Debutta il nuovo bonus Draghi. Fino a 6.500 euro per tutti

Cambio di rotta per imprese e i liberi professionisti in procinto di chiedere bonus e sussidi: arrivano importanti novità per i titolari di partita Iva. Il Decreto Sostegno, approvato lo scorso 19 marzo 2021, ha introdotto un nuovo sistema di calcolo per quanti vogliano richiedere un bonus: i contributi a fondo perduto saranno sempre erogati dall'Agenzia delle Entrate, ma gli importi erogati saranno completamente diversi.

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Cambio di rotta per imprese e i liberi professionisti in procinto di chiedere bonus e sussidi: arrivano importanti novità per i titolari di partita Iva. Il Decreto Sostegno, approvato lo scorso 19 marzo 2021, ha introdotto un nuovo sistema di calcolo per quanti vogliano richiedere un bonus: i contributi a fondo perduto saranno sempre erogati dall'Agenzia delle Entrate, ma gli importi erogati saranno completamente diversi.

I nuovi bonus riservati ai titolari di partita Iva saranno condizionati da alcuni parametri nuovi di zecca, il cui intento è quello di introdurre una maggiore equità nell'elargizione del contributo. E' molto importante aggiornarsi su queste novità, perché rispetto ai bonus introdotti dal precedente Governo guidato da Giuseppe Conte c'è un cambio di passo decisivo, al quale è necessario uniformarsi per presentare le richieste. La bella notizia, comunque, è che molto probabilmente questo non sarà l'unico bonus introdotto da Mario Draghi.

I nuovi bonus del decreto Sostegno!

I titolari di partita Iva, che abbiano intenzione di richiedere i nuovi bonus introdotti dal Dl Sostegno, per sapere quale importo spetta loro, devono necessariamente tenere conto di cinque fasce di fatturato. Il primo passo è quello di confrontare il fatturato medio mensile del 2020 con quello del 2019: per poter accedere ai contributi sarà necessario aver registrato una perdita pari ad almeno il 30% del fatturato nel corso dell'anno. Successivamente sarà aplicata una percentuale che rientra nella forbice compresa tra il 20 ed il 60%.

I parametri per poter accedere a questo nuovo bonus non sono ancora finiti. Per poter ottenere il contributo a fondo perduto, oltre ad aver registrato una perdita del 30% del fatturato, questo, nel 2019, non deve aver superato i 10 milioni di euro. Solo e soltanto i titolari di partita Iva che abbiano soddisfatto questi due requisiti possono inoltrare la richiesta per il bonus, per il quale l'Agenzia delle Entrate starebbe predisponnedo una nuova piattaforma, che dovrebbe entrare in funzione entro la fine di marzo, mentre i pagamenti dovrebbero partire entro l'8 aprile 2021.

Bonus, come si fa a calcolare l'importo!

Il primo passo per poter richiedere il bonus è quello di calcolare il volume d'affari del 2020 e confrontarlo con quello del 2019. Una volta appurata la perdita totale di fatturato è necessario suddividere per 12 l'importo, in modo da conoscere quanto si è perso mensilmente. Il risultato ottenuto in questo modo diventerà il cooefficiente sul quale determinare l'ammontare del bonus, che ovviamente varierà in base al volume d'affati della partita Iva.

Il Decreto Sostegno ha provveduto a suddividere il contributo a fondo perduto in cinque fasce di reddito, per le quali sono state applicate delle aliquote differenti. Queste scendono man mano che sale il fatturato. Le aliquote sono così suddivise: 

  • fatturato entro i 100.000 euro: 60%;
  • fatturato compreso tra i 100.000 e i 400.000 euro: 50%;
  • fatturato compreso tra i 400.000 ed 1 milione di euro: 40%;
  • fatturato compreso tra 1 milione e 5 milioni di  euro: 30%;
  • fatturato compreso tra 5 milioni e 10 milioni di euro: 20%.

L'ammontare del bonus sarà calcolato sulla sequente formula:

[(Fatturato Medio 2019 - Fatturato Medio 2020)/12] * Aliquota (dal 50% al 20%)

In nessun caso, comunque, l'importo massimo del bonus potrà superare i 150.000 euro.

Proviamo a fare un po' di esempi!

Il Decreto Sostegno non ha dimenticato quanti abbiano attivato la partita Iva dopo il 1° gennaio 2020: stiamo parlando delle startup, per le quali, ovviamente, non è possibile fare il confronto con il 2019. In questo caso è stato riconosciuto un bonus forfettario dell'importo di 1.000 euro per le persone fisiche e di 2.000 euro per tutti gli altri soggetti.

A parte questa particolare situazione, prendiamo come esempio un'azienda che nel corso del 2020 abbia registrato un fatturato pari a 50.000 euro, mentre nel 2019 aveva registrato un fatturato pari ad 80.000 euro. In questo caso la differenza è pari a 30.000 euro. Quest'ultimo importo deve essere diviso per 12: 2.500 euro. Su questo importo deve essere calcolata l'aliquota del 60%: il bonus ammonterà quindi a 1.500 euro.

Nel caso, invece, di un'azienda che nel 2020 abbia registrato un fatturato pari a 200.000 euro, mentre nel 2019 era pari a 360.000 euro. La differenza, in questo caso, sarebbe pari a 160.000 euro, ossia 13.000 euro al mese. Su quest'ultimo valore viene calcolato l'importo del 50%: il bonus sarà pari a 6.500 euro.