Bollette: risparmia 1500 euro con i pannelli solari in 3 mosse!

Via libera all'installazione libera di pannelli solari su tetti e balconi. Secondo uno studio, è possibile risparmiare circa 1500 euro all'anno sulle bollette.

Il 2022 si era già aperto con un aumento spropositato dei prezzi dell’energia elettrica e del gas naturale, regalando già una prima grande stangata ai risparmi degli italiani. Ora, con la guerra in Ucraina, lo scenario dei prezzi non può che peggiorare ulteriormente, rendendo la questione dell’energia assai urgente.

Per questo, a fronte delle crescenti preoccupazione della popolazione, il presidente Mario Draghi aveva rassicurato sull’attuazione di misure volte a contenere i costi, tra cui l’azzeramento dell’IVA sulle utenze di luce e gas. 

Il Governo condivide le vostre preoccupazioni – e le preoccupazioni di tutti – per l’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime. E, come ho detto, siamo al lavoro per limitare l’impatto di questi rincari sulle imprese e le famiglie.

Ufficialmente, lo scorso 1 marzo è uscito in Gazzetta Ufficiale il Decreto 2022 n. 17, noto come “decreto bollette ed energia”, che interviene sulla grave crisi energetica che stiamo vivendo.

Si tratta di un taglio di circa 8 miliardi sulle bollette di luce e gas, attraverso misure per il contenimento della spesa, e di interventi per incrementare la produzione interna dell’energia.

Tra gli interventi proposti, è stata introdotta la possibilità di installare liberamente pannelli solari e impianti fotovoltaici sui tetti o sui balconi delle proprie abitazioni, senza la necessità di richiedere alcuna autorizzazione per i lavori.

Secondo un’analisi sul mercato, l’installazione dei pannelli solari permetterebbe di risparmiare fino a 1.500 euro annui sulla bolletta, pari a circa il 35%.

Oltre a ridurre i consumi di elettricità, l’impianto fotovoltaico contribuisce anche a limitare il consumo del gas, poiché l’energia solare può essere utilizzata anche per riscaldare l’acqua sanitaria, riducendo l’uso delle caldaie. 

La delibera sull’installazione semplificata dei pannelli solari non solo garantisce un notevole contenimento dei costi, ma risponde anche a un altro punto fondamentale del decreto, ovvero l’aumento della produzione nazionale dell’energia basata su fonti rinnovabili. Di seguito i dettagli.

Pannelli solari: ecco come risparmiare in 3 mosse!

Per far fronte al caro bollette, il governo facilita le procedure per l’installazione di pannelli solari e impianti fotovoltaici. Secondo lo studio sul mercato Solar Index Italia – che ha preso in esame circa 10.000 persone residenti in centri urbani – il fotovoltaico garantisce un notevole risparmio sui consumi: si parla di ben 1500 euro in meno all’anno. 

Ma cosa significa precisamente che le modalità di installazione sono state semplificate? Prima del decreto del 1 marzo, il montaggio di pannelli fotovoltaici era subordinato a una richiesta di varie autorizzazioni. 

In base alle normative regionali, poteva trattarsi della semplice richiesta al proprio Comune di residenza oppure di una serie di procedure burocratiche talvolta scoraggianti. Il recente decreto sull’energia, abolisce finalmente questo iter burocratico, consentendo a tutti di posizionare i pannelli solari “liberamente” sui propri tetti.

D’ora in avanti potrai contenere i prezzi sbalorditivi della bolletta in tre semplici mosse. Ti basterà solo:

  • Scaricare l’apposito modulo dal sito web del gestore dei servizi energetici GSE, o da quello del MISE;
  • Compilare il foglio e inviarlo al GSE prima di iniziare i lavori di installazione;
  • Rinviare il modulo al GSE una volta terminati i lavori

Tutto qui! Non servirà altra autorizzazione. Comodo, no? Bisognerà solo attendere che il modulo diventi presto disponibile sui siti sopra citati. 

Pannelli solari liberi: quali sono i limiti

Il decreto legge sull’energia prevede tuttavia alcuni requisiti che pongono dei piccoli limiti nella capacità energetica dei pannelli ammessi, e che non lo rendono accessibile proprio a tutti.

Quali pannelli è quindi possibile installare con questo decreto? E chi può farlo senza richiedere l’autorizzazione? 

Il decreto su bollette ed energia consente di montare “liberamente” pannelli solari su tetti e balconi della propria abitazione, purché abbiano una capacità compresa tra i 50 e i 200 kW. 

Inoltre, il decreto presenta un altro limite che non lo rende valido proprio per tutti; alcune categorie sono escluse da questo programma di rivoluzione energetica. Si tratta di un vincolo legato all’estetica: purtroppo si sa, i pannelli fotovoltaici sono utili, ma non proprio belli da vedere.

Per questo, sono esclusi infatti i cosiddetti edifici “vincolanti”, che rientrano nel codice dei beni culturali e paesaggistici. Lo stesso vale per gli immobili situati nei centri storici, e quindi in tutti i luoghi di interesse pubblico, per cui la presenza degli impianti potrebbe rovinare lo scenario paesaggistico. 

Quanto costa mettere i pannelli solari

Ricapitolando, i pannelli solari sono un’ottima soluzione per contrastare l’aumento esponenziale e fuori controllo dei consumi di elettricità. E oggi finalmente la procedura per installarli è stata semplificata.

Tutto ciò però non esclude il fatto che l’acquisto di un impianto fotovoltaico rimane comunque un investimento, uno che dà notevoli frutti sul lungo periodo, ma che comunque rappresenta una spesa in un momento un po’ difficile per i nostri risparmi. 

Vediamo quindi a quanto ammontano in genere i costi e quali spese riescono a coprire i bonus attualmente in vigore. 

Per quanto riguarda il prezzo, in realtà il range dei costi è molto ampio poiché dipende da vari fattori, quali dimensioni dell’impianto, quantità di pannelli e potenza. Si va da importi di circa 300 euro per un singolo semplice pannello solare da apporre sulla balconata, fino a 8.000 euro. Un’altra importante variabile è inoltre la manodopera. 

Come precisa techprincess.it, ci sono poi ancora altri fattori a incidere sul costo finale, come il luogo di produzione e i materiali utilizzati. Inoltre, il posizionamento di pannelli solari a terra – come ad esempio nei campi aperti finalizzati alla produzione agricola – ha un costo decisamente maggiore rispetto all’installazione sui tetti, dal momento che è necessario ancorarli bene al suolo. 

Pannelli solari: quali bonus?

Quali sono invece i bonus attualmente in vigore per ammortizzare la spesa iniziale? Bene, la Legge di Bilancio 2022 ha rinnovato i bonus edilizi per l’attuazione di lavori domestici mirati al rinnovamento energetico e alla riduzione del rischio sismico.

Nello specifico, l’installazione di impianti fotovoltaici rientra in due incentivi diversi: il bonus ristrutturazione e il Superbonus 110%.

Il bonus ristrutturazione prevede una detrazione Irpef del 50% sulle spese per l’installazione del fotovoltaico. Le spese includono tutto, dal sopralluogo alla manodopera fino all’Iva, con la possibilità di recuperare il credito in 10 anni. Questo bonus è stato prorogato fino al 2024, quindi non ci sono stretti limiti di tempo. 

L’altro bonus in vigore in grado di coprire questa spesa è il famoso Superbonus 110%. Come suggerisce il nome, qui la detrazione Irpef copre il 110% delle spese, con possibilità di recuperare il credito in soli 5 anni. Tuttavia, a differenza degli incentivi per la ristrutturazione, questo bonus non si può applicare per i soli lavori di montaggio dei pannelli solari. 

Ciò significa che per richiedere questa agevolazione fiscale, è necessario svolgere anche altri lavori volti al rinnovamento energetico, per cui il fotovoltaico risulti secondario. Inoltre, ci sono più vincoli dal punto di vista temporale, poiché il bonus è applicabile sui lavori effettuati entro dicembre 2022, di cui almeno il 30% deve essere già concluso entro giugno 2022.

Impianto fotovoltaico con accumulo: conviene?

Se i pannelli solari già di per sé garantiscono un risparmio in media tra il 35 e il 40%, è possibile raggiungere addirittura una percentuale di risparmio pari all’80 – 90%, includendo un sistema di accumulo. Di cosa si tratta? 

Si tratta di un sistema accessorio che consiste in un insieme di batterie al litio da incorporare nel pannello, che consente appunto l’accumulo e lo stoccaggio dell’energia in eccesso prodotta nelle ore di luce, da utilizzare nelle fasce orarie serali. 

Con questo sistema quindi, non si consuma meno solo durante il giorno, ma nell’arco dell’intera giornata, notte compresa. Il sistema è disponibile con modalità già integrata (per cui viene acquistato direttamente incluso nel pannello) oppure in modalità separata, posizionando quindi gli accumulatori esternamente, ad esempio nel caso di impianti già installati.

Conviene acquistare il piano di accumulo? Naturalmente in questo caso la spesa sarà maggiore, ma la buona notizia è che anche questo intervento rientra nei due bonus precedentemente elencati. 

Quindi la risposta finale è sì, conviene decisamente! Il piano di accumulo infatti, massimizza l’efficienza dell’intero impianto, al punto che ormai non avrebbe senso fare l’investimento solo a metà. 

Pannelli solari: incentivi per il settore agricolo

Il decreto legge sull’energia favorisce non solo l’installazione dei pannelli solari sulle abitazioni, ma anche sugli edifici a uso agricolo e sulle strutture fuori terra. 

Come riporta Edilportale, si attende a tal proposito l’uscita di un ulteriore bando previsto dal PNRR che entro fine marzo elargirà 1,5 miliardi per l’installazione di pannelli solari su edifici e terreni a scopo agricolo e agro industriale.

L’obiettivo è naturalmente quello di sostenere il settore agroalimentare, primario nel nostro Paese, nel fronteggiare il forte rincaro dell’energia, assicurando la continuità della produzione agricola, rendendola il più possibile indipendente attraverso lo sfruttamento delle fonti rinnovabili. 

Il testo pubblicato il 1 marzo ammette per ora il posizionamento libero del fotovoltaico, a patto che non occupi uno spazio superiore al 10% dell’intera attività agricola.  

La transizione ecologica nel settore agricolo fa parte inoltre di un più ampio programma europeo. L’UE ha sviluppato infatti un Piano di Sviluppo Rurale, destinando circa 8 miliardi per lo sviluppo, l’innovazione e l’efficientamento della produzione nel settore agricolo. 

Redazione Trend-online.com
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