Con il documento di bozza della Legge di Bilancio per il prossimo anno, è stata confermata la proroga del Bonus Facciate anche per il 2022.
Il Governo riconferma la misura che prevede uno sconto in fattura per le spese affrontate per lavori di restauro e recupero delle facciate esterne degli edifici.
Non mancano però, nella Manovra di Bilancio 2022, modifiche e novità in riferimento al Bonus Facciate e ad altri Bonus riconfermati con attuazione a partire dal 1° Gennaio 2022.
Per quanto riguarda il Bonus Facciate cambierà la percentuale prevista di detrazione.
Leggi l’articolo è scopri le Novità previste con la nuova Legge di Bilancio, in cosa consiste il Bonus Facciate, a chi spetta e come avere la detrazione del 90% anche per il 2022!
Bonus Facciate: in cosa consiste
Il Bonus Facciate è un agevolazione inserita nel 2020 con la Legge di Bilancio, per contrastare la crisi economica nazionale, scoppiata con l’avvento della Pandemia da Covid-19.
Uno dei settori più colpiti dalla crisi è stato il settore edile e quello immobiliare.
Si tratta di settori già in difficoltà da almeno dieci anni, una crisi che ha visto il mercato delle case fermo e ritornare indietro a prima del boom economico inaspettato nel dopoguerra.
Le vendite di nuove case sono crollate, di conseguenza il settore dell’edilizia ha subito un calo improvviso che nella maggior parte dei casi ha portato al fallimento di moltissimi imprenditori edili.
L’agevolazione del Bonus Facciate è stata pensata dal Governo per incentivare gli interventi per la messa in sicurezza ed abbellire la parte esterna degli edifici, ovvero le facciate.
Riconfermata anche nel 2021 con la Legge di Bilancio, il Bonus Facciate ha una scadenza prevista per il 31 Dicembre di quest’anno ma, come sappiamo, la bozza della Legge di Bilancio 2022 (approvata il 28 Ottobre scorso) anticipa la proroga della misura per tutto il prossimo anno e quello successivo.
L’agevolazione in questione garantisce una detrazione fiscale Irpef sulle spese affrontate per lavori di restauro e recupero delle facciate esterne delle abitazioni italiane.
La detrazione ammonta al 90% ed è applicabile solo su interventi previsti sulle abitazioni presenti nella zona A e nella zona B del Paese.
Ci pensa il Decreto Legge del 1968 a definire e limitare le zone territoriali del nostro Paese.
Nel caso specifico del Bonus Facciate abbiamo bisogno di conoscere esclusivamente le zone A e B, incluse dall’agevolazione.
La zona A include le parti definite storiche ed artistiche e le parti che ne circondano.
La zona B include le parti del territorio edificate (in parte o nella loro totalità).
Una zona edificata presenta almeno il 12,5% della superficie già edificata.
Ricapitolando:
Il Bonus Facciate da diritto a chi ne beneficia ad una detrazione d’imposta Irpef del 90%, suddivisa in dieci rate di pari importo, per le spese affrontate su interventi edili di restauro o abbellimento delle facciate esterne degli edifici situazioni in zona A e B del territorio. La misura, con le condizioni di cui sopra, è prevista fino al 31 Dicembre 2021.
La detrazione prevista dal Bonus Facciate include anche le tasse di chi sta affrontando i lavori, come l’iva all’imposta di bollo o la tassa per l’occupazione del suolo pubblico.
Vengono incluse, e subiscono la detrazione Irpef, anche le spese aggiuntive agli interventi di restauro, come le spese per il montaggio di ponteggi e la loro messa in sicurezza oppure le spese per smaltire i rifiuti speciali durante i lavori.
Non sono incluse, invece, le operazioni di restauro o interventi di abbellimento effettuati sulle facciate interne dell’immobile, ovvero quelle non visibili dalle strade pubbliche.
Bonus Facciate: a chi spetta
Ricordando che le spese devono avvenire tra i mesi del 2020 ed i mesi dell’anno 2021, per beneficiare del Bonus Facciate non occorre il rispetto di molti requisiti limitanti.
Come gli altri Bonus, messi a disposizione dal Governo, per poter beneficiare del Bonus Facciate occorre risultare residenti in Italia.
In realtà, esiste la possibilità di fruire del Bonus Facciate anche per chi non presenta una residenza sul territorio nazionale, ovvero:
vengono inclusi i non residenti in Italia con un titolo di proprietà dell’immobile oggetto degli interventi edilizi, regolarmente registrato durante il periodo dei lavori in corso o nel momento specifico del pagamento delle spese.
Nella platea dei beneficiari dell’agevolazione del Bonus Facciate sono incluse le persone fisiche, le società, le associazioni di professionisti, gli enti privati o pubblici con attività di tipo commerciale ed i contribuenti con un reddito d’impresa.
Il requisito essenziale per poter presentare domanda e beneficiare del Bonus Facciate è quello di risultare proprietario o nudo proprietario dell’edificio per cui si richiede la detrazione sui lavori di ristrutturazione della facciata.
Ammessi per legge risultano essere anche i familiari conviventi e i conviventi di fatto di chi è il proprietario dell’immobile.
Inoltre, inclusi tra i beneficiari sono i lavoratori in proprio, che eseguono gli interventi presso la propria abitazione. Nello specifico, la detrazione Irpef toccherà solamente alle spese per l’acquisto dei materiali ai fini degli interventi di ristrutturazione o abbellimento della facciata.
Bonus Facciate: Novità e modifiche previste per il 2022
Rimangono ormai gli ultimi mesi per poter beneficiare del Bonus Facciate 2021, che vede una detrazione lorda d’Imposta del 90%.
Il 31 Dicembre 2021 scade il Bonus Facciate, ma la proroga per il 2022 arriverà con la nuova Legge di Bilancio, prevista nelle prossime settimane.
La proroga del Bonus Facciate è stata confermata nel documento di Bozza del Disegno Legge di Bilancio 2022, approvata il 28 Ottobre 2021.
Tra i 185 articoli, che compongono la bozza della Legge di Bilancio per il 2022, possiamo leggere dell’estensione del Bonus Facciate fino all’anno 2023, ma con l’attuazione di qualche modifica.
La modifica è inerente alla percentuale di detrazione applicata dal Bonus Facciate, che passa dal 90% (al momento in vigore) al 60% di detrazione Irpef per le spese sostenute.
Ancora da confermare il rinnovo della possibilità di scelta tra lo sconto in fattura e la cessione del credito.
Due modalità previste, al momento, dal Bonus Facciate 2021.
Per l'ufficialità delle novità e anche della riconferma del Bonus Facciate, bisogna comunque attendere l’uscita della Legge di Bilancio 2022.
Bonus Facciate: come ottenere la detrazione del 90% anche per il 2022
Avete presente il motto latino “facta lex inventa fraus”, comunemente conosciuto con il detto: “fatta la legge, trovato l’inganno”?
Bene, la notizia dell’abbassamento della percentuale Irpef da detrarre, per gli interventi previsti per il rifacimento delle facciate, ha sicuramente deluso tutti.
Ma sarebbe possibile mantenere di diritto la detrazione al 90% anche per l’anno 2022?
La risposta è Sì.
Se i pagamenti per i lavori di restauro o abbellimento avvengono nel 2021, prima del 31 Dicembre 2021, questi avranno diritto ad una detrazione fiscale Irpef pari al 90%, secondo la legge vigente.
Infatti, anche se si tratta di lavori che si concluderanno il prossimo anno, sostenendo le spese entro la fine di quest’anno, la detrazione rimarrà del 90%.
Anche durante la conferenza stampa, tenutasi il 28 Ottobre scorso, il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha confermato la possibilità per legge di pagare entro e non oltre il 31 Dicembre 2021 le spese, indipendentemente dallo stato dei lavori in quel momento, per ottenere così una detrazione del 90%, a patto che tutti gli interventi successivamente verranno realizzati.
Bonus Facciate: come ottenere l’agevolazione
Il 14 Febbraio 2020, l’Agenzia delle Entrate, con una circolare, ha chiarito i punti attuativi del Bonus Facciate.
Per quanto riguarda i pagamenti per beneficiare della detrazione del Bonus Facciate, ogni operazione di pagamento deve includere il codice fiscale del beneficiario ed il numero di partita iva (o codice fiscale) del soggetto che deve effettuare i lavori di restauro e abbellimento della facciata.
Sono ammessi solamente pagamenti definiti “tracciabili”, attraverso bonifici postali o bancari, presentando la casuale del bonifico effettuato.
I furbetti del Bonus 90% e 110%
Non mancano i soliti “furbetti” dello Stato, che raggirano il Sistema per ricavarne un giovamento illegale.
Durante un servizio di “Le Iene”, Luigi Pelazza è andato in giro per Torino a caccia dei furbetti del Bonus Facciate e del Superbonus 110%.
Evidentemente effettuare i controlli in tutto il territorio italiano avrebbe un costo davvero elevato e risulta essere davvero complicato da gestire, questo il Governo lo sa bene.
Ma, purtroppo, sembra prevedibile che in uno Stato come questo, molto spesso i conti potrebbero non tornare.
I furbetti del Bonus 90% e del 110% aumentano illegalmente il totale dei preventivi sui lavori da effettuare, così da fare un danno allo Stato che effettua i rimborsi.
E’ stato "beccato" un preventivo, emesso da un azienda edile, di circa 1 milione e mezzo di euro, per interventi sulla Facciata del palazzo condominiale a Torino.
Le misure conteggiate sono state aumentate di molto, come i metri dei balconi e delle terrazze, facendo lievitare così i costi di ristrutturazione della facciata.
I metri quadrati della Facciata totale da restaurare dichiarati erano stati 3360, invece che 1900 reali. Il cornicione pari a 65 metri lineari, è stato dichiarato invece con un totale di 173 metri.
I numeri vengono praticamente raddoppiati o addirittura, in alcuni casi, triplicati, pur di aumentare il totale definitivo del preventivo da presentare all’Agenzia delle Entrate per il rimborso.
Nella fattispecie, il palazzo a Torino con il preventivo che arriva quasi ad un milione e mezzo di euro potrebbe costare addirittura meno della metà. Un errore di circa 700 mila euro.
Ricordiamoci che si tratta di soldi pubblici, messi a favore dello Stato Italiano da parte di ognuno di noi.
“Anomalie” che se confermate dalle firme sui preventivi da parte dei condomini o dei proprietari di casa, all’oscuro di tutto, danneggerebbero loro stessi nel caso in cui i lavori venissero fermati e le truffe smascherate dall’Agenzia delle Entrate.
Saranno, in quel caso infatti, proprio i condomini delle case a pagare la differenza.