Benzina: risalgono i prezzi, cosa sta accadendo?

Nonostante il taglio delle accise da parte del Governo, dopo solo 48 ore i prezzi della benzina e del diesel sono tornati a salire. Nel giro di soli due giorni il prezzo del carburante è risalito, il diesel ha di nuovo superato il prezzo della benzina. Oggi in Italia tantissimi distributori hanno già esposto prezzi che superano 1,83 euro a litro. Il prezzo del diesel, invece, si sta di nuovo avvicinando pericolosamente ad 1,90 al litro. Scopriamo i dettagli nell'articolo che segue!

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Il Governo non ha fatto nemmeno in tempo a legiferare il taglio delle accise di 25 centesimi che, comprensivo di Iva,ha portato ad un risparmio di 30 centesimi a litro, che già oggi in quasi tutta Italia i prezzi risultano in rialzo, sopra l'1,80 euro a litro e anche di più. Cosa sta accadendo nelle città italiane? Perché i prezzi del carburante stanno risalendo?

Nel giro di soli due giorni il prezzo del carburante è salito di nuovo, il diesel ha di nuovo superato il prezzo della benzina. Oggi in Italia già tantissimi distributori hanno già esposto prezzi che superano 1,83 euro a litro. Il prezzo del diesel, invece, sta di nuovo avvicinandosi ad 1,90 euro a litro. 

Com'è possibile che la misura varata dal governo (insufficiente già di per sé e, soprattutto, temporanea perché dura fino al 20 aprile) abbia già perso effetto?

Benzina e diesel: il trend del carburante è già in rialzo presso i distributori

Gli automobilisti ormai non ci capiscono più nulla. Dopo due giorni di prezzi più bassi di 30 centesimi, già oggi molti automobilisti hanno notato  un rialzo di 10,15 centesimi in tantissimi distributori, sparsi in tutta Italia

Eppure il tempo varato dal governo (40 giorni) non è ancora scaduto, perché scade il 20 aprile. Cosa sta succedendo dunque? È una decisione indipendente dei distributori? Delle catene di stoccaggio? Potrebbe essere un modo per recuperare lo stoccaggio di carburante che i distributori hanno in riserva e che hanno pagato al vecchio prezzo, con le vecchie accise?

La risposta non è certa, ma pare proprio che la scalata verso prezzi più alti sia di nuovo iniziata. In autostrada, per esempio, il prezzo ha di nuovo toccato i 2 euro a litro. 

Prezzo della benzina: al momento alcuni distributori mantengono il prezzo basso

Al momento per gli automobilisti è ancora possibile scegliere e trovare un distributore che abbia mantenuto i prezzi a circa 1,70 euro a litro.

Vi conviene dunque controllare tutti gli impianti della vostra città e scegliere il distributore con il prezzo più basso, anche se leggermente. Al momento le differenze tra un distributore e l'altro ci sono ancora, ma ci si chiede: fino a quando durerà questa possibilità di scelta? Quanto tempo mancherà fino a quando tutti i distributori non si allineeranno di nuovo verso l'alto?

Chi ha fatto il pieno a 1,70 a litro, può stare sereno per qualche giorno, anche se si tratta di capire come si comporteranno a breve queste oscillazioni di prezzo che stiamo già vedendo. 

I prezzi della benzina e del diesel nei capoluoghi sono ancora più bassi rispetto alla provincia

Le differenze di prezzo su diesel e benzina tra paesi di provincia e città capoluogo ci sono ancora, a favore ovviamente dei secondi, ma è una partita rischiosa della quale non si conosce il finale. Qualunque esso sia, comunque, il finale non sarà vittorioso per il cliente finale e per gli automobilisti, peggio ancora per coloro che con i veicoli ci lavorano: camionisti, autotrasportatori, agenti di commercio, eccetera. 

Prezzi della benzina in aumento: l'aiuto del Governo è durato meno del previsto

Il taglio delle accise deciso dal governo è stato ritenuto insufficiente (solo 25 centesimi di euro) e, peggio ancora, è a termine: dura quaranta giorni e scade il 20 aprile. Il punto è che ancora prima della scadenza di questo mini-aiuto, i prezzi della benzina e del diesel stanno già aumentando in molte città. Tra ieri e oggi i prezzi si sono rialzati di nuovo fino ad 1,83 euro a litro.

Alcuni distributori, purtroppo, hanno di nuovo i prezzi a 2 euro a litro.

Ma cosa sta succedendo? Il taglio delle accise è valido e durerà fino al 20 aprile. Ma i prezzi si stanno rialzando, perché?

Le spiegazioni sono due: 

1) I distributori stanno tentando di recuperare i prezzi del carburante che hanno in stoccaggio e che hanno pagato con i prezzi e le accise precedenti; 

2) il mercato del petrolio è indipendente dalle decisioni del Governo Draghi, ovviamente, e quindi se il prezzo del petrolio al barile sale, aumenta anche il prezzo del carburante. 

Ed è proprio quello che sta accadendo in questi ultimi due giorni, i prezzi salgono nonostante le misure varate dal governo. Gli automobilisti, arrabbiati e delusi, non riescono a trovare altre soluzioni. 

Taglio delle accise sulla benzina: perché il provvedimento del governo è a termine?

A questa domanda è impossibile rispondere. Non si sa davvero perché il Governo Draghi, consapevole del fatto che l'aumento del petrolio sia a medio lungo periodo, come l'inflazione, abbia deciso di legiferare un taglio delle accise così esiguo e, in più, di durata così breve: 40 giorni, fino al 20 aprile.

E dopo questa scadenza cosa accadrà, visto che i prezzi stanno già risalendo in tantissime città italiane? 

Il costo del carburante tornerà a salire sia perché le accise torneranno al prezzo normale, sia per l'aumento del prezzo del petrolio, ormai in salita. 

Questo potrebbe portare ad una psicosi di massa tra gli automobilisti che potrebbero decidere di fare il pieno a ridosso della scadenza del decreto, lasciando i distributori a secco. 

Se il Governo ha intenzione di prorogare questa misura, non ci è dato saperlo. Sarebbe un'ottima cosa, per evitare appunto, psicosi di massa, che il Governo ci rendesse edotti delle sue intenzioni, in modo da tranquillizzare cittadini e automobilisti. E non dimentichiamo che, se è vero che l'aumento del prezzo del petrolio ha portato un aumento della benzina in tutta Europa, in Italia abbiamo comunque i prezzi più alti d’Europa, perché abbiamo le accise più alte d'Europa. 

Codacons pronto a dare battaglia per l'aumento del prezzo della benzina

Il Codacons, nel frattempo, una delle più importanti associazioni dei consumatori, ha fatto sapere che i cittadini vessati dall'aumento del prezzo della benzina, potranno costituirsi parte civile nell'inchiesta aperta dalla Procura sui rincari dei prezzi, se la Procura ovviamente dovesse accertare che i prezzi sono stati aumentati in modo illecito. Lo dice il presidente Carlo Rienzi.

Sul portale del Codacons troverete un modulo da compilare per denunciare qualsiasi anomalia sui prezzi inviando una mail all’indirizzo info@codacons.it.

Per ora il decreto ha previsto che lo sconto sulla benzina durerà fino al 21 aprile, ma probabilmente potrebbe esserci un cambiamento durante il Def di domani, 28 marzo. 

In occasione della conferenza stampa che si è tenuta al termine del Consiglio dei ministri che ha dato il via libera al decreto, pare che Mario Draghi abbia confidato che il Governo è consapevole della necessità di interventi ulteriori, e probabilmente ci saranno, ma la risposta deve essere europea.

E perché mai dovrebbe esserci una risposta europea, Presidente Draghi, visto che il prezzo del carburante in Italia è al di sopra di tutte le soglie europee?  

Parlando di un nuovo intervento contro il caro benzina, il ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini ha ricordato che «il governo ha già stanziato 20 miliardi di euro per contenere il caro bollette e l'aumento dei carburanti», eh ma se non è abbastanza, Ministro Gelmini, cosa dovremmo fare noi poveri cittadini?