Bonus famiglia 2021: quali sono e quando scadono?

Vuoi saperne di più sui bonus per la famiglia del 2021? In questo articolo parleremo dell’assegno unico temporaneo, del bonus bebè, delle regole del congedo paternità e dell’assegno nucleo familiare, oltre al bonus babysitter.Continua a leggere!

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Il 2021 sta giungendo al termine e moltissime famiglie italiane si stanno mobilitando per poter richiedere i bonus a loro spettanti!

Quali sono i bonus famiglia 2021 e quando scadono?

Come abbiamo potuto leggere anche su milanotoday.it, bonusx.it e idealista.it, ci sono dei bonus particolarmente interessanti per le famiglie, vediamoli insieme!

Quali sono i bonus famiglia per il 2021?

In questo articolo parleremo dell’assegno unico temporaneo – che farà da apripista all’assegno unico universale, il quale ingloberà tutti gli altri sussidi per famiglie già esistenti – il bonus bebè, il congedo paternità, l’assegno nucleo familiare e il bonus babysitter.

Analizziamo insieme! 

Assegno unico temporaneo

L’assegno unico temporaneo ha fatto parlare di sé a lungo nel corso di questo anno, soprattutto poiché nasce come prova di un assegno unico definitivo che possa sostituire la gravosa burocrazia dei bonus per famiglie, raggruppandoli in un unico incentivo.

Quindi, bonus come il bonus bebè non vedranno la luce del 2022, anno in cui l’assegno unico temporaneo diventerà definitivo.

Attualmente, l’assegno unico temporaneo è attivo dal 1° luglio 2021 e scadrà l’ultimo giorno dell’anno, ovvero il 31 dicembre 2021.

Spetta a tutti i nuclei familiari con figli fra gli zero e i diciotto anni e con un reddito annuale – appurato grazie all’ISEE – inferiore ai 50 mila euro annui, viene riservato ai lavoratori autonomi, ai possessori di partita iva e alle persone disoccupate.

Potranno richiederlo i nuclei familiari che rientrano in questi requisiti e che – soprattutto- siano soggetti al pagamento dell’IRPEF e non percepiscano già l’ANF ed inoltre, ovviamente, essere un cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione Europea o ancora un titolare di permesso di soggiorno.

Per chi riuscirà a fare domanda entro il 30 di questo mese – settembre 2021 – potrà godere delle altre due mensilità arretrate di agosto e luglio; per gli altri che faranno domanda dal 1° ottobre si perderà questo beneficio e si potranno ottenere solo le mensilità correnti senza arretrati.

Chi voglia richiedere l’assegno unico temporaneo dovrà fare obbligatoriamente domanda, poiché non viene elargito autonomamente dall’Inps.

La domanda va effettuata sul sito dell’Inps accedendo con l’identità Spid oppure la CIE (carta d’identità elettronica) o la Cns (carta nazionale dei servizi) o ancora tramite il Pin Inps. Se poi foste avversi alla tecnologia per quanto riguarda la burocrazia, potrete semplicemente recarvi presso un CAF o un patronato.

Assegno unico temporaneo: importo e scadenze

Come precedentemente detto, l’assegno unico nella sua forma temporanea ha avuto inizio il 1° luglio 2021 e scadrà il 31 dicembre 2021, data in cui – come conferma anche money.it - diventerà ufficialmente l’assegno unico universale, ovvero il definitivo che dal 2022 ingloberà tutti gli altri assegni e bonus per le famiglie.

Per quanto riguarda gli importi, invece, la cifra attualmente varia in base all’ISEE del nucleo richiedente e al numero di figli minorenni presenti nel nucleo.

In caso di un nucleo familiare con un ISEE annuale di circa 7000 euro si potrà avere fino a 168 euro - a figlio – mensili. In caso di un nucleo familiare con ISEE pari a 50 mila euro, la rata sarà di 30 euro al mese per figlio. L’importo della rata andrà rivisto in caso di tre o più figli o di minori con disabilità.

Bonus bebè

Il bonus bebè conosciuto anche come l’assegno di natalità, è un incentivo economico che non prevede limiti reddituali e dal 2022 diventerà parte dell’assegno unico universale.

Quindi per tutte le famiglie che avranno un nuovo figlio – che sia una nuova nascita, un affido o un’adozione – entro il 31 dicembre 2021 avranno diritto a questo bonus che viene riconosciuto solo per il primo anno dal momento di ingresso nel nucleo familiare.

bonus bebè: importo e scadenze

Quindi la data di scadenza del bonus bebè coincide con la data di scadenza dell’assegno unico temporaneo, il quale diventando definitivo ingloberà anche il bonus bebè 2021 dal primo giorno dell’anno 2022.

Ma a quanto ammonta l’importo del bonus bebè? Il bonus bebè ha un importo variabile in base al reddito, con 7 mila euro di reddito annuo si avrà diritto fino a 160 euro al mese, per un ISEE superiore ai 40 mila euro annui l rata scenderà a 80 euro mensili.

Tutti i figli successivi al primo – nati, adottati o affidati fra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2021 – avranno diritto ad una maggiorazione del bonus pari al 20%.

La domanda dovrà essere fatta direttamente sul sito dell’Inps entro e non oltre i 90 giorni dall’ingresso del figlio nel nucleo familiare.

Si deve fare una singola richiesta per ogni figlio. La data di fine erogazione verrà calcolata in base alla data in cui si è presentata la domanda, aggiungendovi dodici mensilità.

Il bonus bebè – venendo integrato nell’assegno unico universale – amplierà il suo range di età partendo dal settimo mese di gravidanza, fino al ventunesimo anno di età del figlio, se ancora a carico.

Assegno nucleo familiare

L’assegno nucleo familiare che abbiamo visto prima citare sotto la sigla ANF, è una misura di sostegno al reddito per tutti i nuclei familiari che rientrino in determinate categorie di lavoratori dipendenti, di pensionati o di titolari di prestazioni previdenziali.

Gli importi vengono rinnovati ogni anno con tabelle valide dal 1° luglio fino al 30 giugno dell’anno successivo.

Ribadiamo che l’ANF spetta a determinate categorie, le quali sono:

  • lavoratori dipendenti nel settore privato
  • lavoratori dipendenti agricoli
  • lavoratori domestici e somministrati
  • lavoratori iscritti alla Gestione Separata
  • lavoratori dipendenti delle ditte che hanno cessato l’attività o sono fallite
  • titolari di pensioni del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti e dei fondi speciali conosciuti come ex ENPALS
  • titolari di prestazioni previdenziali
  • e altre categorie ove vi sia un pagamento diretto

Assegno nucleo familiare: importo e scadenze

Gli importi dell’ANF hanno subito una maggiorazione! Difatti dal 1° luglio, tutte le nuove domande si vedranno applicare le maggiorazioni previste col decreto ponte dell’assegno unico familiare.

Ergo, sono previsti 37,50 euro per ogni figlio – se vi sono fino a due figli – e 55 euro per ogni figlio – se vi sono tre o più di tre figli.

Congedo paternità 2021

In cosa consiste il congedo di paternità 2021?

Con il congedo di paternità 2021 si intende la possibilità di astenersi da lavoro per almeno sette giorni lavorativi per i neo papà, che si tratti di nascita, adozione o affidamento di minore.

I sette giorni lavorativi – che sono stati prorogati con la Legge di Bilancio del novembre 2020 – sono considerati come giorni da retribuire.

Questo tipo di agevolazione familiare è concessa a tutti i papà lavoratori dipendenti, i quali potranno richiedere il congedo di paternità entro e non oltre il quinto mese di vita – o di inclusione nel nucleo familiare – del bambino.

Si rammenta che il congedo si divide fra obbligatorio – ovvero quello che il neo papà può richiedere entro il quinto mese di vita e che consiste in sette giorni lavorativi retribuiti – sia quello facoltativo – consistenti in altri giorni, massimo uno o due, lavorativi che sostituiranno il periodo di astensione obbligatorio della madre del bambino. Quindi questa possibilità è valida solo nel caso in cui la madre decida di anticipare la fine del suo periodo obbligatorio di congedo post partum.

Per quanto riguarda l’obbligatorio, ricordiamo che il padre può decidere di farlo contemporaneamente a quello obbligatorio della madre o aspettare che finisca – purché si rientri nei cinque mesi di vita del bambino.

I giorni di congedo di paternità non sono frazionabili in ore e quindi riguardano l’intera giornata lavorativa e possono essere utilizzati anche nel caso in cui la mamma decida di rinunciare al congedo di maternità.

Il congedo parentale e quindi il diritto ai sette giorni di assenza lavorativa sono coperti da un’indennità totale, ovvero si otterrà il 100% della retribuzione.

Congedo paternità 2021: importo e scadenze

Il pagamento del congedo sarà a carico dell’INPS, ma verrà anticipato in busta paga dal datore di lavoro per poi essere recuperato tramite il conguaglio con i contributi da versare, periodicamente, ogni mese all’INPS.

Ci sono due modi totalmente differenti per poter chiedere il congedo di paternità, che sia obbligatorio o facoltativo, in base alla scelta del datore di lavoro di anticipare o meno la cifra a cui si ha diritto:

Quando l’importo viene anticipato dal titolare: Visto e considerato che l'importo verrà anticipato dal datore di lavoro stesso, la domanda di congedo di paternità 2021 andrà portata - in forma scritta - al proprio datore di lavoro. 

Dovranno essere segnalate le date ove il neo papà vorrà fruire dei giorni e quindi astenersi dal lavoro, il tutto andrà comunicato con almeno 15 giorni di preavviso.

In caso si volesse usufruire della settimana a partire dalla nascita del bambino, bisognerà comunicare la data presunta del parto.

Quando, invece, il congedo di paternità viene pagato direttamente dall’INPS occorrerà fare domanda in via telematica. Quindi, si potrà:

  • compilare il modulo per la domanda del congedo di paternità facendo il log in all'area myInps sul sito Inps tramite SPID o Pin
  • chiamare il Contact Center INPS, da rete fissa al numero 803 164 - in modo gratuito - o da rete mobile al 06 164 164 
  • recarsi presso un CAF o patronato

Bonus baby sitter 2021

Il bonus baby sitter 2021, conosciuto anche come bonus baby sitting 2021, è una misura economica che permette ad alcune categorie di lavoratori – con figli che affrontino la DAD – di ottenere fino ad un massimo di 100 euro a settimana.

Il 12 marzo 2021 è stato attuato dal Consiglio dei Ministri il D.L n°30, il quale creava una misura di sostegno per i genitori lavoratori che non potessero badare ai figli durante la DAD e avessero bisogno di un servizio di baby sitting.

Il bonus è valido per i genitori – lavoratori – di figli con età inferiore ai 14 anni e che seguano le lezioni, secondo le norme attuate durante la pandemia covid, di didattica a distanza.

Ma quali sono le categorie che accedono al bonus baby sitting?

  • I lavoratori autonomi che siano iscritti alla gestione separata Inps
  • I lavoratori rientranti nel personale del comparto soccorso pubblico, difesa, sicurezza e impiegati per l’emergenza covid
  • I lavoratori del settore sanitario – dipendenti che siano sia nel settore pubblico che privato purché accreditato – fra cui: medici, infermieri, tecnici di laboratorio biomedico, tecnici di radiologia medica e operatori socio-sanitari.

Rimane incerto il settore dei lavoratori autonomi non iscritti alla Gestione Separata Inps, in quel caso si dovrà comprendere cosa comunicheranno le casse previdenziali a cui si è iscritti.

Il bonus baby sitter 2021, in caso si rientri come genitori fra queste tipologie di lavoratori, verrà elargito in caso di sospensione dell’attività scolastica in presenza e quindi nel periodo in cui si usufruisce della DAD, in caso di positività al Covid-19, in caso l’ASL disponga che il figlio minorenne rimanga obbligatoriamente in quarantena.

L’importo elargito può essere anche speso per iscrivere il minore in centri estivi per l’infanzia – o servizi similari integrativi – in centri di servizi socio educativi sparsi sul territorio; in centri con funzione educativa e/o ricreativa o ancora in centri che abbiano servizi integrativi per il periodo della primissima infanzia.

Vi sono delle lievi modifiche per chi avesse dei figli affetti da disabilità gravi, in questo caso decade il limite di età inizialmente posto come requisito essenziale.

Sempre in tema di requisiti obbligatori, si ricorda che il figlio minorenne deve essere convivente al genitore che fa richiesta del bonus baby sitter ed inoltre, entrambi i genitori conviventi dovranno dimostrare di non aver già beneficiato o di star beneficiando di NASpI, Cigo e altre tipologie di indennità; inoltre nessun genitore deve essere stato licenziato, risultare come disoccupato, non lavoratore, lavoratore sospeso o lavoratore in smart working o che sia nel periodo di congedo parentale.

Bonus baby sitter 2021: importo e scadenze

Il bonus baby sitter 2021 o baby sitting 2021 è scaduto il 30 giugno 2021, data ultima entro cui si poteva presentare la domanda.

Come precedentemente detto l’importo consisteva in un massimo di 100 euro a settimana, da poter spendere anche in centri appositi.

Per poter fare la richiesta ed ottenere il bonus, il genitore richiedente dovrà – dopo l’accettazione della richiesta in primo step – attivare il Libretto Famiglia sul portale Inps entro i quindici giorni dall’accettazione. Anche la babysitter dovrà registrarsi al libretto famiglia se vuole usufruire del bonus.

Attenzione – anche in caso vi fossero rinnovi in seguito – alla compilazione della prestazione.

Oltre a dover mettere gli identificativi della baby sitter – o del centro – servirà l’IBAN e occorrerà segnalare tutte le prestazioni entro il 2 del mese per poter ottenere il 15 il pagamento.

Quindi, nell’eventualità in cui le prestazioni venissero segnalate il 3 del mese, si otterrebbe il pagamento il 15 del mese successivo.

Si ricorda che il voucher dell’Inps equivale ad un compenso di 10 euro ad ora lavorata e a questi 10 euro andranno sottratti 2 euro che verranno trattenuti come contributi per l’ora lavorata.