Il bancomat più vicino a me? È quello che costa di più!

Stai cercando il bancomat più vicino a casa per andare a prelevare? O lo stai cercando vicino alla pizzeria, che ha il Pos che non funziona?

Stai cercando il bancomat più vicino a casa per andare a prelevare? O lo stai cercando vicino alla pizzeria, che ha il Pos che non funziona? A breve i consumatori potrebbero essere costretti a dover modificare le proprie abitudini. Non sarà sufficiente cercare lo sportello ATM più vicino alla propria posizione, ma dovremmo abituarci a conoscerne i costi.

Bancomat S.p.A. ha intenzione di modificare le tariffe aggiuntive per i prelievi agli sportelli automatici. A pagare dazio a questa decisione saranno i clienti che, per varie ragioni, non potranno prelevare dalla propria banca. La società ha infatti intenzione di rivedere le modalità di remunerazione del servizio di prelevo del contante in circolarità. Per il momento è solo un’intenzione, che potrebbe diventare nel momento in cui l’Antitrust chiuderà l’istruttoria in merito alla proposta della società dei bancomat.

Bancomat, cosa cambia dal mese di aprile

Ogni istituto di credito permette ai propri clienti di prelevare con il proprio bancomat presso qualsiasi sportello ATM, anche presso una banca diversa rispetto a quella di appartenenza. Nella maggior parte dei casi, questa operazione è a costo zero per i clienti, in alcuni casi – quando non si preleva dallo sportello della propria banca – possono essere applicate delle commissioni. Questa non tiene conto della cifra che viene prelevata, ma è generalmente fissa. Indipendentemente da quanto faccia pagare la singola banca al proprio cliente, il costo di questa operazione è 0,50 centesimi. Sostanzialmente questa è la cifra che la banca che ha emesso il bancomat riconosce a quella proprietaria dello sportello Atm.

Bancomat S.p.A. ha proposto di modificare il costo del prelievo. L’idea è quella di introdurre una commissione, che verrà decisa direttamente dalla banca proprietaria dell’Atm. Nel momento in cui un cliente si dovesse recare in un qualsiasi istituto diverso dal proprio si troverà a pagare una commissione decisa dalla banca proprietaria dello sportello. Sarà il cliente a pagare direttamente l’operazione, il cui costo verrà reso noto nel momento stesso in cui effettuerà il prelievo.

La proposta trova contrariata Altroconsumo, che ha fatto sapere che

c’è la ragionevole presunzione che, fissato un cap, tutte le banche vi si allineeranno come è accaduto ad esempio con la commissione sull’accordato per i fidi sui conti correnti che prevede un cap dello 0,5% a trimestre, valore che tutte le banche oggi applicano. Per questo motivo la loro previsione è che che il prelievo in circolarità andrà a costare 1,50 euro. Soldi che molte persone fino ad oggi non pagavano. I consumatori sono convinti, inoltre, che assisteremo ad un peggioramento dell’informativa precontrattuale con conseguenze anche sulla trasparenza dei costi per il correntista che non avrà più questi costi presenti nel rendiconto che riceverà dalla propria banca.

Carta di credito o bancomat: cosa conviene usare?

I consumatori, nel corso del tempo, hanno imparato che non tutte le carte di pagamento sono perfettamente uguali. Soprattutto quando si parla di prelevare del contante. Quando abbiamo necessità di liquidità, cosa conviene usare il bancomat o la carta di credito? Che differenza c’è tra questi due prodotti?

Iniziamo con il ricordare che sia il bancomat che la carta di credito sono collegate al nostro conto corrente, ma funzionano in maniera differente. Generalmente il primo viene consegnato nel momento in cui si instaura un nuovo rapporto con la nostra banca. I pagamenti avvengono in maniera immediata: vengono prelevati dal nostro conto nel momento stesso in cui li effettuiamo. La carta di credito, invece, funziona diversamente, perché l’importo non viene scalato immediatamente, ma generalmente viene addebitato il mese successivo. Per spiegarci meglio: tutte le operazioni di pagamento effettuate con una carta di credito nel corso del mese di gennaio, vengono addebitate una sola volta a febbraio, generalmente nel periodo compreso tra il 10 ed il 15. Nel caso in cui avessimo una carta di credito a rate, il discorso è diverso, perché i nostri acquisti verrebbero saldati a piccole rate mensili. Le carte di credito, inoltre, richiedono solitamente delle garanzie reddituali e sono caratterizzate dal pagamento di un canone mensile, in genere assente nel caso delle carte di debito. 

Prelevare del contante: cosa è meglio usare?

Nel momento in cui abbiamo intenzione di prelevare del contante, cosa è meglio utilizzare: la carta di credito o il bancomat? Solitamente quest’ultimo permette di prelevare gratuitamente presso gli Atm della banca che lo emesso. Per la carta di credito, invece, il discorso è diverso. Dipende da chi l’ha emessa, ma generalmente il prelievo del contante prevede il pagamento di qualche commissione. A tutti gli effetti abbiamo davanti una carta di pagamento, nata per essere usata per pagare e non per anticiparci della liquidità.

La carta di pagamento mira a una sempre maggiore diffusione dei pagamenti elettronici, che sono tracciabili, e quindi sono un mezzo utilizzato anche per combattere l’evasione fiscale, sicuri, pratici da utilizzare, e convenienti: oggi sono infatti disponibili diversi programmi di cashback con i quali si possono ricevere rimborsi immediati su quanto speso con l’utilizzo della carta. 

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
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