Bonus disoccupati: non c'è solo la Naspi! Scoprili tutti.

A causa del triste periodo in cui stiamo vivendo, martoriato dall'emergenza epidemiologica e dalle crisi economiche, molti cittadini sono rimasti senza un lavoro. Ecco che quindi, in questo articolo, andremo a vedere quali sono i principali bonus disoccupati da poter richiedere.

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Trovare e mantenere un lavoro in Italia, da qualche anno a questa parte, è diventato un problema, e questo non solo per i giovani ma anche per gli adulti. L'emergenza epidemiologica non ha fatto altro che peggiorare le cose e il caro bollette grava pesantemente sulla vita dei cittadini.

In questo articolo andremo a vedere quali sono i bonus disoccupati, quasi tutti conoscono la Naspi, ma ci sono diverse possibilità in base alla situazione nella quale si versa.

Andremo a vedere se serve presentare un certo tipo d'ISEE e a chi spettano tali bonus, partendo dal presupposto che faremo riferimento ai disoccupati.

Non mancheranno i famosi Dis-coll e Reddito di Cittadinanza ma ci saranno altre sorprese.

In attesa che il Governo attui una manovra chiara che aiuti la ripresa delle occupazioni, è fondamentale capire quali sono le possibilità per avere quantomeno un sostegno economico.

Andiamo dunque a vedere tutto quello che c'è da sapere in merito.

Bonus disoccupati: la Naspi

Tra tutti i bonus disoccupati si erge, come più famosa, la Naspi, la misura numero uno per chi si trova senza lavoro nel 2022.

In sostanza, essa va in favore di tutti coloro che hanno perso la loro occupazione per cause non riconducibili a loro stessi, e dunque senza che essi ne avessero la volontà di perderla.

Dunque chi si dimette di sua spontanea volontà non può richiedere la Naspi, perché non è ha alcun diritto, a meno che non ci siano dei particolari presupposti alle spalle.

Ad esempio, supponendo il caso che un datore di lavoro non paghi lo stipendio al dipendente, quest'ultimo può dimettersi e anche avere il diritto a ricevere l'indennità di disoccupazione più famosa d'Italia.

Dunque nel caso di dimissione volontaria bisogna capire qual è la motivazione alla base, se questa ha una gravità tale da essere giustificabile allora si potrebbe ricevere l'indennità.

Un altro requisito chiave per poterla ricevere è quello relativo ai contributi e infatti è necessario aver versato nel corso degli ultimi quattro anni, minimo 13 settimane di contributi.

A partire da gennaio 2022 invece è stata introdotta un'interessante novità: sparisce il vincolo legato ai giorni lavorativi svolti nell'ultimo anno.

Fino alla fine del 2021 era necessario dimostrare di aver lavorato almeno 30 giorni nelle dodici mensilità che precedono la domanda, ora questo vincolo è stato tolto da Draghi.

Per quanto riguarda l'aspetto economico è stato anche in questo caso cambiato qualcosa, infatti l'importo che si riceve non si abbasserà più dopo tre mesi ma solo dopo sei!

Per quanto invece riguarda i cittadini con più di 55 anni la riduzione scatta dopo otto mesi e non più dopo sei.

Insomma, novità che rendono la Naspi ancora più appetibile e che ne amplia la platea di beneficiari, ma andiamo a vedere anche il resto delle misure.

Prima di proseguire vi consigliamo la visione del seguente video YouTube di Insindacabili, dove si parla delle novità della Naspi in modo molto accurato. 

Bonus disoccupati: chi può ricevere la Dis-coll?

Dopo aver parlato dell'indennità di disoccupazione per eccellenza, ovvero la Naspi, andiamo ora a vedere un altro bonus disoccupati molto conosciuto e interessante: la Dis-coll.

La grande differenza tra le due misure sta nel chi ha diritto a riceverle e infatti, nel caso di quest'ultima, ne hanno diritto i lavoratori che non svolgono un lavoro dipendente.

Di conseguenza spetta a tutti i lavoratori che si trovavano in stato di parasubordinazione, una fetta più piccola dunque di cittadini che però possono ottenere anch'essi un sussidio.

Se quello appena visto è un aspetto vincolante uno molto meno stringente è quello relativo al versamento dei contributi, infatti non c'è nessun requisito che li riguardi.

Anche nel caso della Dis-coll è stata spostata la mensilità in cui l'importo scendeva, passando dalla terza alla sesta in cui si percepisce l'indennità consentendo di mantenere invariato il sussidio per ben tre mesi in più.

Un aspetto che interessa a molti beneficiari è quello relativo alla durata della misura, si riceverà l'indennità per un numero di mensilità pari alla metà dei mesi lavorativi svolti.

Per quanto riguarda il reddito e la dichiarazione ISEE, non c'è alcun requisito in merito e di conseguenza si può richiedere senza presentare alcuna certificazione, proprio come per la Naspi.

Bonus disoccupati: novità Reddito di Cittadinanza

Una delle misure più discusse degli ultimi mesi è sicuramente il Reddito di Cittadinanza, e rientra anch'esso tra i bonus disoccupati.

Inizialmente si discuteva se mantenerlo attivo oppure no, successivamente ai vari cambiamenti da attuare e alla fine si è deciso d'introdurre alcune importanti novità.

L'anno nuovo è arrivato e di conseguenza è stato necessario presentare un nuovo certificato ISEE ma questo non è nulla in confronto al resto.

Tra le novità introdotte c'è quella dell'obbligo di seguire corsi di formazione utili alla propria profesionalizzazione, per seguirli è necessario essere in possesso del green pass base.

Si è andati a rivedere anche lo scopo della manovra che è quello di aiutare i cittadini a ritrovare un'occupazione e non quello del mero sussidio.

Di conseguenza già dal primo rifiuto di un'offerta di lavoro l'importo spettante scende di 5 euro mensili.

Le novità, a dire la verità sono molte, e potrete trovarle tutte cliccando a questo link.

Il Reddito di Cittadinanza è una misura che da quando è nata ha sempre fatto parlare di sé, ed è destinata a continuare a farlo anche nei prossimi mesi.

Al vaglio ci sono soprattutto la spesa per sostenerla e la sua efficacia, anche la sicurezza sui raggiri è stata presa di mira a causa dei famosi "furbetti" che sono riusciti ad ottenerla senza possedere i requisiti.

Bonus disoccupati: arriva l'assegno unico universale

Andiamo ora a vedere una misura che non è destinata solamente a chi non ha un lavoro, ma a chiunque abbia dei figli a carico di massimo 21 anni: l'assegno unico universale.

La inseriamo in questa lista di bonus per i disoccupati perché la riteniamo molto interessante e utile ai fini del proprio sostentamento, e sappiamo quanto è difficile essere senza lavoro e avere dei figli a carico.

L'assegno unico universale entra di diritto in vigore a partire da oggi, anche se nelle settimane scorse si poteva già fare domanda per riceverlo.

Ha carattere universale, e dunque è destinato a tutti indipendentemente dalla propria situazione lavorativa e reddituale.

Non 'è necessario presentare alcun ISEE né rientrare in nessuna particolare categoria lavorativa, in base al reddito e all'ISEE varia però il valore dell'importo.

Più alto è l'uno e più basso sarà l'altro, se non si presenta alcuna certificazione si avrà diritto all'erogazione mensile più bassa.

Ci sono alcune maggiorazioni richiedibili come ad esempio nel caso di nucleo familiare numeroso oppure un figlio a carico con una disabilità.

Una misura interessante che può favorire molto la vita di chi sta attraversando un momento difficile senza avere un lavoro.

Bonus disoccupati: e per le casalinghe?

Andiamo ora a vedere un bonus per i disoccupati molto particolare poiché, nonostante sia indirizzato a entrambi i sessi, va a dare la precedenza alle donne che si trovano a casa senza lavoro.

Il bonus è indirizzato verso tutte coloro che sono casalinghe a tempo pieno, o ex lavoratrici rimaste in maternità, che vogliono riprendere a lavorare al più presto.

Sappiamo bene quanto sia difficile rimettersi in carreggiata dopo un periodo di stop, e questa misura ha proprio lo scopo di rendere più facile il ritorno nel mondo del lavoro di questa particolare categoria di cittadini.

Per farlo, dunque, non eroga un contributo economico con cadenza mensile, ma permette di seguire corsi in modo completamente gratuito a tutti coloro che ne fanno domanda e ne hanno il diritto.

Un'occasione per rientrare nel mondo del lavoro, un'opportunità per formarsi ed acquisire nuove competenze utili a sopravvivere una volta trovato un nuovo impiego.

A dire la verità, sono molti i cittadini che invocano più corsi di formazione gratuiti, poiché il tempo scorre e con esso anche le competenze richieste cambiano.

Per ottenere questo bonus disoccupati è necessario partecipare a un bando che sarà gestito dal Ministero per le pari Opportunità.

La bellezza di questa misura sta nell'offrire un'opportunità di accrescimento personale, oltre che nel dare un'occasione a una particolare categoria di persone, le casalinghe, troppo spesso sottovalutata.

Non sarà un bonus che aiuta economicamente i propri beneficiari, ma a livello di rinascita personale può essere più che utile, anche determinante.

Bonus disoccupati: cosa sono e perché sono importanti

Abbiamo visto dunque una lista di bonus per i disoccupati, alcuni noti e alcuni meno noti, ma tutti egualmente importanti, finalizzati solo a diverse tipologie di cittadini.

Queste misure hanno lo scopo di mantenere dignitosa la vita delle persone che attraversano un periodo complicato dall'assenza di lavoro, e il Governo è consapevole che parte delle responsabilità non è da imputare al beneficiario, ma proprio agli organi istituzionali.

Eliminare tali sussidi sarebbe dunque come togliere ogni tipo di opportunità a una grande fetta di persone, che senza tali aiuti difficilmente potrebbero avere una vita, al momento, dignitosa.

Parliamo di denaro, certo questo è sicuramente uno degli aspetti più importanti di tali misure, ma non dobbiamo sottovalutare anche le misure che erogano corsi di formazione e aiuti nel trovare lavoro.

La rioccupazione dei disoccupati dev'essere al centro dei pensieri del Governo, perché solo attraverso una propria indipendenza ed emancipazione il cittadino può vivere come vuole.

Se tutte le misure fossero assistenzialistiche e si basassero solo sui sussidi, la percentuale dei rioccupati calerebbe ancor di più lasciando scoperte molte posizioni lavorative.

Inoltre, il denaro che si riceve attraverso tali misure, è utile alla sopravvivenza ma non corrisponde a uno stipendio intero, dunque la ricollocazione dei disoccupati è di fondamentale importanza.

Staremo a vedere se il Governo amplierà questo tipo di misure o se manterrà solo quelle sopra citate.