Bonus 1.000 euro per tutti senza ISEE. Ecco come richiederlo

Al via la domanda per poter ricevere 1.000 euro di bonus, per tutti, e senza ISEE. Stiamo parlando del bonus idrico destinato a chi ha effettuato lavori di efficienza dei sistemi idrici di casa o del proprio negozio, o a chi li effettuerà entro il 2022 o 2023. Non c'è bisogno di ISEE e tutti possono accedere. La domanda sul sito del ministero della transazione ecologica.

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Al via la domanda per poter ricevere 1.000 euro di bonus, per tutti, e senza ISEE. Stiamo parlando del bonus idrico destinato a chi ha effettuato lavori di efficienza dei sistemi idrici di casa o del proprio negozio, o a chi li effettuerà entro il 2022 o 2023.

C'è però una piccola differenza tra chi ha già sostenuto la spesa nel 2021 e chi la sosterrà.

Per i primi, il bonus da 1.000 euro è riconosciuto sotto forma di rimborso sul conto corrente attraverso una domanda che è partita dal 17 febbraio.

Per i secondi invece, nel 2022 e 2023, si tratterà di un credito d'imposta che potrà essere portato in abbattimento dell'imposta fiscale nella prima dichiarazione utile.

Il bonus di 1.000 euro è destinato a tutti ed indipendentemente dall'ISEE. Infatti per poter accedere al bonus idrico non è necessario essere in possesso dell'ISEE o se anche in possesso, non c'è alcuna soglia da rispettare.

Ci sono altri requisiti da considerare per accedere al bonus, ma possiamo dire che è ancora uno dei pochi bonus accessibili a tutti, senza particolari paletti nè economici nè reddituali.

Infatti non è previsto alcun limite nè di spesa. L'unico limite è l'importo del bonus che non può superare 1.000 euro.

La legge di bilancio 2022 ha rinnovato il bonus per efficientare il consumo di acqua, rendendo la misura introdotta con la legge di bilancio 2021 permanente per gli anni 2022 e 2023. 

Per chi ha sostenuto le spese dal 1 gennaio 2021 al 31 dicembre 2021, il 17 febbraio è partito il click day per presentare la domanda sulla piattaforma messa a disposizione dal ministero della transizione ecologica.

Il rimborso del bonus da 1.000 euro invece avverrà da parte di Consap dopo aver verificato la completezza e correttezza della domanda.

Bonus 1.000 euro: a chi spetta

Il bonus 1.000 euro è destinato a chi effettua lavori sui sistemi di scarico dell'acqua o di flusso della risorsa idrica. Ridurre lo spreco dell'acqua deve essere parte della vita quotidiana di ognuno di noi. E per questo il bonus di 1.000 euro è destinato a chi decide di migliorare i sistemi idrici della propria abitazione o del proprio locale commerciale.

Il bonus 1.000 euro infatti è destinato sia a titolari di unità immobiliari residenziali che a proprietari o titolari di diritti su un locale commerciale. In ogni caso il bonus è destinato solo alle persone fisiche, di età maggiore di 18 anni.

Esclusi le partite IVA e le aziende.

I titolari del diritto sull'immobile devono inoltre essere residenti nel territorio italiano. Il residente all'estero seppure proprietario di un immobile in Italia non potrà fruire del bonus. 

Non ci sono vincoli di reddito nè di ISEE, ma l'unico limite è proprio insito nella consistenza del bonus che non deve superare 1.000 euro. Anche le spese di sostituzione di rubinetti e sanitari non sono soggette a limitazioni. Qualunque sia la spesa, il bonus resta di 1.000 euro.

Bonus 1.000 euro: come fare domanda

Il 17 febbraio dalle ore 12.00, dopo diversi mesi, finalmente è partito il click day per presentare la domanda per richiedere il rimborso di 1.000 euro per le spese effettuate nel 2021. 

Si attendeva infatti il decreto attuativo del Ministero della Transizione Ecologica per poter avere accesso ai fondi messi a disposizione con la legge di bilancio 2021. In totale le risorse disponibili sono 15 milioni di euro. Ammettendo una richiesta di rimborso di 1.000 euro, il numero delle domande che Consap potrà accettare è 15.000.

Il giorno del click day in poche ore, il numero delle domande inoltrate era di 7.000 richieste per un importo medio di 800 euro. 

Il limite dei fondi e la regole per cui Consap rimborserà in base al numero di protocollo della domanda, fa si che esauriti i fondi, anche in presenza di altri potenziali beneficiari, questi non potranno accedere al bonus di 1.000 euro.

La domanda va presentata sulla piattaforma bonusidricomite, attiva dal 17 febbraio. Non ci sono altre modalità con cui presentare l'istanza per l'ottenimento del bonus 1.000 euro. Tuttavia, la piattaforma sarà disponibile solo per la richiesta di rimborso, perchè per le spese sostenute nel 2022 e nel 2023, il bonus da 1.000 euro sarà invece solo ottenibile mediante credito d'imposta, da portare in dichiarazione dei redditi.

Alla domanda si deve allegare la documentazione attestante la spesa, sia essa sotto forma di fattura o di ricevuta commerciale. L'importante è che nel documento di acquisto sia riportato il codice fiscale del beneficiario del bonus 1.000 euro.

Bonus 1.000 euro: cosa riportare in domanda

Sbagliare la compilazione della domanda è causa di decadenza dal bonus 1.000 euro. Quindi è molto importante prestare attenzione a come presentare l'istanza e soprattutto seguire le istruzioni per non sbagliare.

Il primo passo da compiere è quello di accedere alla piattaforma messa a disposizione dal MITE, accedendo con l'identità digitale, ossia SPID, carta d'identità elettronica oppure la carta nazionale dei servizi. Non sono ammesse altre modalità per la richiesta del bonus 1.000 euro.

L'identità digitale consente quindi di connettersi alla piattaforma con i propri dati anagrafici che andranno confermati. I primi dati da certificare sono proprio nome, cognome e codice fiscale del beneficiario.

Per ricevere il rimborso, si deve poi inserire l'Iban del conto corrente su cui si intende ricevere l'accredito del bonus 1.000 euro.

La domanda potrà essere presentata direttamente del beneficiario oppure da centri di assistenza per conto del beneficiario.

Le altre informazioni da riportare nella domanda sono:

  • l'ammontare speso per i lavori eseguiti ed i beni acquistati per ridurre lo spreco d''acqua;
  • le specifiche tecniche dei beni acquistati, in particolare le specifiche che dimostrino la capacità dei beni di ridurre il consumo d'acqua;
  • gli estremi dell'immobile in cui sono eseguiti i lavori: foglio, mappa e particella catastale;
  • gli estremi dei diritti reali sull'immobile; in questo caso si può effettuare un'autocertificazione attestante il tipo di titolo giuridico posseduto sull'immobile (proprietario, affittuario cointestatario, usufruttuario);
  • in caso di locazione, gli estremi del contratto di affitto;
  • in caso di usufrutto, comodato o locazione, l'auto dichiarazione di assenso ad usufruire del bonus da parte del titolare del diritto del bene.

Tutte queste informazioni sono riportate nel modulo di domanda presente sulla piattaforma.

Bonus 1.000 euro: il MITE chiarisce i lavori ammessi

L'obiettivo del bonus da 1.000 euro o conosciuto come bonus idrico o rubinetti è quello di ridurre gli sprechi dell'acqua.

Non si deve confondere questo bonus con il bonus acqua potabile già attivo e sul quale invece si possono ottenere fino al 50% delle spese sostenute fino ad un massimo di 1.000 euro per le persone fisiche e 5.000 euro per le persone diverse da quelle fisiche.

I lavori e beni ammessi al bonus idrico di 1.000 euro sono afferenti alla zona bagno e cucina, ed in generale dove sono installati rubinetti, in cui si decide di sostituire alcuni elementi per ridurre il consumo di acqua. 

Come riportato dall'Agenzia delle Entrate, ma anche nelle FAQ del ministero della transizione ecologica, i lavori eleggibili al bonus 1.000 euro sono:

la fornitura e la posa in opera di vasi sanitari in ceramica con volume massimo di scarico uguale o inferiore a 6 litri e relativi sistemi di scarico, compresi le opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti;

la fornitura e l’installazione di rubinetti e miscelatori per bagno e cucina, compresi i dispositivi per il controllo di flusso di acqua con portata uguale o inferiore a 6 litri al minuto, e di soffioni doccia e colonne doccia con valori di portata di acqua uguale o inferiore a 9 litri al minuto, compresi le eventuali opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti.

Nel computo delle spese, sempre secondo le FAQ del MITE si può anche sommare l'IVA pagata sugli acquisti. Sono invece esclusi i costi di trasporto.

Bonus 1.000 euro: credito imposta nel 2022 e 2023

Fermo restando il limite di 1.000 euro come bonus massimo ottenibile sui lavori ammessi al bonus idrico, cambia invece per le spese sostenute nel 2022 e nel 2023 la modalità con cui fruire del bonus.

La legge di bilancio 2022 ha confermato il bonus idrico per il biennio in corso, ma non sarà più possibile ottenere il rimborso della spesa sostenuta sotto forma di accredito sul conto corrente, ma sarà possibile solo portare in detrazione dall'Irpef, la spesa massima di 1.000 euro.

Si passa pertanto da rimborso a detrazione. Per chi ha un Irpef elevata, questa ulteriore detrazione ha il vantaggio di poter far ottenere un maggior rimborso dell'Irpef versata. Per chi invece ha un Irpef bassa, con molta probabilità, questo bonus non sarà un vantaggio. Ricordiamo infatti che il credito d'imposta funziona come rimborso massimo dell'Irpef dovuta. Eventuali crediti non possono essere nè rimborsati nè portati nelle dichiarazioni successive.