Bonus Facciate 2022: tende da sole, persiane e tapparelle!

Come ottenere un rimborso sulla spesa delle tende da sole e illuminazione notturna? Bonus facciate quando si può usare per le tende, persiane e tapparelle?

Il bonus facciate è una delle misure più contestata tra i bonus edilizi. Ridimensionata da continui correttivi che hanno portato al ribasso il beneficio fiscale e non solo. I ritocchi sulle spese ammesse all’agevolazione hanno mandato in tilt il sistema legato al bonus ristrutturazione 2022, specie per quanto riguarda la cessione del credito. 

La verità è che il Governo Draghi ha sferzato una bella batosta su tutti i bonus edilizi. Tuttavia, i cambiamenti hanno stravolto in primis il bonus facciate. 

D’altra parte, è la misura che ha subito maggiori modifiche sul piano delle detrazioni fiscali. Basti pensare che dal 2021 al 2022 siamo passati da un beneficio fiscale dal 90% alla misura piena del 60% ricevibile oggi. Una riduzione sostanziale, applicata sui lavori di ristrutturazione della casa dal 1° gennaio 2022.  

E, ancora, come se non bastasse a penalizzare la misura sono stati gli ultimissimi interventi anti fronde messe in campo dal governo Draghi, che fondamentalmente hanno modificato le regole sullo sconto in fattura e cessione del credito. 

Per maggiori informazioni sul nuovo decreto prezzi, si consiglia la visione del video YouTube di Ing. Marcello Contu

Occorre, sottolineare che il bonus facciate ricopre anche diversi lavori aggiuntivi, come appunto la sostituzione di tende, persiane e tapparelle, interventi subordinati dalla presenza di specifiche condizioni. 

Al di là di quanto si può supporre, il bonus facciate è uno degli strumenti principali per la manutenzione degli immobili. Non va dimenticato che la gran parte degli interventi è stata richiesta per la riqualifica degli immobili in stato di deterioramento. Ecco, perché, la misura rappresenta quell’ancora di salvezza estetica degli edifici, oltre che orientata a rafforzarne la stabilità degli stessi. 

 L’altro aspetto da non sottovalutare legato alla riqualificazione degli immobili è la messa in sicurezza della salute pubblica. Per questo motivo, nonostante le premesse orientate verso la bocciatura della misura, la maggioranza politica ha strappato una proroga per il 2022. Un’ulteriore possibilità concessa ai cittadini sulle proprie abitazioni, per rafforzare gli edifici al fine di rendere i centri urbani, ma anche le periferie delle città ambienti  protetti. 

Una breve guida ai lavori aggiuntivi che rientrano nel bonus facciate. Ti spiegheremo, quando puoi sostituire le tende, persiane e tapparelle sfruttando una detrazione fiscale del 60%. 

Bonus Facciate 2022: anche per tende persiane e tapparelle  

Al bonus facciate è legata un’agevolazione fiscale nella misura del 60%. In altre parole, il contribuente ottiene una detrazione sulla spesa sostenuta divisa in 10 quote annue del medesimo valore. Ricordiamo che il primo inceppo della misura è stato proprio il ridimensionamento dell’aliquota, passata dal 90% nel 2021 al 60% nel 2022. 

Come sottolineato da Edilizia.com, la natura degli interventi non ha subito modifiche, quindi, rientrano nel beneficio le opere di recupero o restauro degli immobili. In particolare, gli interventi realizzati sulla parte esterna degli edifici, chiamata appunto facciata esterna, per cui rientrano anche i lavori orientati per la tinteggiatura o pulitura.

E, ancora, particolare rilevanza acquisisce anche la zona di collocazione degli immobili che deve essere di pertinenza delle zone A, riferite al centro storico, nonché le zone B riferite alle aree urbanizzate, seguendo le disposizioni presenti nel piano regolatore comunale. 

Occorre, sottolineare che, secondo quanto riportato dall’Agenzia delle Entrate, è ammesso il cumulo del bonus facciate con altre misure già operative. 

Bonus Facciate 2022: chi può richiederlo e su quale immobile?

Il bonus facciate può essere richiesto per la realizzazione d’interventi su immobili già presenti sul territorio, senza particolare interesse della categoria catastale. L’unica condizione riguarda le aree di pertinenza di fabbricazione dell’edificio che deve rientrare nelle zone A o B. 

Non rientrano nel beneficio fiscale e, quindi, esclusi dalla misura tutte le opere orientate su edifici in stato di costruzione o, ancora, in presenza d’interventi diretti di ricostruzione o demolizione. 

Chi può richiedere il bonus facciate 2022? La misura apre le porte a diverse categorie di soggetti ammessi al beneficio, tra cui: persone fisiche, società semplici, esercenti arti e professioni, enti pubblici e privati escluse le attività commerciali e così via. 

Ciò significa che, possono richiedere l’agevolazione fiscale per gli interventi di restauro di un edificio tanto le imprese, quanto i cittadini. L’altro tassello necessario per il riconoscimento della detrazione fiscale è rivolto alla documentazione di detenzione o possesso riferiti all’edificio per cui si precede all’esecuzione dei lavori e al pagamento delle spese.  

Nello specifico, va detto che, l’Agenzia delle Entrate ha previsto la presenza di specifiche condizioni, tra cui:

 “La data di avvio dell’opera edilizia rilevabile dal titolo abitativo o, ancora, da un atto notarile, ovvero una dichiarazione sostitutiva”. 

Bonus Facciate: quali lavori danno diritto alla detrazione fiscale del 60%?

Il beneficio fiscale nella misura del 60% può essere incollato su diverse opere realizzate sulla parte esterna degli edifici, meglio descritta come la parte dell’immobile inteso come facciata rivolta alla strada o, ancora verso luoghi pubblici. In questo contesto, appare chiaro che vengono escluse dal beneficio fiscale gli interventi eseguiti su cortili e i chiostri degli immobili.

In particolare, i lavori che rientrano nell’agevolazione fiscale prevista per il bonus facciate, sono: 

  • glli interventi realizzati sulla facciata esterna dell’immobili relativi a pulitura o tinteggiatura;
  • gli interventi realizzati per il cambio delle grondaie e discendenti;
  • le opere di ristrutturazione dei parapetti esterni, nonché delle opere che abbracciano interventi realizzati per il ripristino del decoro urbano, compreso anche i cornicioni;
  • le opere realizzate per degli impianti presenti sulla zona opaca.

Non rientrano nel bonus facciate diversi opere eseguite sulla parte interna degli immobili, come ad esempio, cortili, cavedi, aree interne, chiostrine. Tra le spese non ammissibili secondo i requisiti imprescindibili, troviamo il cambio di vetrate, cancelli, portoni e infissi

E, ancora, esistono delle condizioni aggiuntive che rientrano nelle spese ammesse al beneficio fiscale del bonus facciate, come appunto il cambio, ma anche gli interventi di smontaggio delle tende solari, in quanto fanno parte degli interventi secondari inerenti all’isolamento delle facciate degli edifici, come anche gli interventi realizzati per l’illuminazione notturna dell’immobile. 

Nello stesso modo, non possono richiedere la detrazione fiscale prevista per il bonus facciate, gli interventi di manutenzione per cui i contribuenti sono vincolati all’esecuzione di opere rivolte al restauro o alla protezione degli immobili, per cui vige un regime vincolistico disciplinato dalla normativa.  

Bonus facciate: la novità del 2022 che poco piace ai cittadini

La novità del 2022 non è la proroga del bonus facciate per il 2022, ma è strettamente legata alla detrazione fiscale. L’intervento che poco piace ai cittadini è il taglio dell’agevolazione passata dal 90% prevista fino al 31 dicembre 2021 alla misura del 60% fissata dal 1° gennaio 2022. Oltre tutto, è l’unica misura messa a regime solo fino al 31 dicembre 2022. 

Sicuramente i dati sugli illeciti hanno spinto il Governo Draghi a inasprire criteri e condizioni. Tuttavia, la misura del bonus facciate è stata una delle più contestate dall’Esecutivo, tanto che rischiava di essere estromessa dalla proroga fissata per il 2022. 

In ogni caso, la stretta sugli illeciti ha portato alla presenza di un commercialista alla trasmissione degli interventi realizzati all’Agenzia delle Entrate, ovvero al visto di conformità e all’asseverazione

Tra l’altro, il bonus facciate è richiedibile attraverso tre direttive disuguali. Infatti, è possibile portare in detrazione la misura del 60% delle spese realizzate per gli interventi sugli edifici, in un periodo temporale minimo di 10 anni, a partire dall’anno seguente alla realizzazione dei lavori.

Le altre modalità sono state inserite con il decreto Rilancio che prevede di poter utilizzare lo sconto in fattura e la cessione del credito. 

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