Benzina: nuovi prezzi record! Superati i 2 euro al litro!

Il prezzo della benzina non vuole scendere: al momento, soprattutto nelle autostrade italiane, fare il pieno costa intorno ai due euro al litro, per la benzina, e prezzi similari vengono raggiunti anche dagli altri carburanti. Una prospettiva di questo tipo, che non sembra volersi arrestare, spaventa gli automobilisti e le imprese italiane. Alcune soluzioni possono essere messe in campo, in termini di risparmio, ecco quali sono, nell'articolo.

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I prezzi della benzina sono nuovamente in rialzo: in questi giorni viene superata la soglia record dei due euro al litro, in alcune regioni italiane. L'inflazione e l'aumento dei prezzi delle materie prime non sembra fermarsi, e continuerà secondo le previsioni per tutto il 2022. Viaggiare in auto è diventato sempre più dispendioso, e c'è chi sceglie mezzi alternativi.

Come riporta un articolo di Today.it, il prezzo ha superato i due euro soprattutto nelle autostrade, in riferimento al costo del diesel:

"Continuano a salire i prezzi dei carburanti. Anche il diesel in autostrada - dove la media è sopra quota 2,1 euro - ha superato la soglia dei 2 euro."

Sulle autostrade italiane si paga di più, e le cifre non sono indifferenti. L'aumento dei prezzi fa tremare i cittadini italiani, soprattutto perché non si conosce la fine di questo periodo di aumenti. I prezzi di tutti i carburanti sono aumentati esponenzialmente negli ultimi mesi, e l'escalation continua anche nel 2022.

Tuttavia alcuni carburanti hanno subito i maggiori aumenti: si tratta del diesel e del metano, che al contrario di quanto riscontrato in precedenza, negli ultimi mesi è stato al centro dei rincari tanto quanto il diesel. Le motivazioni dietro ai rincari sono sempre legate all'inflazione, e al caro prezzi riscontrato su molte materie prime negli ultimi anni.

Inflazione che è derivata a sua volta dalla crisi economica registrata con la pandemia. L'aumento dei prezzi non ha colpito solamente la benzina e i carburanti in generale, ma anche beni alimentari, energia elettrica e gas, prodotti e servizi di diverso tipo. Con un aumento dei prezzi di questo tipo, come è possibile risparmiare sui carburanti? Ecco qualche indicazione utile su come muoversi nei prossimi mesi.

Prezzi della benzina sulle autostrade: cifre record

Viaggiare costa di più, nel 2022, se si utilizza una propria autovettura. I prezzi della benzina sono aumentati in particolare sulle autostrade, registrando cifre record. Normalmente i prezzi dei carburanti presso i distributori di benzina nelle autostrade sono più elevati rispetto ai distributori posti in città.

Tuttavia raramente si erano registrati rincari di questo tipo, per cui viaggiare e fare il pieno in autostrada diventa sconsigliato, perché si arriva a superare la cifra record di 2 euro al litro. Come spiegano i dati di Adnkronos.com, se si tratta di benzina nella modalità self service si arriva a pagare 1,917 euro al litro.

Per quanto riguarda il servito, vengono superati i due euro al litro, fino a 2,134 euro. Anche il metano si trova in una situazione di rialzo senza precedenti, arrivando con esattezza intorno ai due euro al kg sulle autostrade. I prezzi aumentati hanno coinvolto anche carburanti solitamente economici, come il metano e il gpl, per cui molte auto attualmente hanno impianti ibridi scelti proprio per risparmiare.

I rialzi non sono cominciati nel 2022, tuttavia si stima che proseguiranno ancora per un lungo periodo di tempo, e nelle peggiori delle ipotesi si assisterà a rialzi e oscillazioni fino alla fine del 2022. Va tenuto conto che quando si paga un pieno di benzina, o di altri tipi di carburanti, in Italia vengono applicate le così dette accise.

Le accise sono imposte dello stato sulle materie prime necessarie per i carburanti, e vengono applicate su diesel, benzina, metano, gpl, aumentando di fatto il costo dei rifornimenti. E non tutti sanno che le accise arrivano a quasi la metà del prezzo complessivo del pieno di benzina, per questo molti chiedono interventi mirati per ridurre queste imposte, a fronte di un aumento dei prezzi generale che non ha precedenti.

I rincari della benzina fanno tremare gli automobilisti

I rincari stanno effettivamente spingendo i cittadini automobilisti a prendere delle scelte per il risparmio. I rincari della benzina fanno tremare gli automobilisti italiani: c'è chi chiede un intervento del governo, chi sceglie di optare per mezzi di trasporto maggiormente economici, chi rinuncia a fare il pieno in autostrada.

Le associazioni di consumatori in questi giorni portano avanti diverse richieste di intervento al governo, ritenendo inaccettabile una situazione di questo tipo senza interventi mirati a garantire il risparmio su almeno una parte dei costi. Senza calcolare che moltissime imprese e aziende, soprattutto del mondo della logistica, si trovano in ginocchio a causa dell'aumento dei prezzi, per cui risulta sempre più difficile stare al passo con le spese.

Recentemente il Codacons ha denunciato una situazione di rincari non indifferente, che ha colpito soprattutto alcuni settori lavorativi, oltre ai cittadini italiani:

“Oggi la benzina costa il 22,3% in più rispetto ad un anno fa, mentre per il gasolio si spende il 24,3% in più – denuncia il presidente Carlo Rienzi."

Mediamente, secondo le stime Codacons, il prezzo complessivo del pieno è aumentato di 16,5 euro in più rispetto all'anno scorso. Una cifra che in un periodo come quello attuale gli italiani preferirebbero non dover pagare. Mentre le associazioni di consumatori insorgono, le conseguenze dei rincari dei carburanti iniziano a farsi sentire.

L'aumento dei prezzi ha come diretta conseguenza un sostanziale aumento del costo dei prodotti finali, come reazione a catena. Aumenta il prezzo dei trasporti e delle consegne, ma anche della produzione di diversi beni di uso comune. L'inflazione che coinvolge le materie prime riguarda anche i carburanti, e non risparmia i prodotti acquistati quotidianamente dagli italiani.

Il rialzo della benzina di questo periodo è una diretta conseguenza alla crisi economica, tuttavia un dato interessante viene fornito da Quifinanza.it: la benzina è aumentata del 60% negli ultimi 20 anni. Questo dato che rileva un margine temporale più ampio conferma la necessità di un cambiamento di direzione, che molti vedono nell'adozione delle auto elettriche e dell'utilizzo di materie prime più convenienti.

Come risparmiare sulla benzina?

Di fronte ad una situazione di questo tipo, è possibile risparmiare sul prezzo della benzina? Con alcuni accorgimenti sì, anche se indubbiamente tutti gli automobilisti vanno incontro ad un aumento di prezzo in questo periodo. Il suggerimento migliore per risparmiare è quello di preferire il self service rispetto al servito, nelle stazioni di rifornimento, e di evitare di rifornire il carburante in autostrada, se possibile.

In alternativa, il metodo di risparmio più conveniente, è anche il più scontato: scegliere di spostarsi con mezzi diversi dalla propria auto. Preferire mezzi pubblici, biciclette e monopattini, soprattutto nelle città, è la soluzione migliore per evitare di spendere più del necessario per il rifornimento di benzina e carburanti.

In passato sarebbe risultato conveniente scegliere di viaggiare con automobili a metano o a gpl, ovvero ibride in grado di cambiare carburante in uno più economico. Tuttavia al momento questa forma di risparmio non è più sicura: anche i prezzi per il metano e il gpl sono schizzati alle stelle.

Il GPL costa il 30% in più rispetto all'anno scorso, ma il maggiore aumento è toccato al metano. Questo carburante, considerato da diversi anni come uno dei più economici per viaggiare, ha registrato un aumento di prezzo fino all'85% in più, e la scelta di questo carburante non è più conveniente.

Il metano sta quasi raggiungendo le cifre record della benzina, per cui molti automobilisti con auto ibride si stanno trovando anche in maggiore difficoltà, in termini di prezzi maggiorati, rispetto a chi possiede un veicolo a benzina o a gpl. Se gli aumenti continueranno in questa direzione, viaggiare sarà molto più dispendioso rispetto al passato, anche con automobili ibride.

Aumenti di benzina e bollette: prospettive

Gli aumenti coinvolgono in generale le materie prime: questo significa che oltre ai carburanti sono anche coinvolti i prezzi delle bollette, soprattutto per il rifornimento dell'energia elettrica da parte dei cittadini e delle imprese. A questo proposito si richiedono interventi aggiuntivi mirati sia per sostenere gli automobilisti nelle spese aggiuntive, sia per gli aumenti registrati per l'energia elettrica.

Le bollette sono lievitate non solamente per le famiglie italiane, per cui è ancora disponibile un bonus sociale per le famiglie meno abbienti, ma anche per le imprese, che spendono molto di più per produrre beni finali, che di conseguenza come reazione a catena aumentano di prezzo.

Per i prossimi mesi si prospetta la possibilità di nuovi aiuti da parte dello stato, e molti stanno chiedendo al governo di intervenire in modo mirato per salvare le imprese in difficoltà con il pagamento di energia elettrica e gas, soprattutto in un periodo in cui viene prospettata una ripresa economica generale.

Attualmente però l'allarme non arriva solamente dalle imprese di produzione, ma anche dai gestori di impianti di distribuzione della benzina. In questo momento si chiedono risposte al governo, soprattutto perché i gestori rischiano di veder calare le vendite a causa del rialzo dei prezzi, e delle spese maggiorate per l'energia elettrica.

Nuovi interventi del governo

Attualmente il governo ha proposto un nuovo intervento da 4 miliardi di euro per i prossimi tre mesi, nella direzione di sostenere le imprese nel caro dell'energia elettrica. Tuttavia non viene previsto un nuovo scostamento di bilancio, per cui sono molti a chiedere un ripensamento per venire incontro alle difficoltà attuali.

Si parla comunque di un nuovo intervento del governo per limitare l'aumento dei prezzi dell'energia elettrica, e nella pratica le nuove misure andrebbero a limitare gli aumenti sia per le famiglie che per le imprese.

Verranno con molta probabilità potenziati quelli che sono i bonus sociali destinati alle famiglie con ISEE basso, come cuscinetto contro il caro prezzi delle bollette delle utenze domestiche: si ipotizza anche la possibilità di alzare il limite ISEE per includere un maggior numero di famiglie italiane.

Nel nuovo intervento verranno con molta probabilità potenziate le energie da fonti rinnovabili, e si prospettano anche nuovi incentivi per garantire l'installazione di pannelli solari nelle strutture scolastiche. Uno dei problemi principali che si tenta di risolvere è quello legato alle importazioni delle materie prime come il gas, puntando maggiormente ad una produzione interna al paese, soprattutto tramite energie rinnovabili.