Bonus Facciate, mai più proroga e detrazione 60% dal 2023. Ecco cosa cambia dal nuovo anno

Bonus Facciate più vicino al capolinea. Con ogni probabilità non ci sarà una proroga della misura e un rinnovo della detrazione al 60%. Cosa cambia dal 2023?

Bonus Facciate quasi al capolinea. Il secondo Bonus casa per eccellenza dopo il Superbonus 110% si appresta a chiudere i battenti sul finire dell’anno in corso. 

Dal 2023 non si potrà più usufruire della detrazione fiscale del 60% sulle spese sostenute, salvo un’ulteriore proroga al momento da escludere. Vediamo subito cosa cambia dal prossimo anno.

Fine della corsa anche per il Bonus Facciate. Dopo il taglio della detrazione fiscale, passata dal 90% dello scorso anno al 60% dell’anno in corso, come confermato dalla recente Manovra di Bilancio 2022, il Bonus ristrutturazione casa si avvicina sempre di più alla sua estinzione.

Voci di corridoio fanno sapere che non c’è l’intenzione di concedere un’altra proroga dei termini di fruizione dell’agevolazione riconosciuta sulle spese sostenute per realizzare lavori di ristrutturazione delle facciate esterne degli edifici collocati in zona A e B.

Dunque, mai più possibilità di accesso alla detrazione fiscale del 60% e quasi nulle possibilità di veder prorogato il contributo al 2023: dal nuovo anno si cambia registro e per ammortizzare le spese sostenute per la messa a punto dei lavori si dovrà contare su altre alternative. 

Stiamo parlando sempre di Bonus ristrutturazione casa diversi, però, dal Bonus Facciate per il risparmio garantito in termini di detrazione fiscale. 

Senza perdere altro tempo, vediamo subito quale scenario si prospetta una volta arrivata la scadenza del Bonus Facciate e cosa fare per continuare a ricevere un aiuto economico sui lavori di ristrutturazione a partire dal 1° gennaio 2023.

Ecco tutte le novità e gli ultimi aggiornamenti a riguardo.

Bonus Facciate, mai più proroga e detrazione 60% dal 2023. Ecco cosa cambia dal nuovo anno

Il Bonus Facciate non ha mai avuto vita facile fin dalla sua introduzione. Lo scorso anno ha addirittura rischiato grosso ottenendo la proroga da parte del Governo per un pelo. Fortunatamente, il compromesso è arrivato nella Legge di Bilancio 2022. 

La recente Manovra, infatti, ha esteso i termini di fruizione del Bonus Facciate fino al 31 dicembre 2022 in cambio di un pesante taglio alla detrazione fiscale concessa.

Rispetto allo scorso anno l’agevolazione ha subito una riduzione della percentuale di detrazione dal 90 al 60%. Per questo motivo la sua proroga al nuovo anno è certamente in discussione.

Salvo eventuali nuove disposte dal Governo, la misura è destinata a scomparire del tutto il 31 dicembre 2022. 

Ciononostante, è ancora possibile fruire della detrazione fiscale del 60% sulle spese sostenute per la realizzazione di lavori di ristrutturazione aventi ad oggetto le facciate esterne degli immobili.

Sugli edifici ammessi al Bonus casa non si segnalano particolari vincoli: tutti gli interventi voluti per ripristinare una facciata esterna di un immobile, qualunque sia la categoria catastale di appartenenza, sono ammessi al Bonus Facciate 60% a patto che la loro ubicazione ricada nella zona A o B del dm. 1444/68 o assimilabili.

A questo punto non ci resta che capire cosa accadrà dal 2023 una volta venuto meno il Bonus casa in questione.

Come già anticipato in apertura di articolo, il prossimo anno sarà quello della svolta. 

Mentre il Superbonus 110% ha ricevuto l’ok alla proroga fino al 2025, con un progressivo taglio della detrazione fiscale negli anni, il Bonus Facciate insieme alla sua detrazione fiscale del 60% scomparirà definitivamente. 

Per un Bonus casa a cui dovremmo dire a dire sul finire del 2022 ce ne sono altri a cui si potrà continuare ad attingere. 

Una volta detto definitivamente addio al Bonus Facciate, infatti, l’agevolazione sulle spese coperte fino al 31 dicembre 2022 continuerà ad essere garantita da altri Bonus: da quello per le ristrutturazioni a quello per gli interventi di manutenzione, ritinteggiatura e pulitura, fino all’Ecobonus per i lavori che hanno come scopo il miglioramento energetico dell’edificio.

Bonus Facciate senza proroga, quali sono i Bonus casa previsti in sostituzione dal 2023

Al momento è difficile dire se ci sarà o meno una possibile proroga del Bonus Facciate al 60% il prossimo anno. Lo scenario politico complica ulteriormente la situazione rendendo incerto il futuro della prossima Legge di Bilancio chiamata a dettare le nuove regole sui Bonus ristrutturazione casa.

L’unica cosa certa è che dopo il 31 dicembre 2022 non si potrà più accedere alla detrazione fiscale del 60%. In compenso, dal 2023 rimangono intoccate le detrazioni fiscali garantite fino alla 2024 per altri bonus: l’ecobonus e il Bonus ristrutturazione.

Sono questi i Bonus casa a cui si potrà fare affidamento una volta venuto a mancare il Bonus Facciate con percentuale di detrazione del 60%.

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Bonus Facciate, addio dal prossimo anno: ecco quali detrazioni si potranno avere

Il Bonus ristrutturazione copre le spese sostenute per lavori di rifacimento o sostituzione di cornicioni, finestre, balconi e davanzali, comprese quelle legate al rifacimento totale della facciata.

L’unico vincola da rispettare riguarda il tetto massimo di spese ammesso in detrazione, pari a 96.000 euro.

Se dal 2023 si opta per l’Ecobonus, in alternativa al Bonus Facciate, per i lavori che incidono dal punto di vista termico sul rifacimento della facciata si potrà addirittura portare in detrazione il 75% delle spese per i lavori in condominio rientranti anche nel Superbonus 110%, nel caso di cappotto termico.

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Achiropita Cicala
Achiropita Cicala
Collaboratore giornalistico, classe 1985.Ho una laurea magistrale in Economia Applicata, conseguita presso l'Università degli Studi della Calabria. A percorso universitario ultimato, ho approfondito sul campo le competenze acquisite in Finanza e Statistica presso alcuni studi commerciali. Attualmente, collaboro con diverse testate giornalistiche online per le quali scrivo, con flessibilità, di argomenti che spaziano dall'economia alla politica, dal mondo della scuola a quello dell'amministrazione pubblica. Passioni? La scrittura in primis, la grafica in secundis!
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