Assegno unico temporaneo, tutti i motivi del flop!

Tra lavorazione delle domande a rilento e pagamenti in ritardo, l’assegno unico temporaneo ha affrontato un debutto tutt’altro che roseo. Alcuni richiedono più tempo per poter ottenere gli arretrati, possibilità che, per il momento, è concessa a chi invierà domanda entro il 30 settembre. Le criticità della nuova misura INPS per le famiglie sono infatti numerose, dalla scelta del periodo per l'invio delle richieste ai problemi di comunicazione tra INPS e le famiglie.

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Tra lavorazione delle domande a rilento e pagamenti in ritardo, l’assegno unico temporaneo ha affrontato un debutto tutt’altro che roseo. 

La situazione sembrava essersi finalmente sbloccata nell’ultima settimana, ma non tutti coloro che hanno diritto alla misura hanno già ottenuto gli accrediti e, in verità, c’è ancora qualcuno che non ha ottenuto nemmeno l’esito della propria domanda. 

D’altra parte INPS ha dato qualche spiegazione, imputando i ritardi alle numerose verifiche e controlli indispensabili per procedere con la lavorazione delle domande e, di conseguenza, con l’erogazione dei pagamenti. 

Se poi si considera che i nuclei familiari, già beneficiari di reddito di cittadinanza, che hanno diritto all’assegno unico temporaneo non sono tenuti a inviare apposita richiesta, ma ottengono le somme spettanti d’ufficio, la mole di lavoro dell’Istituto di Previdenza si rivela essere imponente. 

Troppe criticità attorno al nuovo assegno unico. Criticità che, evidentemente, non hanno nemmeno permesso a tutti i cittadini aventi diritto di inviare la propria richiesta. Le domande pervenute deludono infatti le aspettative

È anche per questo motivo che c’è chi chiede di allungare i tempi, almeno di un mese, per permettere a molte famiglie di ottenere gli arretrati a partire dal mese di luglio. La data di scadenza, per avere l’accredito completo di arretrati, è oggi fissata al 30 settembre. 

L’assegno unico temporaneo, flop o errore di comunicazione tra INPS e le famiglie

Il 1° luglio 2021 molti nuclei familiari in cui sono presenti figli minori hanno avuto la possibilità di collegarsi al sito dell’INPS, o di richiedere assistenza a CAF e patronati, per presentare domanda di assegno unico temporaneo per figli minori. 

Si tratta di una misura ponte, della durata di sei mesi, che va ad anticipare il debutto del vero e proprio assegno unico e universale la cui introduzione, inizialmente prevista proprio per il mese di luglio, è slittata al prossimo anno. Per il momento, infatti, il debutto è stabilito al mese di gennaio 2022

Insomma, la nuova misura a sostegno delle famiglie ha già subito un intoppo da principio, a causa di una mancata definizione e di criticità legate alle tempistiche per rendere il sostegno subito disponibile. 

Trovata una prima soluzione, e cioè quella di introdurre l’assegno temporaneo lasciando la possibilità di richiedere anche gli altri bonus famiglia oggi esistenti, anche disoccupati, beneficiari di reddito di cittadinanza, lavoratori autonomi e incapienti hanno potuto contare su un sostegno economico per i propri figli. 

Il numero delle domande pervenute all’INPS ha però disatteso le previsioni. 

Eppure questo non ha evitato lungaggini burocratiche e ritardi nell’erogazione del sussidio da parte dell’Istituto, né esclude totalmente l’ipotesi di una campagna di comunicazione non proprio efficace e che, evidentemente, non è riuscita a raggiungere tutti i potenziali beneficiari. 

D’altra parte, tra le criticità riscontrate da INPS nella lavorazione delle domande sembrano esserci proprio delle incomprensioni di fondo tra le istruzioni fornite dall’Istituto e la consapevolezza di potere o non poter avere diritto alla misura da parte delle famiglie. 

Al di là del valore dell’importo dell’assegno unico temporaneo, che per alcune famiglie rischia di tradursi in una somma irrisoria, le cause del “flop” della misura ponte sembrano confluire in una commistione di più elementi che hanno decretato la scarsa adesione e l’invio di domande che non rispettavano i requisiti richiesti.

Assegno unico temporaneo nel periodo estivo: un primo ostacolo al successo della misura 

Prima ancora delle difficoltà riscontrate da INPS nella lavorazione delle domande e delle incomprensioni con le famiglie venute alla luce proprio durante i controlli e le verifiche effettuati, c’è da dire che il periodo che ha visto debuttare l’assegno unico temporaneo non possa essere considerato proprio tra i più adatti. 

La procedura telematica per richiedere l’assegno unico è stata infatti avviata a partire dal 1° luglio 2021, nel pieno dei mesi estivi. In questa scelta potrebbe risiedere una delle cause del mancato successo della misura, dal momento che: 

alcune famiglie erano in vacanza, o comunque poco disposte a focalizzare la propria attenzione su nuove misure statali o pratiche da compilare; alcuni centri di assistenza fiscale hanno chiuso i battenti, almeno per qualche settimana ad agosto; le stesse sedi INPS non lavorano a ritmo serrato durante i mesi estivi. 

Per quanto riguarda il primo punto, l’assenza delle famiglie a causa del periodo estivo non avrebbe costituito un gran problema dal momento che l’assegno unico può essere richiesto dal mese di luglio fino al 31 dicembre 2021, se non fosse che solo coloro che inviano la propria pratica entro il 30 settembre hanno diritto agli arretrati. 

Stabilire la scadenza di una prima tranche della misura a fine settembre rappresenta dunque una limitazione per molte famiglie che, immediatamente dopo il periodo estivo, e dopo essersi informate sulla possibilità di ottenere un aiuto dallo Stato, vorrebbero inviare la propria richiesta all’Istituto. 

Sulla chiusura dei CAF durante l’estate, le cose si fanno più complicate. Vero è che la richiesta di assegno unico può essere inviata in totale autonomia usufruendo del servizio online INPS, benché esistano molti cittadini non ancora tecnologicamente preparati a richiedere una prestazione utilizzando il sito dell’Istituto, ma c’è anche da dire che, oltre all’invio della domanda per tale prestazione, le famiglie devono prima di tutto mobilitarsi per ottenere il modello ISEE

Da questo punto di vista, considerando che l’assegno unico temporaneo è destinato anche ad alcune categorie non particolarmente avvezze alla presentazione annuale della DSU (per esempio i lavoratori autonomi), la chiusura dei centri di assistenza fiscale potrebbe aver gravato molto. 

L’unica alternativa sarebbe dunque stata quella di provvedere da sé, non solo alla presentazione della richiesta di assegno unico, ma anche alla procedura tramite DSU precompilata per ottenere il modello ISEE. 

Assegno unico temporaneo e il caos dei requisiti: tra incomprensioni e mancate informazioni 

Nonostante tutto, qualcuno che è riuscito a inviare la domanda già dai primi giorni di apertura delle richieste online c’è stato. 

Il problema si è dunque spostato, dalla possibilità di inviare richiesta, al caos delle “domande errate”. Richieste inviate da parte di cittadini ai quali evidentemente non erano chiari i requisiti di base che danno accesso all’assegno unico temporaneo. 

A sorprendere è il fatto che molte richieste erano state presentate da potenziali beneficiari che non hanno tenuto conto della maggiore delle incompatibilità con l’assegno unico temporaneo: 

si tratta di persone che beneficiano già degli assegni familiari (ANF) o che, pur non godendone, potrebbero richiedere questa misura di sostegno. 

Come sappiamo, infatti, la nuova misura è stata messa a disposizione proprio per includere tra le categorie beneficiari di sussidi a supporto della famiglia anche tutti coloro che non possono contare sugli ANF (appunto, disoccupati, incapienti, autonomi). 

E non importa se a beneficiare di ANF sia il genitore che non invia la richiesta o se il nucleo familiare non li percepisca, pur avendone diritto. L’assegno unico temporaneo è totalmente incompatibile con gli assegni familiari. 

Ma se da questo punto di vista INPS ha più volte ribadito tale incompatibilità, dall’altro ci sono alcune informazioni che mancano di approfondimenti nonostante le circolari e i messaggi dell’Istituto. 

Ne sono esempio le difficoltà riscontrate da genitori separati o divorziati nella compilazione della domanda o, più in generale, le perplessità di coloro che hanno ricevuto l’esito negativo della propria richiesta, senza però aver ottenuto alcuna spiegazione in merito. 

Assegno unico temporaneo e caos INPS: tra procedure automatiche e altre erogazioni 

Se è giusto guardare la situazione con gli occhi delle famiglie italiane, lo è anche dare uno sguardo all’altro lato della medaglia e interpretare le difficoltà riscontrate sull’assegno unico dalla prospettiva dell’INPS

Di criticità l’Istituto ne ha incontrate molte, benché la numerosità delle domande non sembra essere tra queste. Principalmente, infatti, è ipotizzabile che le problematiche siano legate a: 

lungaggini burocratiche (purtroppo) frequenti nel nostro Paese; automatizzazione della corresponsione del pagamento relativo all’assegno unico per i percettori di reddito di cittadinanza; focus anche su altre pratiche sulle quali regna il caos. 

Se in merito alla prima causa c’è ben poco da dire, per quanto riguarda la soluzione trovata per i percettori di reddito di cittadinanza, la prima osservazione è che tale conclusione non può che costituire una grossa mole di lavoro. 

I beneficiari di RdC non hanno infatti alcuna necessità di presentare apposita domanda di assegno unico, in quanto è l’INPS a occuparsi dell’erogazione del sussidio in automatico per tutti coloro che hanno diritto alla misura. 

Inoltre, questi mesi sono stati caratterizzati non solo dal ritardo dei pagamenti dell’assegno unico, ma anche di altre misure il cui carattere emergenziale si è del tutto perso con lo scorrere del tempo. 

È il caso del reddito di emergenza i cui pagamenti, che avrebbero dovuto seguire tempistiche ben più contenute, sono ancora in corso e probabilmente si trascineranno fino al mese di novembre.

Assegno unico temporaneo, più tempo per richiedere gli arretrati: possibile proroga al 30 ottobre 

Come abbiamo visto, le cause del “flop” dell’assegno unico temporaneo sono svariate e, nonostante si cerchi di arrivare a una soluzione definitiva, allo stato attuale sono ancora molte le famiglie che hanno ricevuto solo il pagamento relativo al mese di luglio, mentre altre sono ancora in attesa dell’esito della domanda. 

È per questo motivo che il Forum delle Associazioni Familiari ha richiesto più tempo: 

una proroga della prima scadenza, oggi fissata al 30 settembre, per richiedere gli arretrati dell’assegno unico, spostando la data almeno al 30 ottobre. 

Come sappiamo, infatti, solo coloro che inviano la propria richiesta entro la fine di questo mese hanno diritto a ottenere gli accrediti dal mese di luglio fino a settembre, mentre chi invierà domanda dal mese di ottobre potrà ricevere il pagamento solo a partire dal mese successivo a quello in cui si è presentata domanda.

Sul tema, consigliamo anche la lettura del nostro approfondimento: Assegno unico 2021: proroga in arrivo? 

Per il momento non è ancora possibile sapere se tale richiesta verrà accolta e per saperlo non ci resta che attendere una comunicazione da INPS