Bonus acqua potabile: prorogato lo sconto! 500 euro senza ISEE

Bonus acqua potabile 2022: 500 euro per risparmiare sul consumo di plastica e migliorare l'acqua del rubinetto. Ecco come funziona e chi può richiederlo.

Il bonus acqua potabile, da non confondere con il bonus idrico rubinetti che invece è destinato all’acquisto dei sanitari a basso consumo, è rivolto a persone fisiche o imprese e società che intendono installare dei sistemi di depurazione direttamente sui rubinetti collegati alla rete idrica locale.Per migliorare la qualità dell’acqua potabile, filtrandola da residui ed impurità e mineralizzandola.

Incrementando il consumo di acqua potabile del rubinetto oltre a limitare l’utilizzo dei contenitori e quindi i rifiuti in plastica, si riduce anche l’inquinamento causato dai trasporti su strada. Migliora quindi oltre all’ambiente anche la qualità della vita, grazie ad una minore spesa per l’acqua al supermercato e minori carichi da portare a casa.

Ora si spende la metà. Il bonus acqua potabile può essere richiesto da tutti e senza ISEE, ma per chi ha un basso reddito c’è anche il vantaggio di poterlo cumulare con il bonus acqua direttamente in bolletta per la fornitura idrica. Vediamo quindi come funziona, come si richiede e come ricevere il rimborso.

Come funziona il bonus acqua potabile e a chi spetta

Nell’ultima legge di bilancio approvata per le spese pubbliche programmate nel 2022, c’è anche la proroga del bonus acqua potabile. Sarà infatti possibile ottenerlo fino al 2023.

Il bonus è stato regolamentato a giugno 2021 da agenzia delle entrate in quanto si tratta di un credito di imposta irpef, da recuperare quindi nelle successive dichiarazioni dei redditi annuali.

Per questo e per l’importo moderato del rimborso può essere facilmente richiesto da tutti e non prevede limiti di reddito o presentazione di complicate pratiche preventive al fine dell’ottenimento. Servirà solo il modulo di richiesta da inviare ad agenzia entrate, corredato con la documentazione degli acquisti effettuati.

Può essere utilizzato anche dalle imprese e dagli esercizi commerciali, per le attività l’importo si alza a 5000 euro dai quali sarà possibile sempre recuperare il 50% in crediti di imposta irpef. Anche per i privati non cambia nella proroga il massimo di spesa che invece è fissato a 1000 euro, dunque 500 euro di sconto fiscale.

Ovviamente è un’ottima opportunità da sfruttare visto anche il momento di grande offerta e scelta sul mercato di diversi modelli di depuratori di acqua potabile casalinghi con prezzi per tutte le tasche. vediamo quali sono i sistemi di filtraggio che è possibile acquistare col bonus acqua potabile.

Cosa si può acquistare col bonus acqua potabile

Il bonus acqua potabile è riservato agli acquisti di sistemi di filtraggio, depurazione, raffreddamento da installare direttamente sul rubinetto di casa. Utile anche per i depuratori che permettono anche l’aggiunta di anidride carbonica. I modelli da scegliere per avere lo sconto sono veramente molti tra quelli disponibili in commercio.

Sostanzialmente i moderni depuratori servono per filtrare l’acqua che esce dal rubinetto direttamente dall’acquedotto pubblico, per purificarla da eventuali sostanze che possono essere nocive per la salute, oltre a questo ne migliorano le caratteristiche organolettiche.

Il purificatore elimina anche le micro particelle estranee che l’acqua del acquedotto accumula nelle tubature durante il percorso fino al rubinetto di casa. Esistono però diversi meccanismi di filtrazione, dal semplice filtro meccanico a carboni attivi che appunto blocca le particelle estranee e migliora la qualità agendo soprattutto su quello che è il gusto e l’odore dell’acqua.

Fino al sistema più evoluto, che rientra tra quelli più venduti, che è quello ad osmosi inversa. Questo ha un prezzo più elevato rispetto ad altri, ma garantisce l’eliminazione delle sostanze estranee e nocive dall’acqua del rubinetto, compresi gli agenti inquinanti o eventuali pesticidi ed altre sostanze chimiche potenzialmente pericolose migliorandone anche il sapore.

Il bonus può essere richiesto anche per installare un addolcitore, cioè un sistema chimico che in pratica previene la formazione del calcare, e quindi preserva anche l’impianto idrico e le relative tubature. Utile anche per garantire un migliore funzionamento e la durata nel tempo degli elettrodomestici come lavatrice, lavastoviglie e scaldabagno.

I prezzi da confrontare sono diversi, a seconda del sistema di purificazione scelto. Il bonus acqua potabile può essere sfruttato per una spesa pari a 1000 euro al massimo, quindi il consiglio è quello di valutare attentamente, chiedendo più preventivi a diversi rivenditori.

Senza tralasciare l’analisi dei costi della manutenzione periodica e cambio filtri che non rientrano nel bonus, e a volte possono nascondere sgradite sorprese con spese elevate.

Bonus acqua potabile: documenti e moduli per il rimborso

Per fare richiesta del bonus acqua potabile per l’acquisto dei depuratori bisogna compilare i moduli presenti online sul sito di agenzia delle entrate all’apposita sezione. Nei quali occorrerà indicare tutte le informazioni richieste dal fisco per il riconoscimento del credito di imposta.

Per le imprese ed attività occorrerà avere e conservare la fattura elettronica, mentre per i privati bisogna presentare lo scontrino o ricevuta nei quali deve essere presente il codice fiscale del beneficiario del bonus.

Il pagamento potrà essere effettuato solo con mezzi tracciabili, non verranno riconosciuti gli acquisti pagati in contanti. C’è però da fare una piccola precisazione qu quest’ultimo punto, in quanto è possibile inserire nel 730/2022 la spesa anche se il pagamento è avvenuto con denaro contante, ma soltanto se l’acquisto è avvenuto prima del provvedimento del 16 giugno 2021, e comunque integrando sempre con documento o fattura che attesta il codice fiscale del beneficiario del bonus.

Al fisco andranno comunicate soltanto le spese sostenute, mentre i dettagli sull’intervento di installazione andranno inviati all’ENEA, sempre in modalità telematica.

L’importante è ricordare che il credito va richiesto all’agenzia delle entrate in un determinato periodo.

Pertanto, chi ha sostenuto le spese per i depuratori di acqua nel 2021, e vuole riscattare lo sconto dovrà presentare il modulo tra il 1 ed il 28 febbraio 2022.

Mentre chi dovrà recuperare il bonus acqua potabile nel 2023 dovrà farlo nel medesimo periodo dell’anno prossimo.Il rimborso come abbiamo visto può avvenire per i privati previa presentazione del modello 730 annuale e come credito di imposta irpef.

Il bonus nel caso dei privati cittadini, verrà erogato nelle modalità previste dal sostituto di imposta scelto dal contribuenteMentre per le partite iva potrà essere utilizzato in compensazione di altre imposte a debito. Vediamo come fare per indicare tutti i dati correttamente nella dichiarazione dei redditi.

Bonus acqua potabile: come indicare il credito di imposta nel 730

Chi ha già acquistato prima del 31 dicembre 2021, un depuratore o sistema di filtraggio potrà già fare domanda per recuperare fino a 500 euro di irpef nel modello 730 / 2022, che si presume, sarà disponibile dal mese di maggio. In questo caso il primo rimborso arriverà entro settembre o novembre 2022 per tutti coloro che hanno un sostituto di imposta che effettua il conguaglio irpef e cioè busta paga o pensione e trattamento Naspi da Inps.

Mentre per le aziende potrà essere utilizzato il credito per compensare le imposte dovute utilizzando il modello F24.

Ecco alcune informazioni utili per recuperare il bonus inserendolo nel modello 730 2022, in particolare per chi utilizzerà la dichiarazione precompilata. Il credito di imposta bonus acqua potabile andrà indicato nel rigo G 15 del quadro G, sezione “crediti di imposta“.

Il codice da inserire nella colonna 1 è il numero 10, denominato “credito d’imposta per depuratori acqua e riduzione consumo di plastica“.

Mentre la seconda colonna andrà compilata con l’importo delle spese sostenute nel 2021, dalle quali appunto si detrarrà lo sconto del 50% fino a 500 o 2.500 euro a seconda del tipo di contribuente. Tutti i documenti che attestano il diritto al bonus andranno conservati per i successivi 10 anni, per evitare sanzioni in seguito a controlli a campione da parte di agenzia entrate.

Bonus acqua potabile e sconto bolletta: quanto si risparmia?

Il bonus acqua potabile è un credito irpef e quindi non necessita di requisiti economici e limiti con presentazione dell’ISEE, tuttavia per alcune categorie di cittadini che presentano una soglia di reddito familiare particolarmente basso c’è anche la possibilità di aggiungere risparmio mensile usufruendo del bonus idrico sulle bollette dell’acqua, a prescindere dal gestore.

In pratica, cumulando i due bonus si potrà ottenere un doppio risparmio ed un triplo vantaggio: recuperare metà spesa dall’acquisto del depuratore, risparmiare sull’acquisto di acqua potabile utilizzando solo quella diretta dall’acquedotto territoriale, e risparmiare una quota sulle bollette del consumo idrico.

Il bonus sociale idrico spetta ai cittadini intestatari di un contratto di fornitura per la prima abitazione, cioè quella di residenza con requisiti di basso reddito. In questo caso l’ISEE deve essere inferiore ad 8.265 euro, o a 20.000 euro nel caso vi sia la presenza di più di quattro figli minori di 18 anni a carico.

L’entità del bonus, come regolamentato da ARERA e dal Ministero dell’Ambiente, consiste nell’erogazione di un minimo di 50 litri di acqua gratuiti al giorno per ogni componente del nucleo familiare.

Visto però che, a parte le linee guida generali ed il minimo da concedere, per il resto la regolamentazione dell’agevolazione è affidata alle singole regioni, l’entità del risparmio a seconda della zona di appartenenza può arrivare anche ad uno sconto fino al 30% su ogni bolletta.

Anche questo bonus, come quello sociale per luce e gas dal 2022, sarà assegnato in automatico ai nuclei familiari che hanno già attestato l’ISEE all’INPS, e quindi possiedono i requisiti di reddito. Per altre informazioni a carattere generale ed istruzioni, o se il bonus non arriva anche se se ne ha diritto, si può contattare il servizio ARERA nazionale, oppure chiamare il proprio gestore idrico di riferimento ai numeri di telefono del servizio clienti indicato nella fattura.

Redazione Trend-online.com
Redazione Trend-online.com
Di seguito gli articoli pubblicati dalla Redazione di Trend-online. Per conoscere i singoli autori visita la pagina Redazione Trend-online.com
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
780FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate