Bonus bebè, con ISEE o senza? 1.500 euro non solo INPS. Ultime

Bonus bebè per le famiglie con figli a carico non solo dall’INPS. Regioni e Comuni mettono a disposizione fino a 1.500 euro, con o senza ISEE. Le ultime.

Bonus bebè per le famiglie con figli a carico in tenera età. Con o senza ISEE, si potranno ottenere fino a 1.500 euro di contributi erogati non solo dall’INPS. Anche Regioni e Comuni hanno aperto nuovi bandi per aiutare le coppie interessate di recente da una nascita.

Ma c’è di più. I nuclei familiari avranno diritto all’agevolazione per gli affidi e le adozioni fatte lo scorso anno o nel 2022. Ma sarà complicato beneficiarne? Assolutamente no, anche se occorre fare attenzione si requisiti da rispettare.

Da gennaio 2022, data di entrata in vigore dell’Assegno Unico e Universale, molte delle agevolazioni attive lo scorso anno sono (Bonus mamma domani, ANF, detrazioni fiscali pe sotto dei 21 anni di età) sono confluite nella nuova misura. Stessa sorte è toccata al Bonus bebè, assorbito dall’AUU anche se le famiglie che lo hanno richiesto in precedenza stanno continuando a ricevere i pagamenti INPS nei fatti ancora dovuti.

Non mancano però altre misure volte ad incentivare la genitorialità, messe in campo da organismi locali (Regioni e Comuni) per garantire alle famiglie residenti una boccata di ossigeno in più oltre a quella garantita dai Bonus statali.

E non si tratta di cifre di poco conto, o di aiuti riservati esclusivamente alle famiglie a reddito alto. Alcuni comuni offrono agevolazioni molto sostanziose che arrivano a toccare i 1.500 euro, fruibili con o senza ISEE. In quest’ultimo caso, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente servirà solo a definire gli importi spettanti e non a identificare i beneficiari della misura.

Ma vediamo subito quali bandi comunali o regionali sono al momento attivi, chi avrà diritto ad un Bonus bebè di 1.500 euro e tutti i requisiti da rispettare per poterne fare domanda.

Bonus bebè, 1.500 euro non dall’INPS: tutto quello che c’è da sapere

Oltre al Bonus bebè erogato dall’INPS, si contano tante altre agevolazioni pensate dai comuni e dalle Regioni per venire incontro alle famiglie con figli a carico. 

Il contributo statale prima o poi confluirà nell’Assegno Unico e Universale, questa è una conferma. 

Come disposto dalla normativa, l’erogazione mensile delle somme spettanti continua nel 2022 per i soli nuclei familiari che hanno provveduto a presentare domanda d’accesso al Bonus bebè entro fine febbraio 2022.

Generalmente, l’accredito del Bonus bebè arriva sul conto corrente dei beneficiari intorno alla seconda metà del mese. Nulla vieta che ci siano dei ritardi, ma in questo caso sarà l’INPS a dare conferma della data dei pagamenti tramite la consueta comunicazione mensile.

I nuclei familiari tagliati fuori dal Bonus bebè, anche solo per il mancato rispetto di uno dei requisiti da possedere per essere ammessi al beneficio, potranno comunque fare affidamento su altri contributi sempre legati alla nascita, all’adozione o all’affido di un bambino, tramite partecipazione a bandi di concorso comunali e regionali. 

Attenzione, dunque, perché consultare frequentemente la pagina internet istituzionale del proprio comune di residenza o della propria regione potrebbe rivelarsi di fondamentale importanza se si è alla ricerca di un sostegno economico fino a 1.500 euro.

Veri e propri Bonus bebè, con o senza ISEE, alternativi al contributo erogato dall’INPS sono pensati dalle Regioni e dai Comuni per incentivare la genitorialità e sostenere le famiglie con figli a carico. 

A questo punto viene spontaneo chiedersi se si potrà ricevere il Bonus bebè erogato dal proprio comune pur percependo l’Assegno Unico e Universale.

La risposta al quesito è affermativa: l’importo massimo di 1.500 euro offerto dalle amministrazioni locali (Regione e Comuni), essendo le due misure compatibili, è cumulabile con l’entrata mensile legata all’AUU.

Vediamo subito quali sono i bandi attivi e come ricevere il Bonus bebè degli enti locali.

Bonus bebè da 1.500 euro, serve l’ISEE: in quali Regioni si può presentare domanda?

A livello locale sono tre le Regioni che hanno optato per l’introduzione di un volontario Bonus bebè 2022. Anche in questo caso, come per il sussidio erogato dall’INPS, il contributo andrà ad interessare i nuclei familiari interessati da una nascita, da un’adozione o da un affido lo scorso anno o nel 2022.

Tutte iniziative volute per contrastare il fenomeno dello spopolamento e il calo delle nascite ormai piaghe di molti territori. 

Per quanto concerne i Bonus bebè erogati dalle amministrazioni comunali, i bandi di concorso autorizzano l’erogazione di un sostegno variabile da 100 a 1.500 euro a famiglia, modulati in base all’ISEE e alla zona di residenza.

In alcuni casi, l’importo spettante a titolo di Bonus bebè è assoggettato al vincolo di spesa: le somme elargite alle famiglie potranno essere utilizzare esclusivamente per saldare le spese legate all’acquisto di beni essenziali (prodotti alimentari compresi) per mamma e bambino.

Ma in quali Regioni è possibile presentare domanda per accedere ai Bonus bebè fino a 1.500 euro?  Al momento, si segnalano diversi bandi attivi: in Lombardia (Casargo), in Molise (Limosano) e in Toscana (Cascina). 

Bonus bebè, con ISEE fino a 500 euro: nuovi contributi in Lombardia. Come funziona

Il primo dei Bonus bebè che andremo ad analizzare è quello messo a disposizione delle famiglie in Lombardia. C’è un piccolo comune (Casargo) dove si può presentare domanda per beneficiare di 500 euro di contributi.

Non tutti i nuclei familiari potranno però accedervi, essendo riservato esclusivamente alle famiglie interessate da una nascita o da un’adozione lo scorso anno. Ma come funziona?

Per ottenere il riconoscimento del Bonus bebè pensato dal Comune occorre rispettare una serie di requisiti. 

Innanzitutto, i 500 euro di contributo spettano solo alle coppie che hanno messo al mondo o preso in adozione un bambino nel range temporale che va da gennaio 2021 alla fine dello stesso anno.  Serve poi la residenza nel territorio comunale. 

Il Bonus bebè in questione rientra nell’elenco dei contributi richiedibili senza ISEE, mentre le famiglie potranno godere di due differenti importi in base alla residenza dei genitori. 

Se la famiglia risiede nel comune di Casargo, alla stessa spetta un Bonus bebè di 500 euro. La cifra scende a 300 euro nel caso in cui solo la mamma o solo il papà risiede entro i confini comunali.

Per quanto concerne la modalità di erogazione, invece, il Bonus bebè senza ISEE è assimilabile ad un voucher di spesa: l’importo erogato lo si potrà utilizzare esclusivamente per comprare bene di prima necessità, prodotti alimentari, indumenti e prodotti per la cura della persona. 

Le domande sono quasi in scadenza. Le famiglie potranno inviare la richiesta al comune entro il 21 maggio 2022 dalla piattaforma web appositamente dedicata al contributo.

Bonus bebè, fino a 300 euro con ISEE basso: quali importo in Toscana

Passiamo ora al Bonus bebè della Toscana. La regione offre alle famiglie fino a 300 euro di contributi se all’interno del nucleo è nato un figlio nel 2021, o se nello stesso anno si è provveduto ad adottare o prendere in affido un bambino.

E’ il comune di Cascina ad aver aperto i termini per richiedere il particolare Bonus bebè. Le richieste dovranno essere inoltrate prima del 28 giugno 2022 direttamente dal sito internet del Comune, accedendo alla piattaforma web tramite SPID.

L’importo spettante, invece, è definito prendendo in considerazione l’ISEE del richiedente.

Se l’indicatore della Situazione Economica Equivalente è inferiore a 15.000 euro si riceveranno 300 euro di Bonus bebè. La cifra scende a 200 euro per le famiglie con valori ISEE compresi tra 15.000 a 25.000 euro, mentre 100 euro andranno ai nuclei familiari sopra i 25.000 euro d’ISEE.

Maggiori informazioni sul Bonus bebè di Cascina le potete trovare QUI.

Bonus bebè da 1.500 euro, contributo record in Molise: come averlo

Terminiamo la nostra disamina sui Bonus bebè attivi a livello regionale occupandoci del contributo richiedibile nel comune di Limosano (Molise). 

Anche in questo caso, la Regione offre alle famiglie che hanno messo al mondo, adottato o preso in affido un bambino durante tutto il 2021, un’agevolazione fino a 1.500 euro. Basta semplicemente rispettare una serie di requisiti. Quali? 

Il Bonus bebè verrà concesso esclusivamente se il bambino nato, adottato, preso in affido ha la residenza nel comune allo stato attuale e se continua a mantenerla per i prossimi 3 anni. La famiglia invece dovrà essere in regola con il pagamento delle tasse comunali.

Tutte le informazioni sulla scadenza del termine di presentazione delle domande, sugli importi e sulle modalità di erogazione le trovate nel bando pubblicato sul sito internet del Comune.

Achiropita Cicala
Achiropita Cicala
Collaboratore giornalistico, classe 1985.Ho una laurea magistrale in Economia Applicata, conseguita presso l'Università degli Studi della Calabria. A percorso universitario ultimato, ho approfondito sul campo le competenze acquisite in Finanza e Statistica presso alcuni studi commerciali. Attualmente, collaboro con diverse testate giornalistiche online per le quali scrivo, con flessibilità, di argomenti che spaziano dall'economia alla politica, dal mondo della scuola a quello dell'amministrazione pubblica. Passioni? La scrittura in primis, la grafica in secundis!
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