Rimborso del bollo auto: si può chiedere fino al 29 luglio!

Arriva un'ulteriore proroga per quanti si siano dimenticati di richiedere il rimborso del bollo auto 2020. Ci sarà tempo fino al 29 luglio 2021. Ad essere coinvolti in questa importante iniziativa sono gli agenti di commercio, che abbiano la residenza e l'attività nella Regione Lombardia.

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Arriva un'ulteriore proroga per quanti si siano dimenticati di richiedere il rimborso del bollo auto 2020. Ci sarà tempo fino al 29 luglio 2021. Ad essere coinvolti in questa importante iniziativa sono gli agenti di commercio, che abbiano la residenza e l'attività nella Regione Lombardia. La scadenza iniziale era prevista per il 14 luglio 2021, ma gli assessori regionali Davide Caparini e Guido Guidesi hanno optato per questo nuovo rinvio.

Questo rimborso del bollo auto deve essere considerato, a tutti gli effetti, come un vero e proprio bonus riservato agli agenti di commercio ed è stato previsto per dare un sostanziale (anche se limitato) sostegno a quanti abbiano registrato dei mancati introti ed abbiano registrato un calo del fatturato a causa dei vari lockdown e delle limitazioni alla circolazione, a causa della pandemia scoppiata lo scorso anno. Il rimborso del bollo auto è un sostegno che arriverà sotto forma di contributo a fondo perduto e sarà dello stesso valore della tassa di circolazione pagata dagli agenti di commercio nel 2020. Potranno richiederlo le microimprese iscritte al Registro delle imprese della Lombardia.

Bollo auto: attenzione alle novità!

Oltre al rimborso del bollo auto per gli agenti di commercio, è necessario ricordare, in questa sede, che in Lombardia è prevista l'esenzione dal pagamento della tassa alle seguenti categorie:

  • auto al servizio di persone con disabilità;
  • onlus per i veicoli che siano di proprietà o in locazione;
  • ciclomotori e quadricicli leggeri (mini car);
  • autobus adibiti a servizio pubblico di linea;
  • autoveicoli adibiti allo spurgo dei pozzi neri e al carico, scarico e compattazione dei rifiuti solidi urbani;
  • autoambulanze per i servizi urgenti o di soccorso.

I cosiddetti veicoli storici - quelli che hanno più di 30 anni - si paga il bollo auto in forma ridotta (in altre parole si deve saldare unicamente la tassa di circolazione), che si attesta a 30 euro per le vetture e 20 euro per le moto. Nel caso in cui il mezzo abbia un'età compresa tra i 20 ed i 20 anno gli automobilisti devono pagare il bollo auto, se i mezzi non sono iscritti al seguenti registri storici:

Targa straniera, cosa succede con il bollo auto!

Brutte notizie, invece, per quanti siano proprietari di una vettura con targa straniera e siano residenti in Italia. In questo caso il contribuente è tenuto a pagare il bollo auto. A stabilirlo è l'articolo 29-bis del Dl 113/18, che è stato convertito in legge 132/18. La legge prevede che quanti abbiano stabilito la propria residenza nel nostro paese da più di 60 giorni, non possano guidare un veicolo con una targa straniera. Il divieto è stato confermato dalla Commissione tributaria provinciale di Milano che ha respinto il ricorso di un automobilista, in possesso di una doppia residenza (svizzera ed italiana), che aveva impugnato l'avviso di accertamento con il quale la Regione Lombardia aveva richiesto il pagamento del bollo auto da giugno 2016, dato che da quell'anno il soggetto stava circolando sul territorio italiano con un veicolo con targa straniera. La Regione Lombardia aveva provveduto ad allegare una prova documentale, fornendo l'estratto Siatel, ossia l'anagrafe tributaria, dal quale si evinceva che l'automobilista in questione aveva presentato un modello F24 per pagare in Italia le tasse.

I giudici tributari hanno ritenuto irrilevante il fatto che che la vettura sia stata usata sporadicamente. Il Decreto Sicurezza impone, infatti, che i veicoli con targa straniera che siano di proprietà di un soggetto che sia residente in Italia da più di 60 giorni siano soggetti al pagamento del bollo auto e delle conseguenti sanzioni ammnistrative. Fanno eccezione unicamente le macchine in leading o a noleggio a lungo termine, che siano di proprietò di società straniere dell'Unione europea, purché siano guidate da dipendenti o collaboratori della società e che la stessa non abbia delle sedi in Italia. La norma, inoltre prevede che

a bordo del veicolo deve essere custodito un documento dal quale risultino il titolo e la durata della disponibilità del veicolo. In mancanza di tale documento, la disponibilità del veicolo si considera in capo al conducente.

Nel caso preso in esame, il cittadino con doppia cittadinanza, risulta essere residente in Italia da più di 60 giorni. Ma soprattutto versa le importe all'Erario nostrano. In questo caso non può circolare con un mezzo che sia dotato di una targa estera, perché è sottoposto all'obbligo di procedere alla sua immatricolazione nel territorio italiano.

Bollo auto, i casi un po' particolari!

E' possibile viaggiare in Italia con un mezzo immatricolato all'estero? In alcuni casi è possibile: per poterlo fare viene concesso un permesso speciale. Stiamo parlando di una residenza normale, che può essere presa da quanti abitino nel nostro paese per almeno 185 giorni all'anno per motivi di lavoro o personali. E' il caso, ad esempio, dei lavoratori stagionali, come i camierieri. Ma potrebbe coinvolgere anche i manger. Non importa la tipologia di lavoro. Nel caso in cui l'automobilista fosse in possesso della residenza normale e stesse viaggiano su un'automobile con targa straniera non rischierebbe nulla, nel caso in cui la polizia lo dovesse fermare.