Aumentare l’importo dell’assegno unico 2022: come si fa!

Aumentare l'importo dell'assegno unico 2022 è possibile. Ci sono differenti modi, che riguardano l'Isee ma anche le maggiorazioni a cui si ha diritto.

La fine del mese di gennaio si avvicina e sono tante le famiglie italiane che, proprio in queste ore, stanno inoltrando le domande per ottenere l’assegno unico 2022.

Come è noto, per poter ottenere questo contributo statale così importante per tutti coloro che hanno figli a carico, è necessario presentare l’Isee 2022, aggiornato e in corso di validità.

Essendo scaduto per tutti il 31 dicembre 2021, i tempi per l’elaborazione delle nuove domande sono infatti questi. Di rientro dalle festività natalizie, i vari commercialisti o operatori del CAF hanno iniziato a predisporre le nuove attestazioni Isee. In media almeno una decina di giorni per ottenerla ed ecco che ci avviciniamo dunque alla fine del mese, per poter inviare le nuove richieste in merito all’ottenimento dell’assegno unico 2022.

Nuovi Isee da produrre, nuovi importi degli assegni da calcolare, per ogni nucleo familiare.

Forse non tutti sanno che però è possibile aumentare l’importo dell’assegno unico da percepire! Infatti ci sono due metodi principali. Il primo è quello di abbassare l’Isee. Il secondo invece prevede di beneficiare di alcune maggiorazioni nonché di prolungare il beneficio, oltre i 18 anni di età il beneficio.

Ecco come è possibile.

Assegno unico 2022, importo: le novità

Abbiamo annunciato in questo articolo le date comunicate dall’Inps, per quanto concerne i pagamenti di gennaio 2022.

Al momento si è ancora in attesa delle ultime rate del cosiddetto Assegno Unico Temporaneo: per chi non dovesse ancora aver ricevuto la mensilità di novembre, il pagamento di questa rata è programmato per il 3 gennaio. Quella di dicembre dovrebbe essere erogata dal 26/27 gennaio.

Allo stato attuale della situazione, confermiamo che i pagamenti sono arrivati, in alcuni casi già alla data del 25 gennaio.

Concluse dunque tutte le erogazioni spettanti per il 2021, le famiglie ora sono alle prese con le nuove domande per l’assegno unico e universale, e che riceveranno ogni mese per tutto il 2022.

Le mensilità di gennaio e febbraio dovrebbero arrivare in qualità di arretrati, nel mese di marzo 2022.

Le date di pagamento infatti, per chi presenterà domanda entro il 31 gennaio, sono comprese tra il 15 e il 21 marzo (sempre stando a quanto ufficialmente diramato dall’Inps).

In realtà, il termine ultimo per presentare le domande (non perdendo gli arretrati) è il 30 giugno 2022. Il problema però è che più si ritardano i tempi di invio della domanda e più tardi arriveranno i primi bonifici sul conto corrente.

Giunti dunque a questo punto, chi non ha ancora elaborato l’Isee da allegare a completamento della domanda per l’assegno unico, può cercare di abbassare l’importo dell’Isee, così da avere in automatico importi dell’assegno unico più alti.

Assegno unico 2022, importo Isee variabile!

Per comprendere l’importanza dell’assegno unico in relazione all’Isee presentato, è bene evidenziare che per l’appunto, si tratta di un importo variabile.

La legge prevede che il nucleo familiare con meno di 15 mila euro annui, come attestato dall’Isee, abbia diritto a 175 euro a figlio. Chi invece supera i 40 mila euro annui, può anche evitare di presentare l’Isee, dal momento che l’importo minimo senza Isee o con Isee previsto equivale sempre a 50 euro a figlio.

Tra il minimo e l’importo massimo, c’è ovviamente tutta una serie di importi che oscillano da un estremo all’altro, come previsto dalle tabelle degli importi dell’assegno unico e universale per figli a carico 2022.

Va da sé dunque che avere a propria disposizione un’attestazione Isee in corso di validità e aggiornata, è fondamentale ai fini del calcolo e ottenere quindi degli importi assegno unico 2022 più alti possibile!

C’è differenza tra l’Isee in corso di validità e aggiornato? In effetti, la validità della certificazione significa che l’Isee è spendibile ai fini della richiesta dei vari bonus. Il fatto che sia aggiornata, in riferimento all’ultimo reddito annuale, non è da dare per scontato.

Infatti, l’attestazione Isee si redige sulla base dell’ultima dichiarazione dei redditi disponibile, che prende come riferimento quindi i redditi di due anni prima.

A partire dal lockdown del 2020 però, c’è una grossa novità.

Infatti è possibile richiedere il cosiddetto Isee corrente, che si riferisce invece ai redditi dell’anno prima. La condizione necessaria è che il reddito del 2021 risulti essere di almeno il 30% inferiore rispetto a quello del 2020.

Infatti, nonostante lo scoppio della pandemia, in molti hanno mantenuto il proprio posto di lavoro o sono riusciti a far fronte alle difficoltà economiche dell’attività in proprio. 

Nel 2021, purtroppo molte persone invece sono rimaste senza lavoro e di conseguenza il reddito del 2021 è diminuito rispetto a quello dell’anno precedente.

Il Governo ha dunque messo a disposizione la possibilità di presentare l’Isee più aggiornato, così da poter beneficiare al massimo delle agevolazioni e dei bonus previsti.

Assegno unico 2022: l’importo aumenta, se abbassi l’Isee

Sostanzialmente, ci sono tre modi per abbassare legalmente l’Isee. Alcuni assolutamente legittimi (come abbiamo visto per quanto concerne l’Isee corrente), altri meno ortodossi ma molto comuni, come quello che prevede l’emissione di un assegno circolare a favore di terzi.

Procediamo con ordine.

Abbiamo già avuto modo di illustrare come funziona l’Isee corrente. Aggiungiamo in questa sede che è possibile usufruire di questa agevolazione, non solo se il reddito del 2021 è inferiore del 30%, rispetto a quello del 2020. Infatti, l’impoverimento può riguardare anche la perdita di patrimonio (si pensi a chi vende il negozio o l’attività in genere). Se il patrimonio diminuisce del 20%, rispetto all’anno precedente, allora si ha diritto a richiedere l’Isee corrente, più realistico.

Dal momento che l’Isee si calcola anche tenendo conto del saldo e della giacenza media del conto corrente, un altro modo per abbassare il valore è senza dubbio quello di agire su questo aspetto. In che modo?

Si può ad esempio cointestare il conto, in modo da risultare proprietari al 50%, agli occhi del Fisco. L’importante è avere fiducia piena nell’altra persona, dal momento che, dal punto di vista legale, è autorizzata a prelevare o spendere la metà di quanto disponibile in banca!

L’altro metodo riguarda invece l’emissione di un assegno circolare. Ebbene sì, si svuota il conto emettendo questo titolo a vantaggio di una terza persona. L’importante è ricordarsi di revocarlo, prima dei tre anni, altrimenti diventa di proprietà dell’altro!

Infine, si può abbassare l’Isee, e quindi ricevere degli importi di assegno unico più elevati per i figli, spostando la residenza del partner in una seconda casa, ad esempio quella al mare.

Importo assegno unico 2022: maggiorazioni previste

Ottenere una somma più cospicua per l’assegno unico, come abbiamo appena avuto modo di esporre, è possibile abbassando l’Isee.

Ma non è l’unico modo. Infatti sono previste delle maggiorazioni, sugli importi di base, per chi rientra in alcune situazioni.

Nella fattispecie, gli importi dell’assegno unico aumentano se in famiglia lavorano entrambi i genitori. In realtà si tratta di un contributo di 30 euro, ma a condizione che l’Isee non superi i 15 mila euro annui. Man mano che il reddito aumenta, il contributo diminuisce in proporzione.

Sono previsti importi più alti dell’assegno unico, per le famiglie numerose, quindi al di sopra del terzo figlio. Ricevono un contributo supplementare anche le mamme con meno di 21 anni e chi ha un figlio disabile.

È possibile anche prorogare nel tempo l’erogazione dell’assegno unico a proprio vantaggio, oltre il compimento del diciottesimo anno di età del figlio.

Se infatti quest’ultimo risulta iscritto all’Università, segue corsi di formazione o è impegnato in attività di tirocinio, allora l’importo assegno unico 2022 è garantito fino ai 21 anni di età.

Si deduce pertanto che l’assegno unico 2022 non spetta ai figli inattivi. Sono i cosiddetti neet, tra i 18 e i 21 anni. Si tratta di ragazzi che non lavorano ma neppure studiano, che quindi restano a carico fiscale della famiglia ma ai quali lo Stato non riconosce alcun sostegno. 

Assegno unico 2022, come fare domanda

Alla luce di tutti i consigli presentati, concludiamo illustrando dunque il modo corretto per poter presentare la domanda per l’assegno unico 2022.

Una volta ottenuto l’Isee, è possibile inoltrare la propria richiesta in maniera autonoma, direttamente sul portale Inps, per il quale però è indispensabile avere a disposizione lo Spid per accedere.

Ci sono differenti modi per ottenere questo codice di accesso

Le tempistiche però potrebbero risultare non proprio immediate. Ecco allora che, rivolgendosi a un Caf o a un commercialista di fiducia, è possibile effettuare la presentazione delle domande, tramite i loro canali di comunicazione riservati.

Per richiedere l’assegno unico 2022 è necessario semplicemente comunicare il proprio codice fiscale e il numero Iban sul quale si desidera ricevere il bonifico mensile. Per perfezionare la pratica, bisogna quindi allegare l’Isee.

È possibile monitorare l’andamento della lavorazione della pratica direttamente sul portale. Se c’è qualche ulteriore informazione da fornire, è l’Inps che segnala la necessità direttamente sul display.

Anche se ci sono persone che hanno già beneficiato dell’assegno unico lo scorso anno, sono comunque tenuti a ripresentare le domande per il nuovo anno. Proprio perché l’Isee va aggiornato di volta in volta, è indispensabile anche inoltrare nuovamente la richiesta direttamente all’istituto di previdenza sociale nazionale.

A partire dal 1°gennaio 2022, per la prima volta devono inoltrare la domanda anche tutti i lavoratori dipendenti, sia pubblici che occupati in aziende private.

Gli unici che invece non sono tenuti a rinnovare le richieste sono i percettori di reddito di cittadinanza, in quanto per loro, l’importo assegno unico va in automatico nella ricarica mensile della carta a loro disposizione. L’importo rappresenta un’integrazione di quanto già normalmente previsto per i figli a carico.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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