Tutti i bonus 2022: quali sono e quanto costano allo Stato?

Ti sei mai chiesto quanto costano tutti i bonus 2022 allo Stato? Servono davvero? Ecco la classifica delle agevolazioni più costose per casa, famiglia, lavoro

“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sui bonus”, così scrivono alcuni giornalisti per descrivere l’attuale panorama economico italiano. A partire dalla pandemia di Covid-19 e, ad oggi, con l’avanzare della guerra in Ucraina, il Governo ha introdotto un numero sempre maggiore di bonus 2022, ancora disponibili.

Spesso si tratta di bonus 2022 per il lavoro, la famiglia, i giovani, la scuola, i trasporti o qualsiasi altro aspetto della vita sociale. Ma servono davvero tutti questi bonus?

Tutti i bonus 2022 attualmente attivi sono una spesa onerosa per lo Stato italiano, ma vi siete mai chiesti quanti sono e quanto costano le agevolazioni che ogni anno il Governo rinnova o conferma, ormai da due anni a questa parte?

La Cgia di Mestre ha realizzato una ricerca che mette in luce quanti e quali sono tutti i bonus 2022, quanto costano allo Stato e perché non sono la soluzione alla crisi economica che stiamo vivendo. Ecco tutto quello ce nessuno vi ha mai detto…

Tutti i bonus 2022: quanti sono?

Quanti sono tutti i bonus 2022 confermati dal Governo per quest’anno? La lista delle agevolazioni è davvero molto lunga (come abbiamo sottolineato nella nostra guida ai bonus 2022), e riguarda sia la famiglia, sia il lavoro, compresi anche i giovani, gli anziani, i disoccupati…

Molto spesso, però, i numerosi bonus 2022 introdotti da due anni a questa parte sono stati fruiti indebitamente da persone che non possedevano nemmeno i requisiti per averli. Talvolta si è andati a incrementare le frodi anziché sostenere l’economia.

I bonus 2022 attualmente in vigore in Italia sono una quarantina: considerando tutto il pacchetto dei bonus edilizi, i bonus casa, i bonus per i lavoratori e per gli studenti, i bonus mobilità, gli incentivi auto, e tutto quello che ne deriva.

Tutto è iniziato nel lontano 2020, quanto l’allora Governo guidato da Giuseppe Conte decise di attuare la “politica dei bonus”, introducendo una serie di agevolazioni per sostenere le famiglie in difficoltà a causa della pandemia. La mancanza di lavoro ha spinto ad allargare i bonus anche ai cittadini rimasti a casa a causa del virus.

Fino a quando, dopo un paio di anni, i bonus 2022 sono diventati una marea e le spese per lo Stato italiano stanno diventando insostenibili. Quanto ci costano?

Tutti i bonus 2022: quanto costano allo Stato italiano?

Quanto costano tutti i circa 40 bonus 2022 attualmente in vigore? Lo Stato italiano ho dovuto sborsare almeno 112,7 miliardi di euro nell’ultimo triennio (2020-2022), considerando il costo insostenibile di alcune misure che spettano a tantissimi cittadini.

Oltre alle agevolazioni in sostegno delle famiglie a basso reddito o per i lavoratori disoccupati rimasti a casa a causa della pandemia, esistono anche moltissimi bonus senza ISEE che tutti possono richiedere. Che cosa significa?

Non ha importanza quanto tu sia ricco o povero: i bonus senza ISEE spettano a tutti senza alcun limite di reddito. Ma non sono queste le categorie di agevolazioni più costose per lo Stato.

Esistono altrettanti benefici e bonus in busta paga che spettano alla maggior parte dei lavoratori: per esempio, il bonus Renzi o trattamento integrativo, oppure il nuovo bonus 200 euro che spetta a famiglia, lavoratori, pensionati, disoccupati e titolari RdC. 

Quest’ultima agevolazione, il bonus 200 euro che hanno chiamato curiosamente “bonus inflazione”, raggiungerà almeno 31 milioni di italiani (la metà della popolazione complessiva all’incirca) e costerà allo Stato almeno 6,5 miliardi di euro. 

Tutti i bonus 2022: qual è il più costoso?

A questo punto, in molti si staranno chiedendo: qual è il bonus 2022 più costoso per lo Stato italiano? Ebbene, la ricerca della Cgia di Mestre ha messo in luce quale sia l’agevolazione più onerosa per lo Stato italiano…

Si tratta del bonus Renzi, o trattamento integrativo: la spesa complessiva da sostenere per garantire ai lavoratori i 100 euro in più in busta paga è pari a 28,3 miliardi di euro (nel triennio 2020-2022) per lo Stato italiano.

Introdotto nel 2014, il bonus Renzi è un’agevolazione che spetta ai lavoratori dipendenti che possiedono un certo livello di reddito. Mentre inizialmente il Governo guidato dall’allora Matteo Renzi aveva previsto un incremento di 80 euro in busta paga, a partire dal 2020 il trattamento integrativo è salito a 100 euro in più al mese.

La normativa riguarda il trattamento integrativo è stata modificata dall’ultima Legge di Bilancio 2022: a partire dal 1° gennaio, hanno diritto ai 100 euro in più sullo stipendio solo i lavoratori che possiedono un reddito complessivo inferiore a 15 mila euro, e talvolta – a precise condizioni – anche chi possiede fino a 28 mila euro di reddito.

Tutti i bonus 2022: la classifica dei più costosi e i più economici

Ma arriviamo ora a stilare la classifica dei bonus 2022 più costosi per le casse dello Stato e quelli che, invece, non sono particolarmente onerosi per la macchina statale.

Al primo posto, come abbiamo visto, c’è il bonus Renzi in busta paga (28,3 miliardi di euro). Quali sono gli altri bonus 2022 più costosi per lo Stato?

Al secondo posto troviamo tutto il pacchetto dei bonus casa o bonus edilizi, che registrano una spesa complessiva di 25 miliardi di euro per l’Agenzia delle Entrate (tra inizio 2020 e fine 2021). A chiudere il podio, al terzo posto troviamo il bonus bollette che costa allo Stato almeno 22 miliardi di euro.

Più in basso nella classifica si trovano anche dei bonus famiglia più recenti: per esempio, l’assegno unico – in vigore dal 1° gennaio 2022 – è costato allo Stato italiano almeno 6,8 miliardi di euro. Il taglio delle accise sui carburanti, infine, ha innalzato la spesa statale di 2,4 miliardi di euro.

Tutti i bonus 2022: i bonus edilizi e il costo ingente per lo Stato

In merito ai bonus edilizi, che si trovano al secondo posto tra i bonus 2022 più cari in termini economici per lo Stato italiano, la Cgia di Mestre ha fornito ulteriori dettagli.

Per scendere più nello specifico, tra i bonus edilizi più costosi troviamo il Superbonus 110%, che è costato allo Stato – da luglio 2020 e fino al 31 marzo 2022 – almeno 21 miliardi di euro.

Le cessioni del credito effettuate negli ultimi due anni, invece, sono costate allo Stato almeno 13,6 miliardi di euro per il bonus facciate; 5,5 miliardi per l’Ecobonus casa; e 4,9 miliardi di euro per il bonus ristrutturazione. Infine, il Sismabonus è andato a pesare 0,9 miliardi sulle casse dello Stato.  

Tutti i bonus 2022: sono davvero utili per i cittadini?

Tutti questi bonus 2022 sono davvero necessari per la ripresa dell’economia? In uno scenario sempre più cupo e pessimistico, è bene interrogarsi su come procedere limitatamente ai bonus almeno per i prossimi anni.

Non possiamo dire che siano stati i cittadini a fornire un gettito importante per sostenere le spese dei bonus, ma nemmeno che si tratti di scostamento di bilancio approvato dal Governo. Nei prossimi mesi la Banca Centrale Europea metterà fine all’acquisto di titoli di Stato e questo potrebbe portare i tassi di interesse al rialzo. Non solo: il Governo italiano – almeno per il momento – non è intenzionato ad approvare un nuovo scostamento di bilancio.

Come si pagheranno i bonus 2022 e quale fine faranno?

Secondo la Cgia di Mestre, l’unica strada percorribile è quella di tagliare la spesa corrente in modo da recuperare del credito da investire in misure e riforme strutturali per dare peso a un’economia che ha subito – e ancora oggi è vittima – una crisi impareggiabile.

La lotta all’evasione fiscale e l’aumento delle tasse non sono strade percorribili. La riduzione della platea di beneficiari di alcuni bonus, invece, pare una soluzione ideale: in questo modo si potrebbero reperire risorse per dare il via a una politica espansiva per contrastare l’aumento dell’inflazione e il caro bollette, per esempio.

Laura Pellegrini
Laura Pellegrini
Redattore, classe 1998.Sono veronese di nascita e milanese d'adozione. Mi sono Laureata in Comunicazione e Società presso l'Università degli Studi di Milano e sono da sempre appassionata di giornalismo e attualità. Entrata nel mondo dell'informazione grazie a uno stage curricolare, ho svolto per due anni l'attività di redattore e social media manager. Attualmente collaboro da remoto con Trend-online, la testata grazie alla quale ho lanciato il mio primo e-book, e con altre testate per la sezione di attualità. La mia ambizione principale è quella di costruire una carriera internazionale.
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