Bollo auto, aumentano le regioni che lo aboliscono. Quali!

Cresce il numero delle regioni che hanno deciso di abolire il bollo auto. Una decisione che farà contenti molti contribuenti, che con la macchina lavorano.

Cresce il numero delle regioni che hanno deciso di abolire il bollo auto. Una decisione che farà contenti molti contribuenti, che con la macchina lavorano. A beneficiare di questa scelta non saranno tutti gli automobilisti: ad essere premiati saranno quanti decidano di acquistare una nuova vettura ecologica od ibrida.

Ricordiamo, infatti, che il bollo auto deve essere pagato indistintamente su tutti i veicoli di proprietà. A livello nazionale ci sono alcune eccezioni, come ad esempio quelle previste dalla Legge 104, che permettono a quanti beneficino delle agevolazioni previste da questa normativa, di non pagare la tassa automobilistica. Ma proviamo a vedere quali sono le novità che si prospettano all’orizzonte per il 2022.

Bollo auto, quando si deve pagare nel 2022

Iniziamo con il dare alcune informazioni di base sul bollo auto. Le regioni che lo stanno abolendo aumentano, ma ci sono pur sempre dei contribuenti che sono obbligati a mettere mano al portafoglio. Quello a cui è necessario stare attenti è che nell’arco degli ultimi tre mesi si sono spese un’infinità di parole sulla sua cancellazione: si sperava e ci si illudeva, che il Governo guidato da Mario Draghi mettesse la parola fine ad una delle tasse più odiate dagli Italiani. Purtroppo questa pia illusione non si è avverata ed i contribuenti devono continuare a pagare il bollo auto. Stesso discorso vale anche per il superbollo, la mega tassa che pesa sulle automobili con oltre 185 kWh, ossia quelle con 252 Cv. È arrivata la proposta di eliminarlo, ma alla fine non si è concluso proprio niente. L’unica vera novità è stata la rottamazione delle cartelle esattoriali che contenevano il bollo auto non pagato per il periodo 2000-2010: ma qui ovviamente si parlava di pagamenti vecchi, ma soprattutto si andava a premiare unicamente i furbetti dell’automobile, ossia quelli che non avevano pagavato la tassa a tempo ed ora.

Il biennio 2020-2021, complice una pandemia pesante ed economicamente massacrante, il Governo e le varie regioni hanno concesso alcune proroghe alla scadenza del bollo auto. Modalità e tempistiche erano diverse ed erano condizionate dalle scelte amministrative degli organi locali, che hanno in capo la responsabilità della tassa. Adesso questo periodo di tolleranza si è concluso e con il 2022 ritornano le scadenze normali. Il rinnovo deve essere effettuato entro e non oltre l’ultimo giorno del mese successivo rispetto a quello di scadenza del bollo auto precedente. Il primo pagamento delle vetture neo-immatricolate varia da caso a caso. Ma proviamo a vedere quali sono le date limite entro le quali effettuare il pagamento:

  • scadenza dicembre 2021: il pagamento doveva essere effettuato entro il 31 gennaio 2022;
  • scadenza gennaio 2022: da saldare tra il 1° ed il 28 febbraio 2022;
  • scadenza aprile 2022: da saldare tra il 1° maggio ed il31 maggio 2022;
  • scadenza maggio 2022: da saldare tra il 1° giugno ed il 30 giugno 2022;
  • scadenza luglio 2022: da saldare tra il 1° agosto ed il 1° settembre 2022;
  • scadenza agosto 2022: da saldare tra il 1° ed il 30 settembre 2022;
  • scadenza settembre 2022: da saldare tra il 1° ed il 31 ottobre 2022;
  • scadenza dicembre 2022: da saldare tra il 1° ed il 31 gennaio 2023.

Il discorso, invece, cambia per quanti siano residenti in Piemonte ed in Lombardia, i quali avranno la possibilità di pagare il bollo auto entro l’ultimo giorno del mese successivo rispetto a quello di immatricolazione.

Bollo, chi ha intenzione di abolirlo!

Come abbiamo avuto occasione di spiegare nella prima parte di questo articolo il bollo auto è una tassa di competenza regionale. Quindi può benissimo capitare che gli automobilisti si debbano comportare in maniera diversa, a seconda di dove abbiano la residenza. Abbiamo voluto ribadire questo concetto, perché una regione ha deciso di procedere con l’abolizione del bollo auto per le vetture elettriche. Questo segmento di mercato è in costante crescita, anche se per il momento molti consumatori sembrano preferire i veicoli ibridi.

L’ultima regione, in ordine cronologico, che è intenzionata a dire addio al bollo auto per questo segmento di vetture è la Calabria. Sono molte, fino ad oggi, le regioni che hanno deciso di introdurre delle esenzioni e delle agevolazioni per le vetture ecologiche. Sono state 18 le amministrazioni regionali che si sono poste l’obiettivo di sostenere una politica green, incentivando gli automobilisti a cambiare la propria vettura, introducendo l’esenzione del pagamento della tassa automobilistica per i primi cinque anni per i veicoli che siano esclusivamente elettrici. Queste regioni, una volta che siano trascorsi cinque anni, fanno uno sconto netto sul bollo auto del 75%. L’esenzione per sempre per le vetture elettriche, invece, è prevista in Piemonte ed in Lombardia.

Auto ibride, la proposta della Calabria

Un po’ particolare è la scelta delle Regione Calabria, che starebbe pensando di estendere l’esenzione dal pagamento del bollo auto anche alle cosiddette auto ibride, ossia quelle che hanno un’alimentazione mista: sia elettrica che a benzina. A proporlo è stata Simona Lorizzo, capogruppo della Lega in consiglio regionale della Calabria.

Per il momento il costo delle vetture elettriche risulta essere relativamente alto. Molti consumatori si stanno orientando verso l’ibrido, più che altro per ragioni economiche. Allargare l’esenzione del pagamento della tassa automobilistica anche a queste vetture, significherebbe mettere in campo un ulteriore incentivo verso la sostenibilità ambientale, tema di assoluta rilevanza per le scelte e le strategie di programmazione regionale.

Queste le affermazioni con cui la capogruppo chiede alla giunta regionale di votare l’esenzione bollo auto da applicare alle auto ibride per la propria regione.

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
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