Assegno Unico: il pagamento arriva ancora in ritardo!

Nonostante l'INPS abbia promesso maggiore puntualità nei pagamenti l'Assegno Unico continua ad arrivare in ritardo, ecco le date e cosa sta succedendo.

L’INPS ha nuovamente disilluso le aspettative dei cittadini per quanto riguarda la puntualità dei pagamenti, questa volta è il turno dell’Assegno Unico che non ha rispettato le scadenze prefissate.

Gli ultimi mesi del 2021 sono stati caratterizzati dalla corsa al pagamento da parte dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, che ha cercato in tutti i modi di pagare gli arretrati relativi all’Assegno Unico temporaneo.

Nonostante ce l’abbia messa tutta qualche strascico se l’è portato anche nel nuovo anno e, complice anche qualche altra misura da saldare, ci ritroviamo nuovamente a parlare di nuove date d’erogazione e a cercare di fare chiarezza su quello che sta accadendo.

L’integrazione con il Reddito di Cittadinanza, che ha contribuito ad aumentare i ritardi, sembrava non essere più un problema per gli addetti ai lavori eppure continua creare difficoltà.

Insomma, la situazione non è delle più rosee e anche se comunque è migliorata drasticamente in confronto all’anno scorso, e questo anche grazie alle meno misure erogabili.

Assegno Unico temporaneo: pagamento in ritardo!

Abbiamo detto in incipit del nostro articolo che il primo pagamento dell’Assegno Unico in questo 2022 arriva già in ritardo a molti beneficiari. Andiamo a vedere che cosa sta accadendo e a mettere in luce tutto quello che c’è da sapere in merito.

Prima di proseguire vi consigliamo la visione del seguente video YouTube di Redazione The Wam che come sempre ci aiutare a fare chiarezza. Vi consigliamo anche d’iscrivervi al canale per non perdere nessun aggiornamento.

Partiamo spiegando anche i motivi di questi ritardi, che sono perlopiù dovuti allo smaltimento degli arretrati dei pagamenti dell’Assegno Unico temporaneo.

Infatti, se da un lato è vero che i pagamenti relativi alle ultime due mensilità sono stati per la maggior parte saldati, è anche vero che all’appello manca ancora qualcuno, e dunque la priorità è stata data proprio a costoro.

Secondo quanto promesso dall’INPS, i pagamenti relativi all’Assegno Unico temporaneo che non sono ancora stati erogati dovrebbero arrivare entro la fine di questo mese, ma lo scetticismo tra i beneficiari è palpabili e comprensibile.

Allo stesso modo, anche il pagamento dell’integrazione con il Reddito di Cittadinanza dovrebbe arrivare entro la fine di marzo ma anche in questo caso il condizionale è d’obbligo.

Influiscono ancora questi pagamenti con quelli della versione Universale?

In parte, infatti se l’Istituto avesse provveduto ad essere completamente in linea con le erogazioni ora ne avrebbe meno da smaltire e il processo sarebbe molto più semplice.

Andiamo a vedere che cosa sta accadendo invece nelle erogazioni della versione Universale, che finalmente vede il primo pagamento.

Assegno Unico Universale: quando arriva il pagamento?

Dopo aver visto che il pagamento dell’Assegno Unico temporaneo è nuovamente arrivato in ritardo abbiamo un’altra cattiva notizia da darvi: anche quello dell’universale non rispetterà le tempistiche.

Infatti, secondo quanto l’INPS aveva comunicato, entro la fine della settimana scorsa tutte le erogazioni sarebbero dovute arrivare ma così non è stato.

Quando arriveranno dunque gli ultimi pagamenti?

Molto probabilmente in questi giorni dovrebbero venire saldati tutti gli arretrati, ma spesso l’Istituto ci ha dimostrato di non rimanere al passo, e dunque il beneficio del dubbio è d’obbligo.

Ad ogni modo, entro il 23 tutti i beneficiari dovrebbero ricevere il primo pagamento della misura diventata strutturale a partire dal nuovo anno.

Staremo a vedere se sarà effettivamente così e se con essi arriveranno anche tutte le integrazioni con il Reddito di Cittadinanza.

Assegno Unico: domanda senza risposta? Ecco quando viene pagato

Altra questione veramente importante relativa all’Assegno Unico è quella relativa alle domande che non hanno ancora ricevuto una risposta, né positiva né negativa.

Se qualcuno ha richiesto l’agevolazione entro i termini previsti per poter ricevere il pagamento entro la fine di marzo avrebbe diritto a riceverlo, ovviamente, ma se non arriva la risposta come si può pensare di trovarsi un’erogazione?

L’INPS ha promesso che entro la fine del mese verranno saldati tutti i pagamenti ma, onestamente, noi difficilmente ci crediamo e ora vi spieghiamo perché.

Uno dei motivi per cui l’Assegno Unico ha avuto così tanti problemi in fatto di tempistiche deriva proprio dalla messa al vaglio delle domande, che hanno contribuito molto ai ritardi.

Il processo è automatico ma al posto di velocizzare l’automatismo si è rivelato molto lento e macchinoso, completamente in controtendenza con quelli che sono gli obiettivi di Mario Draghi e della sua squadra di Governo.

Se la domanda è ancora in fase di lavorazione ci sarebbero solamente 10 giorni per dare la risposta, e, successivamente, anche per erogare l’agevolazione.

Nulla è impossibile certo, però crediamo che sia piuttosto complicato che questo accada per tutti costoro che sono ancora in attesa ma, ad ogni modo, staremo a vedere in questi giorni che cosa accadrà.

Assegno Unico: i maggiorenni lo ricevono?

L’Assegno Unico è una misura su cui ci sono ancora molte domande e perplessità, e questo nonostante la campagna promozionale effettuata dal Governo che è stata trasmessa spesso anche tramite pubblicità televisiva.

Una delle domande che più spesso si pongono i cittadini è la seguente: fino a che età si può richiedere l’agevolazione per i figli? Si può richiedere anche per i figli maggiorenni?

La risposta è sì, fino al compimento del loro ventunesimo anno di età si ha diritto a ricevere il sostegno economico.

Questo però con alcune condizioni particolari da rispettare, che sono perlopiù di natura economica da parte del figlio.

Ci sono dei requisiti da rispettare e sono i seguenti:

  • il ragazzo deve avere un reddito annuo inferiore agli 8.000 euro;
  • il ragazzo deve essere iscritto al registro pubblico per l’impiego come disoccupato;
  • deve frequentare un corso di formazione, essere iscritto a un corso di laurea o di formazione scolastica.

In sostanza, il figlio a carico deve avere fino ai 21 anni e non deve essere economicamente autonomo, ma l’agevolazione spetta anche ai figli maggiorenni.

Assegno Unico: senza ISEE

Un’altra tematica molto importante è quella relativa alla platea dei beneficiari che è stata allargata, e di molto, grazie al carattere di universalità che è proprio della misura.

Dunque i cittadini, papabili fruitori dell’Assegno Unico, si chiedono se è necessario presentare una certificazione ISEE oppure se non è obbligatorio.

Su questo fronte c’è una buona notizia: si può richiedere il sostegno economico destinato alle famiglie anche senza presentare nessuna certificazione ISEE.

Bisogna però considerare che l’ISEE è fondamentale per determinare il valore dell’importo che si andrà a ricevere e dunque, non presentandolo, si avrà diritto alla somma più bassa poiché si viene considerati come nuclei familiari più abbienti.

Nel prossimo paragrafo andremo a vedere nello specifico gli importi divisi per fasce ma, ad ogni modo, è sicuramente positivo il fatto che a tutti venga elargito un contributo.

Assegno Unico: quanto spetta e l’importo

Abbiamo in precedenza accennato, nel paragrafo precedente, che esiste uno scaglionamento per quanto riguarda gli importi dell’Assegno Unico, e che non tutti ricevono la stessa cifra.

Bisogna infatti considerare che, nonostante il suo carattere di universalità vada a premiare tutti i cittadini che ne posseggono gli altri requisiti, la situazione economica del nucleo familiare va a incidere sulla cifra che si andrà a ricevere.

Maggiore sarà il valore dell’ISEE e minore sarà quello dell’importo spettante, si va infatti da massimo 175 euro per figlio, se si è in possesso di un ISEE inferiore a 15.000 euro, a un minimo di 50 euro per figlio se si ha un ISEE di almeno 40.000 euro.

Si avrà diritto a ricevere 50 euro anche nel caso non si presenti nessuna certificazione ISEE e dunque se non si va a mettere in luce la propria condizione reddituale.

È possibile inoltre calcolare nello specifico l’importo spettante sfruttando l’apposita sezione creata dall’INPS, dato che il valore cambia.

Assegno Unico: le maggiorazioni

Sempre facendo riferimento al pagamento dell’Assegno Unico, e nello specifico nel suo valore, è necessario dirvi che c’è un’altra buona notizia.

Il Governo infatti ha tenuto conto anche di nuclei familiari che versano in condizioni particolari, e che dunque necessitano di un importo maggiore in confronto agli altri.

Ha dunque introdotto delle maggiorazioni che vanno a favorirli incrementando il denaro relativo all’agevolazione spettante.

Parliamo ad esempio dei nuclei familiari considerati numerosi, quelli che hanno più di tre figli, oppure i nuclei familiari composti da almeno un figlio in condizione di disabilità.

Sappiamo bene che queste categorie sono considerate maggiormente bisognose di un sostegno, soprattutto alla luce del periodo storico complicato nel quale stiamo vivendo.

L’emergenza epidemiologica non è stata la sola ad aver appesantito il tutto, infatti il caro bollette e il rincaro della benzina stanno martoriando le tasche dei cittadini.

Per non parlare della guerra che sta imperversando in Ucraina, una piaga destinata a rimanere nei libri di scuola.

Assegno Unico: l’INPS

Siamo quasi giunti al termine del nostro articolo riguardante il pagamento dell’Assegno Unico, e abbiamo ormai sviscerato tutte le tematiche più importanti relative a questa tematica.

Abbiamo potuto constatare nuovamente come l’INPS non stia riuscendo a mantenere le promesse riguardanti le tempistiche, e questo ormai è un argomento del quale si discute sempre più spesso.

Possiamo però affermare che un netto miglioramento, in confronto agli ultimi mesi del 2021, c’è stato, e questo è innegabile.

È però necessario fare un ulteriore passo in avanti per garantire una puntualità quantomeno doverosa nelle erogazioni, senza lasciare in attesa i beneficiari senza avere alcun tipo di notizie.

Staremo a vedere se, da qui in avanti, le cose miglioreranno o se rimarranno invariate.

Manuel Saccon
Manuel Saccon
Copywriter freelance, classe 1996. Diplomato al liceo delle scienze umane Galileo Galilei di Dolo, coltivo da sempre la passione per la scrittura in tutte le sue forme. Ho seguito un corso di formazione per potenziare le mie conoscenze in ambito social media e copywriting. Collaboro con due redazioni online, seguo la comunicazione di un brand in fase di lancio e gestisco la scrittura creativa di alcuni locali. Sono appassionato di sport, di musica, di serie tv e del mondo del sociale.
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