Bonus disoccupati, ora è più facile averli. Le novità Naspi!

I bonus disoccupati 2022 rappresentano una soluzione, per ogni specifica esigenza legata al rientro sul mercato del lavoro. Ecco quali sono le ultime novità!

C’è chi è appena rimasto senza lavoro, chi invece fa ricerca attiva già da tempo, per una nuova occupazione e lavoratrici che, con la maternità, hanno deciso di fare una pausa ma ora vogliono trovare nuove opportunità lavorative da casa.

Per ognuno di loro c’è un bonus disoccupati, una soluzione a seconda della propria condizione personale, considerando anche il fatto di avere figli oppure no, ad esempio.

I principali bonus 2022 per disoccupati, nonché noti a tutti, sono la Naspi e Dis-coll, oltre ovviamente al reddito di cittadinanza. E senza dimenticare la grande novità rappresentata dall’assegno unico universale. Ma in Italia sono disponibili anche altre indennità.

Si tratta di bonus anche senza Isee, che a fine mese rappresentano comunque un aiuto importante per il sostegno della famiglia, in attesa di trovare un’occupazione stabile.

La novità sta nel fatto che ora accedere alle diverse agevolazioni è più facile. In alcuni casi cambiano i requisiti per richiedere il sostegno economico, semplificando le procedure.

Le ultime notizie riguardano in particolare Naspi e Dis-coll, con una sorpresa anche per i percettori di reddito di cittadinanza, a partire dal 1° febbraio scorso. 

Ecco i dettagli.

Il principale bonus disoccupati: la Naspi

Tradizionalmente, è l’indennità di disoccupazione per eccellenza, quella che spetta a tutti i lavoratori che, per cause non dipendenti però dalla loro volontà, perdono il lavoro.

Non sono contemplate le dimissioni infatti, per poter ricevere la disoccupazione Naspi, tranne in casi specifici. Ad esempio, si considera comunque non dipendente da cause volontarie, il fatto che il dipendente lasci la sua occupazione perché il datore di lavoro non gli paga lo stipendio o perché si verificano accertati motivi di mobbing, per cui è impossibile proseguire nello svolgimento delle proprie mansioni.

A proposito di Naspi, ci sono interessanti novità, a partire da gennaio 2022. L’ultima manovra, da parte del governo Draghi, ha infatti reso molto più semplice l’accesso, ampliando così la platea dei potenziali beneficiari. 

Infatti, chi si è ritrovato in stato di disoccupazione nello scorso mese di gennaio o successivamente, può non tenere più conto del fatto che, fino al 2021, era necessario dimostrare di avere lavorato almeno per 30 giorni effettivi, nei 12 mesi precedenti.

Questo vincolo ora non esiste più. Ciò che resta invece vincolante, per richiedere la disoccupazione è il fatto di avere almeno 13 settimane di contributi a proprio favore, nell’arco dei quattro anni precedenti allo stato di disoccupazione.

Altro aspetto rilevante, per chi deve calcolare l’ammontare mensile del bonifico di disoccupazione. L’importo spettante in fase iniziale rimane immutato per sei mesi. In precedenza invece, già dopo tre mesi, scattava la riduzione del 3% sulla somma calcolata per l’accredito.

New entry anche per quanto riguarda i disoccupati over 55. Fino allo scorso anno infatti, dopo sei mesi di disoccupazione si subiva la riduzione dell’importo mentre ora questo avviene dopo l’ottavo mese.

Inoltre, hanno diritto alla Naspi anche 

i lavoratori agricoli (assunti con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato in cooperative e consorzi agricoli).

Veniamo ora alle novità riguardante l’altra tipologia di indennità di disoccupazione ovvero la Dis-coll.

Bonus disoccupati 2022: Dis coll

Siamo sempre nell’ambito dei sussidi per la disoccupazione ma, nel caso della Dis-coll, l’indennità è prevista non per i lavoratori dipendenti bensì per tutti coloro che lavorano in rapporto di parasubordinazione, come ad esempio i co.co.co (contratti di collaborazione coordinata e continuativa) oppure per tutti i laureati che si trovano disoccupati a seguito di un dottorato di ricerca.

L’altro aspetto che differenzia la Naspi dalla Dis-coll, oltre a quello relativo ai requisiti dei beneficiari, sta nel fatto che per ricevere questa tipologia di sostegno economico, non c’è bisogno di avere alle spalle dei contributi, di tipo pensionistico, a proprio vantaggio.

La manovra governativa ha previsto una novità anche per quanto concerne l’importo della Dis-coll. Infatti, fino allo scorso anno 2021, l’ammontare mensile perdeva il 3%, a partire dall’avvenuto pagamento del quarto mese. Ora invece, ciò si verifica dopo il sesto mese di prestazione.

E per quanto riguarda la sua durata?

In precedenza la durata della Dis-Coll veniva fissata alla metà della durata del contratto di collaborazione del lavoratore, calcolata a partire dal 1°gennaio dell’anno precedente la disoccupazione e con termine al giorno di cessazione del rapporto di lavoro.

A partire da quest’anno, si ha diritto a percepire la Dis-coll per la metà dei mesi effettivamente lavorati nell’anno precedente. Quindi ad esempio, iniziando a lavorare a marzo 2021 e terminando al 31 dicembre 2021, si ha diritto a cinque mesi di indennità di disoccupazione Dis-coll.

Sia Naspi che Dis-coll sono bonus disoccupati a cui si ha diritto senza Isee.

Bonus disoccupati: il reddito di cittadinanza

Veniamo subito alla sorpresa che i percettori del reddito di cittadinanza hanno trovato, nei loro confronti, a partire dal 1° febbraio 2022. 

Con l’arrivo del nuovo anno, si è reso necessario rinnovare l’attestazione Isee, per ottenere quella aggiornata al 2022. Se il diritto a percepire il reddito di cittadinanza persiste, allora da quest’anno si è obbligati a seguire dei corsi di formazione, per poter accedere ai quali è indispensabile avere il green pass.

Dal 1° febbraio 2022 nella fattispecie, si è dunque obbligati a presentare un green pass base (quindi va bene anche quello della durata di 48 ore, a seguito di tampone rapido antigenico dall’esito negativo), per poter partecipare alle lezioni.

Un altro aspetto vale la pena di essere sottolineato. Nel momento in cui si riceve la prima offerta di lavoro, rifiutandola, allora l’importo mensile scala di 5 euro, da quel momento in poi.

Il reddito di cittadinanza è soggetto a presentazione dell’Isee, avendo diritto a percepirlo solo con Isee 

che non deve superare i 6 mila euro all’anno; la soglia aumenta fino a 9.360 euro, se la famiglia si trova in casa in affitto.

Il reddito di cittadinanza è cumulabile con la Naspi e con l’assegno unico universale, nel momento in cui siano presenti figli minorenni, all’interno del nucleo familiare.

Assegno unico e universale, tra i principali bonus disoccupati

In realtà, l’assegno unico 2022 spetta di diritto a tutti coloro che hanno figli, qui in Italia, a partire dal 1° gennaio. La novità, già a partire da luglio 2021, quando vigeva l’assegno unico temporaneo, sta nel fatto che gli assegni familiari non spettano più soltanto ai lavoratori dipendenti.

Ne hanno dunque diritto anche i disoccupati, così come gli incapienti, i percettori di reddito di cittadinanza e anche tutti coloro che lavorano essendo titolari di una partita Iva.

Inoltre, l’assegno unico spetta anche agli inoccupati ovvero coloro che non hanno mai lavorato, così come al disoccupato che invece aveva un contratto di lavoro ma poi si ritrova ad essere licenziato (o a non vedersi rinnovare il contratto andato in scadenza).

Per percepire l’assegno unico universale, è indispensabile presentare un Isee 2022, aggiornato in corso di validità. L’importo più alto spetta, per ogni figlio con variazioni di percentuale dal terzo in poi, al di sotto dei 15 mila euro di Isee, ed ammonta a 175 euro al mese.

L’importo più basso contemplato è di 50 euro al mese per figlio, se l’Isee però supera i 40 mila euro annui.

Nel momento in cui non si presenta l’Isee, allora l’importo minimo riconosciuto è di 50 euro.

Sono previste delle maggiorazioni importanti, sia per quanto riguarda le famiglie numerose oppure con figli con disabilità. Inoltre è riconosciuto un contributo supplementare anche alle mamme molto giovani, con meno di 21 anni.

Bonus disoccupati 2022 per le casalinghe

In realtà la misura si rivolge anche agli uomini ma, in fase di selezione, la precedenza andrà alle donne casalinghe, se sussistono i requisiti previsti dal bando ministeriale.

Non si tratta di un sussidio erogato mensilmente a chi decide di rimanere in casa ad occuparsi di casa e figli. Invece, il bonus casalinghe si indirizza a tutte quelle donne che, rimaste senza occupazione oppure in stand by a seguito della maternità, si trovano nella condizione di essere casalinghe a tempo pieno, in realtà però con il desiderio di rientrare al più presto in pista.

Il bonus casalinghe dunque può rivelarsi davvero utile per tutte le donne che desiderano trovare nuovamente un posto nel mondo del lavoro, ad esempio migliorando le proprie capacità di lavorare sul web, magari in autonomia da casa, nonché accrescere le proprie competenze digitali.

L’incentivo di questo bonus disoccupati si concretizza nell’erogazione di corsi che sono gratuiti, per chi ne fa domanda. 

Il bando è curato e pubblicato da parte del Ministero per le Pari Opportunità e vuole rappresentare uno stimolo nei confronti di tutte quelle donne che altrimenti, sarebbero portate a rinchiudersi nel loro ruolo di moglie e madri, lasciando trascorrere gli anni più fruttuosi, dal punto di vista lavorativo e della realizzazione professionale.

Con ciò non si intende in alcun modo sminuire il ruolo di una donna che sceglie di essere casalinga e prendersi cura della propria famiglia, a tempo pieno. Invece, l’obiettivo è offrire una possibilità di miglioramento, nonché nuove prospettive di tipo lavorativo, a chi invece vorrebbe realizzarsi dal punto di vista professionale ma non riesce a trovare l’occasione giusta per farlo.

Abbiamo approfondito l’argomento in questo articolo dal titolo Bonus casalinghe: incentivare la formazione, non le pulizie!, in cui illustriamo nel dettaglio in cosa consiste questa interessante opportunità di formazione digitale, da cogliere al volo.

Entro il 31 marzo, il Ministero è incaricato di raccogliere tutte le candidature da parte dei vari enti di formazione, per poi definire l’offerta formativa e aprire le porte alle domande da parte delle donne a questo bonus disoccupati 2022.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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