Assegno unico e universale: spetta anche ai nonni? La verità

Assegno unico e universale 2022: è davvero per tutti! INPS allarga la platea di beneficiari e inserisce anche i nonni e gli stranieri tra coloro che possono ottenere il bonus. Quali sono i requisiti e come cambiano le regole? Ecco quanto si può ottenere ogni mese grazie all'assegno unico 2022 e perché conviene richiederlo con ISEE.

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Sei sicuro di sapere davvero tutto sull’assegno unico e universale 2022? L’ultima circolare dell’INPS, la numero 23 del 9 febbraio scorso, ha modificato la platea di beneficiari dell’assegno universale, introducendo alcune novità inaspettate.

Come avveniva anche per l’assegno unico e per gli Assegni al Nucleo Familiare (ANF), anche l’assegno universale può essere richiesto dai nonni per i nipoti, qualora sussista un provvedimento di affido firmato da un giudice. Allo stesso modo, sono state allargate le maglie per la richiesta dell’assegno unico per gli stranieri.

Che cosa significa? A parità di alcune condizioni e nel rispetto di taluni requisiti, anche i nonni e gli stranieri possono richiedere l’assegno unico e universale per i propri nipoti o figli. Ma come fare? E quali sono gli importi previsti? Cambiano le tabelle INPS?

Andiamo a scoprire come funziona l’assegno unico e universale per i nonni e per gli stranieri: come si può richiedere, a quali condizioni, quanto spetta ogni mese e quali sono le regole. Scopriamo anche le differenze rispetto agli ANF.

Assegno unico e universale 2022: cosa sapere

A partire dal 1° gennaio 2022 è possibile richiedere l’assegno unico e universale, il nuovo bonus per le famiglie con figli a carico di età inferiore a 21 anni. I pagamenti dell’assegno inizieranno ad essere erogati da parte dell’INPS a partire dal 15 marzo 2022, ma solo per le famiglie che hanno richiesto tempestivamente la misura.

Grazie al nuovo assegno universale si potranno inglobare tutti (o quasi) i bonus famiglia in un’unica misura: addio ad assegni familiari, al premio alla nascita, all’assegno di natalità. Rimarrà possibile ottenere alcune detrazioni fiscali per i figli a carico, mentre sono stati confermati il bonus asilo nido 2022, il bonus maternità 2022, e il congedo parentale.

Se pensavate di sapere perfettamente come funziona, a chi spetta e quanto si può ottenere di assegno universale, INPS mescola le carte e introduce delle novità. Vediamo subito chi può richiedere l’assegno al di là dei genitori dei ragazzi.

Assegno unico e universale 2022 per i genitori, ma non solo…

Pensavate di sapere perfettamente la normativa sull’assegno unico e universale? E invece INPS – a sorpresa – ha pubblicato un nuovo chiarimento sui beneficiari della misura. Si stima che il nuovo assegno per i figli fino a 21 anni andrà a beneficio di almeno 7 milioni di famiglie, oltre a cancellare numerosi bonus famiglia a partire da marzo 2022.

Nelle prime righe della circolare INPS del 9 febbraio scorso, viene specificato l’ambito di applicazione dell’assegno unico e universale 2022:

L’assegno è erogato dall’INPS a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale in presenza di figli a prescindere dalla condizione lavorativa.

Ciò significa che l’assegno unico spetterà ai genitori dei ragazzi a partire dal settimo mese di gravidanza e fino ai 18 anni di età, a prescindere dalla propria occupazione: lavoratori autonomi, dipendenti, incapienti, disoccupati. Persino ai percettori del reddito di cittadinanza.

Per i ragazzi dai 18 ai 21 anni, invece, è prevista la possibilità di richiedere l’assegno unico e universale e ottenere il pagamento diretto da parte di INPS. Per poter ottenere l’assegno unico, gli under 21 dovranno rispettare alcuni requisiti:

  • frequentare la scuola dell’obbligo, ovvero un istituto tecnico, professionale o un liceo volto al conseguimento del diploma di scuola secondaria superiore;
  • essere iscritti a un Centro di Formazione Professionale, ovvero un istituto dalla durata pari a 3 o 4 anni che consente di conseguire una Qualifica professionale;
  • seguire un percorso di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore, ai quali si accede successivamente alla scuola superiore;
  • essere iscritti a un regolare corso di laurea triennale o quinquennale;
  • possedere un contratto di lavoro, stage o apprendistato che non fornisca la remunerazione necessaria per l’indipendenza;
  • essere iscritto alla leva militare.

A parità di queste condizioni, il ragazzo dai 18 ai 21 anni può inoltrare la sua richiesta di assegno unico 2022 all’INPS.

Infine, per quanto riguarda i ragazzi disabili non sono previsti limiti di età per la richiesta dell’assegno universale.

Assegno unico e universale: quando possono richiederlo i nonni?

Ma nella circolare INPS appare anche un’altra importante specificazione: l’assegno unico spetta anche ai nonni. In quali casi e a quali condizioni?

Come spiega l’articolo 2, comma 1, del decreto legislativo numero 230 del 2021 – che appunto istituisce l’assegno universale:

il diritto alla prestazione è esteso ai nonni per i nipoti unicamente in presenza di un formale provvedimento di affido o in ipotesi di collocamento o accasamento etero familiare.

Ciò significa che i nonni possono richiedere l’assegno unico e universale all’INPS qualora siano loro a doversi curare dei propri nipoti, in virtù di un provvedimento di affido.

D’altronde non c’è molto da stupirsi. Anche l’assegno unico poteva essere richiesto dai nonni, e persino gli Assegni al Nucleo Familiare. Questi ultimi erano uno strumento di integrazione alla pensione assolutamente fondamentale per i nonni che si trovano a dover mantenere un ragazzo.

In realtà, tra l’altro, questa normativa restringe il campo di applicazione dell’assegno universale, o meglio la modifica. Infatti, gli ANF potevano essere richiesti anche dai nonni non solo quando i nipoti risultavano orfani o affidatari, ma anche se risultavano a carico dell’ascendente (nonostante la presenza di uno o entrambi i genitori). Nel caso dell’assegno universale, anche in quest’ultima situazione deve essere il genitore a presentare la richiesta all’INPS.

Assegno unico e universale agli stranieri: quali sono i requisiti?

L’INPS ha allargato la possibilità di richiedere l’assegno unico e universale anche ai cittadini stranieri, purché siano in possesso di alcuni requisiti. 

Anzitutto, come già sappiamo, è necessario possedere la cittadinanza (italiana o di un altro Stato membro dell’Unione Europea), la residenza (in Italia) da almeno due anni*, e il permesso di soggiorno. Potranno richiedere il beneficio per i propri figli anche gli stranieri in possesso di permesso di soggiorno di lungo periodo, di un permesso di ricerca, oppure i titolari di permesso unico per lavoro.

INPS ha aggiunto – grazie all’ultima circolare – anche gli apolidi, i titolari di Carta Blu “lavoratori altamente qualificati), i lavoratori autonomi con permesso, i lavoratori dei Paesi con i quali sono stati siglati accordi euromediterranei che prevedono la parità di trattamento, e i familiari di cittadini UE o extra UE con permesso di soggiorno.

*in alternativa alla residenza da almeno due anni in Italia è possibile far valere l’esistenza di un rapporto di lavoro pari ad almeno 6 mesi.

Assegno unico e universale ai nonni: quanto si può ottenere? Importi e maggiorazioni

Nonostante l’allargamento della platea di beneficiari dell’assegno unico e universale anche ai nonni e agli stranieri, gli importi e i requisiti di accesso rimangono i medesimi. Ma quanto si può ottenere ogni mese per ciascun figlio a carico? Ecco le tabelle con importi, maggiorazioni e regole!

Ricordiamo che l’assegno universale viene modulato in base all’ISEE o al livello di reddito auto dichiarato in sede di domanda. Per i redditi più bassi, inferiori a 15mila euro è prevista l’erogazione di un bonus da 175 euro al mese per il primo figlio, con maggiorazione di 85 euro per i figli successivi al secondo. 

Per i redditi più elevati, ovvero superiori a 40 mila euro, invece, spetta un bonus pari a 50 euro al mese per ciascun figlio a carico, con un aumento di 15 euro dal terzo figlio.

Ai ragazzi minorenni con disabilità vengono applicate opportune maggiorazioni in base alla gravità delle loro condizioni: 105 euro in più in caso di non autosufficienza, 95 euro in caso di disabilità grave, e 85 euro in caso di disabilità media. Ai ragazzi maggiorenni (fino a 21 anni) che presentano disabilità, invece, spettano 80 euro in più sull’assegno. Oltre i 21 anni spetta un assegno variabile da 85 euro per i redditi bassi, a 25 euro per i redditi alti.

Alle mamme di età inferiore a 21 anni è assegnato un bonus aggiuntivo di 20 euro sull’assegno per ciascun figlio, mentre sono previsti 30 euro in più ai genitori entrambi titolari di reddito.

Infine, è previsto un aumento di 100 euro mensile alle famiglie con 4 o più figli a carico. Ai nuclei familiari con un reddito inferiore a 25 mila euro, che fino al 2021 percepivano gli assegni familiari, potranno ottenere un aumento variabile per i primi anni dall’entrata in vigore dell’assegno universale (fino al 2024).

Assegno unico e universale 2022: come richiederlo all’INPS

Esistono diversi modi per poter presentare la domanda di assegno unico all’INPS: la via principale è quella di caricare la propria richiesta direttamente sul sito web dell’istituto, inserendo tutte le informazioni necessarie e allegando la documentazione richiesta.

In alternativa, è possibile chiamare i numeri del Contact Center dell’INPS: 803.164 (numero gratuito da rete fissa) oppure 06 164.164 (a pagamento da rete mobile a pagamento).

Infine, è possibile rivolgersi ai servizi e all’assistenza dei Patronati.

Assegno unico e universale 2022 senza ISEE? Non sempre conviene…

È possibile richiedere l’assegno unico anche senza ISEE? Sì, ma non sempre è conveniente. Per quale motivo? Scopriamolo subito!

Se un nucleo familiare decide di richiedere il bonus senza ISEE andrà incontro a un importo più basso, relativo alla fascia di reddito massima (superiore a 40 mila euro). In corrispondenza di questo livello di reddito, si potranno ottenere 50 euro al mese senza ISEE, mentre presentando l’apposita documentazione – con la relativa soglia ISEE – si avrà diritto alla cifra corrispondente alla propria fascia di reddito.

L’alternativa di richiesta dell’assegno unico senza ISEE, quindi, è conveniente per i nuclei familiari già consapevoli di possedere un reddito superiore a 40 mila euro. Tutti gli altri, se vogliono ottenere un assegno più alto, dovranno necessariamente presentare l’ISEE.