Anche se i dati ufficiali (forniti dall'Istat) arriveranno solamente il 14 novembre, Bankitalia - nel suo Bollettino economico diffuso pochi giorni fa - ha attestato che nei mesi estivi il prodotto interno lordo è effettivamente ripartito grazie a un recupero del ciclo industriale, agganciatosi alla crescita delle attività dei servizi.
Secondo la Banca centrale, nel terzo trimestre il Pil avrebbe registrato una variazione leggermente positiva, "in base alle informazioni disponibili sul clima di fiducia della famiglie e imprese, sul commercio estero, sulle immatricolazioni di autoveicoli, sui flussi di traffico delle merci e sui consumi elettrici". Il ritorno alla crescita sarebbe comunque rimasto in una dinamica di fondo modesta, come suggerito dall'indicatore sintetico Ita-coin.
In aggiunta a ciò, Bankitalia ricorda come la ripresa è accompagnata da un andamento divergente del mercato del lavoro e degli investimenti. In altri termini, l'occupazione cresce più del prodotto, tanto che nel secondo trimestre l'occupazione è risultata più alta di 1,8 punti percentuali rispetto a quella di un anno prima, con il tasso di disoccupazione sceso all'11,5 per cento, e con la disoccupazione giovanile ulteriormente diminuita.
Anche gli investimenti, contemporaneamente, si sono riavviati. La loro crescita rimane comunque modesta rispetto agli altri Paesi dell'area e a quanto "tipicamente si osserva all’uscita da episodi recessivi". Gli investimenti non sono certamente più frenati dalle condizioni di accesso al credito, ma risentono delle prospettive della domanda ancora deboli. Tant'è che, sul tema, il Bollettino dedica un intero focus: in termini reali l'accumulazione di capitale rimane di circa 30 punti percentuali inferiori ai livelli massimi che sono stati toccati nel 2007, mentre in rapporto al Pil gli investimenti diversi dalle costruzioni sono ancora dello 0,5 per cento sotto le medie pre-crisi, mentre nelle altre economie il recupero è già stato effettuato.