Bonus bebè 2021: a chi spetta? Come si fa a richiedere?

Parlare di bonus bebè 2021 in questo periodo può creare confusione, soprattutto per coloro che già sanno che presto si avrà a che fare con l’assegno unico universale. Come funzionano quindi gli ultimi pagamenti e fino a quando lo si potrà percepire? In che modo le cose cambieranno per il bonus bebè nel 2022?

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Il cosiddetto bonus bebè 2021, anche conosciuto come assegno di Natalità, questo è infatti il nome con cui spesso ci si riferisce anche sul portale dell’INPS per esempio, è un argomento che può essere complicato da affrontare ora che si è alla fine dell’anno.

Questo per diversi motivi, primo tra tutti quello legato all’entrata in vigore, da gennaio 2022, dell’assegno unico universale, una grande novità per quel che riguarda i sostegni alle famiglie proposti dal Governo Italiano, che però sta andando a cambiare le carte in tavola a partire dal primo gennaio 2022.

Con l’entrata in vigore dell’assegno unico, infatti, molti bonus attualmente in circolazione verranno inglobati e sarà quindi impossibile richiedere il bonus bebè come avveniva nel 2021. Ma non è tutto.

Anche se questo bonus in particolare scadrà a partire dalla fine di quest’anno, sono comunque sempre assicurate le 12 mensilità per chiunque ne faccia richiesta prima della scadenza, stando alle ultime informazioni al riguardo. Il cambiamento quindi dovrebbe andare a interessare tutti i nati a partire dal primo Gennaio 2022.

Ovviamente, questo non significa che i figli nati dall’anno prossimo non avranno accesso agli stessi vantaggi del bonus bebè 2021. In realtà l’entrata in vigore dell’assegno unico non è altro che un tentativo di semplificare e andare a correggere le incoerenze eventuali dei vari bonus e sostegni proposti alle famiglie con figli.

A partire dal primo gennaio sarà infatti possibile richiedere l’assegno unico, con o senza ISEE. Come per altri bonus l’importo viene calcolato in base all’ISEE stesso, quindi nel caso in cui non se ne fosse in possesso, si riceverà il minimo previsto.

Bonus bebè 2021: di cosa si tratta

Come abbiamo già accennato prima il bonus bebè 2021 è una forma di sostegno alla famiglia messa in atto dal Governo Draghi.

La differenza principale tra questo e la versione precedente, rimodulata nel 2020, è stata un aumento delle cifre che possono venire pagate ai neogenitori per la nascita dei figli nell’anno 2021, che sono state alzate sensibilmente rispetto a prima.

Infatti questa forma di sostegno è diventata universale e presentata quindi con nuove soglie ISEE, avendo come massima quella di 40.000 euro. Nel caso in cui non si presentasse l’ISEE o si superasse questa soglia, si potrà comunque richiedere il bonus bebè per i nati nel 2021, ricevendo il minimo consentito.

Il pagamento avviene ogni mese e si riferisce al mese precedente, e il bonus ha una durata di 12 mesi, ovvero fino al compimento del primo anno del bambino.

C’è da precisare che anche le famiglie che hanno adottato un figlio o con un bambino in affido preadottivo possono richiedere il bonus in questione. In questo caso le mensilità saranno sempre dodici e scadranno dopo un anno dall’entrata all’interno del nucleo familiare.

L’intento alla base di questo sostegno economico è duplice. In primis è quello di aiutare le famiglie, soprattutto quelle con più nati negli ultimi anni. Infatti c’è una maggiorazione del 20% per l’assegno a ogni nato.

Le ragioni dietro all’aumento delle cifre consentite dal bonus bebè nel 2021 e nel 2020 sono legate alla pandemia da covid-19, che ha portato diverse famiglie a trovarsi in difficoltà. Proprio per questo il Governo si è trovato a stanziare aiuti di tipologie diverse, per poter aiutare ad arginare i danni.

La seconda ragione la si può trovare nella continua decrescita della natalità, che negli ultimi due anni si è abbassata più del previsto. Situazione motivata principalmente dalle difficoltà dovute alla crisi economica, che ha colpito in particolare donne e giovani, portando quindi a ritardare ancora di più il momento in cui mettere su famiglia, anche per coloro che vorrebbe poterlo fare.

Non solo, l’impoverimento delle famiglie può far sì che ai nuovi nati o ai figli di famiglie con nuovi nati, vengano negate o diminuite alcune possibilità, e che questo, tra le altre cose, porti a un inasprimento del divario sociale, dando vita a un peggioramento della situazione attuale.

Chi può richiedere il bonus bebè 2021

Il bonus bebè 2021 è rivolto a tutti i cittadini italiani, a quelli comunitari, e quelli extracomunitari con permesso di soggiorno a cui è nato un figlio nell’anno 2021.

Cosa significa questo, ora che siamo alla fine dell’anno, visto che l’anno prossimo questo verrà inglobato all’assegno unico?

Significa che anche se il bonus bebè scadrà nel 2022, i genitori di bambini nati, adottati, o in preaffido, nel 2021 potranno comunque fare richiesta per ottenerlo, avendo quindi accesso a tutte le 12 mensilità previste.

Una bella notizia quindi. Oltretutto questo bonus in particolare è compatibile sia con il reddito di cittadinanza, sia con l’assegno unico, anche se le informazioni riguardanti quest’ultimo caso in particolare sono ancora da chiarire con precisione. Non solo, si avrà anche il tempo di richiederlo dopo la fine dell’anno, a patto di rispettare le tempistiche.

Tuttavia potrebbe presentarsi un problema, come anche evidenziato in altri pezzi riguardanti il Bonus Bebè 2021: con l’arrivo del nuovo anno bisognerà presentare un nuovo ISEE per poter avere accesso al bonus.

La soluzione è solo una: si tratta semplicemente di dover andare a richiedere l’ISEE nuovo e ripresentarlo per poter ricevere l’assegno del bonus bebè con la cifra che ci spetterebbe. Nel caso in cui non lo so facesse, si avrà comunque la possibilità di ricevere il minimo previsto, ovvero 80 euro mensili.

Le tempistiche per svolgere questa operazione non sono strettissime. I CAF inoltreranno la documentazione necessaria per richiedere l’ISEE (la DSU) non prima della fine delle vacanze natalizie, ovvero il 6 gennaio. Tuttavia i pagamenti per il bonus avvengono solitamente tra il 15° e il 20° giorno del mese.

Non avendo la possibilità di richiedere l’ISEE prima della fine del 2021, si avrà tempo circa una decina di giorni per coloro che già ricevono l’assegno. Mentre per coloro che hanno fatto entrare in famiglia un bambino negli ultimi giorni del 2021, le tempistiche possono essere più ampie, visto che la domanda si potrà presentare con più calma.

Bonus bebè o assegno di natalità: sono la stessa cosa?

Sì. Come abbiamo accennato all’inizio di questo articolo, si tratta di un caso di omonimia. Spesso può succedere che un bonus abbia più nomi, non c’è niente di strano.

L’importante è sapere che se si fa richiesta per il bonus bebè si sta parlando anche dell’assegno di natalità, ricordandosi quindi che si tratta della stessa cosa per evitare confusione.

A partire dal 2022 comunque, per i nati dal primo gennaio, non si potrà più ricevere l’assegno di natalità, perché verrà incluso all’interno dell’assegno unico universale assieme ad altre tipologie di sostegni alle famiglie.

Anche in questo caso sarà possibile fare domanda presentando il proprio ISEE aggiornato, per ricevere l’importo dovuto, oppure senza, andando però così ad avere l’assegno con il minimo previsto.

Come si fa a fare domanda per il bonus bebè 2021

Si ha tempo 90 giorni dalla nascita del figlio o la sua entrata in famiglia per poter presentare la domanda per l’assegno all’INPS, attraverso il servizio online dedicato, che si trova nella sezione “prestazioni e servizi”.

Per poterlo fare è importante essere in possesso di un’identità digitale, come lo SPID, carta d'identità elettronica, o la carta nazionale dei servizi. Richiedere lo SPID è un’operazione veloce che si può fare attraverso diversi providers, tra cui anche Poste Italiane.

Bisogna poi selezionare la modalità “Assegno di natalità - Bonus Bebè (Cittadino)”, da qui, oltre a fare la domanda, si ha anche la possibilità di seguirne l’esito.

Alternativamente si può utilizzare uno dei due numeri messi a disposizione, 803 164 (gratuito da rete fissa), oppure 06 164 164 da rete mobile, o affidarsi al supporto di enti di patronato e intermediari dell’Istituto.

Attraverso questi canali si possono anche comunicare variazioni di diverso tipo, come il cambiamento del proprio IBAN, oppure delle modifiche dell’ISEE. In quest’ultimo caso, se la domanda fosse stata fatta senza l’ISEE e lo si aggiungesse in un secondo momento, è possibile ricevere anche l’importo arretrato.

Fondamentali perché la domanda venga accettata sono tre requisiti.

  • Residenza in Italia.
  • Cittadinanza italiana, UE, o con permesso di soggiorno per lungo periodo.
  • Convivenza tra il genitore richiedente e il figlio.

Una volta completata l’operazione di registrazione e richiesta, o solo di richiesta se si fa attraverso un intermediario, si riceverà un messaggio di conferma.

Il termine stabilito per ricevere risposta è di trenta giorni dal momento in cui si fa domanda.

Soglie Isee e bonus bebè per i nati 2021

Infine, a seconda della soglia del proprio ISEE si potranno ricevere importi differenti, senza contare un aumento dell’assegno per il secondo nato pari al 20%. Questo, ricordiamo, vale anche per parti gemellari o plurimi.

I redditi più bassi, quelli sotto i 7.000 euro ricevono 160 euro di assegno, per un totale di 1920. Dai 7.000 ai 40.000 il bonus equivale a 120 euro mensili, quindi 1440 euro in tutto. Infine, coloro che non presentano l’ISEE o hanno un reddito superiore ai 40.000, si vedranno corrispondere 80 euro al mese, arrivando così a 960 all’anno.

I pagamenti arrivano direttamente sull’IBAN del richiedente, tra il 15 e il 20 del mese solitamente. Nel mese di dicembre 2021 i neogenitori hanno iniziato a riceverli il 17.

Si ricorda che la durata dell’assegno di natalità è di dodici mesi. Questo significa che una volta che il bambino avrà compiuto il suo primo anno, non si potrà più fare richiesta e non si riceverà più il bonus. Inoltre, a partire dal 2022, non si potrà più fare richiesta in generale.

Tuttavia, sempre dal 1° gennaio 2022, si potrà ottenere l’assegno unico universale, sempre attraverso l’INPS, presentando l’ISEE.

Questo, al contrario del bonus natalità, ha una durata più lunga, che va dal settimo mese di gravidanza, fino al ventunesimo anno del figlio, e racchiude in sé diversi altri sostegni per le famiglie, semplificando così anche il processo di registrazione e richiesta.