Bonus fino a 800 euro al mese per genitori separati/divorziati

Fino a 800 euro al mese per i genitori separati o divorziati che hanno “cessato, ridotto o sospeso la loro attività lavorativa” nell'ultimo anno: questo è l'emendamento che la Lega ha presentato al Dl Sostegni e che è stato approvato dalle Commissioni Bilancio e Finanze al Senato. A chi spetta il nuovo bonus 800 euro e come funziona.

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Arriva un nuovo assegno per i genitori separati o divorziati che nel corso della pandemia hanno “cessato, ridotto o sospeso la loro attività lavorativa” a causa delle restrizioni e della crisi portata dal Covid-19. Per tutte le famiglie in difficoltà, infatti, è previsto un bonus fino a 800 euro al mese: la proposta dovrebbe approdare in Senato – sotto forma di emendamento al Dl Sostegni – nelle prossime ore.

Se venisse approvato, dunque, il nuovo assegno da 800 euro attingerebbe da un fondo di ammontare complessivo pari a 10 milioni di euro per il 2021. In questo modo, i genitori separati o divorziati che devono versare l’assegno di mantenimento del figlio all’ex coniuge non dovranno preoccuparsi nel caso in cui non riescano ad arrivare alla fine del mese. Lo Stato si farà carico (in parte) del sostentamento.

Come funziona il nuovo bonus famiglia, l’assegno da 800 euro al mese destinato ai genitori separati o divorziati: a chi spetta, quali sono i requisiti, come si richiede. Tutto quello che c’è da sapere in questa semplice guida.

Bonus famiglia, spunta l’assegno da 800 euro per genitori separati/divorziati

Per il momento si tratta soltanto di una proposta, o meglio di un emendamento al decreto Sostegni, avanzata dalla Lega di Matteo Salvini: introdurre un nuovo bonus per le famiglie in difficoltà. In particolare, l’obiettivo sono i genitori separati o divorziati, per i quali si richiede l’introduzione di un assegno fino a 800 euro al mese per aiutare i lavoratori in difficoltà nel versamento dell’assegno di mantenimento del figlio all’ex coniuge.

Al momento la proposta avanzata dalla Lega è stata approvata da tutti i partiti, ma per divenire effettiva dovrà attendere il via libera del Senato. In seguito, inoltre, verrà emanato un decreto attuativo che dovrebbe entrare in vigore entro i 60 giorni successivi all’approvazione della misura.

Soltanto grazie al decreto attuativo potremmo avere la certezza sui requisiti richiesti per ottenere l’assegno da 800 euro al mese, oltre a definire con chiarezza la platea di beneficiari e capire quali saranno le modalità di erogazione del bonus famiglia.

Assegno da 800 euro per genitori separati/divorziati: come funziona

L’emendamento presentato dalla Lega in Senato è stato poi riformulato e approvato dalle Commissioni Bilancio e Finanze del Senato, ma dovrà essere poi approvato dall’Aula prima di entrare in vigore.

Il testo dell’emendamento prevede l’istituzione di un fondo ad hoc – per un ammontare complessivo di 10 milioni di euro di risorse per il 2021 – da destinare alle famiglie in difficoltà nelle quali i genitori siano separati o divorziati e che colui che deve versare l’assegno di mantenimento all’ex coniuge abbia “cessato, ridotto o sospeso la propria attività lavorativa” a causa delle restrizioni legate al Covid-19. 

Il fondo sarà utile a coprire una parte dell’intero assegno, il cui valore massimo potrebbe toccare gli 800 euro.

Bonus famiglia 800 euro: a chi spetta

La platea di beneficiari della misura che il Governo potrebbe adottare nei prossimi mesi è ampia: si tratta di famiglie con figli a carico e con genitori che siano separati o divorziati.

Il bonus fino a 800 euro al mese spetta, però, al genitore separato o divorziato che ha l’onere di inviare l’assegno di mantenimento all’ex coniuge per sostenere economicamente il figlio o i figli a carico di quest’ultimo.

In attesa di conoscere i requisiti ufficiali per capire quale sia la reale platea di beneficiari, possiamo confermare con certezza che il genitore che deve versare l’assegno di mantenimento, per poter attingere al fondo da 10 milioni e ottenere il bonus 800 euro, deve trovarsi in reale difficoltà economica.

Nell’ultimo anno, a causa della particolare situazione economica che stiamo vivendo, si è assistito a un “aumento del 30% di assegni di mantenimento non pagati o pagati a metà”, come rivela al Messaggero l’avvocato Gian Ettore Gassani, presidente dell’Ami (Associazione avvocati matrimonialisti Italiani). 

Divorzi e separazioni sono calati nel 2020: ecco il motivo

Un report dell’Istat, al contempo, rivela anche come nel 2020 si sia assistito a un calo dei divorzi: nell’ultimo anno, rispetto al 2019, le separazioni consensuali presso i tribunali sono diminuite del 20%, quelle extragiudiziali presso Comuni o con il supporto degli avvocati sono calate invece del 16%. Il crollo è stato ancora più evidente nel secondo trimestre del 2020, quando i divorzi e le separazioni consensuali sono calati del 60% presso i Comuni e i tribunali. Separazioni e divorzi giudiziali, invece sono calati di circa – rispettivamente – il 40% e il 49%.

Ma la giustificazione del calo dei divorzi non è da ricercare nel lockdown e nel fatto che le coppie abbiamo riscoperto il piacere dello stare insieme a causa della chiusura forzata. Anzi, come rivela anche l’avvocato Gassani, sono due i fattori da tenere in considerazione per valutare la diminuzione di divorzi e separazioni nell’ultimo anno:

  • da un lato, le misure emergenziali “hanno bloccato l’attività dei tribunali e che di fatto impediscono materialmente di poter divorziare”;
  • dall’altro lato, ha contribuito non poco anche “l’aspetto economico, sempre collegato alla pandemia”. Il divorzio, infatti, “ha un costo poiché raddoppiano le spese e si dimezza lo stipendio”.

Bonus 800 euro al mese genitori separati/divorziati: i requisiti

Sulla base delle informazioni in nostro possesso, sappiamo che il nuovo assegno fino a 800 euro è destinato ai genitori separati o divorziati che hanno “cessato, ridotto o sospeso la loro attività lavorativa” nel corso dell’ultimo anno.

I requisiti per poter ottenere il beneficio non sono ancora stati fissati, così come non è chiaro quali saranno gli importi e se si dovrà o meno presentare l’ISEE per effettuare il calcolo corretto. Tuttavia, quello che sappiamo è che l’assegno fino a 800 euro (che è quindi il valore massimo del bonus) attinge da un fondo di 10 milioni di euro e vuole sostenere le famiglie separate o divorziate e in difficoltà economica.

Sarà poi il successivo decreto attuativo approvato dal Ministero dell’economia di concerto con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri a fissare tutti i dettagli sulla nuova misura a sostegno delle famiglie.

Bonus per le famiglie: gli aiuti previsti dal Governo

Il nuovo bonus 800 euro per i genitori separati o divorziati si inserisce a punti tra i nuovi aiuti destinati alle famiglie in difficoltà. Infatti, oltre a questo bonus per il mantenimento dei figli, sono stati introdotti anche il congedo parentale causa Covid-19, il bonus baby sitter da 100 euro a settimana e – a partire dal 1° gennaio 2022 – il nuovo assegno unico per i figli a carico fino a 21 anni.

Un pacchetto di aiuti per le famiglie che potrebbe attingere anche ai miliardi di euro a disposizione grazie Pnrr – Piano nazionale di ripresa e resilienza – approvato dal Parlamento nel mese di aprile.

Nel decreto Sostegni bis, o decreto Imprese, sono attese anche nuove mensilità per il Reddito di Emergenza (per i mesi di giugno e luglio), oltre all’arrivo di 500 milioni di euro da destinare ai Comuni per l’erogazione di nuovi buoni spesa per le famiglie in difficoltà.

Famiglie in difficoltà: richieste dei bonus in aumento

La pandemia di coronavirus ha inasprito ancora di più la crisi economica che già aleggiava sull’Italia e sui nuclei familiari. A rivelarlo sono i numeri delle richieste per i bonus destinati alle famiglie in difficoltà.

Dopo soli 8 giorni dall’apertura delle richieste per il Reddito di Emergenza (il 7 aprile) sono giunte all’INPS in totale 390.000 domande. La misura consente di ottenere un bonus da 400 euro al mese nel caso di unico componente del nucleo familiare, mentre l’importo viene maggiorato secondo una scala di equivalenza:

  • +0,4 per ogni individuo maggiorenne presente all’interno del nucleo familiare;
  • +0,2 per ogni individuo minorenne all’interno del nucleo familiare fino a un massimo di 2 (800 euro);
  • nel caso di individui disabili la scala di equivalenza arriva a 2,1 con 840 euro.

Un discorso analogo si può estendere anche alle richieste per il bonus baby sitter, per il quale sono già state raccolte 161.000 richieste per il sussidio istituito nel mese di marzo fruibile sia per i genitori con figli fino a 14 anni in didattica a distanza, sia in caso di figli sottoposti a quarantena causa Covid-19. Il bonus ha un importo che può raggiungere i 100 euro a settimana, ma non si può richiedere se il genitore si trova già in smart working a causa delle restrizioni, oppure se ha già fruito del congedo Covid-19. Il bonus baby sitter, invece, è compatibile con le seguenti situazioni:

  • ferie;
  • congedo di maternità;
  • congedo parentale non Covid (che in questo caso viene retribuito al 50%).

Assegno unico al via da gennaio 2022: le ultime novità

Per quanto riguarda, invece, l’assegno unico per i figli a carico fino a 21 anni, le famiglie dovranno attendere gennaio 2022 per poterlo richiedere. La misura, che doveva entrare a pieno regime dal 1° luglio 2021, diventerà effettiva dal prossimo anno.

Ciò significa che ci saranno sei mesi in più per godere dei benefici e dei bonus che verranno poi spazzati via e cancellati dall’assegno unico: si tratta del bonus bebè, del bonus mamma domani e degli assegni familiari.

Il motivo dello slittamento a pieno regime al 2022 è legato al fatto che il passaggio dovrà avvenire in modo graduale: si parte dal 1° luglio, ma prima di spazzare via le detrazioni ad oggi previste per i figli a carico ci sarà un periodo di transizione di sei mesi.

L’assegno unico per i figli a carico è un bonus che dovrebbe aggirarsi attorno ai 250 euro (ma queste sono le cifre reali che spetteranno alle famiglie) destinato ai nuclei famigliari con figli fino a 21 anni a carico. Si potrà richiedere, previa presentazione dell’ISEE, a partire dal settimo mese di gravidanza e l’importo verrà calcolato partendo da una base fissa alla quale aggiungere una parte variabile al variare dell’ISEE. Sono previste delle maggiorazioni in caso di terzo figlio (+30%) e in caso di figli disabili (+50%).