Bonus donne disoccupate! L’occasione per rimettersi in gioco

Le donne si aiutano con incentivi per andare a lavorare e realizzarsi, non per restare a casa. Ecco un bonus donne disoccupate per un futuro lavoro!

Scadono oggi i termini per l’accettazione degli enti di formazione che vogliono rientrare tra quelli accreditati per l’erogazione di corsi finalizzati all’inserimento delle casalinghe nel mondo del lavoro. 

Un bonus donne disoccupate, in collaborazione con il dipartimento per le pari opportunità

A partire dal prossimo mese, il Fondo per la formazione personale delle casalinghe e dei casalinghi, con dotazione di 3 milioni di euro annui, renderà noti gli enti di formazione accreditati presso i quali poter ottenere il corso gratuito.

Via libera dunque all’erogazione dei buoni per usufruire di lezioni gratuite, erogate in via telematica e da seguire nell’arco di 12 mesi. Una vera e propria formazione professionale, che dunque sarà spendibile sul mercato lavorativo, moltiplicando le opportunità di trovare un’occupazione.

Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta, quali sono i requisiti da avere per presentare la propria candidatura, le materie di studio e le modalità di erogazione dei corsi. 

Bonus donne disoccupate 2022: requisiti

L’iniziativa, a favore delle donne in stato di disoccupazione, è alla sua seconda edizione messa a disposizione del Fondo per la formazione delle casalinghe, e da Inail.

Infatti, possono beneficiarne tutte le donne iscritte alla polizza assicurativa Inail

Si tratta di una conditio sine qua non per poter iscriversi ai corsi, che appunto si rivolgono soltanto a coloro i quali, a tempo debito, hanno versato il premio per l’assicurazione obbligatoria Inail, in caso di infortunio domestico.

Proprio il fatto di aver proceduto a tempo debito al pagamento del premio assicurativo, dimostra il fatto di occuparsi a tempo pieno della casa e dei figli. In realtà, sia la polizza che dunque i corsi di formazione messi a disposizione in maniera gratuita, si rivolgono anche a studentesse e pensionate.

Il focus delle lezioni è incentrato sull’accrescimento delle competenze digitali delle donne, in modo da allinearle a quelle che sono le richieste sempre più crescenti, da parte del mercato del lavoro.

Infatti, sia per lavorare in azienda (si pensi allo smartworking) che per svolgere la libera professione da remoto, è assolutamente necessario saper utilizzare il computer, gestire l’archiviazione online dei documenti, effettuare ricerche navigando sul web, utilizzare la giusta comunicazione sui social network e via di seguito.

Le professioni che oggi è possibile svolgere online sono numerose. Come riporta questa guida dettagliata al lavoro online, i campi in cui spaziare vanno dal quello del copywriting al giornalismo online, dalla professione di traduttrice a quella di scrittrice, dall’assistente virtuale al data entry.

Insomma, tutte professioni da poter svolgere in qualità di freelance, che però alla base richiedono obbligatoriamente la conoscenza del web, dei programmi di scrittura e in generale la padronanza di tutte quelle competenze digitali che proprio questo tipo di corsi intende mettere a disposizione.

Bonus donne disoccupate in gravidanza

Si tratta di uno dei quesiti che le donne disoccupate e interessate al bonus casalinghe si pongono.

Ebbene, la risposta è affermativa. Anche chi ora si trova senza impiego a casa ed è in gravidanza, può accedere alle lezioni online in maniera gratuita.

Anzi proprio questa circostanza può rappresentare un’occasione per sentirsi ancora attiva, dal punto di vista lavorativo, potendo però conciliare il periodo della gestazione con la cura dell’ambiente domestico, in tutta tranquillità.

Infatti le lezioni previste da questo bonus donne disoccupate si svolgono esclusivamente in via telematica e saranno articolate in diversi orari della giornata. In alcuni casi potrebbe rivelarsi necessaria la presenza di un tutor per coordinare alcune attività.

Quindi l’unico requisito che resta fondamentale da rispettare, per la donna disoccupata in gravidanza, che intende avvalersi della formazione gratuita dei corsi, è quella di avere la copertura assicurativa da parte dell’Inail, in qualità di casalinga.

Coloro che invece non hanno possibilità di partecipare ai corsi formativi sono le donne che svolgono attività di pulizie presso terzi oppure che si occupano dei bambini degli altri, in qualità di baby sitter.

Infine, non possono accedere ai corsi gratuiti neppure le libere professioniste che risultano avere ancora la partita Iva aperta, anche se magari in quel periodo non stanno lavorando. Potrebbe trattarsi proprio di donne in gravidanza che decidono di prendersi una pausa da lavoro, ma con una posizione fiscale aperta non risultano disoccupate, pertanto non possono accedere al bonus.

Bonus casalinghe 570 euro, Inail

È uno dei grandi equivoci che aleggia intorno a questo bonus donne disoccupate ovvero quel “famoso” bonus casalinghe che in tante pensavano consistesse in un assegno mensile, da parte dello stato, in qualità di “retribuzione” per il fatto di prendersi cura dei propri figli e della casa.

In realtà, i vari bonus casalinghe 570 euro o 517 euro che si trovano in rete (giusto a titolo di esempio, in realtà sono presenti anche altri importi, nei titoli di vari articoli), sono risarcimenti assicurativi che, in caso di infortunio domestico e conseguente inabilità, vanno alle donne vittime dell’incidente.

Proprio per sensibilizzare le donne all’importanza di avere un’assicurazione domestica a loro favore, l’Inail prevede quella obbligatoria annuale dal premio pari a 24,00 euro, da versare una volta sola all’anno, entro e non oltre il 31 dicembre.

Oltre alla copertura assicurativa, questa polizza dà diritto anche ad accedere gratuitamente ai corsi formativi che, fino a questo punto, abbiamo presentato. Si tratta di una scelta facoltativa ma che potrebbe rappresentare una vera occasione per rimettersi in gioco, dal punto di vista professionale, per tante donne che invece non sono casalinghe per scelta, ma in conseguenza del fatto che non trovano lavoro.

Vale la pena ricordare, a proposito dell’assicurazione Inail obbligatoria per le casalinghe, che è gratuita, per le fasce meno abbienti della popolazione.

Per quanto riguarda l’assicurazione domestica associata al bonus casalinghe, è prevista la gratuità per tutti quei nuclei familiari il cui reddito risulti inferiore a 4.648 euro all’anno, oppure qualora il nucleo familiare sia composto da più persone la soglia viene innalzata a 9.296 euro annui.

Bonus donne disoccupate Inps

Veniamo ora a quello che è il secondo grande equivoco in cui è possibile cadere e che attira spesso l’attenzione di chi è alla ricerca di un bonus casalinghe in qualità di assegno in proprio favore da ricevere ogni mese.

Ebbene, anche in questo caso, come già esaminato per l’Inail, non esiste alcun tipo di contributo di questo genere, da parte dell’Inps.

Sarebbe improbabile decidere di stanziare dei fondi per retribuire chi sta a casa e si occupa di faccende domestiche o dell’educazione dei propri figli. Il ruolo di casalinga va senza dubbio riconosciuto per l’alto valore che ha, per l’impegno che richiedere e molto spesso la fatica di far “quadrare i conti” nel quotidiano e pianificare tutte le attività e gli impegni di ogni componente del nucleo familiare.

Da qui però a prevedere un bonus donne disoccupate in forma di sussidio mensile per tutte le donne casalinghe, il passo sarebbe davvero rischioso. Per la donna stessa, in primo luogo.

Innanzitutto perché nessuno più lavorerebbe. Tutte le donne infatti (o comunque la maggioranza sicuramente) preferirebbero ricevere l’assegno casalinga, da sommare all’assegno unico e universale per i figli e magari il reddito di cittadinanza per il marito.

In secondo luogo, l’emancipazione delle donne passa attraverso la loro formazione e indipendenza, anche da un punto di vista economico.

Le donne si aiutano con incentivi per andare a lavorare e realizzarsi, non per restare a casa.

La maggior parte di coloro che sostengono la necessità di dare uno stipendio alle casalinghe, basa la propria tesi sul fatto che, in caso di violenze domestiche, non riuscirebbero a lasciare il marito-carnefice.

Ebbene, va precisato innanzitutto il fatto che sono tante le situazioni in cui una donna, pur indipendente dal punto di vista economico, non riesce a sottrarsi alle violenze perché ha figli piccoli e non saprebbe come gestire la situazione, lasciarli per recarsi al lavoro e via di seguito.

La soluzione è una sola: non lasciare sole le donne, bensì costruire una rete di supporto, sia a livello di servizi sociali, di strutture per i bambini, di opportunità di trovare subito un lavoro. 

Quindi invece di dare uno stipendio alle casalinghe, si potrebbero stanziare dei fondi per potenziare gli asili comunali, per poter contare su baby sitter, assistenza a domicilio per i disabili e altre misure per riequilibrare il rapporto tra lavoro e gestione di casa e figli, ancora troppo svantaggioso solo per le donne.

Ciò che invece l’Istituto di Previdenza sociale nazionale mette a disposizione è un Fondo previdenziale, che si rivolge a tutte le casalinghe di età compresa  tra i 16 e i 65 anni che versano dei contributi a proprio favore, in modo da pensare al futuro.

Bonus donne disoccupate come richiederlo

Nel corso di questo articolo, abbiamo presentato questo interessante bonus donne disoccupate, dedicato a tutte le casalinghe che desiderano rimettersi in gioco e tornare a lavorare. 

Abbiamo inoltre sgombrato il campo dai dubbi riguardanti l’assegno casalinghe di Inail e Inps, in realtà premi assicurativi o contributi previdenziale che invece nulla hanno a che vedere con un fantomatico sussidio mensile che in tanti sembrano voler istituire a favore delle casalinghe.

Per tutte le volenterose che invece desiderano seguire un corso di aggiornamento, così da rimettersi in linea con le richieste provenienti dal mercato del lavoro e proporre la propria candidatura, ecco come fare per mettersi in lista.

Come già anticipato in apertura di articolo, il 31 marzo chiude definitivamente le porte alla possibilità, per gli enti di formazione, di far parte del processo di selezione.

Una volta pronto l’elenco degli enti accreditati, allora conosceremo anche le modalità per poter inoltrare la propria domanda e quindi vedersi attivare questo bonus donne disoccupate in proprio favore, per accedere gratuitamente alle lezioni erogate online.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
765FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate