Assegno unico: ultime pagamento. Domanda Inps entro 28/2

Il 28 febbraio è l'ultimo giorno utile per poter fare domanda all'Inps e ricevere così già da marzo il pagamento dell'assegno unico ai figli. Il pagamento invece avverrà per le domande presentate entro l'ultimo giorno di febbraio è il 15 marzo. Attenzione a non commettere errori nella presentazione della domanda.

Image

Il 28 febbraio è l'ultimo giorno utile per poter fare domanda all'Inps e ricevere così già da marzo il pagamento dell'assegno unico ai figli. Il pagamento invece avverrà per le domande presentate entro l'ultimo giorno di febbraio è il 15 marzo.

L'Inps quindi mette in moto la macchina dell'assegno unico, sperando che non ci siano intoppi durante le fasi di accredito sul conto corrente indicato nella domanda.

Come ha precisato l'Inps nella circolare n.23 del 9 febbraio 2022, la domanda rimane in istruttoria fino al 28 febbraio, per poi cambiare stato a partire dal mese di marzo che è appunto il mese in cui parte l'assegno unico universale. La speranza è che l'Inps possa procedere al pagamento senza intoppi e rispettando le scadenze, visto che sono circa oltre 3 milioni le domande già presentate e nell'arco di 15 giorni l'Inps deve istruire le domande, accoglierle e dare il via al pagamento.

Inoltre c'è anche da aggiungere che, nel mese di marzo ci sarà il pagamento dell'ultimo mese (febbraio) dell'assegno temporaneo ai figli, destinato ai disoccupati, ai lavoratori autonomi e chi percepisce un reddito non soggetto a tassazione.

Sempre dal 15 marzo partiranno anche i pagamenti dell'assegno unico, nella nuova versione degli importi, ai percettori del reddito di cittadinanza che già percepiscono l'assegno temporaneo dal 1 luglio 2021.

Assegno unico ai figli: come fare domanda entro il 28/2

L'assegno unico ai figli è una misura di sostegno al reddito familiare per la presenza di figli minorenni o di figli compresi tra 18 e 21 anni purchè frequentino un percorso formativo oppure svolgono tirocini curricolari.

Per poter avere accesso all'assegno unico, le famiglie hanno tempo fino al 28 febbraio 2022 per presentare la domanda e cominciare a ricevere l'accredito da parte dell'Inps, a partire dal 15 marzo.

Ma nessun panico. Anche se la domanda verrà presentata entro il 30 giugno, l'Inps provvederà, nel primo pagamento utile, ossia il mese successivo a quello di presentazione della domanda, ad accreditare anche le mensilità pregresse da marzo a maggio. Per le domande successive al 1 luglio, il pagamento parte dal mese successivo senza recuperare i mesi pregressi.

Ma chi non ha tempo non perdi tempo, ed è meglio iniziare a percepire l'assegno unico già dal 15 marzo, in quanto gli importi dell'assegno sono particolarmente alti. Ma come si presenta la domanda? 

Intanto precisiamo che la domanda deve essere presentata anche da chi già percepisce l'assegno temporaneo ai figli. Mentre non dovrà essere presentata dai percettori del reddito di cittadinanza

La domanda può esser presentata da uno dei due genitori, oppure dal tutore del minore. Mentre i figli maggiorenni in possesso della SPID, identità digitale, possono direttamente presentare la domanda e ricevere quindi il pagamento sul proprio conto corrente, oppure su una carta dotata di Iban.

Nel caso in cui i genitori volessero ricevere entrambi il pagamento, il genitore che presenta la domanda, deve indicare che l'altro genitore vuole beneficiare del 50% del pagamento. L'altro genitore è chiamato a confermare l'Iban accedendo alla pagina dell'assegno unico sul sito Inps, con il proprio SPID.

Assegno unico: cosa inserire nella domanda Inps

La circolare Inps n.23 del 9 febbraio, chiarisce tutti i passi da compiere per inserire correttamente la domanda.

Per ogni dubbio, inoltre l'Inps ha anche elaborato le nuove FAQ, affinchè chi presenta la domanda, possa trovare risposta.

L'accesso alla pagina assegno unico del sito Inps con le proprie credenziali digitali, come Spid, carta nazionale dei servizi oppure la carta d'identità elettronica, consente di accedere al form della domanda con alcuni dati già precompilati relativi a quelli proprio del richiedente.

Chi compila la domanda deve inserire gli estremi che identificano il minore o i minori che convivono nel nucleo familiare. In presenza di figli tra 18 e 21 anni va riportato separatamente, ma sempre nella stessa domanda. Si chiarisce che non va presentata una domanda separata per ogni figlio, ma una sola domanda per tutti i figli per i quali si richiede l'assegno unico. Quindi per ogni figlio si deve indicare il codice fiscale e se è titolare di una condizione di invalidità o disabilità. 

Inoltre, il richiedente deve anche indicare il codice fiscale dell'altro coniuge e riportare in che misura desidera che l'Inps effettui il pagamento. Nel caso del 100%, l'altro genitore non dovrà fare alcuna azione. Nel caso di un pagamento al 50%, il richiedente deve anche indicare l'Iban dell'altro genitore, che a sua volta deve confermare accedendo con il proprio SPID.

Quindi è molto importante non sbagliare l'Iban su cui si desidera ricevere il pagamento.

La domanda poi riporta una serie di requisti che si devono confermare o meno. Quindi in realtà la domanda è un'autocertificazione dei requisiti richiesti per l'assegno unico. 

Assegno Unico: i requisiti da convalidare nella domanda Inps

Il form della domanda riporta tutti i requisiti che sono riportati nel decreto attuativo dell'assegno unico ai figli, come riportato nell'art.3 del decreto legislativo 230 del 2021.

Si deve autodichiarare di avere la cittadinanza italiana oppure di avere una cittadinanza di un paese appartenente all'Unione Europea. L'assegno unico è pero riconosciuto anche alle famiglie con figli minori o tra 18 e 21 anni, extra-comunitarie. In questa circostanza il richiedente deve dimostrare di avere un permesso di soggiorno lungo in corso di validità

Altro requisito da certificare è quello di essere residente in Italia. Per i cittadini non italiani si richiede di risiedere in Italia da almeno due anni anche non consecutivi oppure di avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Altre dichiarazioni da rendere nella compilazione della domanda è quella che certifica la convivenza dei figli per i quali si richiede l'assegno unico con il richiedente.

Inoltre ci sono le dichiarazioni relative allo stato di disabilità di anche uno dei figli (SI o NO), della presenza della mamma con età inferiore o pari a 21 anni e della condizione lavorativa di entrambi i genitori.

Infine, per poter ottenere la maggiorazione per compensare fino al 2024 la perdita dell'assegno al nucleo famigliare, si deve anche certificare di avere un ISEE inferiore a 25.000 euro e che nel 2021 il nucleo familiare abbia percepito gli ANF. 

Assegno unico: importi Inps del pagamento di marzo

Approdiamo a questo punto al momento del pagamento dell'assegno unico, che sarà cumulativo per tutti i figli per i quali è stato richiesto. Mentre per i figli maggiorenni, questi riceveranno, se hanno presentato la domanda in autonomia, il pagamento sul proprio conto corrente.

Il valore dell'importo dell'assegno unico è in funzione del valore dell'ISEE, del numero dei figli e di alcune condizioni familiari che danno diritto alle maggiorazioni.

L'assegno unico ai figli è comunque accreditato dall'Inps anche in caso di assenza di ISEE o di ISEE con difformità o omissioni (che equivale ad ISEE assente). In ogni momento il richiedente può presentare l'ISEE e quindi poter poi ricevere l'assegno unico in corrispondenza del valore dell'ISEE.

La determinazione dell'assegno unico è possibile simularla sul sito dell'Inps, ma i vari importi sono stati già determinati e pubblicati nel decreto legislativo di dicembre.

Ci limitiamo a fornire i valori per i valori di ISEE estremi e per le maggiorazioni.

Assegno unico: quanto si riceverà con il pagamento di marzo?

Per ISEE fino a 15.000 euro, la misura dell'assegno unico è di 175 euro per figlio fino a due figli. Dal terzo figlio aumenta a 260 euro.

In presenza di più di quattro figli, invece scatta una maggiorazione fissa, indipendentemente dal numero di figli, di 100 euro al mese.

Il valore dell'assegno unico decresce fino a raggiungere un importo flat di 50 euro a figlio in corrispondenza di un ISEE di 40.000 euro.

In assenza di ISEE o con ISEE difforme ed omissioni, l'importo dell'assegno unico resta di 50 euro a figlio salvo rettifiche nel caso in cui il richiedente compilasse la dichiarazione sostitutiva unica per ottenere l'attestazione ISEE.

Per quanto riguarda le maggiorazioni invece esse vanno da 20 euro al mese nel caso di mamme sotto i 21 anni e 30 euro in presenza di entrambi i genitori che lavorano (per ISEE fino a 15.000 euro), scendendo a 6 euro per ISEE a 40.000 euro.

Per i figli con disabilità invece, l'importo dell'assegno unico è maggiorato di 105 euro per la non autosufficienza, 95 euro per disabilità grave, 85 euro per disabilità media e 80 euro per disabilità.

Per i figli di età compresa tra 18 e 21 anni l'importo dell'assegno unico si ferma a 85 euro per decrescere a 25 euro con ISEE di 40.000 euro (o senza ISEE). In presenza di disabilità, non conta l'età, e l'importo dell'assegno unico resta a 85 euro per decrescer fino 25 euro con ISEE di 40.000 euro (o senza ISEE).

I dettagli degli importi si possono consultare sulla pagina del Ministero dell'Economia e Finanze