Bonus affitto: tante novità da prendere al volo. Ecco come!

Per chi vive in affitto il 2021 riserva alcuni aiuti economici che consentono di poter pagare in modo più agevole il canone senza incappare in una procedura di sfratto anche se fino al 30 giugno 2021, l'iter per liberare gli immobili è sospeso. I bonus a favore degli affitti sono il bonus affitto, il bonus spesa dei comuni e l'integrazione nel reddito di cittadinanza.

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Per chi vive in affitto il 2021 riserva alcuni aiuti economici che consentono di poter pagare in modo più agevole il canone senza incappare in una procedura di sfratto anche se fino al 30 giugno 2021, l'iter per liberare gli immobili è sospeso. Nel 2021 le misure a sostegno degli inquilini che pagano l'affitto sono diverse ma tra di loro compatibili. Facciamo riferimento al bonus affitti da 1.200 euro, i nuovi bonus dei comuni che possono arrivare fino a 700 euro per pagare anche gli affitti, e per chi percepisce il reddito di cittadinanza, un trattamento integrativo di 280 euro al mese. 

Bonus affitto: sconto di 1.200 euro

Con il decreto Ristori si introdusse un fondo da 50 milioni di euro destinato ad aiutare i proprietari degli immobili locati, in una situazione in cui l'inquilino facendo difficoltà a pagare il canone, comprometteva le entrate del locatore. Il bonus affitto nasce quindi con lo scopo di tutelare il proprietario dell'immobili, ma di riflesso consente anche all'inquilino di risparmiare fino a 1.200 euro in un anno. Con la legge di bilancio 2021, il fondo è stato portato a 100 milioni. 

Il bonus non è riconosciuto in automatico a tutti i locatori. Ma solo a quelli che decidono di ridurre il canone di affitto. Lo sconto massimo potrà essere di 2.400 euro, in quanto il bonus affitto sarà pari al 50% della riduzione del canone. Pertanto il bonus affitto per singola famiglia locatrice potrà essere massimo di 1.200 euro. Un proprietario che ha più abitazioni in locazioni destinate a diverse famiglie o inquilini che l'utilizzano come abitazione principale, può richiedere per ogni locatario il bonus affitto fino ad un massimo di 1.200 euro. Lo sconto applicato dal proprietario dell'immobile può essere per 12 mesi o anche per una parte dell'anno. Il proprietario può preventivamente calcolare il bonus comunicandolo all’Agenzia delle Entrate anche se esso sarà entro il limite massimo annuo di 1.200 euro per singolo locatore. 

Bonus 1.200 euro per affitto: come funziona

Per poter fruire del bonus affitti, si devono rispettare una serie di requisiti e condizioni, neanche tanto complessi, ma che limitano la platea di chi può accedervi. La prima condizione è che l'immobile concesso in affitto deve essere collocato in una zona geografica particolare. Infatti il bonus affitto è valido solo per immobili che sono presenti in città ad alta densità abitativa. Rientrano le città e tutti i capoluoghi di provincia. 

Anche l'inquilino deve rispettare un requisito. L'unico. Quello di abitare in un immobile che rappresenti l'abitazione principale. Dunque niente bonus affitto per le case in vacanza o in montagna. Dal 2020 non è assimilata ad abitazione principale quella posseduta dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato e iscritti all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (AIRE), già pensionati nei rispettivi Paesi di residenza.

Invece in capo sia all'inquilino che al proprietario non incombe più l'obbligo di aver sottoscritto il contratto di affitto prima del 29 ottobre 2020. Con la legge di bilancio 2021 l'agevolazione diventa più inclusiva, concedendo un serio ampliamento dei soggetti beneficiari, e quindi anche ai nuovi contratti di locazione. Rimane invece il compito di rinegoziare il canone di affitto sul quale poi si dovrà calcolare il 50% del bonus per il proprietario, mentre l'inquilino godrà della riduzione dell'affitto. Il valore massimo di rinegoziazione è di 2.400 euro annui.

Bonus affitto: novità anche per universitari

Nella legge di bilancio 2021 è stato introdotto anche un aiuto per chi studia lontano da casa. Il bonus affitto per studenti universitari è disponibile per il 2021 per chi è costretto a dove allontanarsi dal proprio comune di residenza per poter seguire i corsi universitari. Il requisito della distanza è la prima condizione per poter richiedere il bonus affitto. Chi si iscrive in un centro universitario che impone il trasferimento del domicilio e quindi la necessità di prendere in affitto un appartamento, può fare richiesta del bonus affitto. L'università deve essere statale.

Ma non spetta a tutti. Bisogna soddisfare un altro requisito che è quello dell'ISEE

Il valore dell'indicatore economico non deve superare i 20.000 euro e non ci devono essere altri contributi pubblici cui lo studente abbia già avuto accesso come forma di aiuto economico. A tal proposito una borsa di studio privata, non rientra tra i contributi che fanno perdere la possibilità di accedere al bonus affitto.

La liquidazione del bonus affitto studenti universitari avverrà per il tramite delle università, anche al fine di rispettare il tetto di spesa massima, prevedendo l’incumulabilità con altre forme di sostegno al diritto allo studio riguardanti l’alloggio.

Bonus spesa: 500 euro dai comuni anche per gli affitti

Il Decreto Sostegni bis, con una dote finanziaria di 500 milioni, ben 100 milioni in più rispetto alla stessa dote del decreto sostegni, il Governo intende dare un supporto alle famiglie in condizoni economiche svantaggiate che non percepiscono alcun altro sostegno economico. Quella dote andrà a finanziare i buoni spesa dei comuni. Dal 25 giugno ogni comune potrà definire le regole con cui assegnare i buoni. L'importo varia in base alla composizione del nucleo famigliare ed alle condizioni lavorative, patrimoniali, reddituali e di ISEE. Le regole potrebbero essere quelle già in vigore con la precedente emissione. 

La novità di questa tornata di buoni è legata agli affitti. Infatti il bonus spesa dei comuni non solo potrà essere usato per gli acquisti di beni di prima necessità, ma anche per pagare le bollette e gli affitti. Le famiglie che potranno beneficiare dei bonus spesa non hanno alcun contributo o sostegno al reddito. Il bonus spesa, nelle precedenti versioni, hanno anche toccato in alcuni comuni importi fino a 700 euro a famiglia. Ogni comune identifica i criteri di assegnazione ed in funzione di questi e delle disponibilità finanziarie ricevute, assegna alle singole famiglie bisognose il relativo bonus. Questo potrà essere ottenuto sottoforma di card con caricato il bonus spesa, oppure un voucher in formato elettronico o facendo scaricare un app dedicata. In caso di fornitura diretta, il Comune consegna alle famiglie i pacchi con i generi alimentari e beni di prima necessità, direttamente ad esse. 

Reddito di cittadinanza integra 280 euro per l'affitto

Per i percettori del reddito di cittadinanza che vivono in una casa in affitto, spetta anche un'ulteriore integrazione al reddito fino ad un massimo di 280 euro al mese. Il reddito di cittadinanza spetta a quelle famiglie che hanno un reddito molto basso e che rispettando una serie di requisiti, possono richiedere un'integrazione al reddito per arrivare ad un massimale definito in funzione della composizione della famiglia. Da un punto di vista economico i requisiti da soddisfare sono multipli, e devono essere soddisfatti tutti simultaneamente.

Nel caso in cui tutti i requisiti sono rispettati, il reddito di cittadinanza integra il reddito fino ad un massimo di 9.360 euro per la composizione tipo di una famiglia. Può arrivare fino a 13.200 euro (famiglia con 4 adulti o 3 adulti e 2 minori tra cui una persona in condizione di disabilità grave o non autosufficie).

Un'altra componente del reddito di cittadinanza è invece l'integrazione del reddito pari al canone di locazione annuo fino ad un massimo di 3.360 euro, ossia 280 euro al mese. 

Bonus affitto nel reddito di cittadinanza: il calcolo

Per accedere all'integrazione del reddito mediante il reddito di cittadinanza, si devono rispettare sia requisiti soggettivi, collegati alla residenza e alla condizione giudiziaria, che oggettivi connessi al reddito. Per questi ultimi, i paletti sono:

  • L'Isee (anche corrente qualora ci siano state rilevanti modifiche negli ultimi 18 mesi prima della presentazione della domanda) deve essere inferiore a 9.360 euro (in presenza di minorenni, si considera l’ISEE per prestazioni rivolte ai minorenni);
  • un valore del patrimonio immobiliare in Italia e all’estero, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 30.000 euro;
  • un valore del patrimonio mobiliare (conti correnti, depositi, investimenti) non superiore a 6.000 euro per il single, incrementato in base al numero dei componenti della famiglia (fino a 10.000 euro), alla presenza di più figli (1.000 euro in più per ogni figlio oltre il secondo) o di componenti con disabilità (5.000 euro in più per ogni componente con disabilità e euro 7.500 per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza).
  • un valore del reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui, moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza (pari ad 1 per il primo componente del nucleo familiare, incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente maggiorenne e di 0,2 per ogni ulteriore componente minorenne, fino ad un massimo di 2,1, ovvero fino ad un massimo di 2,2 nel caso in cui nel nucleo familiare siano presenti componenti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, come definite ai fini dell’ISEE).

Solo rispettando queste condizioni economiche e vivendo in una casa in affitto con regolare contratto, si potrà avere fino a 280 euro al mese.