Abbiamo affrontato nell'articolo precedente un'analisi di tre dei principali Bonus compresi nel contesto famiglia, ovvero il Bonus mamma domani, il Bonus bebè e il Bonus asilo nido.
In questo articolo affronteremo un percorso simile, ma andando ad analizzare invece tre Bonus relativi ai lavori di ristrutturazione edilizia e che per comodità chiameremo "Bonus casa".
Come sappiamo, il 2021 ha visto la nascita, lo sviluppo e infine la dismissione di molti bonus, utili per certi aspetti e spesso coincidenti con i disagi arrecati dalla pandemia mondiale relativa al Covid.
Alcuni di questi Bonus, in attesa di notizie che arriveranno in seguito dalla Legge di Bilancio 2022, hanno la loro scadenza fissata attualmente al 31 dicembre 2021, esattamente come i Bonus famiglia inizialmente menzionati.
Anche all'interno di questo articolo vedremo tre Bonus casa che al momento scadranno alla fine di quest'anno e che quindi, probabilmente, non vedranno mai una proroga.
Detto ciò, c'è ancora tempo per fare domanda, anche e soprattutto a seconda delle tempistiche di inizio dei lavori, quindi è opportuno dare un'occhiata a questi Bonus e capirne brevemente i meccanismi, così da ponderare con attenzione una giusta scelta.
I Bonus casa dei quali stiamo parlando sono il tanto conosciuto Bonus facciate, il Bonus rubinetti e infine il Bonus mobili, che, come già accennato, condividono un dettaglio importante: la data di scadenza fissata per il 31 dicembre 2021.
Bonus facciate: di cosa si tratta?
Per chi ancora non avesse avuto modo di familiarizzare con questo Bonus, si tratta di una detrazione fiscale imposta sulle spese relative alla ristrutturazione della facciata della propria abitazione, per migliorare le condizioni del decoro urbano.
Il rimborso viene effettuato in una misura che ammonta al 90% delle spese sostenute e viene applicato come detrazione sull'imposta lorda nella dichiarazione dei redditi, in 10 rate scaglionate in una finestra temporale della durata di 10 anni.
Ogni rata avrà lo stesso importo e in caso di beneficio rappresenterà un forte alleggerimento dell'investimento economico necessario per affrontare una ristrutturazione di tale portata.
Per poter beneficiare del Bonus facciate bisogna essere cittadini o imprese intenzionati a restaurare una facciata che sia compresa nei requisiti residenziali definiti dalle direttive del Bonus stesso.
Una facciata, infatti, per poter godere del Bonus deve appartenere alle cosiddette zone urbane A e B, pena l'esclusione dalle trattative.
Queste aree hanno infatti delle caratteristiche peculiari che comprendono requisiti di densità urbana di un certo tipo e che, per farla breve, esistono in luoghi sufficientemente trafficati, quindi sicuramente non in campagna o in zone industriali.
Per avere più chiara la natura delle zone idonee, è sufficiente consultare a questo indirizzo la guida messa a disposizione dal sito dell'Agenzia delle Entrate.
Bonus facciate: i lavori permessi e le modalità di pagamento!
Ora conosciamo meglio i dettagli relativi al tipo di beneficiario e alle tipologie di aree idonee a godere dei lavori agevolati dal Bonus facciate, ma quali sono per l'esattezza questi lavori e come bisogna operare in fase di pagamento per risultare in regola?
Andiamo a scoprirlo in maniera concisa me efficace.
I lavori idonei, come già specificato, devono limitarsi a quelli necessari per il restauro e la riqualificazione delle facciate esposte nel centro urbano, siano esse appartenenti a un privato cittadino che intende richiedere il Bonus o un'impresa commerciale, per esempio.
È importante fissare bene in mente la parola "restauro", in quanto non sono contemplati lavori che comprendano la demolizione totale della facciata per una ricostruzione da zero.
È possibile ricevere quindi la detrazione d'imposta per tutti i lavori relativi al recupero di ornamenti, balconi, fregi e di tutti gli elementi che possono concorrere alla dispersione termica dell'immobile, come per esempio impianti di condizionamento termico.
Sono comprese anche le manovre di pulizia e tinteggiatura, senza escludere inoltre le eventuali necessità di smaltimento dei materiali di scarto.
L'agevolazione, infine, può essere riscossa attraverso uno sconto in fattura in fase di pagamento della ditta che si occupa dei lavori, con la cessione del credito o, come accennato precedentemente, con la detrazione fiscale in fase di dichiarazione dei redditi.
Con le prime due metodologie vi è un vantaggio enorme in tempi brevi, poiché il beneficiario del bonus si troverà a ricevere uno sconto quasi totale delle spese nell'immediato.
Importante tenere a mente, però, che tutti i pagamenti andranno effettuati elettronicamente, così da tenere sotto controllo tutte le fatture emesse nel corso dei lavori.
Bonus rubinetti: che cos'è?
Il nome di questo particolare Bonus rende subito possibile intuire la sua natura, e infatti si tratta di un'evoluzione del Bonus idrico che ha come obiettivo quello di finanziare gli acquisti e gli interventi in ambito idraulico per combattere gli sprechi in questo settore.
L'ammontare del Bonus, qualora si risulti beneficiari, è di 1.000 euro di sconto massimo per ciascuno, a fronte di un totale di 20.000 milioni di euro messi a disposizione come fondo dallo Stato.
Le spese relative al Bonus rubinetti devono essere effettuate in un lasso di tempo che intercorre tra il primo gennaio 2021 e il 31 dicembre 2021, quindi è ancora possibile effettuare la spesa ed eventualmente provare a richiedere il Bonus.
L'agevolazione può essere richiesta da un singolo titolare dell'immobile, una sola volta e per un solo immobile e i beneficiari vengono scelti secondo l'ordine di presentazione delle domande e fino a che non saranno esaurite tutte le risorse o non si raggiunga la data di scadenza del Bonus, ovvero 31 dicembre 2021.
Pensioni & Aggiornamenti ci fornisce inoltre alcune pillole in video che vale la pena guardare:
Bonus rubinetti: quali i lavori possibili e come si presenta la domanda?
Come per ogni altro Bonus anche per questo ci sono delle regole ben precise da seguire e dei parametri che definiscono cosa è possibile fare e cosa invece non è possibile fare. Questo vale anche per i lavori e per gli acquisti possibili.
Sono ammesse nella detrazione del Bonus rubinetti tutte le spese relative alla fornitura e al montaggio dei vasi sanitari in ceramica che abbiano però un volume massimo di scarico pari o inferiore ai 6 litri.
Sono compresi nella spesa anche tutti i lavori di sostituzione degli impianti già esistenti, anche qualora fossero necessarie operazioni di muratura.
Sono altresì compresi nel Bonus gli acquisti e le installazioni di rubinetti, miscelatori e soffioni e colonne doccia.
Per poter presentare la domanda sarà necessario registrarsi nella piattaforma Bonus idrico messa a disposizione dal Ministero della Transizione Ecologica, secondo una guida dell'Agenzia delle Entrate che rende chiari tutti i punti e che è possibile raggiungere attraverso questo link.
Unico dato ancora in dubbio è l'effettiva data di inizio operatività di questa piattaforma che, ad oggi, non è ancora online.
Il Decreto attuativo, come ci informa "ediltecnico.it", è stato firmato lo scorso 27 settembre e il MITE (Ministero della Transizione Ecologica) afferma che la piattaforma sarà disponibile entro 60 giorni dalla firma del suddetto Decreto.
Ergo, per quanto pericolosamente vicino alla data di scadenza (che permane al 31 dicembre 2021 in quanto non sono apparse notizie sulla sua eventuale proroga), bisognerà aspettare l'uscita della piattaforma sulla quale fare domanda per il Bonus rubinetti.
Importante sapere però, che non vi sono limiti legati alla situazione reddituale del singolo e che quindi tutti potranno avere accesso al Bonus una volta fornita tutta la documentazione necessaria, consultabile in questo stesso articolo per chi volesse approfondire.
Bonus mobili: quali sono le caratteristiche principali?
Il Bonus mobili può essere descritto come una detrazione del 50% sull'acquisto di mobili ed elettrodomestici, medi e grandi.
Questi due elementi, per rientrare nel Bonus, devono però soddisfare due principali requisiti.
Appartenere ad una classe energetica almeno pari ad A+ (e se volessi approfondire il discorso "classe energetica" invito a visitare questo indirizzo) ed essere destinati ad arredare un immobile che sta affrontando un percorso di restauro.
I mobili di cui abbiamo parlato all'inizio del paragrafo sono per esempio le cassettiere, gli armadi, i sofà, i letti o addirittura materassi e credenze.
Per quanto riguarda gli elettrodomestici la lista è davvero infinita ma possiamo annoverare le lavatrici, le asciugatrici, i congelatori, i frigoriferi, i forni, le stufe elettriche o per esempio anche gli apparecchi per il condizionamento termico, utilissimi durante ogni stagione.
Bonus mobili: importi detraibili e i lavori necessari!
L'importo massimo detraibile per quanto riguarda il Bonus mobili ha subito delle variazioni nel corso del tempo.
Nella sua prima versione, infatti, la detrazione del 50% veniva calcolata su un tetto massimo di 10.000 euro per tuti gli acquisti avvenuti fino al 31 dicembre 2020.
In seguito, però, per tutti gli acquisti effettuati tra il primo gennaio 2021 e il 31 dicembre 2021 (quindi quest'anno), la detrazione viene calcolata su un massimo di 16.000 euro, con un aumento quindi sostanziale.
I pagamenti, per poter godere del Bonus, devono essere effettuati sempre e comunque tramite bonifico o carta di credito e ogni acquisto deve accompagnare i contesti di ristrutturazione dell'immobile nel quale verranno riposti o montati i mobili e gli elettrodomestici.
I beneficiari vedranno la detrazione ripartita in un totale di 10 quote annuali di pari valore.
Per chiudere, vediamo in questa breve lista le tipologie di lavori entro i quali è possibile fare domanda per il Bonus mobili:
- ricostruzione di un immobile danneggiato da calamità naturale in seguito alla promulgazione dello stato di emergenza;
- manutenzione ordinaria o straordinaria, compreso il restauro a scopo conservativo;
Non permettono l'accesso al Bonus tutti i lavori minori, come per esempio tinteggiatura delle pareti interne o esterne, la sostituzione degli infissi o il rifacimento di intonaci.