Bonus Bancomat 2021: la tracciabilità è molto più complessa!

Tra vantaggi e perplessità, per incentivare il pagamento tracciabile, il Bonus Bancomat nel 2021 non deve solo imitare la misura precedente ma, in attesa di maggiori indicazioni da parte dell'Agenzia Delle Entrate, deve dotarsi di una chiarezza del metodo in grado di eguagliare il livello della semplificazione digitale.

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Il fulcro dei problemi italiani è costituito dalla scarsità reddituale al netto delle tasse versate. Se a causa di esse e delle bollette in aumento, si fa fatica ad arrivare alla fine del mese, a fronte di servizi carenti, la volontà di ottenere più profitto personale possibile si scontra con i pagamenti tracciabili perché la domanda di sottofondo è:

"se in cambio ottengo inefficienza, perché devo versare la maggior parte dei soldi che ho guadagnato allo Stato? Cosa favorisce la criminalità a dispetto dell'onesto cittadino?":

il sommerso rimane tale perché lo Stato è il primo a non rispettare le condizioni che impone, non pagando con puntualità i debiti alle impese, ma pretendendola se la situazione si capovolge: 

la Pubblica Amministrazione e il cittadino, a parte espedienti poco incisivi, sono stati e hanno continuato ad essere distanti, fino ad ora: solo attualmente la Pubblica Amministrazione ha iniziato a muovere i primi passi verso il contribuente. 

Ma deve continuare a farlo con alta comprensibilità e disponibilità vera: non alimentando, cioè, la sua identificazione solamente con l'Agenzia Delle Entrate e con l'indebitamento pubblico senza frutto, unici fattori ben noti a causa del criptico e indigesto "burocratese"

Con il Bonus Bancomat tra quelli integrativi per il 2021 incomincia davvero la logica dell'investimento

Ultimamente e con grande fatica presente e futura, a causa o grazie, a seconda dei punti di vista, dei dettami dell'Europa, esso inizia ad essere appena appena sfiorato con il "sussurro" della logica di investimento che dovrà diventare sempre più imprescindibile, se si vorrà realizzare con efficacia la transizione ecologica e digitale nazionale.

Già in precedenza è stato detto che i requisiti e le condizioni molto selettive aprono la strda alla burocrazia, ma dato che le riforme di più ampio respiro impiegano tantissimo tempo prima di entrare effettivamente in vigore, confidando in un lavoro condotto con la dovuta serietà, permangono i bonus "integrativi" degli aiuti già elaborati dal governo Conte

Uno di essi è il cosiddetto "Bonus Bancomat" introdotto dall'attuale esecutivo di Draghi per il 2021. Con il Decreto fiscale numero 99, approvato il 30 giugno 2021, in paticolare due novità importanti dovrebbero "drizzare le antenne" degli esercenti:  il credito di imposta al 100% per le commissioni sui pagamenti ed una serie di agevolazioni in cambio della dotazione di un POS più avanzato. 

In questo modo si cerca di rendere appetibile l'importanza dei pagamenti tracciabili, spostando l'attenzione dalla legalità alla convenienza, ancora una volta cercando di compensare il cashback momentaneamente sospeso e orientando maggiormente l'azione a favore delle imprese e dei lavoratori, piuttosto che ad utenti generici che spendono senza avere di fondo una vera strategia di ripresa.

La storia del Bonus Bancomat anche nel 2021 sottoforma di credito d'imposta  

La legge prevedeva che il rimborso in forma di credito d’imposta per le commissioni versate sull’utilizzo del POS era previsto già dal 2019. Ma in pochi lo utilizzavano, soprattutto perché prevedeva soltanto il 30% di rimborso.

Tra l’altro l’utilizzo del POS, acronimo di Point Of Sale, ossia lo strumento che permette l'acquisto di beni o servizi utilizzando una carta di pagamento, però, non era neppure obbligatorio, fino a luglio 2020.

Questo significa che gli esercenti non possono più accettare il contante come metodo di pagamento, neppure per acquisti quotidiani di poco valore. Nel dettaglio, invece, l'attuale agevolazione comprende un credito d'imposta al 100% sui pagamenti delle commissioni per chi si dota di POS, coprendo interamente i costi del commerciante o dell'esercente di un'attività d'impresa:

la modifica dell'articolo 22 del Decreto Legge numero 124 del 2019 innalza la precentuale del credito d'imposta, appunto, dal 30% al 100% per tutte le commissioni che gli esercenti devono saldare alla banca di pagamenti con il bancomat.

Una delle parti più corpose di questa iniziativa, comunque, spetterà ai titolari di regolare partita Iva che decidono di effettuare vendite di beni o effettuino dei servizi presso i propri clienti, nel caso in cui siano utilizzati dei mezzi di pagamento elettronico collegati a loro volta con dei registratori di cassa o a strumenti evoluti di pagamento.

Le coperture e la duplice natura del Bonus Bancomat nel 2021

Per tutti coloro che decidono di procurarsi di un POS verrà coperto fino al 70% della spesa sostenuta per l'acquisto. A questo proposito, occorre fare riferimento all’articolo 1 del suddetto Decreto Legge del 30 giugno 2021 in materia fiscale e del lavoro emanato nell'attuale anno in corso.

Esso applica le dovute modifiche in merito al Piano Italia Cashless, precedentemente approvato da parte di Giuseppe Conte, agendo cioè su un doppio binarioil primo è riconosciuto agli esercenti attività d’impresa, arte o professioni che dal 1° luglio 2021 al 30 giugno 2022 acquistano, noleggiano o utilizzano strumenti che consentono ai consumatori finali di pagare con carte o bancomat.

Il secondo è legato al fatto che l'importo del bonus per l’acquisto di POS viene calcolato in base ai ricavi e ai compensi del richiedente. Il credito di imposta viene riconosciuto anche a quanti decidano non solo di acquistare, noleggiare o di utilizzare tali strumenti, ma che i medesimi permettano di effettuare i pagamenti elettronici e siano collegati con i registratori di cassa.

Inoltre, il limite di €160 in forma di credito d’imposta vale per quanto riguarda il rimborso delle commissioni per ogni commerciante che acquistano un POS che poi dovrà essere collegato, secondo questi importi: per compensi non superiori a €200.000 del 70%, mentre riguardo ai ricavi compresi tra 200.000 e 1.000.000 ammonterebbe al 40% e, per quelli tra 1.000.000 e 5.000.000, del 10%  .

Ma il Governo Draghi ha previsto un’altra forma di rimborso nel bonus bancomat sull'acquisto o il noleggio oppure l'utilizzo degli strumenti più tecnologicamente avanzati per il pagamento elettronico, con memorizzazione e trasmissione automatiche:

"Questo nuovo prodotto deve permettere la memorizzazione e la trasmisisone di tutti i corrispettivi. Il Bonus Bancomat comprende, infatti, tutte le operazioni legate alla semplificazione Iva, per quanti abbiano deciso di dotarsi di strumenti evoluti di incasso. Questi soggetti, dal 1° luglio 2021, non sono più obbligati ad emettere lo scontrino elettronico. La memorizzazione e la trasmissione dei dati vengono effettuati nel momento in cui si effettua il pagamento, in una sola operazione. In questo caso, comunque, si sta aspettando il provvedimento dell'Agenzia delle Entrate che definisca le regole".

In questo ultimo caso, dunque, il credito d’imposta riconosciuto arriverebbe fino a €320 a persona ed arriva al 100%. In particolare, sempre in riferimento ai ricavi e compensi del periodo d’imposta precedente, si ha diritto alle percentuali del 100%, 70% e 40% rispettivamente per i tre medesimi livelli di compenso suddetti.

Da questo si deduce che il credito d'imposta rimane ancora troppo legato a categorie di soggetti e a percentuali inversamente proporzionali all'aumento delle differenti fasce di ricavo, senza tuttavia cambiare la propria entità di copertura. 

Bisogna fare attenzione, dunque, perché le discrepanze dei rimborsi tra esercenti che acquistano un POS e quelli che comprano altre strumentazioni più evolute, sono minime, come una scaletta ascendente che salta qualche "piolo di percentuale"

Il Bonus Bancomat 2021 sulle orme del precedente con alcune differenze

Resta comunque in auge il principio secondo cui il bonus bancomat non concorre alla formazione del reddito, ma interviene esclusivamente in compensazione all'acquisto con pagamento elettronico che è stato appena completato. A differenza del passato Bonus Bancomat Cashback non è necessaria nessuna applicazione nè registrazione per usufruirne.

Si dovrebbero accertare le commissioni sostenute per consentire il pagamento elettronico. Una volta fatto, si otterrà la registrazione di tutte le transazioni e si potrà vedere a quanto ammonta il rimborso, già indicato nella dichiarazione dei redditi come credito d’imposta, senza quindi dover più rispettare le passate condizioni generali stabilite dal Ministero di Economia E Finanza in merito di Cashback.

Il pagamento contactless avrà sempre più spazio grazie al Bonus Bancomat del 2021

 Il digitale, di conseguenza, non solo valorizza la semplificazione delle operazioni di pagamento ma innalza il valore economico del bancamat, della carta di credito o di altre carte prepagate, unificando in unico strumento le diverse monete e banconte fisiche.

Il Contactless sostituirà piano piano i metodi di pagamento fisicamente tangibili rendendo, appunto, meno percepibile col tatto l'entità concreta della somma spesa. La morbida carta lascerà, dunque, riempire il portafoglio ad un numero sempre più alto di solide debit o credit card di valore, mentre finalmente lo stesso si svuoterà degli ingombranti scontrini, utili solo nell'arco della giornata di un acquisto.

A quel punto però la loro solidità non farà dimenticare l'obiettivo di un'esperienza effettivamente soddisfacente di acquisto per il cliente? La comodità del commercio online e del pagamento elettronico non sostituirà la qualità? E se si rompessero le apparecchiature, quali sarebbero le soluzioni alternative o le procedure assicurative da adottare? Tornerebbero gli scontrini per garantire la tracciabilità dei pagamenti? Sarà ancora riconosciuta e come funzionerà la deducibilità o detraibilità delle spese, ad esempio, sanitarie? 

In mezzo a tutte queste perplessità, l'automaticità dei passaggi e l'annullamento dell'obbligo di emissione degli scontrini, per garantire la legalità degli acquisti e quindi dei compensi ricevuti, possono costituire notevoli vantaggi da non sottovalutare, se non saranno lasciati al tentativo casuale o alla ricezione passiva del cittadino, ma saranno debitamente spiegati con una chiarezza che rispecchi alla lettera la semplificazione digitale