Bonus Facciate: ecco quando è possibile sostituire portoni e infissi con lo sconto del 60%

Ecco quando è possibili sostituire infissi e portoni sfruttando il Bonus Facciate 2022 e avere lo sconto in fattura del 60%.

Il bonus facciate è stato certamente tra i temi più caldi dell’ultimo periodo per via dei tagli e delle modifiche apportate dall’ex governo Draghi.

Abituati ad avere a disposizione il bonus facciate 90%, l’agevolazione ha prima subito una riduzione nel 2022, per intervento della Legge di Bilancio (234/2021) dove la percentuale detraibile è scesa al 60%, e poi è stata stabilita la sua fine definitiva con l’ingresso del 2023.

Se da un punto di vista tecnico con il nuovo esecutivo governativo, che dovrebbe entrare in carica dopo le elezioni di settembre, la questione proroga potrebbe essere riaperta, c’è da dire che i fondi però scarseggiano e soprattutto devono essere impiegate una serie di risorse per risolvere come priorità alcune questioni legate al Superbonus 110%.

Salvo interventi in merito quindi al bonus facciate restano poco più di quattro mesi di vita, in questo lasso di tempo in compenso l’Agenzia delle Entrate ha fornito alcuni chiarimenti che di fatto permettono un ampliamento dei lavori agevolabili rispetto a come siamo abituati a conoscere il contributo.

Da un punto di vista legale alla normativa del bonus facciate 2022 non è stata applicata alcuna modifica, ma il Fisco, rispondendo ad un’istanza di interpello, ha fornito una linea interpretativa al regolamento diversa da come esso è stato applicato fino adesso. Esistono infatti delle casistiche particolari per cui gli interventi su portoni e infissi possono essere coperti dal l’agevolazione.

Bonus Facciate: ecco quando è possibile sostituire portoni e infissi con lo sconto del 60%

La normativa relativa al bonus facciate, introdotto dalla Legge 160/2019 (articolo 1, comma da 219 a 224) e poi modificato con la manovra finanziaria 2022 (234/2021), stabilisce una detrazione Irpef di dieci anni, tramutabile in credito d’imposta al fine di applicare lo sconto in fattura, pari al 60% degli interventi effettuati sulle pareti esterni di una struttura.

La stessa normativa specifica che la sostituzione di portoni e infissi non fa parte delle spese ammissibili dallo stesso bonus e fino adesso a tale norma generale non erano mai state applicate deroghe o modifiche di alcun tipo.

Diciamo “fino adesso”, perché la risposta n. 352 che l’AdE ha fornito lo scorso giugno ad un potenziale beneficiario cambia in qualche modo le carte in tavola.

A porre il quesito al Fisco è stata una chiesa che chiedeva se utilizzando il bonus facciate per il rifacimento delle pareti esterne anche il portone potesse considerarsi come spesa agevolabile, date le sue dimensioni di quasi 50 mq, dove però solo 12 di questi mq sono utilizzati realmente come ingresso e il resto ha pressoché una funzione decorativa.

In particolare l’interesse qui si focalizza sulla possibilità di far rientrare gli interventi sul portone nel bonus facciate 2022 e anche di applicare cessione del credito e lo sconto in fattura.

Bonus Facciate: l’AdE fornisce una nuova interpretazione dei lavori agevolabili 

L’Agenzia delle Entrate offre ai potenziali beneficiari dei vari bonus edilizi la possibilità di inviare “istanze d’interpello”, cioè quesiti al fine di chiarire la loro applicazione in casi dove la normativa sembra dubbia o sia soggetta a diverse interpretazioni.

È quanto accaduto nel caso della chiesa a cui il 28 giugno il Fisco ha risposto (352/2022) che, tenendo conto della particolare situazione, ovvero del fatto che la misura esatta del portone è quasi di 50 metri quadri, ma dove solo 12 di questi servono da ingresso, si può decretare che l’elemento abbia perlopiù una funzione che può classificarsi come decorativa ed ornamentale.

In quanto tale anche gli interventi sul portone della chiesa possono considerarsi agevolabili con il bonus facciate 2022. La medesima risposta chiarisce anche che per i medesimi motivi è possibile applicare la cessione del credito e quindi lo sconto in fattura quando si beneficia dell’agevolazione.

Cosa cambia per il Bonus Facciate nel 2022 riguardo le ristrutturazioni ammesse

La risposta dell’Agenzia delle Entrate a questa precisa istanza di interpello cambia radicalmente il modo di interpretare la normativa del bonus facciate nei suoi ultimi quattro mesi di vita, almeno per quanto riguarda portoni ed infissi.

Se infatti tale agevolazione fino adesso è stata usata, come da regolamento, esclusivamente per gli interventi di restauro e risanamento delle pareti esterne senza ammettere infissi e serramenti esistono casistiche che fanno eccezione e dove l’orizzonte dei lavori agevolabili si amplia.

Poichè dobbiamo immaginare che qualora ad infissi e portoni si applichi la medesima classificazione, cioè essi svolgano al contempo una funzione ornamentale, come nel caso della chiesa, possa applicarsi anche l’interpretazione posta dall’AdE per cui la sostituzione o il rifacimento è da considerarsi tra le spese coperte dal bonus facciate e fruibili anche con sconto in fattura.

Ricordiamo infine che sempre dal Fisco arriva anche un chiarimento (circolare 2/E del 2020) riguardo invece a quali lavori non siano mai ammissibili e cioè quelli sulle superfici che non sono visibili da suolo pubblico o strada.

Alda Moleti
Alda Moleti
Collaboratrice di Redazione, classe 1984. Ho una laurea Filologia Classica e ho conseguito un dottorato in Storia Antica, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, con una tesi sull'opera frammentaria di Asclepiade di Tragilo. Sono autrice di pubblicazioni scientifiche sul mondo classico e coeditrice di due volumi accademici internazionali. Dal 2015, mi sono trasferita in Inghilterra dove ho lavorato come copywriter freelance e come croupier al casinò.Il mio motto è? Naples is the flower of paradise. The last adventure of my life"."
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