Bollo auto 2022: come non pagarlo? Qualche trucco legale

Il bollo auto 2022 è confermato anche per quest'anno. A parte le esenzioni, ci sono dei trucchi legali che permettono di non pagarlo! Ecco quali.

Inutile negarlo, il bollo auto 2022 è una delle tasse senza dubbio più odiate ed evase da parte degli italiani. D’altronde il suo mancato pagamento non è annunciato da nessun avviso, spesso la data di scadenza finisce nel dimenticatoio o per distrazione si dimentica di segnarla in agenda.

Tra l’altro c’è da dire che il fatto di non pagare il bollo auto non fa incorrere in alcuna conseguenza penale, come ad esempio avviene invece per l’assicurazione auto RCA, la quale è indispensabile per poter circolare.

Ecco allora che può accadere, dimenticanza dopo dimenticanza, di ricevere un avviso di pagamento relativo ovviamente alle annualità non pagate ma anche, e soprattutto, agli interessi maturati e alle sanzioni da corrispondere.

La domanda a questo punto, è: c’è un modo per evitare di pagare il bollo auto 2022, anche quando è evidente che ci si trova in difetto? Spesso le intimazioni di pagamento vengono annullate per vizi di forma oppure per ritardi enormi nella riscossione, causati dalla stessa pubblica amministrazione e che quindi risultano a vantaggio del contribuente.

Ma è altrettanto vero che, a seguito dei tanti ricorsi in via giudiziale, le argomentazioni per evitare di pagare il bollo auto sono talmente tante e varie che può essere utile conoscerle, così da avere uno spunto per evitare di corrisponderlo!

Dalla Cassazione il suggerimento per non pagare il bollo auto e fare ricorso: dal termine di decadenza alla prescrizione, per finire al sistema di calcolo degli interessi. 

Ecco tutto ciò che c’è da sapere sulle esenzioni a disposizione per non pagare il bollo auto e qualche trucco legale per presentare ricorso e vincerlo.

Bollo auto 2022, novità

Si tratta di una tassa da pagare ogni anno, per il solo fatto che si possiede l’auto. Quindi non per il suo utilizzo. Infatti che si usi per la città, una volta all’anno per un viaggio o si tenga chiusa in garage, il bollo auto va corrisposto sempre e comunque.

Anche coloro che sono in attesa di successione, quindi ancora non proprietari dell’auto ma semplicemente perché eredi del defunto, sono tenuti a corrispondere il bollo auto!

Di fatto, la tassa di proprietà sui veicoli rimane al suo posto nonostante le voci che davano il governo orientato a cancellarla, discorso analogo per il superbollo.

Tra le principali novità di questo periodo, c’è innanzitutto la cancellazione del debito al 31 dicembre 2021, per tutti coloro che avevano ricevuto una cartella esattoriale tra il 2000 e il 2010, se il loro debito non aveva superato i 5 mila euro.

Inoltre verrà cancellato anche il superbollo per questo anno 2022. Una decisione che fa seguito all’impegno preso dal governo in materia di PNRR  e che senza dubbio rappresenta una delle novità più attese dell’anno, per quanto concerne il bollo auto 2022.

il superbollo deve essere pagato dai possessori di autovetture e autoveicoli per il trasporto promiscuo di persone e cose con potenza superiore a una determinata soglia.

Esenzioni: chi non paga il bollo auto 2022

Tutti coloro che posseggono un’auto dunque sono tenuti a pagare il bollo, ma in alcuni casi la legge prevede delle agevolazioni e pertanto si ha diritto ad alcune esenzioni. 

Ad esempio, non si paga il bollo auto 2022, se il proprietario ha subito il furto del mezzo. Inoltre non è previsto il pagamento della tassa per i disabili, come stabilisce la legge 104 del 1992.

Per quanto concerne le auto d’epoca e storiche, se queste ultime compiono 30 anni dalla loro immatricolazione, allora il proprietario è esonerato dal pagamento del bollo auto 2022. 

In alcuni casi, se l’auto è sottoposta a fermo amministrativo, può verificarsi il caso in cui la regione disponga il non pagamento del bollo, anche se in realtà si tratta di una deroga a quella che è invece la normativa prevista (e che impone il pagamento del bollo auto anche a chi ha la vettura in fermo amministrativo)

L’Agenzia delle Entrate ha la facoltà di emettere un provvedimento di fermo amministrativo su un veicolo il cui bollo auto non sia stato pagato entro 30 giorni dalla ricezione della notifica di preavviso di fermo amministrativo. Il debitore dovrà perciò procedere al saldo del debito (che può anche essere rateizzato).

Anche chi decide di acquistare un veicolo elettrico o comunque delle categorie meno inquinanti può trovare agevolazioni in tal senso, a livello regionale, e non pagare quindi il bollo auto 2022.

Senza bollo auto 2022 al posto di blocco: cosa fare?

Cosa succede se, a un posto di blocco, all’alt da parte delle forze dell’ordine, ci si ritrova senza il bollo auto pagato? 

In realtà, in quel preciso frangente, non può accadere nulla

Infatti la polizia verifica che la vettura sia coperta da assicurazione e che il conducente stesse rispettando il codice della strada, mentre era alla guida. 

Non può verificare il pagamento della tassa. Ciò significa che un eventuale controllo può arrivare solo da parte dell’amministrazione finanziaria regionale oppure dall’Agenzia delle Entrate

Per questo motivo si è soggetti ad ammenda pecuniaria ma non si hanno ripercussioni a livello penale, per il mancato pagamento del bollo auto 2022. Si può dunque circolare liberamente, anche in assenza di pagamenti regolari per quanto riguarda questa tassa.

Avviso di pagamento bollo auto 2022: trucchi per non pagare

Prima o poi può accadere e arriva presso il proprio domicilio, un’intimazione di pagamento per tutte le annualità non corrisposte nel versamento del bollo auto.

Chiaramente è l’ente titolare del credito che può reclamarlo, motivo per cui l’avviso di norma arriva dalla Regione.

Una volta con l’avviso cartaceo tra le mani, cosa si può fare per verificare che invece non si è tenuti al pagamento della tassa?

Uno dei primi aspetti a cui prestare attenzione, dal momento che si cercano escamotage per non pagare il bollo auto, riguarda proprio il periodo di mancata riscossione indicato nell’avviso.

Quest’ultimo infatti deve fare riferimento al pagamento di un bollo che risale al massimo a tre anni prima, una volta passata la scadenza. Se quindi entro il 31 dicembre 2021 è arrivata un’intimazione di pagamento per il bollo del 2016 o del 2017, allora questa risulta illegittima e non si è tenuti a pagare!

Attenzione! In questo caso fa fede il timbro postale di spedizione della lettera e non del ricevimento da parte del mittente.

Il bollo auto dunque cade in prescrizione dopo tre anni. Per tutti gli altri debiti, nei confronti della regione, della provincia o comune, dell’Inail o dell’Inps il termine massimo di prescrizione è di cinque anni. Di dieci invece, per i debiti nei confronti dello stato. Questo dimostra dunque quanto sia breve tale periodo per chi non ha pagato il bollo auto, che può ricevere un avviso di pagamento solo per le ultime tre annualità.

Se il debito dunque è antecedente, allora si può tirare un sospiro di sollievo: nessuno più può esigerlo.

E se si continua a non pagare, nonostante l’avviso ricevuto? In questo caso, si può attendere verosimilmente l’arrivo di una cartella esattoriale ma, anche in questo caso, se arriva più tardi di tre anni rispetto all’annualità richiesta, allora può essere impugnata e non ha più valenza. 

Addirittura, se la somma da versare è inferiore a 3 mila euro, allora il contribuente può decidere di presentare il ricorso in autonomia e non è tenuto neppure a farsi assistere da un avvocato.

Infine, c’è un altro trucco per evitare di pagare il bollo auto. Bisogna verificare che, all’interno della cartella esattoriale, il calcolo degli interessi sia presentato in maniera corretta. Può verificarsi infatti il caso in cui venga presentato direttamente il totale da pagare, senza distinguere qual è la somma corrispondente al bollo e quale quella invece indicativa degli interessi. 

Ebbene, anche in questo caso, si è autorizzati a ignorare l’avviso e non pagare.

La ratio è quella di rendere il sistema di calcolo il più chiaro possibile per il diretto interessato, in maniera che possa distinguere le varie voci riportate in maniera analitica.

Ovviamente, va precisato che non ci può essere cartella esattoriale senza che prima non sia arrivato un avviso di notifica relativo a quel mancato pagamento. Se dunque il contribuente è certo di non aver ricevuto alcun avviso prima (si chiama prodromico), allora può decidere di ricorrere in tribunale per non pagare. 

Se infatti, in sede di accertamento, non salta fuori alcuna ricevuta di ricevimento della raccomandata o la relazione di chi l’ha consegnata a mano, allora la cartella esattoriale è nulla ed è possibile esimersi dal pagamento del bollo..

Quando pagare bollo auto 2022

Come abbiamo già avuto modo di esporre in maniera dettagliata, nel corso di questo articolo, ci sono diverse possibilità per cui evitare di pagare il bollo auto 2022 oppure esserne esonerati a monte.

E per tutti coloro che invece non possono ricorrere a questi “trucchi” per non pagare?

Ebbene, ovviamente non resta che informarsi sulle date di scadenza da rispettare, per versare la tassa. Infatti nonostante le varie notizie rimbalzate da una fonte d’informazione all’altra, che davano per possibile la cancellazione del bollo auto, il governo ha deciso di mantenere l’odiata tassa.

A parte dunque la rottamazione delle cartelle esattoriali 2000-2010, come già sottolineato, il pagamento del bollo resta anche per il 2022.

Di norma per quanto riguarda le automobili, il bollo auto 2022 scade nei mesi di aprile, agosto e dicembre. Va precisato che però si hanno a disposizione ulteriori 30 giorni per poter versare quanto dovuto, senza dunque incorrere in interessi o sanzioni.

La verifica dell’avvenuto pagamento del bollo auto 2022 (ma anche per quanto riguarda le annualità precedenti) si effettua anche online, sul sito dell’Agenzia delle Entrate (ma solo cinque regioni risultano a oggi abilitate) oppure semplicemente presso l’Aci più vicina.

Per pagare il bollo auto, sono disponibili diverse modalità. Ad esempio tramite home banking ma anche scegliendo la domiciliazione bancaria (e in questo caso si ha anche uno sconto del 15%). Oppure di persona in posta ad esempio o sul sito dell’Aci.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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