Ristruttura col Bonus casa 2021: fino a Natale paga lo Stato

Entro Natale molti bonus senza ISEE ci saluteranno definitivamente. Anche alcuni pensati per realizzare interventi di ristrutturazione degli immobili come il bonus casa: la misura con cui lo Stato paga metà dei costi di realizzazione dei lavori. Scopriamo insieme come godere dello sconto del 50%.

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Dall’inizio dello scorso anno non sono mancati gli interventi volti a potenziare molte delle agevolazioni rivolte alla ristrutturazione di immobili. Alcune nuove di zecca sono state introdotte per soddisfare un duplice obiettivo. 

A chi non ha molta familiarità con i bonus ristrutturazione consigliamo un interessante video YouTube del Geometra Danilo Torresi aggiornato alle ultime novità di agosto 2021.

Da una parte, il governo ha voluto andare incontro a migliaia di cittadini italiani duramente colpiti dalla crisi economica conseguente il dilagare della pandemia da Covid-19 sulla penisola, dall’altro ha voluto imprimere maggiore spinta alla ripresa di settori, come quello dell’edilizia, gravemente messi in ginocchio dall’emergenza.

Ciò basta a capire che si tratta di misure transitorie destinate, dunque, ad estinguersi non appena l’emergenza epidemiologica cesserà definitivamente. La conferma arriva anche dalla cabina di regia del Governo Draghi.

Il premier è sempre rimasto della sua opinione: occorre dare priorità al Superbonus 110% con il rinnovo della sua scadenza al 2023 da inserire immediatamente nelle Legge di Bilancio 2022, da definire entro l’anno in corso.

Quale sarà il prossimo destino degli altri bonus ristrutturazioni al momento non è dato saperlo.

Per molti si avvicina il pericolo di una non riconferma. A correre tale rischio è uno dei benefit più utilizzato in assoluto, noto agli esperti del settore con il nome di bonus casa 2021.

La misura, per chi non avesse particolare dimestichezza con le agevolazioni riguardanti la ristrutturazione di immobili, si sostanza in uno sorta di sconto del 50% sulle spese sostenute per realizzare qualsiasi tipo di lavoro edilizio, accessibile senza limitazioni ISEE e richiedibile solo entro il 31 dicembre 2021.

In altri termini, sarà lo Stato a farsi carico della metà dei costi supportarti per mettere a punto gli interventi desiderati concedendo agli interessati all’agevolazione un notevole risparmio di spesa.

Ma quale rischio si corre dal 2022? Se l’esecutivo decidesse di non riconfermare il bonus casa 2021, si ritornerebbe alla vecchia normativa con una detrazione Irpef del 36% e senza la possibilità di poter più utilizzare come modalità di frizione del beneficio lo sconto in fattura e la cessione del credito.

Ad ogni modo, restano ancora quattro mesi prima della sua uscita di scena prevista per Natale. Fino al 31 dicembre 2021 si potrà ottenere il riconoscimento del contributo disciplinato dall’Agenzia delle Entrate seguendo le indicazioni fornite nei prossimi paragrafi.

Bonus casa 2021: come funziona la detrazione del 50% a carico dello Stato?

Il bonus casa occupa il terzo gradino sul podio delle agevolazioni casa più sostanziose. Il primo posto indiscusso spetta al Superbonus 110% gettonato per la vasta gamma di interventi ammessi a detrazione e per la totale copertura (110%) a carico dello Stato di tutte le spese necessarie alla realizzazione degli interventi.

Il secondo, invece, spetta al bonus facciate. La misura permette ai beneficiari un risparmio di spesa pari al 90% dell’ammontare del costo supportato per la messa a punto degli interventi, caricando sullo stesso soltanto del 10% delle spese.

Non da meno è il bonus casa, apprezzatissimo sia per i requisiti poco stringenti di accesso alla misura, sia per la vasta gamma di lavori ammessi a detrazione che toccano qualsiasi tipologia di intervento edilizio.

Come anticipato in apertura di articolo, il bonus casa 2021 può essere concepito come una specie di sconto in misura pari al 50% sulle spese supportate per la realizzazione degli interventi, per un tetto massimo di 96.000 euro.

Richiedibile fino alla fine dell’anno in corso, potrà essere portato in detrazione nella dichiarazione dei redditi, vale a dire nel modello 730, sfruttando le modalità dello sconto in fattura e dalla cessione del credito.

La normativa più recente fissa la scadenza del bonus casa 2021 al 31 dicembre dell’anno corrente. Superato tale termine, se la cabina di regia guidata dal premier, Mario Draghi, non deciderà sul da farsi con la manovra di bilancio 2022, la misura tornerà alla sua versione originale.

Nello specifico, la detrazione Irpef passerà dal 50 al 36%, da applicare su un ammontare massimo di spesa pari a 48.000 euro, eliminando le chance di utilizzo dello sconto in fattura e della cessione del credito.

Bonus casa 2021: quali spese portare in detrazione e come richiederlo

I molteplici punti a favore del bonus casa risiedono nel gran numero di spese coperte dall’agevolazione. È l’Agenzia della Entrate a disciplinare il benefit rendendo disponibile sul suo sito internet ufficiale la scheda riassuntiva dei lavori ammessi a detrazione e la guida in formato pdf in cui sono contenute tutte le indicazioni utili alla fruizione del bonus, comprese quelle riguardanti i lavori ammessi.

In linea generale, il bonus casa 2021 investe una parte consistente di lavori strettamente connessi alle attività di restauro, ristrutturazione, risanamento degli immobili, oltre agli interventi di manutenzione straordinaria.

È sufficiente consultare la guida per verificare la presenza o meno dell’intervento che si desidera effettuare nell’elenco messo a disposizione dall’AdE.

C’è però un aspetto che può precludere la possibilità di ottenere il bonus casa 2021. Il riferimento ha a che vedere con la modalità di pagamento delle spese

Infatti, qualora si decidesse di ricorrere alla detrazione Irpef in dichiarazione dei redditi dei costi per i lavori questi ultimi devono obbligatoriamente essere pagati mediante l’uso di strumenti di pagamento elettronici (carte di credito, debito, bonifico postale o bancario) poiché è completamente bandito l’uso del contante.

Nel caso in cui si optasse per il pagamento tramite bonifico occorre osservare alcune regole. Innanzitutto, si dovranno indicare sullo stesso documento i dati anagrafici o, in alternativa, la Partita IVA, tanto del soggetto incaricato dell’esecuzione dei lavori, quanto del beneficiario del bonus casa. 

Tali disposizioni vanno osservate anche per i documenti comprovanti le spese sostenute (scontrino fiscale, fatture elettroniche, etc.).

Inoltre, nella stessa dichiarazione dei redditi vanno indicate le informazioni e i dati direttamente collegati all’immobile per cui si decide di fruire del bonus casa 2021.

Bonus casa: quali modalità per ottenere lo sconto del 50% entro Natale?

Una volta descritto il funzionamento del bonus casa e la sua finalità, non resta che illustrare per mezzo di quali modalità si potrà ottenere il finanziamento delle spese da parte dello Stato.

Fino alla fine di dicembre, anche in prossimità del Natale, ci si potrà affidare alla detrazione Irpef del 50% in dichiarazione dei redditi. Come si può ben capire, il bonus casa 2021, al contrario di tanti altri benefit, non prevedere un erogazione di una somma di denaro a favore dei beneficiari.

Nel caso in cui si ricorresse alla detrazione fiscale, lo sconto del 50% sulle spese utili alla realizzazione degli interventi edilizi verrà spalmato su 10 anni, con rate di pari importo.

In alternativa, si potrà optare per lo sconto in fattura. In questo caso il beneficiario del bonus casa dovrà pagare la metà (50%) delle spese necessarie per portare a termine gli interventi all’impresa incaricata all’esecuzione dei lavori.

Il rimanente 50% sarà coperto dal bonus casa e verrà rimborsato alla ditta che ha provveduto ad anticiparne i costi sotto forma di credito d’imposta.

Viceversa, si potrà far riferimento alla cessione del credito qualora il beneficiario del bonus casa o l’impresa decidessero di trasferire il credito implicito nel bonus casa direttamente ad un ente creditizio.

Ci preme, poi, rispolverare un concetto anticipato nei precedenti paragrafi: il bonus casa 2021 è completamente svincolato dal rispetto di predeterminati valori di reddito ISEE e di qualsiasi altra limitazione a carattere patrimoniale.

Il bonus casa non concorre, in aggiunta, alla determinazione del reddito imponibile del richiedente.

Bonus casa e altri bonus ristrutturazione: c’è compatibilità?

Tralasciando volutamente le due sostanziose agevolazioni che guidano la testa della classifica dei bonus ristrutturazione (Superbonus 110% e bonus facciate 90%), i contribuenti si chiedono spesso se sia possibile usufruire allo stesso tempo del bonus casa e di altre agevolazione non legata esclusivamente alla ristrutturazione dell’immobile, ma al suo arredo.

Le disposizioni date al riguardo dall’Agenzia delle Entrate sono molto chiare. Se un intervento è coperto da due benefit si dovrà scegliere quale dei due richiedere, naturalmente facendo le dovute valutazioni del caso in termini economici.

In ogni caso, sono molte le agevolazioni compatibili con il bonus casa 2021. Si potrà ottenere il bonus casa congiuntamente al bonus verde o al bonus mobili ed elettrodomestici anch’essi disciplinati dall’Agenzia delle Entrate.

Bonus casa 2021 e ristrutturazione insieme con detrazione al 75%. Qual è la verità?

Poco tempo addietro voci di corridoio si diffusero sulla possibile introduzione di un bonus ristrutturazione al 75%, nato dall’unione di due benefit già esistenti sotto un un’unica aliquota del 75%.

In verità, si trattava di qualcosa di più di una semplice indiscrezione. La senatrice di FI, Anna Maria Bernini, aveva chiesto un interrogazione parlamentare per palesare l’intenzione di voler accorpare bonus facciate e bonus casa in un'unica agevolazione al 75%, mentre il Superbonus 110% per il momento rimaneva fuori dai giochi.

Che l’esecutivo possa muoversi in tale direzione, rivoluzionando il destino delle agevolazioni casa disciplinate dall’Agenzia delle Entrate, non è certamente qualcosa di nuovo, basta dare un’occhiata indietro e riguardare cosa il governo Draghi ha fatto dei bonus INPS introdotti a sostegno dei nuclei familiari in difficoltà economica.

Così come esiste un pacchetto di benefit legati alla ristrutturazione degli immobili, sopravvivono molti bonus famiglia erogati dall’INPS almeno fino al termine del 2021. Scaduto tale termine, questi scompariranno definitivamente per essere assorbite dall’assegno unico universale sui figli che entrerà a regime il 1°gennaio 2022.

Viceversa, sappiamo con sicurezza che il Superbonus 110% non chiuderà i battenti prima della fine del 2023 e che la maggior parte delle forze politiche in seno a Montecitorio alza la voce anche sulla proroga allo stesso anno del bonus facciate.

Questo per dire che si potrebbe iniziare a parlare di una possibile modifica delle agevolazioni connesse ai lavori di ristrutturazione scaduto il termine di fruizione del due principali incentivi al vertice della classifica dei bonus ristrutturazione (Superbonus 110% e bonus facciate).

Ritornando al bonus casa, se non è certo il suo destino per il 2022, si può dire con sicurezza cosa avverrà nel caso in cui venisse realizzato un bonus ristrutturazione al 75%: la detrazione Irpef aumenterebbe del 25% diventando per questa via l’unico benefit a trarre vantaggio dalla manovra.