiare, che automaticamente sono stati  incrementati di 37,5 Euro mensili per ciascun figlio a carico, per i nuclei fino a due minori, e di 55 Euro per ciascun minore per le famiglie con più di tre figli.
  • Un assegno mensile destinato a tutti i nuclei familiari che non percepiscono ANF, ovvero lavoratori autonomi, coltivatori diretti, coloni e mezzadri, titolari di pensione da lavoro autonomo e disoccupati.

L’Assegno unico temporaneo viene riconosciuto per ogni figlio a carico di età inferiore ai 18 anni, inclusi minori adottati o in affido preadottivo.

Nella sua versione temporanea, l’Assegno unico è destinato esclusivamente alle famiglie con valore Isee inferiore a 50 mila Euro. Gli importi mensili per figlio, in misura piena, sono pari a 167,5 Euro, o 217,8 Euro per i nuclei numerosi con oltre tre figli, e spettano alle famiglie con valori Isee inferiori a 7.000 Euro. È prevista, inoltre, una maggiorazione di 50 Euro per ciascun figlio a carico con disabilità.

Questa tabella comparativa riportata dal Sole24Ore, mostra la progressività degli importi mensili percepibili, che andranno ad azzerarsi al superamento dei 50 mila Euro di Isee.

L’assegno unico temporaneo va richiesto all’INPS con domanda online, oppure avvalendosi di un intermediario abilitato (CAF, patronato), che su delega inoltrerà la domanda a nostro nome.

In ogni caso l’accoglimento delle domande è iniziato dal 1° luglio e sarà possibile presentare richiesta dell’Assegno unico temporaneo fino al 31 dicembre 2021. Occorre a questo proposito prestare molta attenzione al momento in cui si presenta la domanda dell’Assegno unico per figli a carico, in quanto la possibilità di ottenere gli arretrati dipende esclusivamente dalla data di invio.

Come richiedere gli arretrati dell’Assegno unico temporaneo

Il basso interesse che questa nuova misura sta mostrando, a dispetto delle forti aspettative della Ministra Elena Bonetti, forse si può anche spiegare ricordando la possibilità per i nuclei familiari di garantirsi gli arretrati dell’Assegno unico temporaneo presentando domanda all’INPS entro il 30 settembre 2021. Scadenza ancora relativamente lontana che non ha generato particolare urgenza di presentazione.

La norma prevede, infatti, che tutte le richieste inviate entro il 30 settembre 2021 garantiscono al nucleo familiare la liquidazione delle mensilità arretrate con decorrenza dal 1° luglio 2021.

Una domanda presentata al limite del tempo prestabilito, il 30 settembre, garantirà al nucleo familiare l’erogazione complessiva, nel mese successivo, delle tre quote pregresse: luglio, agosto, settembre, oltre la mensilità di ottobre.

Forse, proprio per questa ragione, le famiglie non si sono affrettate a presentare domanda, preferendo lasciare passare il periodo estivo e riprendere in considerazione la misura di sostegno nel mese di settembre.

Occorre fare dunque molta attenzione a rispettare la data del 30 settembre 2021, per potere beneficiare degli arretrati dell’Assegno unico.

Per tutte le domande inoltrate oltre il 1° ottobre, l’assegno sarà riconosciuto a partire dal primo giorno del mese di presentazione della domanda.

Le domande vanno inoltrate all’INPS, esclusivamente online, in maniera autonoma accedendo al sito web dell’Istituto previdenziale con le proprie credenziali, cliccando sul link all’area ‘Assegno temporaneo’ e seguendo la semplice procedura. In alternativa si può usufruire del Contact Center Integrato INPS al numero verde 803 164 da fisso, o 06 164 164 da mobile. Se invece si desidera la consulenza di intermediario abilitato ci si può rivolgere a un patronato o CAF.

L’accredito dell’Assegno unico temporaneo sulla Carta RdC

L’Assegno unico temporaneo per figli a carico è compatibile con il Reddito di Cittadinanza.

I percettori di RdC non devono presentare domanda dell’Assegno in quanto la sua integrazione è automatica sulla carta di pagamento RdC.

Dalla Circolare INPS n. 93 del 30 giugno 2021, leggiamo che la quota mensile di Assegno unico ricaricata sulla Carta RdC, è pari all’importo teorico spettante decurtato della quota di RdC relativa ai minori componenti il nucleo familiare.

Gli importi di Reddito di Cittadinanza e Assegno unico temporaneo vengono quindi ricaricati mensilmente dall’INPS il giorno 27 di ogni mese, per chi sta già percependo il RdC. Per i nuovi percettori, o coloro che hanno rinnovato la misura trascorsi i 18 mesi, la prima ricarica mensile sulla Carta RdC avverrà il 15 del mese.

Quando arrivano i pagamenti dell’Assegno unico temporaneo?

Con questa domanda si entra sicuramente in un terreno molto scivoloso.

I social Facebook INPSPerLaFamiglia e Twitter @INPS_it presentano un esubero di quesiti posti da chi ha presentato domanda di Assegno unico, che non solo non ha ricevuto finora nessuna mensilità o arretrato, ma non ha ancora avuto notifica dell’esito della lavorazione della richiesta.

Riguardo l’ultima questione va ricordato che le lavorazioni delle richieste ricevute dall’INPS (questo vale un po’ per tutte le tipologie di provvedimenti) seguono l’ordine cronologico di ricezione delle domande. Quindi in assenza di criticità che possono rallentare l’istruttoria, domande tardive comportano necessariamente esiti posticipati.

A questo aggiungiamo anche il periodo estivo che ha rallentato ulteriormente il processo di lavorazione, portandolo a una durata di circa 60 giorni.

Assodato questo punto, è indubitabile che riguardo i pagamenti e domande accolte, il calendario appare alquanto farraginoso.

Sul finire di luglio, la Ministra Bonetti annunciava che il 28 luglio l’INPS aveva disposto i pagamenti dei primi 6.000 assegni. La settimana successiva, siamo quindi intorno al 9 agosto, una nuova sessione di 415 mila disposizioni relativi all’Assegno di agosto è stata liquidata.

Ora siamo a settembre, e molte disposizioni di pagamento sembrano essere assegnate nei giorni 30 e 31 agosto. In questa occasione viene pagata la quota di settembre, e per chi riceve per la prima volta l’Assegno unico, dovrebbero essere presenti anche gli arretrati relativi ai mesi di luglio e agosto.

Ma anche in questo caso, visto i precedenti, il dubbio è lecito. Insomma, riguardo i pagamenti dell’Assegno unico, almeno per ora e visto anche il periodo estivo, l’INPS sta navigando un po’ a vista senza, utilizzare un calendario preciso, come aveva fatto intendere inizialmente eleggendo il giorno 9 del mese come data di erogazione. È verosimile che dal mese di settembre i pagamenti riprenderanno con una maggiore regolarità.

Per avere una panoramica aggiornata sulle più probabili date di pagamento è una buona idea seguire le comunicazioni ufficiali INPS sui canali Facebook e Twitter, approfondendo con le risposte che l’Istituto offre ai quesiti dei visitatori.

La date precise di disposizione dei pagamenti si possono invece consultare sul proprio Fascicolo previdenziale raggiungibile dalla pagina personale con accesso da MyINPS.

Come viene pagato l’Assegno unico temporaneo figli a carico

Anche per l’Assegno unico temporaneo l’INPS utilizza le consuete modalità di erogazione degli importi utilizzate per altre misure di sostegno al reddito.

Gli importi per i figli a carico sono liquidati tramite bonifico su conto corrente/postale, Libretto risparmio o carta prepagata dotata di Iban, intestati al richiedente l’Assegno unico temporaneo, oppure ancora tramite bonifico domiciliato.

Per i percettori di Reddito di Cittadinanza, l’Assegno unico viene accreditato direttamente sulla Carta RdC.