Bonus 3.000 euro bollette in busta paga: i pro e i contro del nuovo sostegno ai lavoratori

Quali sono i pro e i contro del nuovo bonus 3.000 euro bollette in busta paga? In questa breve guida andremo a scoprire nel dettaglio tutte le ultime novità su questo nuovo sostegno rivolto ai lavoratori dipendenti voluto dal nuovo Governo Meloni.

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Quali sono i pro e i contro del nuovo bonus 3.000 euro bollette in busta paga? In questa breve guida andremo a scoprire nel dettaglio tutte le ultime novità su questo nuovo sostegno rivolto ai lavoratori dipendenti voluto dal nuovo Governo Meloni.

Bonus 3.000 euro bollette in busta paga: i pro e i contro del nuovo sostegno ai lavoratori

Partiamo con ordine. Molti italiani, dopo l’ok del Governo Meloni al nuovo bonus 3.000 euro bollette in busta paga si stanno chiedendo cosa sono i fringe benefit e in che modo possono essere percepiti. 

Durante il Consiglio dei ministri dello scorso giovedì 10 novembre 2022 e l’approvazione del nuovo decreto-legge aiuti quater, è stato deciso che i bonus per lavoratori di 600 euro, possono raggiungere i 3.000 euro

Si tratta di bonus intesi come aiuti accessori al reddito da lavoro, che sono esentasse e che i datori di lavoro possono corrispondere in maniera del tutto volontaria ai dipendenti per far fronte al caro bollette

Il bonus 3.000 euro bollette in busta paga è stato definito nei giorni scorsi dallo stesso Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, come una tredicesima mensilità esentasse. 

In molti, però, l’hanno già ribattezzato “bonus 3.000 euro bollette in busta paga”. Andiamo a scoprire nel dettaglio come funziona e come possono fare i dipendenti per ottenerlo. 

I bonus fringe benefit prima del decreto aiuti quater

Come funzionano i fringe benefit in generale? Semplice, tendenzialmente è l’azienda stessa che disciplina i differenti tipi di fringe benefit nello stesso contratto individuale adottato. 

Si tratta di bonus che possono essere corrisposti ad personam, dunque, che possono arrivare nelle tasche anche di singoli lavoratori dipendenti. Tra i fringe benefit più utilizzati troviamo l’auto aziendale, oppure i buoni acquisti che il lavoratore può utilizzare per fare acquisti online, per pagare le spese della palestra o per andare in piscina. 

Ma non è tutto, poiché tra questi troviamo anche i fringe benefit come:

  • alloggi 

  • acquisti di azioni societarie 

  • assistenza sanitaria

  • concessione di prestiti 

  • polizze assicurative

Andiamo a scoprire insieme cos’è cambiato in questi ultimi mesi e cos’è nello specifico il bonus 3.000 euro bullette in busta paga.

Bonus 3.000 euro bollette in busta paga nuovi vantaggi

L’esecutivo guidato dal nuovo Presidente Giorgia Meloni ha stabilito che il fringe benefit per pagare le utenze domestiche, dunque, le bollette di acqua, luce e gas, prima previsto per un massimo di 600 euro esentasse, ora potrà essere corrisposto fino ad un massimo di 3.000 euro fino alla fine del 2024.

Ecco perché parliamo di bonus 3.000 euro bollette in busta paga, perché fino a questa soglia, il lavoratore non avrà alcun tipo di tassazione ai fini Irpef. La tassazione, infatti, partirà solo se i fringe benefit supereranno i 3 mila euro, ad esempio, con un bonus di 3.100 euro sarà tassato l’intero importo. 

Ma non è un bonus solo a vantaggio del lavoratore dipendente, poiché per lo stesso datore di lavoro si tratta di importi che sono al 100% deducibili dal reddito di impresa.

Sottolineiamo solo che il bonus 3.000 euro bollette in busta paga, oltre che tutti i fringe benefit, come ad esempio il bonus 200 euro per la benzina, non deve essere considerato parte della retribuzione del lavoratore, ma una somma aggiuntiva alla stessa prevista da ciascun contratto.

In poche parole, il datore di lavoro non potrà in alcun modo modificare parte dello stipendio del lavoratore in fringe benefit.

Se vuoi sapere qualcosa in più sul bonus benzina di 200 euro, che potrà essere sommato a questo sostegno, ti consigliamo di leggere questo nostro articolo: Ok all’aumento da 200 fino a 458,23 euro: solo per questi lavoratori dipendenti fortunati.

Come si può avere il bonus: il principale svantaggio

Arriviamo al nocciolo della questione: chi può avere e chi non può avere il bonus 3.000 euro bollette in busta paga? Deve essere chiaro che i fringe benefit non sono come le indennità una tantum da 200 o 150 euro, dunque, obbligatorie per chi rispetta i requisiti, ma sono erogabili a totale discrezione del datore di lavoro. Il tutto, dunque, dipende dalla sua volontà.

È il datore di lavoro che decide se corrispondere o meno ai propri lavoratori dipendenti, a tutti o a parte di essi, una somma che può essere spesa in fringe benefit.

Ricordiamo, inoltre, che il bonus 3.000 euro bollette in busta paga è la somma massima esentasse, ma che il datore di lavoro potrà erogare importi 100 euro, 1.000 euro, 2.000 euro, insomma, quello che vorrà, poiché non si tratta di un importo standard. 

E, ribadiamo: potrà anche decidere di non corrispondere ai propri dipendenti alcun importo. Ecco, dunque, il principale svantaggio del sostegno: non è obbligatorio!