Bonus carburante: no di Draghi? Ecco motivazioni e novità!

Il bonus carburante è sempre più invocato dai cittadini come soluzione per il caro benzina, ma è una strada percorribile? La posizione del Governo Draghi.

Il bonus carburante è una soluzione possibile, veloce, sostenibile? Circola un certo scetticismo da parte del Governo, soprattutto da parte del premier Draghi, quindi proviamo a comprendere la situazione e ad analizzare il suo potenziale funzionamento, ma anche e soprattutto le alternative che il Governo ha sul tavolo in questo momento.

Le alternative non sono poi così tante, perché di fatto parliamo di una situazione difficile in cui anche il Governo ha le mani legate. Come procedere, dunque? Il Governo non farà nulla per provare a risolvere il problema? No, non è così ed in questo articolo capiremo perché.

Il Governo Draghi ha infatti già provveduto ad attivare delle misure per rispondere al caro bollette, altro enorme problema del 2022 (ma già di fine 2021) a causa dell’aumento vertiginoso dei prezzi del gas. Farà lo stesso anche per i carburanti? Non è ancora noto cosa accadrà, ma possiamo provare a capirne di più.

In particolare, vedremo quali sono le mosse possibili: creare un nuovo bonus carburante, con i suoi pro e contro; tagliare in maniera più o meno considerevole le accise, in modo da ridurre il prezzo finale per il consumatore; togliere momentaneamente l’IVA, sempre per far calare il prezzo.

Alternative valide in teoria, perché sarebbero effettivamente efficaci, ma non particolarmente semplici da mettere in campo in pratica. Ecco la posizione del Governo al riguardo e tutte le novità che possiamo aspettarci nel prossimo futuro, sperando naturalmente che la situazione resti sotto controllo.

Se fossi interessato ad approfondire questa tematica, ti suggeriamo un canale YouTube valido ed interessante che ha trattato anche il tema del caro benzina nei suoi video. Si tratta di “Radio UCI” ed in questo video parla di bonus e novità di marzo 2022, tra cui appunto anche il possibile (ma improbabile) bonus carburante o taglio delle accise:

Bonus carburante: cosa c’è di vero?

Prima ancora di comprendere come potrebbe funzionare un bonus carburante, dobbiamo mettere in chiaro che si tratta fondamentalmente di ipotesi. Alcune notizie circolate in questi giorni hanno fatto pensare ai cittadini che fosse già cosa fatta, ma non è assolutamente così.

Siamo nel campo delle ipotesi e, per di più, tutto potrebbe cambiare nel giro di pochi giorni, dunque è necessario informarsi con attenzione. Il bonus carburante, comunque, non è impossibile. Semplicemente non esiste ad oggi, non ci sono i fondi per finanziarlo (almeno per ora) e non sembra esserci neanche una forte volontà da parte del Governo.

Con questo presupposto, proviamo a comprendere meglio cosa sarebbe, come funzionerebbe e quali soggetti potrebbe interessare se mai dovesse diventare realtà. Infatti, è possibile fare stime piuttosto accurate per due motivi: ormai è noto il modus operandi di questo Governo in tema di bonus e, inoltre, è appena stata varata una misura per combattere il caro bollette e vien da sè che potrebbero esserci delle caratteristiche comuni.

Addentriamoci ora nelle tre possibilità viste in precedenza nell’introduzione, in modo da capire punti forti e deboli di ognuna e fare una stima della loro fattibilità.

Bonus carburante: è possibile?

Innanzitutto sì, è tecnicamente possibile, si tratterebbe di erogare dei veri e propri bonus o bonus carburante in modo che ogni cittadino possa avere almeno una parte della spesa per il carburante coperta dallo Stato.

Naturalmente, però, si deve ancora discutere circa le modalità di accesso. Se la misura dovesse davvero somigliare a quanto fatto per il caro bollette, potrebbe essere destinata a chi ha Dichiarazione ISEE inferiore ad una certa cifra (vicina o pari a 8.000 euro), oppure a chi ha ISEE inferiore a 20.000 e più di tre figli a carico.

Un criterio ragionevole, almeno ad un primo approccio, ma che potrebbe anche non essere adottato per l’eventuale bonus carburante. C’è infatti una differenza molto importante: il bonus carburante non deve essere destinato solo a chi ha una situazione economica peggiore, ma anche e soprattutto a chi ne ha bisogno.

Chi ha ISEE basso ma lavora per assurdo sotto casa, può beneficiare del bonus carburante? Se così fosse, la ratio del bonus sarebbe un po’ debole. Dall’altro lato, però, l’utilizzo dell’auto deve essere garantito a tutti come una vera e propria necessità, che sia per questioni personali, lavorative o di qualsiasi altra natura.

Un vero e proprio dilemma che il Governo potrebbe ritrovarsi a risolvere, o almeno a provarci.

Bonus carburante: cosa ne pensa il Governo?

Come già anticipato in precedenza, il Governo non sembra aver l’intenzione di scegliere questa strada, per tutta una serie di motivi.

Innanzitutto, per approvare questa misura e finanziarla ci vuole tempo, mentre per le altre due alternative la strada potrebbe essere più veloce, come vedremo. I tempi tecnici sono lunghi, le modalità di erogazione potrebbero dare più di un grattacapo all’Esecutivo ed il rischio è quello di complicare inutilmente il tutto.

Dall’altro lato, la questione di finanziare la misura non è solo in ottica temporale, ma anche e soprattutto economica. Le risorse ci sono? Potenzialmente sì, ma praticamente il Governo non ha alcuna intenzione di sprecare denaro e sceglierà sicuramente una via sostenibile.

In tal senso, però, anche le altre alternative sono onerose per le casse dello Stato e dunque il ragionamento in parte decade: se l’Esecutivo vuole davvero aiutare gli italiani, deve finanziare una misura che potrebbe essere molto costosa, è inevitabile.

In ultimo, dal punto di vista puramente simbolico e d’immagine, un bonus sarebbe ben accolto dai cittadini e relativamente facile da togliere in futuro. Le altre due alternative, sono meno efficaci da questo punto di vista.

Bonus carburante: e se invece si togliessero le accise?

Il tema è quello del bonus carburante, cioè un qualche aiuto per i cittadini che stanno letteralmente dando fondo ai risparmi per poter acquistare il carburante necessario per i propri spostamenti. Dunque, una forma d’aiuto potrebbe essere quella di togliere le accise.

Le accise sono tante e costose, portando il costo della benzina alle stelle. Sul prezzo finale pagato dal consumatore, accise e IVA pesano per oltre il 50%, una proporzione folle. In sostanza, senza di esse la benzina ed il diesel costerebbero meno della metà.

Togliere le accise sarebbe più immediato rispetto ad un bonus carburante, ma è una soluzione fattibile?

Alcune di queste accise potrebbero essere tolte o ridotte, ma anche in questo caso diventa difficile rendere questa misura sostenibile a livello economico. Inoltre, una volta ridotte, quando dovrebbero tornare alla normalità? Qualsiasi sia l’orizzonte temporale, il momento in cui torneranno le accise la scelta sarà molto impopolare.

Togliere l’IVA potrebbe essere un’alternativa migliore?

Bonus carburante: l’opzione IVA è percorribile?

Altra soluzione potrebbe essere quella di togliere o ridurre l’IVA, attualmente al 22%. Il fatto che sia proporzionale è ovviamente negativo, perché significa che più cresce il prezzo di benzina e gasolio, più cresce anche l’IVA.

Togliere l’IVA non è semplice, ma in via straordinaria e per un intervallo di tempo limitato e già definito sarebbe possibile. Resta il problema della sostenibilità economica, proprio come visto per le accise in precedenza.

Dal punto di vista puramente pratico, è dunque tutto nelle mani del Governo. Quest’ultima sembra al momento la soluzione più gradita all’Esecutivo, anche se si tratta delle classiche “voci di corridoio”e sicuramente i partiti di maggioranza stanno forzando la mano in questa direzione, pronti a prendere il merito di un’eventuale scelta di questo tipo (come spesso accade).

In ogni caso, una scelta del Governo è in arrivo. Vedremo come e quando arriverà.

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