Addio al bonus cashback. Draghi cancella tutti i rimborsi

Sfortunatamente è tempo di saluti. Anche il bonus cashback ci lascia: il Governo guidato da Mario Draghi sembra proprio intenzionato a cancellarlo. A chiederlo sarebbe stata direttamente l'Europa: in questi giorni l'Esecutivo è al lavoro sul recovery fund e le linee del bonus cashback non sarebbero propriamente in linea con le direttive arrivate da Bruxelles.

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Sfortunatamente è tempo di saluti. Anche il bonus cashback ci lascia: il Governo guidato da Mario Draghi sembra proprio intenzionato a cancellarlo. A chiederlo sarebbe stata direttamente l'Europa: in questi giorni l'Esecutivo è al lavoro sul recovery fund e le linee del bonus cashback non sarebbero propriamente in linea con le direttive arrivate da Bruxelles. Il rischio adesso è che il bonus con i relativi rimborsi venga cancellato definitivamente.

Ricordiamo che il cashback permette di ricevere un rimborso pari al 10% sulle spese effettuate nei negozi fisici ed effettuate con dei mezzi di pagamento tracciabili. Questo netto e decisivo cambio di rotta sembra sia stato determinato dalla necessità di utilizzare in maniera diversa le risorse in arrivo dall'Europa.

Bonus cashback, è tutto perso!

Il governo Draghi, secondo le prime indiscrezioni che emergono in queste ore, avrebbe altri 15 giorni per mettere mano al recovery fund e mettersi in regola con le direttive europee. In caso contrario le misure che non sono perfettamente in linea potrebbero essere cancellate. Questo potrebbe dimostrarsi un arma a doppio taglia per i consumatori, che hanno deciso di aderire al programma e si aspettano di ricevere il bonus cashback: quanti hanno già incassato il rimborso sono i più fortunati. Per il futuro staremo a vedere: il bonus cashback potrebbe non rimanere attivo ancora a lungo.

Questo repentino cambio di rotta sarebbe una responsabilità del nuovo Governo guidato da Mario Draghi, che avrebbe intenzione di cancellare tutti i provvedimenti che non siano perfettamente in linea con i parametri dettati dall'Unione europea. La linea adottata dal nuovo esecutivo prevede di concentrare le risorse in pochi progetti, ma che soprattutto siano selezionati in base alle opportunità che offrono nel medio-lungo periodo. Ossia quelle legate ad una garanzia di crescita e che abbiano un maggior impatto sull'occupazione. In estrema sintesi, le risorse che il precedente Governo aveva destinato al bonus cashback - ossia 5 miliardi di euro - potrebbero essere destinate ad un progetto che garantisca un'adeguata crescita del Pil: una delle ipotesi al vaglio potrebbe essere quella di spostare tutto su un progetto che dia una maggiore affidabilità.

Recovery plan: tutti al lavoro!

I tecnici del Governo guidato da Mario Draghi sarebbero al lavoro sul recovery plan. E' importante, infatti, rispettare la scadenza del 30 marzo 2021, quando il nostro Parlamento dovrà formalizzare ufficialmente il proprio parere. Il Governo dovrà essere pronto entro e non oltre la metà di marzo per poter predisporre una nuova progettazione del piano. Il progetto è stato affidato a Daniele Franco, nuovo Ministro dell'Economia, che sarà aiutato da Carmine Di Nuzzo, dirigente della Ragioneria ed esperto di sistemi informativi e di regole finanziarie europee.

Sarà molto importante riuscire ad individuare, al più presto, gli obiettivi strategici da inserire nel Piano. Sarà molto importante indicarne anche gli effetti. Progetti - grandi o piccoli che siano - e le misure che non saranno ritenute coerenti con le direttive europee saranno cancellati. Le risorse, a questo punto, saranno spostate su progetti che, sulla carta, potrebbero avere una migliore resa. Tra questi potrebbero esserci progetti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, la lotta all’inquinamento, la rete ferroviaria veloce e la digitalizzazione.

Bonus cashback ed i bonifici non arrivati!

Giusto per avere un'idea del successo del bonus cashback basti pensare che dal 15 febbraio 2021, data nella quale sono state avviate le procedure per i rimbarsi del piano di di dicembre, sono stati effettuati qualcosa come 3,2 milioni di bonifici per un totale di circa 223 milioni di euro. A rendere nota questa cifra ci ha pensato Consap, che ha spiegato che una piccola percentuale di questi bonifici, lo 0,04%, non sono andati a buon fine. Le motivazioni sono le seguenti:

  • Iban registrato non corretto;
  • conti correnti bloccati o non più esistenti.

Ricordiamo che quanti abbiano diritto al bonus cashback non perdono niente. Avranno la possibilità di ricevere il rimborso inserendo un Iban valido tramite l’apposita funzionalità sull’app IO.