Pagamento assegno unico marzo: chiarimenti Inps! Ultimissime

L'assegno unico universale per i figli andrà in pagamento a partire da marzo da parte dell'Inps che ha chiarito modalità e tempi nelle ultime circolari.

Manca una settimana per poter presentare la domanda per l’assegno unico ai figli e ricevere direttamente da Inps, sul conto corrente, l’importo spettante per ogni figlio, di età non superiore ai 21 anni, residente in Italia e a carico di uno dei genitori richiedenti.

Perchè è consigliabile inoltrare la domanda all’Inps entro il 28 febbraio? Perchè in questo modo non si perderà alcun mese di pagamento dei “bonus” per i figli.

Infatti l’assegno unico universale per i figli, è una misura che va a sostituire proprio da marzo altre misure che per anni sono stati erogati a favore delle famiglie. Non sarà più pagato l’assegno al nucleo famigliare, il Premio alla nascita (Bonus mamma domani), l’Assegno di natalità (Bonus bebè) e non saranno più calcolati in busta paga le detrazioni per figli a carico.

Se a marzo quindi non si riceverà il pagamento dell’assegno unico, per l’assenza della domanda, le famiglie dovranno rinunciare ad alcune centinaia di euro. Ma non c’è problema, perchè, in base al decreto attuativo dell’assegno unico ai figli, la domanda potrà essere inserita nel portale Inps entro giugno 2022 per poter ricevere anche gli arretrati da marzo a maggio. Tanto vale allora presentare la domanda entro febbraio e così iniziare a percepire l’assegno unico già dalla seconda metà di marzo.

L’Inps ha messo a disposizione sia un simulatore di calcolo dell’assegno unico, sia un nuovo sito che è andato online il 21 febbraio 2022, in cui si possono avere tutte le informazioni necessarie, e soprattutto trovare risposta a diversi quesiti che sono sorti in questi mesi, da quando è stato annunciato l’assegno unico universale.

Con la circolare n.23 del 9 febbraio, l’ente previdenziale ha fornito tutte le delucidazioni nonchè le istruzioni per inserire correttamente la domanda online.

Assegno unico: quando arriva il primo pagamento

Il primo pagamento dell’assegno unico arriverà sul conto corrente indicato nella domanda, direttamente come bonifico dall’Inps a partire dalla seconda metà di marzo. Questa è l’indicazione riportata proprio sul sito dell’Inps nella pagina dedicata al nuovo sito dell’assegno unico

Una delle domande riportate nel nuovo sito è proprio quella relativa al motivo per cui, anche se la domanda è stata già presentata, non c’è ancora alcuna informazione sull’esito della stessa. L’Inps chiarisce che le domande sono ancora in fase di istruttoria e che, quando accettate saranno messe in pagamento, ma non immediatamente. 

La data di primo accredito dell’assegno unico sul conto corrente è fissata dal 15 marzo in poi. I pagamenti avverranno mensilmente sempre sullo stesso conto corrente indicato in fase di richiesta. L’Iban deve essere intestato o cointestato al richiedente nel caso in cui l’importo sarà pagata ad uno solo dei genitori.

Nel caso in cui invece il pagamento richiesto è a metà tra i due genitori, il genitore che non ha inserto i dati della domanda dovrà invece solo confermare o modificare i dati dell’Iban del proprio conto su cui ricevere il pagamento.

Se invece la domanda è presentata dal 1 marzo, il pagamento scatta alla fine del mese successivo a quello di presentazione, ma verranno pagati anche gli arretrati a partire proprio dal mese di marzo.

Pagamento assegno unico: doppio pagamento a marzo

Proviamo a fare chiarezza su cosa accadrà a marzo per chi ha presentato la domanda entro il 28 febbraio ed è stata accolta. 

Per i lavoratori dipendenti che entro il 28 febbraio avranno presentato la domanda online per l’assegno unico ai figli, riceveranno dal 15 marzo in poi, il nuovo assegno in sostituzione dell’assegno al nucleo familiare e delle detrazioni per carichi di famiglia (sempre riferiti ai figli). 

Per chi invece da giugno 2021 riceve l’assegno temporaneo ai figli, a marzo riceverà sia l’importo di febbraio (in quanto l’assegno temporaneo ai figli è pagato il mese seguente) che il nuovo assegno unico universale. Un doppio pagamento che non corrispondo ad un importo raddoppiato, in quanto l’assegno temporaneo e l’assegno unico ai figli sono differenti. 

Entrambi sono poggiati sull’ISEE anche se gli algoritmi di calcolo sono diversi. Per semplificazione, ammettiamo una famiglia con figli a carico fino a 18 anni che percepiscono l’assegno temporaneo, senza aver presentato l’ISEE. L’importo che spetta è di 40 euro.

Se la stessa famiglia ha presentato o presenterà entro il 28 febbraio la domanda per l’assegno unico ai figli, sempre senza avere un ISEE, potrà contare su un importo dell’assegno unico di 50 euro.

A marzo quindi, quella famiglia riceverà sul proprio conto 90 euro per ogni figlio.

Il doppio pagamento ci sarà però solo a marzo, mentre da aprile sarà in vigore solo l’assegno unico universale.

Pagamento assegno unico: quali sono i requisiti

L’assegno unico universale per i figli è destinato a tutte le famiglie indipendentemente dalla condizione lavorativa. Tutte le famiglie riceveranno l’assegno, se in presenza di figli di minore età, e per i maggiorenni fino a 21 anni solo se sono rispettati alcuni requisiti.

Per risalire ai requisiti richiesti per poter fare la domanda dell’assegno unico ai figli, si deve leggere l’art.3 del decreto legislativo 230 del 2021.

La domanda, nella quale si devono auto certificare i requisiti richiesti, sono quelli di essere residenti in Italia. Non è richiesta la cittadinanza, ma in caso in cui non si è cittadino italiano, il richiedente ed il beneficiario devono essere cittadini di uno stato membro dell’Unione Europea. Se invece si ha la cittadinanza exra-UE, sarà necessario dimostrare di avere un permesso di soggiorno valido. Non è ammesso il permesso di soggiorno per turismo o temporaneo. L’unico visto accettato è per motivi di lavoro o ricerca e che sia superiore ad almeno sei mesi. 

Per poter beneficiare dell’assegno unico universale, si deve anche dimostrare di pagare le tasse in Italia

Scontato invece il requisito di avere figli a carico, siano essi nati che adottato o in affido. Su questi aspetti, la domanda può essere presentata appena il figlio è nato, ma l’erogazione terrà conto anche degli ultimi due mesi di gravidanza. Quindi nel primo pagamento dell’assegno unico, dopo la nascita di un figlio, saranno riconosciute anche le mensilità a partire dal settimo mese di gravidanza.

Infine, per poter percepire, o affinché il figlio maggiorenne possa direttamente ricevere il pagamento dell’assegno unico, il maggiorenne deve essere iscritto ad un corso di formazione, oppure ad una scuola, o a corsi tecnici o ad un corso di laurea. L’età non deve però superare i 21 anni, ad esclusione dei figli con invalidità. 

Pagamento assegno unico: importi e maggiorazioni

Per entrare più nel dettaglio degli importi che saranno pagati a partire da marzo, facciamo riferimento all’allegato del decreto nel decreto legislativo n.230 del 21 dicembre 2021.

Gli importi dell’assegno unico sono in funzione dell’ISEE, e poi di diverse elementi che contraddistinguono le singole famiglie.

Ma c’è una regola che vale per tutte le famiglie. Chi non presenta l’ISEE, oppure l’ISEE è superiore a 40.000 euro, l’importo dell’assegno unico è fisso ed è di 50 euro per il primo figlio. In caso di tre o più figli, l’importo è di 65 euro a figlio.

L’importo dell’assegno unico universale più alto è quello in corrispondenza di un ISEE di 15.000 euro. Per le famiglie attestanti un simile ISEE, l’assegno unico sarà di 175euro per il primo e secondo figlio. A partire dal terzo scatta invece una maggiorazione di 85 euro. 

Al crescere dell’ISEE, l’importo dell’assegno unico diminuisce così come anche alcune maggiorazioni, come quella per il terzo figlio, la maggiorazione per il secondo genitore che lavora e l’assegno per figli ultra ventunenni con disabilità.

Invece ci sono maggiorazioni fisse indipendentemente dall’ISEE e situazione famigliare. Questi sono:

  • 100 euro per famiglie con quattro o più figli;
  • 95 euro per la presenza di figli con disabilità grave;
  • 90 euro per la presenza di figli con disabilità media;
  • 50 euro per i figli di età tra 18 e 20 anni con disabilità;
  • 20 euro per la presenza della mamma con età inferiore a 21 anni.

Per una quadro riassuntivo degli importi si consiglia di consultare la pagina del Ministero dell’Economia e Finanze

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