Bonus energia 2022 per famiglie e imprese: come richiederlo?

Bonus energia 2022 per famiglie e imprese: come funziona? Grazie ai nuovi aiuti, le bollette di energia elettrica, gas e acqua non saranno più un incubo. Quali sono i requisiti, gli importi e gli sconti previsti dal bonus energia? Come funziona il credito di imposta per le imprese ad alto consumo di energia e gas? Ecco tutte le novità del Decreto Energia per famiglie e imprese.

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Con i prezzi dell’energia elettrica (e della benzina) che salgono alle stelle, le famiglie sono alla ricerca di bonus, sconti e agevolazioni che possano permettere un risparmio sulle bollette. 

Il Governo, con l’ultimo Decreto Energia, ha introdotto un nuovo bonus energia per i nuclei familiari con ISEE fino a 12 mila euro e un bonus benzina da 200 euro per i lavoratori dipendenti. Anche dal lato delle imprese, sono stati introdotti dei bonus energia 2022 che consistono in un credito di imposta da fruire in compensazione.

Grazie al bonus energia 2022, quindi, le famiglie possono ottenere degli sconti sulle bollette della luce, del gas e dell’acqua, mentre le imprese enegivore e gasivore possono richiedere dei crediti di imposta.

Ma andiamo con ordine e scopriamo quali sono i bonus energia 2022 per le famiglie e per le imprese: a chi spettano, come funzionano e come richiederli.

Bonus energia 2022: cos’è?

Il bonus energia 2022 non consiste in un’unica agevolazione, ma è un pacchetto di misure, destinate sia alle famiglie sia alle imprese, volte a garantire un risparmio economico sulle bollette. Comprende, quindi, il bonus sociale (detto anche bonus elettrico o bonus bollette), l’azzeramento degli oneri di sistema, la riduzione dell’Iva sul gas, la rateizzazione dei pagamenti delle bollette.

I rincari degli ultimi mesi si sono fatti sentire sulle spalle delle famiglie e anche delle attività economiche: basti pensare che gli importi di energia elettrica sono aumentati del doppio rispetto al medesimo periodo dello scorso anno. Ciò ha spinto moltissime aziende a chiudere per non andare incontro a una perdita economica, mentre molte famiglie sono state costrette a rateizzare i pagamenti delle bollette per riuscire a fronteggiare i costi.

In aumento non sono solo i costi delle bollette, ma anche i prezzi della benzina e del diesel, di molti prodotti di genere alimentare e molte altre spese considerate essenziali per ciascun nucleo familiare.

Grazie al bonus energia 2022, quindi, Il Governo intende fornire un sostegno economico alle famiglie e alle imprese affinché si possa superare la crisi che stiamo vivendo in questo periodo.

Bonus energia 2022: a chi spetta?

Il bonus energia 2022 di cui vogliamo parlare è la misura introdotta dal Governo con il Decreto Energia appunto: più che di un nuovo bonus, però, dovremmo parlare di un allargamento di un bonus sociale già esistente.

Infatti, grazie a un nuovo finanziamento, il Governo ha innalzato il limite ISEE che permette di accedere al bonus bollette, in modo da allargare la platea del bonus energia 2022 a circa 5,2 milioni di nuclei familiari.

Ad oggi, quindi, il bonus energia spetta:

  • alle famiglie che soffrono di un disagio fisico, ovvero necessitano dell’utilizzo di dispositivi medici ad alimentazione elettrica per poter rimanere in vita; 
  • ai nuclei familiari che si trovano in difficoltà economica e che possiedono un ISEE inferiore a 12 mila euro (la soglia precedente era fissata a 8.265 euro);
  • alle famiglie numerose, ovvero con quattro o più figli a carico, e con un ISEE inferiore a 20 mila euro;
  • ai titolari del reddito di cittadinanza o della pensione di cittadinanza.

Il bonus energia, lo ricordiamo, non è cumulabile con il bonus gas e il bonus acqua: ciascuna famiglia ha diritto a una sola delle tre misure previste da Arera (vincolo di unicità) per ciascun anno di competenza della Dsu.

Bonus energia 2022: i requisiti

Esistono anche dei particolari requisiti necessari per ottenere il bonus energia 2022. Oltre all’ISEE, che deve rientrare in una delle soglie riportate nel paragrafo precedente, esistono altrettante condizioni che la fornitura deve possedere.

Il bonus energia spetta solo per le forniture domestiche: ciò significa che al beneficiario della misura deve essere intestata una fornitura di energia elettrica privata o condominiale, e quest’ultima deve essere utilizzata per soli fini domestici.

Per quanto riguarda l’innalzamento della soglia ISEE a 12 mila euro, è previsto un periodo di applicazione limitato: dal 1° aprile 2022 al 31 dicembre 2022. In seguito si tornerà alla soglia ordinaria di 8.265 euro all’anno.

Bonus energia 2022: come richiederlo?

Se la tua famiglia possiede tutti i requisiti sin qui elencati, c’è la concreta possibilità di ottenere il bonus energia 2022. Ma come richiederlo?

Per i nuclei familiari che si trovano in situazione di difficoltà economico non esiste una procedura di richiesta o un modulo da compilare per ottenere lo sconto in bolletta: quest’ultimo viene applicato automaticamente da Arera, come previsto dalla normativa in vigore dal 1° luglio 2021.

Dunque, se possiedi i requisiti per ottenere il bonus energia 2022 per disagio economico, non dovrai preoccuparti di presentare domanda: nella bolletta sarà già applicato lo sconto che ti spetta. L’unica cosa che dovrai ricordati è presentare la Dsu, e richiedere l’ISEE: solo in questo modo si potranno verificare le disponibilità economiche della tua famiglia.

Diversa è la situazione per chi richiedere il bonus energia 2022 per disagio fisico: in questo caso occorre presentare un’apposita domanda corredata di tutti i documenti della Asl competente necessari per accertare le condizioni di salute del sofferente.

Bonus energia 2022: gli importi e gli sconti

Quanto si può risparmiare con il bonus bollette? Gli importi del bonus energia per il nuovo trimestre non sono ancora stati fissati, ma possiamo già ricordare quali sono gli sconti applicati da Arera per il trimestre dal 1° gennaio 2022 al 31 marzo 2022. 

A ciascun bonus viene associata anche una maggiorazione prevista da un precedente provvedimento del Governo.

Per quanto riguarda il bonus energia, le variabili da tenere in considerazione per il calcolo dello sconto sono il numero dei componenti del nucleo familiare che risiede sotto lo stesso tetto e ovviamente l’ISEE:

  • per i nuclei formati da uno o due componenti è prevista l’applicazione di uno sconto di 165,60 euro (bonus ordinario + compensazione integrativa);
  • per i nuclei formati da due a quattro componenti è prevista l’applicazione di uno sconto di 200,70 euro (bonus ordinario + compensazione integrativa);
  • per i nuclei formati da più di quattro componenti è prevista l’applicazione di uno sconto di 235,80 euro (bonus ordinario + compensazione integrativa).

Eventuali variazioni di importi per il trimestre successivo verranno comunicate direttamente da Arera.

Bonus energia per le imprese: come funziona?

Esiste anche un bonus energia 2022 per le imprese? Sì! A istituire il credito di imposta per le imprese energivore – ovvero quelle attività a forte consumo di energia – e gasivore – ovvero le attività a forte consumo di gas – è stato, dopo il decreto Sostegni ter e il decreto bollette, anche il Decreto Energia (detto anche Decreto Ucraina).

In un primo momento, infatti, il decreto Sostegni ter aveva previsto un credito di imposta pari al 20% per le imprese energivore. Successivamente, il decreto bollette ha istituito un credito di imposta al 15% per le imprese gasivore.

Infine, anche il Decreto Energia è intervenuto in merito andando a potenziare il tax credit già previsto e ha introdotto due nuovi bonus energia pari al 12% e al 20%, destinati a quelle imprese che constano di un contatore di potenza uguale o superiore a 16,5 kW.

Le risorse a disposizione sono 540 milioni di euro dal Decreto Sostegni ter; 522,2 milioni di euro dal Decreto Bollette; e 460,12 milioni di euro dal Decreto Energia.

Credito di imposta per le imprese energivore e gasivore

Come abbiamo anticipato, il decreto Energia potenzia la tax credit prevista dai precedenti provvedimenti, innalzando il credito di imposta per le imprese energivore dal 20 al 25%, mentre per le imprese gasivore dal 15 al 20%.

Questo credito di imposta si può fruire unicamente in compensazione ed è cumulabile con altri sostegni o agevolazioni. Non concorre alla formazione del reddito di impresa, né alla base imponibile IRAP.

L’ammontare del credito di imposta deve essere calcolato sulla base delle spese sostenute per l’acquisto delle componenti energetiche acquistate ed effettivamente sfruttate nel corso del trimestre.

Credito di imposta per le imprese non energivore o gasivore

Infine, l’articolo 3 del Decreto Energia ha previsto anche un credito di imposta al 12% per le imprese non energivore, che acquistano e sfruttano componenti energetiche nel secondo trimestre 2022.

Per poter ottenere questo bonus energia, però, le imprese dovranno possedere un contatore di potenzia pari o superiore a 16,5 kW. Inoltre, il credito di imposta viene erogato alle imprese qualora le spese di acquisto di componente energetica abbiano subito un aumento del costo per kWh superiore al 30% rispetto al prezzo calcolato sul medesimo trimestre del 2019. 

Le stesse indicazioni valgono anche per la fruizione del credito di imposta al 20% per le imprese non gasivore: il bonus spetta alle imprese, qualora il costo del gas naturale acquistato abbia superato il 30% rispetto ai prezzi applicati nel medesimo trimestre del 2019.

Bonus benzina 2022: come funziona?

Sempre all’interno del Decreto energia e connesso al bonus energia stesso, il Governo ha introdotto anche un nuovo bonus benzina 2022 destinato ai lavoratori dipendenti di aziende private. Ma come funziona e come si può richiedere?

Anche in questo caso non esiste un modulo o una piattaforma tramite i quali presentare la domanda: il bonus benzina, infatti, rientra nei cosiddetti benefit aziendali e viene quindi ceduto dal datore di lavoro ai suoi dipendenti su base volontaria. Si presume un accordo tra sindacati e datori di lavoro per definire le modalità di erogazione dei buoni carburante.

Il bonus benzina, quindi, consiste un voucher fino a 200 euro per il rifornimento di carburante, è esentasse e non concorre alla formazione del reddito.

Unitamente ai buoni carburante, per ridurre i prezzi di benzina e diesel, il Governo ha applicato anche un taglio delle accise dal valore di 30,5 centesimi. Quest’ultimo è previsto solo per 30 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, fino al 20 aprile 2022.