Bonus INPS 1.000 euro: arrivano brutte notizie. Ecco perché

Anche se in seguito all’entrata in vigore della nuova Legge di Bilancio, introdotta a partire dal 1° gennaio dell’anno nuovo, il 2021, sono stati approvati o in alcuni casi prorogati nuovi aiuti economici, arrivano brutte notizie per il bonus INPS dal valore di 1.000 euro che avrebbe dovuto far parte del nuovo Decreto Ristori quinqus. Ecco quali sono i problemi che potrebbero portare ad una rivalutazione da parte del Governo del nuovo bonus e chi saranno le categorie di lavoratori italiani che saranno maggiormente penalizzati.

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Nonostante l’entrata in vigore della nuova Legge di Bilancio 2021, avesse portato speranza ed aiuti a centinaia di migliaia di famiglie italiane, grazie all’introduzione di diversi bonus e sostegni economici, ecco che arrivano brutte notizie per quanto riguarda il nuovo bonus INPS da 1.000 euro.

Si tratta, come tutti sanno, del nuovo bonus dal valore di 1.000 euro che sarebbe dovuto entrare a far parte dei sostegni e indennizzi economici che dovrebbero essere introdotti con il nuovo Decreto Ristori, il quinqus, che prenderà il nome di Decreto Salva Imprese. 

Proprio con la prospettiva di aiutare e risollevare dalla condizione economica critica che stanno attraversando numerose imprese italiane, così come anche tantissimi professionisti, titolari di partita iva ed anche lavoratori autonomi, che il Governo italiano aveva proposto l’introduzione di un nuovo bonus INPS una tantum dal valore di 1.000 euro, di cui si sta parlando così tanto nelle ultime settimane.

Ma mentre i lavoratori, messi in ginocchio dalla crisi economica conseguita dall’arrivo dell’emergenza sanitaria da Coronavirus, restano in attesa di una conferma ufficiale da parte dei vertici politici in merito al nuovo bonus INPS di 1.000 euro, ecco che arrivano altri problemi, questa volta proprio in riferimento al Governo stesso, che ha portato il premier italiano Giuseppe Conte a dover chiedere il prossimo lunedì la fiducia alla Camera.

Non sorprende quindi che l’entrata in vigore del Decreto Ristori quinqus, seppur promessa entro la fine del mese di gennaio, potrebbe tardare ad arrivare. Ecco quindi nel dettaglio come funzionerebbe il bonus INPS 1.000 euro, quali sono i requisiti per accedere e chi potrebbero essere i fortunati che potranno richiederlo.  

Bonus INPS 1.000 euro: quali sono i problemi

Come detto in precedenza, la promessa dell’approvazione del Decreto Ristori quinqus, soprannominato il Decreto Salva Imprese, prima della fine del mese di gennaio 2021, potrebbe non essere mantenuta da parte del Governo italiano, il quale attualmente si trova in una situazione di profonda crisi politica. 

Infatti, con la sfida in Parlamento tra l'attuale Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e Matteo Renzi con il suo partito Italia Viva, il Governo italiano al momento rischia una crisi politica che potrebbe portare ad una fermata di arresto anche per i lavori relativi al nuovo Decreto Ristori quinqus

Così, in attesa della richiesta di fiducia da parte del premier Conte prevista per lunedì 18 gennaio alla Camera e per martedì 19 gennaio al Senato, inizia a diffondersi la paura che il bonus INPS da 1.000 euro potrebbe non essere approvato ancora. 

Quali sono le novità previste con il Decreto Ristori quinqus

Se tutto andasse per il meglio, il Decreto Ristori quinqus dovrebbe essere approvato ed iniziare a dare i suoi effetti già entro la fine del mese di gennaio 2021.

Il nuovo decreto, che prenderà il nome di Decreto Salva Imprese, dovrebbe portare delle nuove ed importanti novità, in particolare volte a sostenere quelle categorie di lavoratori italiani che sono state colpite maggiormente dalla crisi economica conseguente l’arrivo del Coronavirus, che ha condotto il Governo ad elaborare una serie di misure restrittive volte alla riduzione dei contagi, inclusa la chiusura di numerose attività commerciali.

È per questo motivo che tra i principali aiuti economici che dovrebbero essere introdotti con il nuovo Decreto Ristori quinqus, vi è il nuovo bonus INPS una tantum dal valore di 1.000 euro, insieme ad un nuovo pacchetto di misure che dovrebbe portare alla cosiddetta pace fiscale. 

Inoltre, con il nuovo Decreto Ristori quinqus, dovrebbero essere approvati dei nuovi contributi a fondo perduto da 25.000 euro, così come anche un nuovo stralcio e saldo 2021 delle cartelle esattoriali.

Bonus INPS una tantum 1.000 euro: come funziona 

Tra le misure economiche più importanti che dovrebbero essere introdotte con il nuovo Decreto Ristori quinqus, vi è appunto il bonus INPS  una tantum dal valore di 1.000 euro

Si tratta di un sostegno economico che ha l’obiettivo di aiutare quelle categorie di lavoratori che sono state maggiormente colpite durante la pandemia cominciata dal mese di marzo dell’anno scorso, e che durante gli ultimi mesi non hanno ottenuto delle adeguate misure di sostegno. 

Infatti, grazie ad un nuovo stanziamento di fondi pari a circa 20 miliardi di euro, il bonus INPS sarà riconosciuto ai migliaia di cittadini che rientrano nella categoria di lavoratori autonomi o che risultano essere titolari di partita iva.  

Quali sono i requisiti per accedere al bonus INPS da 1.000 euro

Con il nuovo bonus INPS una tantum dal valore di 1.000 euro, che dovrebbe entrare a far parte delle misure introdotte all’interno del nuovo Decreto Ristori quinqus, il cosiddetto Decreto Salva Imprese, sarà riconosciuto un aiuto di 1.000 euro per quei lavoratori autonomi e possessori di partita iva che presentano determinati requisiti specifici.

A questo proposito, il bonus INPS da 1.000 euro potrà essere riconosciuto alle categorie di lavoratori autonomi e titolari di partite iva che resultano avere un reddito necessariamente inferiore alla soglia di 50 mila euro, all’anno.

Inoltre, un altro requisito fondamentale riguarda la registrazione effettiva di una riduzione di fatturato, la quale dovrebbe essere almeno pari al 33 per cento, in particolare in riferimento al periodo di lockdown, in cui sono state imposte notevoli misure restrittive che hanno portato la chiusura di numerosi attività, considerate non “essenziali”.

Secondo alcune indiscrezioni, il Governo italiano ha previsto per il nuovo bonus INPS da 1.000 euro, un ulteriore requisito, senza la quale non sarò possibile richiedere ed ottenere i soldi. 

Si tratta infatti dell’obbligo da parte dei lavoratori autonomi e delle partite iva che vogliono fare richiesta del bonus INPS una tantum, di aver regolamento versato tutti i contributi dovuti all’Istituto INPS, durante il periodo che precedeva l’arrivo dell’emergenza del Coronavirus. 

Come funzionano i contributi a fondo perduto 2021

Tra le altre misure economiche che dovrebbero portare sostegno a numerose categorie di lavoratori colpite dalla crisi conseguente l’arrivo del Coronavirus, vi sono anche i contributi a fondo perduto, grazie ad uno stazionamento di un fondo di circa 1,5 miliardi di euro. 

Anche in questo caso, l’importo sarà corrisposto a migliaia di aziende, lavoratori autonomi ed imprese che possono effettivamente dimostrare di aver subito un calo del fatturato. 

A tal proposito, saranno inclusi tra i potenziali beneficiari dei bonus a contributi a fondo perduto che dovrebbero essere inseriti all’interno del Decreto Ristori quinqus, anche tutti coloro che a causa delle restrizioni attuate dal Governo italiano durante le festività natalizie, hanno dovuto provvedere alla chiusura delle proprie attività, come nel caso degli impianti sciistici. 

Nuova pace fiscale: di cosa si tratta

Durante le settimane scorse, il Ministro degli Esteri, Luigi di Maio, ha annunciato che in seguito all’entrata in vigore del nuovo cosiddetto Decreto Salva Imprese, sarà introdotto un anno bianco contributo.

Questo significa che lo Stato italiano, intenderà farsi carico di tutti quei contributi fiscali che lavoratori autonomi e possessori di partita iva avrebbero dovuto corrispondere.

Si tratta quindi di un nuovo saldo e stralcio 2021 per quanto riguarda le cartelle esattoriali, così come il rinvio delle cartelle esattoriali di autonomi e partite iva che si trovano in difficoltà economica. 

Inoltre, sarà prevista anche una nuova rottamazione delle cartelle quater, in riferimento agli anni compresi tra il 2016 e il 2019.