Gli ultimi 5 anni sono stati difficili per gli investitori nei mercati azionari ma indubbiamente non tutti i titoli e settori hanno provocato risultati negativi.Il settore farmaceutico e il biotech hanno regalato qualche soddisfazione e il Nasdaq Biotech ha ottenuto un rendimento annuo del 9.2% negli ultimi 5 anni.Il comparto è diventato il motore della crescita del farmaceutico che attraverso la scoperta di nuove molecole consente di espandere il fatturato che consente di compensare ai farmaci duplicati dai generici una volta scaduta l’esclusività offerta dai brevetti.Il grafico 2 evidenzia come la dinamica borsistica sia motivata dai positivi risultati economici conseguiti dalle varie società sebbene a livello di profitti la redditività sia ancora inadeguata.E’ importante comprendere come, a parte qualche eccezione, le società biotech vengano scalate dalle compagnie farmaceutiche prima che entrino in una fase più matura.Alcuni players sono diventati grandi senza essere inglobati dai player dell’healthcare come Amgen, Celgene e Gilead ed infatti presentano un quadro valutativo più accettabile rispetto al comparto biotech, dove chiaramente si vendono aspettative e speranze.L’approvazione di nuova molecola tende a ravvivare l’interesse verso tutto il comparto oltre ovviamente ad OPA avente come oggetto le piccole e medie società biotecnologiche.Guardando all’interno del Nasdaq Biotech si scopre come le performances siano estremamente eterogenee: se infatti il benchmark negli ultimi 12 mesi ha ottenuto un rialzo del 16%, vi sono singoli titoli che hanno conseguito rialzi strabilianti (Medivation +243%, Vivus +203%, Regeneron +158%, Questcor +108%) ma anche perdite pesanti (Cardiome -90%, Savient -84%, Targacept -80%) confermando come per scegliere i singoli titoli e le loro prospettive bisogna essere degli scienziati.