Assegno Unico: doppio pagamento INPS ad agosto. A chi spetta

Già dal mese di luglio è possibile presentare la domanda INPS per richiedere l’assegno unico universale sui figli a carico destinato a coloro che non potranno usufruire dell’assegno al nucleo familiare. Ma quando scatteranno i pagamenti per chi ha presentato già domanda o intende farlo entro la scadenza prevista per il 30 settembre 2021? Quale sarà l’importo dell’assegno per i beneficiari? Scopriamolo insieme.

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Dopo molti rinvii e polemiche sull’argomento, il 1° luglio 2021 il Governo ha dato l’ok all’assegno unico universale. Per il momento, si tratta di una “misura ponte”, dunque di passaggio, che a partire dal 1° gennaio 2022 entrerà pienamente a regime assorbendo, man mano, i bonus per la famiglia al momento attivi (bonus mamma domani, bonus bebè, bonus asilo nido, ANF) fino a farli scomparire definitivamente.

La riforma dedicata alle famiglie con figli fiscalmente a carico ha tagliato il nastro di partenza l’8 giugno 2021 e per i 5 mesi, da luglio 2021 a settembre dello stesso anno, vedrà coesistere assegno unico temporaneo per i figli minorenni, bonus bebè e assegno al nucleo familiare. 

Tale stato di cose durerà, appunto, fino agli inizi del nuovo anno(2022) quando i nuclei familiari con figli di età inferiore ai 18 anni, dunque minorenni, potranno usufruire dell’assegno unico universale.

Allo scoccare di tale data, infatti, gli esclusi dall’assegno temporaneo verranno inclusi nella platea degli attuali beneficiari dell’assegno unico in forma temporanea facendo assumere alla misura il carattere di universalità.

Per il momento, forniamo delle delucidazioni su quanto arriveranno i pagamenti per coloro che hanno presentato domanda dal 1° luglio 2021 e per quelli che si appresteranno a farlo prima della scadenza del 30 settembre, cercando di definire gli importi a cui l’agevolazione dà diritto.

Assegno unico temporaneo: a chi spetta

I titolari di Partita Iva che svolgono un’attività lavorativa a carattere commerciale, arte e professioni, gli incapienti ed i disoccupati dal 1°luglio 2021 possono presentare domanda INPS per richiedere l’assegno unico per i figli a carico nella forma temporanea. 

L’agevolazione, per il momento, non spetta ai lavoratori dipendenti che dovranno attendere l’inizio del prossimo anno per poter richiedere ed ottenere l’assegno unico universale definitivo previsto per i figli conviventi nella famiglia.

Quello che potrebbe sembrare un limite in realtà non lo è. L’inclusione dei possessori di Partita Iva, degli incapienti e dei disoccupati nella lista dei beneficiari del contributo a sostegno dei figli a carico rappresenta una novità

Se non per qualche aiuto economico stabilito dagli enti locali come i comuni, alle categorie sopra elencate non è mai stata data la possibilità di accedere agli assegni per i figli statali. 

Per questi, la nuova disciplina stabilisce non solo l’accesso all’assegno unico, ma ammette la compatibilità con la percezione degli altri sostegni alle famiglie con figli previsti dall’ente comunale. In poche parole, si continuerà a ricevere quanto in precedenza ottenuto unitamente all’importo dell’assegno unico a cui dal 1° luglio 2021 si ha diritto.

In effetti, crescere un figlio comporta spese da non sottovalutare e l’assegno unico potrebbe rappresentare quell’aiuto in più per sopportarne maggiormente il carico. Dunque, non è un caso se il Governo ha deciso di estenderlo a tutti, proprio per adempiere al carattere di universalità.

Attualmente, per accedere all’assegno unico occorre presentare un’apposita domanda. La compilazione del modello dedicato all’assegno unico dev’essere fatta esclusivamente online dal sito internet ufficiale dell’INPS

La procedura è abbastanza semplice. Basta loggarsi al sito dell’Ente di previdenza mediante SPID, PIN INPS, Carta Nazionale dei Servizi (CNS) o Carta d’Identità Elettronica (CIE) ed accedere alla sezione del sito appositamente creata per richiedere l’assegno unico.

Prima di imbattersi nella procedura è però necessario munirsi della certificazione ISEE in corso di validità. Quest’ultima è richiesta per la definizione del valore dell’assegno da erogare.

Come in precedenza anticipato, l’istanza di richiesta potrà essere inviata dal 1°luglio 2021 e fino alla fine del mese di settembre dello stesso anno. 

Una piccola premessa va fatta anche sui pagamenti. Chi presenterà domanda in questi mesi riceverà un assegno con decorrenza dal mese in cui si presenta la domanda.

Chi inoltra la domanda entro il termine di scadenza del 30 settembre, invece, otterrà anche gli arretrati riferiti ai mesi di luglio ed agosto.

Una disciplina a parte spetta a chi presenta la domanda successivamente alla data di scadenza del 30 settembre 2021. In questo caso, si perderà il diritto a ricevere gli arretrati.

Assegno unico temporaneo: quali requisiti rispettare?

Prima di focalizzare la nostra attenzione sugli importi previsti dall’assegno unico, è indispensabile chiarire quali requisiti e condizioni occorre rispettare per essere ammessi all’agevolazione. 

Innanzitutto, l’assegno unico temporaneo spetta ai nuclei familiari con figli di età inferiore ai 18 anni (minorenni), nati, adottati o in affidamento non fa alcuna differenza. L’importante è che siano conviventi con il richiedente.

Più nei dettagli, devono vivere abitualmente con i genitori, o il singolo genitore, oltre a risultare nello stato di famiglia sempre del genitore che richiede l’assegno.

La disciplina sull’assegno unico regola anche i casi di genitori divorziati. Qualora l’affido del figlio o dei figli risultasse da provvedimento del giudice (legge 54/2006), l’assegno potrà essere ripartito tra i due genitori per la metà, vale a dire il 50%.

Tuttavia, può succedere che i genitori si accordino sul pagamento dell’intero ammontare dell’assegno a favore del genitore richiedente che convive a tutti gli effetti con il figlio. In questo caso, l’altro genitore dovrà indicare nella domanda la decisione intrapresa.

Attenzione, però, l’assegno unico spetta soltanto ai genitori con figli a carico di età non superiore ai 18 anni. Anche lo status lavorativo del genitore richiedente è un requisito indispensabile per l’ottenimento dell’agevolazione.

In tal senso, potrà godere dell’assegno unico universale il genitore richiedente che risulta esser un disoccupato, un lavoratore autonomo, un mezzadro, oppure percettore di una pensione derivante da lavoro autonomo. Il benefit spetta anche a chi non può usufruire dell’assegno al nucleo familiare.

Per quanto concerne la situazione reddituale, il potenziale beneficiario dell’assegno non dovrà superare la soglia di 50.000 euro d’ISEE .

Anche l’essere residente nel territorio dello Stata da almeno 2 anni, non per forza continuativi, è condizione indispensabile da soddisfare per poter presentare domanda d’accesso all’assegno unico sui figli a carico.

Assegno unico: un occhio di riguardo all'ISEE

Per il momento e fino a quando l’assegno unico universale non entrerà a regime, chi presenta domanda per il sussidio temporaneo sui figli deve prestare particolare attenzione all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE).

La misura ponte, nell’erogazione degli importi, prende in considerazione il valore del reddito ISEE del nucleo familiare richiedente l’assegno unico temporaneo, sulla base della situazione patrimoniale e reddituale del 2019.

L’INPS ammette anche la validità dell’ISEE corrente soltanto in specifici casi: quando la situazione lavorativa del richiedente cambia, ad esempio a causa della perdita del proprio lavoro, o quando il reddito subisce una riduzione del 25%.

Naturalmente un ISEE con errori o non conforme ai requisiti sopra elencati esclude il nucleo familiare richiedente dall’ottenimento dell’assegno unico. Anche la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), indispensabile per la determinazione l’ISEE non deve presentare delle difformità, pena l’esclusione dal contributo.

Se da tale dichiarazione, ad esempio, non risulta il figlio per il quale si è deciso di richiedere l’assegno unico, l’INPS di vedrà costretta a rigettare la domanda presentata per accedere all’assegno sui per i figli minorenni. Cosa occorre fare in questo caso?

Semplicemente regolarizzare la propria posizione sia con riferimento all’ISEE che alla DSU. In quest’ultimo caso sarà necessario presentare una nuova DSU oppure rimediare alle difformità riscontrate

Ad ogni modo, esistono diverse chance a disposizione del richiedente per rendere la DSU valida. Innanzitutto, si può dimostrare la correttezza della certificazione ISEE predisponendo tutta la documentazione utile ad accertarne la validità

Si può, in alternativa, presentare una nuova DSU completa di tutte le informazioni in precedenza non incluse o indicate in modo errato, oppure rettificare la vecchia DSU, nel caso in cui la dichiarazione sia stata presentata da un centro di assistenza fiscale (Caf) che accidentalmente ha commesso un errore materiale.

Ad ogni modo, se l’INPS non accetta la domanda per l’assegno unico temporaneo a causa di un ISEE non conforme si potrà sempre regolare la propria condizione, purché il richiedente vi provveda entro e non oltre la scadenza del 30 settembre 2021

Quali importi per l’assegno unico INPS?

Il decreto dell’8 giugno 2021 sulla “misura ponte” dell’assegno unico universale per i figli minorenni, fra le altre cose, presenta in allegato un quadro degli importi spettanti ai richiedenti l’agevolazione modulati sulla base della composizione del nucleo familiare e su differenti soglie ISEE.

Il tetto massimo di ISEE da non superare per poter beneficiare dell’assegno è di 50.000 euro. Oltre tale soglia l’importo dell’assegno sarà nullo, ossia pari allo 0.

Diversamente, la soglia minima di ISEE ammessa per accedere al benefit è di 7.000 euro. In questo caso, si avrà diritto ad un assegno mensile di 167,5 euro se il nucleo familiare risulta composto da due figli minorenni.

La cifra aumenta a 217 euro per le famiglie con tre o più figli conviventi.

Sono previste delle maggiorazioni delle cifre dell’assegno unico in casi particolari, come la presenza all’interno della famiglia di uno o più figli disabili a prescindere dall’età. In questo caso, l’incremento è di 50 euro. 

In corrispondenza del tetto massimo di ISEE (50.000 euro) si potrà beneficiare di un importo pari a 30 euro per ciascun minore.

Per avere una panoramica completa degli consigliamo la lettura dell’allegato al decreto dell’8 giugno 2021 consultabile QUI.

Assegno unico INPS: doppio pagamento ad agosto

L’erogazione delle somme previste per l’assegno unico spetta all’INPS. L’accredito verrà effettuato direttamente sul conto corrente del richiedente all’IBAN indicato nella domanda. Una volta inoltrata l’istanza e se l’Ente di previdenza la accoglie, nell’area dedicata all’assegno unico sarà possibile controllare lo stato dei pagamenti: ogni mese risulterà l’ammontare da liquidare.

Coloro che hanno provveduto all’inoltro della domanda nel mese di luglio ed hanno già ricevuto notifica di accoglimento dell’istanza dall’INPS, potranno verificarne l’importo nello stato di pagamento in riferimento alla mensilità di luglio.

Nei giorni a seguire si potrà visionare anche l’importo dell’assegno unico temporaneo per il mese di agosto. Con molta probabilità ad agosto si avrà un doppio pagamento in un’unica soluzione degli importi di luglio e di agosto stesso.

Pertanto, si consiglia di controllare spesso il conto corrente per accertare l’accredito.