Bonus Facciate: verso lo stop nel 2022, poi sconto al 75%

La scadenza del bonus facciate, che permette di avere un finanziamento statale pari al 90% dei costi per i lavori sulle pareti esterne di un edificio, scadrà il 31 dicembre 2021. Al momento non si parla di una possibile proroga al 2022 e alcune forze politiche spingono per la creazione immediata del bonus ristrutturazione 75%. All’opposto non manca in Parlamento chi chiede una proroga al bonus facciate per l’anno prossimo. Vediamo tutte le novità e facciamo il punto della situazione!

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Tra le tante agevolazioni a disposizione per chi desidera effettuare interventi edilizi una delle più popolari è senza ombra di dubbio il bonus facciate, questo perché gli importi offerti sono molto alti visto che copre il 90% dei costi sugli interventi che coinvolgono le pareti esterne.

Al momento la misura è attiva fino al 31 dicembre di quest’anno e su un suo possibile rinnovo nel 2022 ci sono dubbi e voci contrastanti.

Soprattutto si è a lungo parlato della possibilità di introduzione di un bonus ristrutturazione 75% a cui accorpare tutte le agevolazioni edilizie, con detrazione unica per tutti gli interventi al 75%.

Questo vorrebbe dire che il bonus facciate che attualmente offre uno sconto del 90% verrebbe ridotto del 25%. Tuttavia in merito al destino delle varie agevolazioni quali bonus facciate e Superbonus 110% c’è molta confusione, cerchiamo perció prima di tutto di fare chiarezza.

Quale sarà la sorte del bonus facciate dopo il 2021?

Per quanto riguarda il Superbonus 110% il PNRR, cioè il documento approvato dalla UE con cui l’Italia spiega le modalità di impiego dei soldi del Recovery Fund, chiarisce senza ombra di dubbio che nelle intenzioni del Governo c’è la proroga generalizzata al 2023, con possibilità di sconto in fattura e cessione del credito. L’informazione è contenuta a pagina 141 del documento ufficiale consultabile online.

Quindi qualsiasi modifica alle aliquote di detrazione delle agevolazioni edilizie non investirà il Superbonus 110% almeno fino al 2023. 

Diversa è però la situazione del bonus facciate per cui la scadenza è fissata al 31 dicembre 2021 e per il quale è circolata la notizia di un accorpamento immediato già dal 2022 al bonus ristrutturazione 75%.

Della possibilità di creazione di un bonus ristrutturazione unico al 75% non c’è traccia nel PNRR ma questo non vuol dire che non esista affatto.

Che questa proposta sia sotto vaglio è confermato fa quanto sottolineato da Vannia Gava, sottosegretario al Ministero della Transizione Ecologica, in un’intervista sul giornale ItaliaOggi il 24 aprile 2021, in cui si è detta favorevole all’introduzione in futuro di una sola agevolazione per le ristrutturazioni al 75%.

Bonus ristrutturazione 75%, verità o menzogna?

La proposta di creazione di un unico bonus ristrutturazione 75% è arrivata per iscritto anche da alcuni parlamentari, la capogruppo in Senato di Forza Italia, Anna Maria Bernini, ha presentato un Atto di Sindacato ispettivo in occasione della seduta tenutasi il 27 aprile scorso.

Nell’atto si chiede fra le altre cose che tutti i bonus ristrutturazione, come bonus facciate e bonus casa, siano accorpati e sia creato il bonus ristrutturazione 75%. Ad ogni modo, il documento pone l’attenzione sul fatto che se è vero che il bonus facciate ridurrebbe i suoi importi, il bonus casa invece aumenterebbe la percentuale di sconto, visto che ora permette di detrarre solo il 50% dei costi degli interventi edilizi. 

Quindi che la proposta di una agevolazione unica al 75% per le ristrutturazioni sia in discussione è cosa certa.

La decisione certo non sarà facile da prendere perché non manca in Parlamento chi chiede invece che il bonus facciate sia prorogato. A maggio Marco Di Maio, deputato del PD, ha espresso in occasione dell’audizione alla camera con la Commissione Finanze la sua opinione sul fatto che il bonus facciate debba essere prorogato e avere le stesse scadenze del Superbonus 110%, cioè almeno fino al 2023.

A supportare la possibilità di un accorpamento delle varie agevolazioni edilizie vi è anche quanto affermato da Draghi stesso e quanto già accaduto ai bonus gestiti dall’INPS.

Il premier infatti in più occasioni ha lamentato come in Italia ci siano troppe agevolazioni e bonus, che rallentano la macchina burocratica e complicano la vita sia ai beneficiari che devono inviare molteplici richieste sia agli organi che compiono il lavoro di verifica.

Per questo motivo si è scelto di partire dai bonus famiglia INPS, la gran parte dei quali sparirà nel 2022 per essere accorpato all’Assegno Unico. Sembra logico pensare che presto o tardi una sorte simile toccherà anche alle agevolazioni gestite dall’Agenzia delle Entrate, fra cui il bonus facciate.

Come funziona il bonus facciate: requisiti e importi

Dunque aspettando novità più certe dobbiamo accettare che formalmente, per adesso, il bonus facciate con detrazione al 90% sarà fruibile fino al 31 dicembre 2021.

Come si è detto l’incentivo copre il 90% dei costi sugli interventi effettuati sulle pareti esterne di una struttura, che siano di manutenzione straordinaria o ristrutturazione. Sono quindi inclusi i lavori effettuati sulle superfici opache, i fregi ornamentali, i balconi le grondaie, mentre è esclusa la possibilità di cambiare gli infissi con il bonus facciate o di intervenire sulle pareti interne.

Un chiarimento sui lavori ammessi dal bonus facciate nel video YouTube di DetrazioniFacili:

  

Il bonus può essere usato con detrazione Irpef in cinque anni, cioè pagando anticipatamente i costi e poi avendo un rimborso mediante sconto sulle tasse in cinque quote annuali.

Diversamente si può usare la cessione del credito o il più comodo sconto in fattura. Qualora l’impresa che si sceglie ammetta la possibilità di usare lo sconto in fattura, allora sarà necessario pagare solo il 10% spettante, perché sarà la ditta ad anticipare il 90% dei costi, poi restituiti mediante credito d’imposta.

A proposito del bonus facciate ricordiamo che la possibilità di usare lo sconto in fattura e la cessione del credito è stata introdotta con il Decreto emanato a maggio 2020. Perció l’ultima guida pdf ufficiale che invece risale a febbraio 2020, contiene l’informazione non aggiornata che il bonus facciate sia fruibile solo con detrazione Irpef. Per il resto le altre informazioni contenute nel documento sono assolutamente valide.

Ad ogni modo, l’Agenzia delle Entrate ha aggiornato la normativa del bonus facciate in merito a sconto in fattura e cessione del credito, nella scheda informativa online.

Cosa accadrà al Superbonus 110% e come funziona l’agevolazione

Per quanto riguarda le agevolazioni edilizie l’Agenzia dell Entrate specifica e chiarisce che i diversi incentivi sono cumulabili se non utilizzati per lo stesso intervento edilizio. 

Questo vuol dire che sarà possibile usare contemporaneamente Superbonus 110%, bonus facciate, bonus casa, bonus verde, etc. se questi coprono diversi tipi di intervento edilizio.

Prima del bonus facciate l’agevolazione più amata è certo il Superbonus 110% per cui è stata promessa una proroga almeno fino al 2023 da inserire nella prossima Legge di Bilancio 2022, che sarà emanata a fine anno.

Al momento il Superbonus 110% ammette come lavori trainanti, cioè gli interventi edilizi principali, tre tipologie: l’adeguamento sismico, la sostituzione degli impianti termici e la realizzazione del cappotto termico sulla struttura.

Per la normativa solo si effettua almeno uno dei lavori sopraindicati si avrà diritto a sfruttare il Superbonus 110% anche per degli interventi aggiuntivi, che sono i cosiddetti lavori trainati, tra i quali: la sostituzione degli infissi, l’abbattimento delle barriere architettoniche, l’installazione di pannelli fotovoltaici etc.

Anche il Superbonus è fruibile come detrazione Irpef in cinque anni o come sconto in fattura e con la cessione del credito. Ricordiamo che nel caso del Superbonus 110% detrazione e credito d’imposta rimborsano il 110% dei costi, cioè un 10% extra.

Inoltre, il recente Decreto Semplificazioni ha apportato alcune modifiche alla normativa che ora prevede per la richiesta la sola CILA e non più la presentazione della complessa certificazione dello stato legittimo dell’immobile.

Bonus casa, sconto del 50% sulle ristrutturazioni

Siamo partiti dal bonus facciate e nel tentativo di offrire una panoramica completa delle agevolazioni ristrutturazione attive nel 2021 arriviamo al bonus casa. Questa agevolazione nel 2021 copre praticamente con una detrazione al 50%, fino ad un massimo di 96.000 euro, tutti gli interventi edilizi. I suoi importi sono quindi più bassi, ma a dispetto di Superbonus 110% e bonus facciate è molto più facile da ottenere.

Anche in questo caso sarà possibili utilizzare lo sconto in fattura, la cessione del credito o la detrazione Irpef, che avverrà in dieci anni.

Bonus verde, un incentivo per sistemare gli esterni

Ancora, altra agevolazione ristrutturazione è il bonus verde con cui si ottiene un finanziamento statale per la creazione di tetti verdi e la sistemazione a verde di aree scoperte, giardini e terrazze.

Il bonus consiste in una detrazione del 36%, fino al massimo di 1.800 euro, e sono ammesse anche le spese per l’acquisto di alberi e piante se inserite in un progetto di rinnovamento o ristrutturazione.

Sono escluse le spese di manutenzione ordinaria, fatta eccezione per gli interventi volti al mantenimento dello stato vegetativo di esemplari considerati dalla Legge 10/2013 di interesse paesaggistico o storico. È anche esclusa la possibilità di usare l’incentivo per la costruzione di serre bioclimatiche.

Bonus mobili e bonus risparmio idrico, tutti i dettagli

Delle agevolazioni ristrutturazione fa parte anche il bonus mobili, poiché permette di avere una detrazione Irpef pari al 50% dei costi, con il limite di 16.000 euro, per arredare un immobile appena ristrutturato.

Il bonus mobili 2021 ammette tutte le spese relative all’acquisto di mobili o elettrodomestici che siano almeno nella classe energetica A+, solo per forni e asciugatrici è ammessa la classe A.

Purtroppo il bonus mobili non è fruibile mediante sconto in fattura o cessione del credito, ma solo con l’opzione della detrazione Irpef in dieci anni.

Fresco di attuazione il bonus risparmio idrico permette invece di sostituire, in parte a spese dello Stato, vecchi sanitari, docce e rubinetti in bagno o in cucina, con elementi nuovi a scarico ridotto e a flusso d’acqua limitato.

Il contributo assegna 1.000 euro alle persone fisiche e 5.000 euro alle attività commerciali. Ma il bonus che copre anche le spese di installazione è utilizzabile solo se si tratta di vecchie costruzioni, cioè di una sostituzione di elementi, e non è applicabile alle nuove costruzioni.