Assegno Unico, INPS chiarisce tutto sugli importi da erogare

Tra poco più di un mese partiranno le erogazioni dell'Assegno Unico; ricordiamo che le domande sono aperte dal 1° gennaio 2022. Ad oggi, però, sono ancora moltissimi i dubbi sulla nuova misura Universale, tanto che lo stesso INPS ha pubblicato proprio con la data di ieri una nuova circolare, la n. 29, per chiarire quante più questioni possibili. Andiamo un po’ a vedere insieme quali sono gli ultimi aggiornamenti dell’Istituto per la Previdenza Sociale INPS sull’Assegno Unico.

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Mancano poco più di due settimane alla scadenza, fissata dall’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, per presentare domanda e ottenere l’Assegno Unico e Universale entro la metà del mese di marzo. 

Le domande presentate all’INPS entro il prossimo lunedì 28 febbraio 2022, una volta accolte, permetteranno alle famiglie italiane di ricevere il bonus per i propri figli entro il mese di marzo.

Come anche INPS ha esplicitato nella comunicazione dello scorso 30 dicembre 2021, tutte le richieste inviate nei mesi di gennaio e febbraio, una volta accolte, verranno pagate entro marzo 2022, ma ciò non vuol dire che il termine ultimo per presentare le domande è il 28 febbraio. 

Le famiglie italiane con figli – dal settimo mese di gravidanza al ventunesimo anno di età – potranno avanzare la richiesta per ottenere l’Assegno Unico fino al 30 giugno 2022, ricevendo anche gli arretrati a partire dal mese di marzo. 

Ricordiamo, infatti, che per le mensilità di gennaio e febbraio il Governo ha inserito altre due mensilità di “Assegno Unico Temporaneo” per non lasciare sprovviste le famiglie più in difficoltà di un aiuto economico mensile per i figli. 

L’Assegno Temporaneo è stato erogato dall’INPS per sei mesi, da luglio a dicembre 2021, e poteva essere richiesto dai grandi esclusi dagli altri sostegni erogati dall’Istituto Previdenziale. Stiamo parlando degli incapienti, oltre che dei lavoratori autonomi e Partite Iva.

Ad oggi, però, sono ancora moltissimi i dubbi sulla nuova misura Universale dell’Assegno Unico, tanto che lo stesso INPS ha pubblicato proprio con la data di ieri una nuova circolare, la n. 29, per chiarire quante più questioni possibili

Andiamo un po’ a vedere insieme quali sono gli ultimi aggiornamenti dell’Istituto per la Previdenza Sociale INPS sull’Assegno Unico.

INPS la nuova circolare sull’Assegno Unico del 9 febbraio 2022

Dopo più di un mese dall’apertura delle domande per ottenere il Bonus Assegno Unico per i propri figli dal settimo mese di gravidanza, al ventunesimo anno di età, INPS ha pubblicato ieri 9 febbraio 2022 la circolare numero 23, per cercare di chiarire numerosi dubbi rimasti irrisolti. 

I CAF, Centri di Assistenza Fiscale, e i patronati, che fanno da intermediari tra il cittadino e l’Istituto di Previdenza Sociale per l’inoltro delle richieste dell’Assegno Unico, attendevano da tempo questo documento

Sia i CAF che i patronati, infatti, sono quotidianamente alle prese con diverse casistiche delle famiglie italiane. Con questa circolare, pubblicata dopo l’ok del Ministero dell’Economia, del Lavoro e del dipartimento della Famiglia, INPS è andato a chiarire numerosi dubbi delle famiglie. 

Tra i dubbi più comuni ci sono i requisiti per ottenere l’assegno, le maggiorazioni degli importi erogati e tutte le misure antecedenti a quella dell’Assegno Unico che sono state abrogate, come il Bonus Mamma Domani, il Bonus Bebè o gli ANF e le detrazioni per figli a carico under 21.

Nella stessa circolare, INPS ha chiarito che l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente non è un requisito indispensabile all’erogazione del sostegno, ma può essere molto utile qualora la famiglia presentasse redditi bassi, per un importo più elevato dell’Assegno.

INPS, la domanda per ottenere l’Assegno Unico e tutti i chiarimenti

Coloro che non presenteranno l’ISEE aggiornato percepiranno l’importo minimo erogabile dall’INPS, ovvero, la cifra prevista per chi ha redditi elevati che superano i 40 mila euro annui. Per ISEE sopra i 40 mila euro, infatti, spettano 50 euro per ciascun figlio minore; una cifra irrisoria se si pensa ai 175 a figlio per ISEE sotto i 15 mila euro.

Nella circolare, poi, viene chiarito che l’Assegno Unico è pagato dall’INPS a colui che ne fa richiesta, anche fatta in un secondo momento, ma viene anche corrisposto in eguale misura tra coloro che esercitano la responsabilità genitoriale.

In poche parole, durante il momento di compilazione della domanda onlinein questo articolo potrete trovare una semplice guida per inviare la domanda correttamente all’INPS – se il genitore seleziona la casella relativa al pagamento corrisposto “in misura intera al genitore richiedente” la cifra verrà corrisposta unicamente a chi ha inoltrato la domanda. 

Se, però, viene selezionata, anche in un secondo momento, la ripartizione dell’Assegno Unico in pari misura tra i due genitori, occorrerà inserire durante la compilazione della domanda, i dati di pagamento di entrambi i genitori

Ricordiamo che i dati per l’accredito della misura dell’altro genitore potranno essere aggiunti anche in un secondo momento e non per forza durante la prima compilazione della domanda

Nel caso in cui i dati del pagamento dell’altro genitore dovessero essere inseriti in un momento successivo, INPS procederà ad erogare l’Assegno Unico a metà per ciascuno dei due genitori dal mese successivo a quello di comunicazione della variazione

La modifica delle modalità di pagamento per la prestazione economica rivolta ai propri figli dovrà essere eseguita sulla domanda già presentata

INPS, ecco cosa devi sapere sulle modalità di pagamento “intera” o “ripartita” dell’Assegno Unico

Al momento della presentazione della domanda sui canali online di INPS, accedendo con le proprie credenziali digitali CIE, SPID o CNS, ma anche per la domanda presentata tramite Call Center o attraverso CAF e patronati, il genitore può scegliere se procedere con un pagamento per intero o ripartito

Il genitore che inoltra la richiesta, infatti ha la possibilità di scegliere una delle due modalità per l'imputazione del pagamento dell’Assegno Unico per i propri figli. 

Se, infatti, abbiamo un nucleo familiare in cui sono presenti due genitori coniugati, si potrà scegliere il versamento del 100% dell’importo dell’Assegno Unico ad uno solo di essi

Questa modalità potrà essere scelta anche quando i genitori, nonostante siano separati o divorziati, risultino in accordo per il pagamento del sussidio a misura intera per uno di loro, ma potrà anche essere scelta la modalità di pagamento ripartita a metà.

Quando un figlio minore si trova in affidamento temporaneo, o preadottivo, occorrerà attuare una distinzione tra l’ipotesi di un affido esclusivo ad un genitore solo, da quella di affido condiviso tra i due genitori esercenti la responsabilità genitoriale.

Quando parliamo di affidamento esclusivo del minore, vige la regola del versamento corrisposto da INPS per intero al singolo genitore affidatario. 

Qualora, invece, ci trovassimo davanti ad un affidamento di tipo condiviso, potrà essere scelta anche la modalità di pagamento ripartita a metà (il 50% dell’importo).

Ricordiamo, però, che in qualsiasi caso e in qualsiasi momento, il secondo genitore potrà decidere di entrare nella domanda per l’Assegno Unico e modificare la scelta di pagamento fatta dal genitore richiedente, aggiungendo i propri dati: Codice Fiscale e dati relativi al pagamento. 

Una volta effettuata la modifica, l’Istituto per la Previdenza Sociale INPS procederà ad aggiornare la modalità di pagamento dal mese successivo a quello della presentazione della richiesta di cambiamento. 

Ad esempio, se il secondo genitore dovesse modificare il pagamento per intero in pagamento ripartito nel mese di luglio 2022, INPS inizierebbe a corrispondere l’Assegno Unico al 50% tra i due già da agosto. 

Infine, se nonostante un affidamento condiviso del minore, ma un giudice con un provvedimento stabilisca il collocamento del figlio minore presso il genitore richiedente, si legge dal Sole 24 Ore:

“Si può optare per il pagamento al 100% al genitore collocatario, fermo restando la possibilità dell'altro genitore di modificare la domanda in un momento successivo, optando per il pagamento ripartito al 50%.”

Ricordiamo, poi, che il figlio maggiorenne, dai 18 ai 21 anni, potrà scegliere di farsi accreditare direttamente dall’INPS il pagamento dell’Assegno Unico.