Auto, ecobonus 2021: anche 9.000 euro, come richiederlo

Al via da gennaio per il nuovo ecobonus auto, inserito nella legge di bilancio 2021. Tra le novità: nuova suddivisione in fasce, nuovi compensi aggiuntivi (da parte dei rivenditori) e margini d’azione più ampi per i concessionari

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Il sistema degli ecobonus continua anche per il settore dell’auto. Dall'inizio della settimana è infatti attivo il nuovo sistema di compensi grazie al quale chi intende comprare una nuova auto a bassi livelli di inquinamento avrà diritto a un rimborso in proporzione alla fascia di emissione del veicolo in considerazione. Ecco cosa prevede nello specifico la nuova normativa e come farne richiesta.

Auto, nuovi ecobonus: a quanto ammontano i nuovi contributi?

Nello specifico, la nuova tornata di contributi suddivide i veicoli in tre fasce, in base alle emissioni che generano.

  • Prima fascia: da 0-20 g/km, che dà diritto a un bonus fino a 6.000 euro con rottamazione e 4.000 senza rottamazione;
  • Seconda fascia: da 21-60 g/km, 2.500 euro con rottamazione e 1.500 senza rottamazione.
  • Terza fascia: 61-135 g/km, che dà diritto a 1.500 euro con rottamazione. Con rottamazione si intende quella di un veicolo di classe inferiore a euro 6 e che sia stato immatricolato prima del 1 gennaio 2011.

La nuova legge di bilancio 2021 prevede un ulteriore sconto da 2.000 euro con rottamazione (che diventano 1.000, senza rottamazione) sulle prime due fasce, valido fino al 31 dicembre 2021 – cui si aggiunge anche uno sconto applicato direttamente dal venditore, fissato in almeno 1.000 euro. 

Attenzione alla terza fascia, che racchiude invece le precedenti classificazioni in veicoli da 61-90 g/km e 91-110 g/km di emissioni. In questo caso gli incentivi sono andati già esauriti e per questo la durata del bonus sarà di soli sei mesi, fino al 31 giugno 2021 - e solo con rottamazione inclusa. Ugualmente a quanto accade nel primo e secondo caso, comunque, il venditore potrà applicare un ulteriore sconto, stavolta pari ad almeno 2.000 euro.

Resta inteso che la rottamazione del vecchio veicolo non è obbligatoria per accedere all’ecobonus auto; né il contributo aggiuntivo dei concessionari deve necessariamente limitarsi a 1.000 o 2.000 euro: può anche superare tale cifra (ma non scendere al di sotto di essa) per quanto, in questo caso, sia altamente raccomandato segnare in ogni fase di compilazione della richiesta l’importo aggiuntivo che si offre.

I suddetti incentivi arrivano con legge di bilancio 2021, che ha stanziato ulteriori risorse per gli incentivi nel settore automotive per un totale di 120 milioni di euro in tutto l’anno in vista del finanziamento dei bonus di cui alle prime due fasce e di 250 milioni per finanziare i contributi per l’acquisto di auto di terza fascia.

Sono inoltre previsti 50 milioni di euro riservati al finanziamento dei contributi che si riferiscono a veicoli commerciali (gli N1) nuovi di fabbrica, o anche auto M1 sempre nuovi di fabbrica – 10 dei suddetti 50 milioni sono destinati all’acquisto di veicoli elettrici

L’ammontare dei contributi, insieme a quelli stanziati dalla legge di bilancio 2020, dal decreto legislativo Rilancio del 2020 e dal DL agosto 2020 si aggira sui 390 milioni di euro, di cui 270 già stanziati. 

A quali categorie si applica l’ecobonus auto?

L’ecobonus auto 2021, in vigore dall’inizio di gennaio, si applica per l’acquisto di categorie di motocicli L1 (motorini fino a 50 cc di cilindrata), delle auto M1 (veicoli con massimo otto posti a sedere) e, inoltre, includerà anche la nuova categoria dei veicoli commerciali N1. I concessionari hanno cominciato già dall’inizio del mese a prenotare il bonus per la categoria L, mentre per i veicoli M1 la corsa è partita lunedì 18 gennaio.

Discorso a parte per le categorie dei veicoli da riconsegnare al venditore. In questo caso, devono essere rispettati determinati requisiti. 

  • I veicoli di categoria M1 (i pullmini da massimo otto posti a sedere) devono appartenere alla stessa categoria del veicolo che si intende acquistare e deve essere omologato alle classi Euro zero, 1, 2, 3, 4; nel caso in cui il veicolo rientri nella fascia di emissione 0-60 g/km di anidride carbonica deve essere stato omologato prima del primo gennaio 2011, nel caso in cui rientri in quella successiva (61-135 g/km di emissioni) può essere rottamato anche se Euro 5. 
  • Anche i veicoli di categoria L (ciclomotori, motocicli e altri piccoli veicoli a motore con tre o quattro ruote) devono appartenere alla medesima categoria del veicolo da rottamare, omologato alle classi Euro 0, 1, o 3. Il veicolo da rottamare dovrà anche essere oggetto di ritargatura ai sensi del Decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti 2 febbraio 2011 n.76, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il due aprile 2011.
  • Il veicolo da rottamare deve sempre essere intestato all’acquirente (o a un suo familiare) da almeno 12 mesi. 

Come ottenere il bonus?

Sarà il concessionario a cui ci si rivolge a dover avanzare domanda per la richiesta dell’ecobonus auto. La procedura si svolge in due momenti: il primo, riservato alla registrazione dei rivenditori autorizzati, e il secondo, durante il quale gli stessi inseriscono l’ordine – in questo modo, l’incentivo è prenotato

Attenzione: al momento della prenotazione, è obbligatorio versare un acconto – anche nel momento in cui l’acquisto del veicolo avviene con il finanziamento dell’intero importo. Inoltre, andrà effettuato un singolo acconto per ogni prenotazione (non è possibile, con un unico acconto, procedere con più operazioni).  

L’acconto non è previsto solo in determinate circostanze, così determinate dal ministero: 

  • se l’acquisto è stato effettuato prima dell’8 aprile 2019;
  • in caso di autoimmatricolazione;
  • se ad acquistare sono società di noleggio a lungo e a breve termine;
  • nel caso di acquisto di flotte aziendali (composte da almeno due veicoli);
  • se a richiedere l’ecobonus sono enti pubblici.

In questi casi il concessionario provvederà a segnalare tali casi speciali, inserendo una dichiarazione sottoscritta in cui si conferma la sussistenza delle suddette casistiche, allegando allo stesso tempo la documentazione in grado di provarle.  

Dopo la prenotazione, il concessionario prosegue (entro 180 giorni) alla consegna del nuovo veicolo, comunica la targa al Ministero tramite la piattaforma, allegando la debita documentazione, e finalmente a questo punto corrisponde il contributo all’acquirente, attraverso una compensazione scalcolata dal prezzo d’acquisto.

In questo modo è come se il concessionario avesse “anticipato” il bonus, che gli verrà rimborsato dalle imprese costruttrici o importatrici del veicolo, a fronte della documentazione da parte del rivenditore che certifica la sussistenza dell’ecobonus auto; a loro volta, le imprese in virtù di tale documentazione recuperano l’importo del contributo tramite credito d’imposta.

Niente click-day dunque – stavolta, quello del bonus bici è destinato a restare uno spettro. Per l’ecobonus auto, si rimette tutto in mano ai concessionari

Come funziona la piattaforma per accedere al bonus auto?

Il primo passo è la registrazione sulla piattaforma implementata dallo stesso Ministero dello Sviluppo Economico. Chi è interessato a comprare un nuovo veicolo (e contestualmente, se del caso, rottamare il vecchio) dovrà ricercare il concessionario al quale intende rivolgersi; successivamente gli verrà richiesto di inserire i propri dati anagrafici nel form per la registrazione; a quel punto il richiedente riceverà la pec di attivazione per la registrazione, registrazione che dovrà comunque essere attivata (è il passo successivo) dal concessionario. A quel punto sarà possibile accedere all’applicativo on line, grazie a indirizzo email e una password ricevuta all’occasione. 

Attenzione alle eccezioni!

La normativa prevede comunque una serie di eccezioni e cavilli che sarà utile tenere a mente. 

  • Annullamento delle richieste: il concessionario potrà annullare le richieste di contributo, ma solo fino a cinquanta volte. Il limite, d’altra parte, è stato innalzato rispetto alla normativa precedente, che prevedeva la possibilità di annullare l’operazione solo venti volte. Raggiunto il limite di annullamenti, il concessionario (e i suoi rivenditori) non potrà caricare prenotazioni per i successivi quindici giorni.
  • Non esiste una lista d’attesa per l’erogazione dei fondi: significa che le richieste avanzate e disattese a causa dell’esaurimento dei fondi non scalano automaticamente al “primo posto” nell’eventualità di un rinnovo del bonus. Resta comunque la possibilità di accedere ai bonus tornati disponibili dopo un annullamento. 
  • Ogni concessionario può effettuare al massimo cinquanta prenotazioni al giorno
  • Se un unico acquirente ha intenzione di prenotare ecobonus auto per più veicoli di tipo L, dovrà ricordare che non è possibile prenotarne più di 500 all’anno. 

Auto sempre più verdi grazie a nuovi incentivi

La misura, come si legge nella stessa legge di bilancio, mira a favorire la ripresa del settore automobilistico, gravemente danneggiato dalla pandemica di Covid-19: solo ad aprile, il mese più nero della crisi pandemica, il mercato automotive ha visto il proprio giro d’affari ridursi di circa il 95%, con i concessionari costretti a tenere le saracinesche abbassate e il divieto di spostamento se non per ragioni essenziali. 

Ora si punta a una ripartenza del comparto auto: non solo ecobonus per i veicoli a benzina e diesel, ma anche una proroga degli incentivi per l’acquisto di auto ibride o elettriche – oppure Euro 6 di ultima generazione -, con rottamazione di auto vecchie di almeno dieci anni. 

D’altra parte, per iniziare a rinnovare in tale senso la flotta di auto circolanti nel nostro paese la strada è ancora lunga. Il nuovo bonus per le auto elettriche infatti avrà bisogno di un decreto a sé per entrare in vigore, che il ministero dell’Economia e della Finanze dovrà studiare insieme al ministero dei Trasporti. Tale decreto dovrebbe vedere la luce entro il 31 maggio del 2021. Per ora, si parla di un ammontare complessivo da 20 milioni di euro, da ripartire tra chi ne farà richiesta in relazione alle rispettive fasce di reddito: è previsto infatti un contributo del 40% a favore di famiglie il cui ISEE è inferiore a 30 mila euro.