Bonus facciate 90%: Draghi lo elimina nel 2022. E' ufficiale

La legge di bilancio 2022 che nei prossimi giorni sarà approvata dal Consiglio dei Ministri non porta buone notizie. Il bonus facciate termina dopo due anni la sua corsa. Non ci sarà alcuna proroga per il 2022, mentre sembra confermato il rinnovo del superbonus al 110%. Ma alcune voci si sono già alzate come quella dell'ANCE che richiede il rinnovo anche per il bonus facciate.

Image

La legge di bilancio 2022 ,che nei prossimi giorni sarà approvata dal Consiglio dei Ministri, non porta buone notizie per uno dei bonus che stava decollando e stava anche favorendo un miglioramento estetico di diversi immobili. Ufficiosamente il bonus facciate al 90% è cancellato. Nella bozza di bilancio 2022 non c'è traccia di questo bonus, che quindi termina il 31 dicembre 2021.

Il presentimento che il bonus facciate non sarebbe stato prorogato era già apparso evidente con la NADEF, la nota di aggiornamento al documento di economia e finanza, che il ministro dell'Economia, Daniele Franco, aveva presentato al consiglio dei ministri e da questo approvato il 1 ottobre. 

Tra le voci di rinnovo dei bonus non compariva il bonus facciate, mentre era confermato il superbonus 110%, quale misura per migliorare l'efficienza energetica degli immobili. 

Il passaggio della NADEF che illustrava questa scelta riportava

Il sentiero programmatico per il triennio 2022-2024 consente di coprire le esigenze per le cosiddette politiche invariate e il rinnovo di numerose misure di rilievo economico e sociale, fra cui quelle relative al sistema sanitario, al Fondo di Garanzia per le Pmi e agli incentivi all’efficientamento energetico degli edifici e agli investimenti innovativi.

E la legge di bilancio 2022 sta confermando nella sua versione ancora in bozza che, le risorse saranno destinate per aumentare la prestazione energetica degli immobili, con l'obiettivo di raggiungere un livello alto di risparmio energetico per almeno il 50% degli edifici nel 2025. 

Bonus facciate 90%: perchè lo si elimina?

Potremmo dire "tutta colpa delle risorse" finanziarie. In parte è vero, perchè quando si devono fare delle scelte e quindi finanziare diverse misure, la politica deve fare le sue scelte. L'altra parte della verità la detta l'agenda del PNRR, il piano nazionale di resilienza e ripartenza che destina il 40% delle risorse alla transizione energetica. Ed il bonus facciate di transizione energetica non ha nulla a che fare. Mentre il superbonus 110% è completamente votato al miglioramento degli indici della prestazione energetica degli edifici.

Per poter ricevere i fondi dal EU Next generation, i progetti devono essere scelti in sintonia con gli obiettivi dichiarati dal Governo quando ha presentato il PNRR. E per questo non c'era posto al bonus facciate. Meglio dirottare le risorse verso la misura che risponde all'obiettivo di risparmio energetico, che disperderli in mille bonus. 

Ma non c'è stata una reazione positiva all'annuncio della cancellazione del bonus facciate, se poi si affianca la volontà, espressa nella bozza della legge di bilancio di ridurre anche la platea degli immobili eleggibili al superbonus 110%.

L'ANCE, l'associazione nazionale dei costruttori edili, per bocca del suo presidente Gabriele Buia, chiede invece di mantenere i bonus fino al 2023 e per ridurre eventuali comportamenti illeciti di porre un tetto reddituale per far fruire la detrazione

per quanto riguarda la tematica che sta emergendo oggi sulle case unifamiliari, interpretando i timori del governo, è una questione che si potrebbe definire imponendo un tetto di reddito.

Bonus facciate 90%: come sfruttarlo fino a fine 2021

A meno di colpi di scena, che all'ultimo minuto nella legge di bilancio 2022 approvata dal CdM venga inserita la proroga del bonus facciate 90%, oppure attraverso l'approvazione in Parlamento o con il milleproroghe, la misura destinata al rifacimento delle parti esterne degli edifici venga reintrodotta, il 31 dicembre 20221, il bonus facciate scade.

Per chi volesse usufruirne, deve avviare i lavori e concluderli entro l'anno. Per essere  precisi la condizione è di saldare i lavori entro l'anno, affinchè la fattura possa essere poi usata in detrazione dalla dichiarazione dei redditi già nel 2022, oppure portata allo sconto, attraverso la cessione del credito. 

Ma qui si pone un punto critico. Perchè pagare anche se i lavori non sono terminati? E soprattutto quale rischio si corre se a seguito di controlli si evidenzia uno stato avanzamento lavori indietro rispetto al saldo dei lavori? 

Questi interrogativi portano a considerare il bonus facciate, per gli anni 2022 e 2021 ormai esaurito. Chi sta terminano i lavori di rifacimento della facciata, potrà trarne vantaggio, sia come detrazione fiscale che come sconto in fattura o cessione del credito.

Si ricorda che poter usare il bonus facciate ci sono anche i condomini.

Bonus facciate 2022: requisiti per poterlo usare

Il bonus facciate è un'agevolazione fiscale concessa ai titolari di un diritto reale su un immobile, sul quale si svolgono lavori di conservazione della facciata esterna visibile dalla strada. Quindi il primo requisito è quello di essere proprietari dell'immobile, oppure di essere il conduttore (l'affittuario), o ancora il nudo proprietario, l'usufruttuario, ma anche chi ha l'immobile in godimento mediante il comodato d'uso, gratuito o oneroso.

L'altro requisito è che gli immobili su cui effettuare i lavori siano esistenti. Lavori di demolizione e ricostruzione o lavori di costruzione ex novo di un edificio, non permettono di poter godere del beneficio fiscale del bonus facciate.

Inoltre l'immobile deve essere presente sul territorio nazionale. Gli edifici devono trovarsi nelle zone A e B, individuate dal decreto ministeriale n. 1444/1968, o in zone a queste assimilabili in base alla normativa regionale e ai regolamenti edilizi comunali.

Infine, altro requisito è rappresentato dall'esecuzione di lavori di conservazione della facciata esterna visibile dal piano strada. 

Possono beneficiare del bonus facciate, ancora per poco meno di due mesi:

  • le persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni
  • gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale
  • le società semplici
  • le associazioni tra professionisti
  • i contribuenti che conseguono reddito d’impresa (persone fisiche, società di persone, società di capitali).

Bonus facciate: come usare il beneficio fiscale

Come riportato nella guida dell'Agenzia delle Entrate di luglio 2021 sul bonus facciate, questa misura può essere fruita in tre modalità diverse

La prima, originaria della misura, è la detrazione fiscale del 90% delle spese sostenute, senza alcun vincolo di spesa complessiva. La condizione per poter sfruttare questa modalità è l'avere Irpef capiente. Ossia essere titolare di una tassazione sul reddito delle persone fisiche, e superiore a zero.

La detrazione fiscale va ripartita in dieci quote annuali di pari importo.

I titolari di partita IVA che hanno solo redditi da questo regime o dal forfettario, anche se possono fare i lavori di restauro della facciata dell'immobile ad uso promiscuo (abitazione ma anche sede della propria attività lavorativa) non possono avere accesso al bonus facciate 90% sotto forma di detrazione fiscale. Ma possono contare su altre due opzioni.

La seconda modalità alternativa alla detrazione fiscale è lo sconto in fattura. Si tratta di uno sconto riconosciuto dal fornitore che ha effettuato i lavori, applicando quindi una riduzione del costo complessivo dei lavori del 90%. Si pagherà quindi solo il 10% del costo complessivo dei lavori.

Infine l'altra opzione è la cessione del credito, che può essere concessa sia ai fornitori che hanno eseguito i lavori sulla facciata che alla banca. 

La scelta delle due alternative alla detrazione fiscale, deve esser comunicata all'Agenzia delle Entrate entro il 16 marzo dell'anno successivo al sostenimento della spesa. 

Bonus facciate: cessione del credito con più proprietari

Può capitare che la proprietà dell'immobile su cui si fanno gli interventi di recupero della facciata esterna, non sia solo attribuita ad una sola persona, ma che ci possano essere più proprietari. In questa circostanza, ogni proprietario può scegliere in autonomia quale modalità di utilizzo del bonus facciate prediligere. Ci può essere la condizione che un proprietario ceda il credito, mentre l'altro voglia portarlo in detrazione dalla dichiarazione dei redditi. 

Per poter in modo indipendente usare le diverse alternative di come usufruire dell'agevolazione, ogni titolare del diritto sull'immobile su cui si effettuano i lavori, deve avere la relativa fattura

Di conseguenza anche il pagamento deve risultare non cumulativo e diviso ed eseguito tra tutti i soggetti che hanno diritto su quell'immobile. 

Bonus facciate 90%: cosa cambia nel 2022

Molti lettori si chiederanno, cosa succede dal 2022, quando il bonus facciate non ci sarà più.

Per lavori che riguardano la ristrutturazione dell'abitazione, ritorna il bonus casa. Qualora però gli interventi riguardino l'efficienza energetica dell'immobile si potrà avvalere del superbonus ma solo per alcune categorie di immobli.

Per lavori di ristrutturazioni, si potrà contare sul bonus casa che attualmente prevede una detrazione fiscale del 50% su una spesa massima ammessa di 96.000 euro. Si tratta però esclusivamente di detrazione fiscale. Nell'ambito della razionalizzazione dei bonus, non sembrano esserci menzioni particolari al bonus casa, che dal 2022 potrebbe tuttavia ritornare ad abbassarsi a 36% su una spesa massima di 48.000 euro.