Bonus IRPEF 2021: fino a 1.880 euro in busta paga

Il bonus IRPEF 2021, che ha sostituito il precedente bonus Renzi, verrà erogato direttamente in busta paga ai cittadini italiani titolari di redditi da lavoro dipendente e assimilato. In particolare, sarà riconosciuto ai lavoratori con redditi compresi fino a 28.000 euro e per tutti gli altri redditi che non superino i 40.000 euro.

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Buone notizie sul fronte delle buste paga. Il mese di agosto regala un altro importante bonus per i lavoratori italiani. Si tratta del bonus IRPEF per i lavoratori dipendenti e autonomi, che potrà raggiungere la cifra di 1.880 euro. La somma verrà erogata direttamente in busta paga e riguarderà le detrazioni ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, calcolate e rapportate in base al numero di giorni lavorativi effettuati durante l’anno. Il rimborso delle detrazioni spetterà a tutti i lavoratori dipendenti sotto contratto e per legge non dovrà essere inferiore a 690 euro. Per i lavoratori autonomi, invece, ha inizio il cosiddetto anno bianco, l’esonero dei contributi previdenziali fino a un massimo di 3.000 euro. L’anno bianco è stato introdotto dalla Legge di Bilancio 2021 per sostenere i lavoratori autonomi iscritti all’INPS o ad altre casse private, danneggiati dalla pandemia. 

Che cos’è il bonus IRPEF 

Il bonus IRPEF, conosciuto anche come bonus Draghi, riguarda le detrazioni ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. L’importo assegnato verrà inserito nella busta paga di agosto e saranno direttamente i datori di lavoro ad erogarlo per tutti i dipendenti aventi un reddito complessivo inferiore ai 28.000 euro. La somma erogata sarà condizionata da due fattori: 

  • il tipo di contratto di lavoro;
  • il numero di giorni lavorativi realmente effettuati. 

L’intero importo del rimborso sarà di 1.880 euro, ma alcuni potrebbero trovarsi una somma inferiore a seconda della tipologia di contratto. La detrazione arriva a un importo massimo quando il reddito complessivo non supera gli 8.000 euro, ma, nel caso di contratto a tempo determinato, la somma prevista non può essere inferiore a una soglia prefissata. L’importo minimo sarà, comunque, di 690 euro che salgono a 1.380 euro se il reddito complessivo non supera gli 8.000 euro con contratto a tempo determinato. 

Nel caso dei lavoratori autonomi, con la Legge di Bilancio 2021, è stato introdotto l’anno bianco a sostegno di questa categoria seriamente danneggiata dalla pandemia. Si tratta di un esonero dai contributi previdenziali che interessa i lavoratori autonomi che, nel periodo d’imposta 2019, hanno percepito un reddito inferiore ai 50.000 euro e un calo del fatturato nel 2020 non inferiore al 33% rispetto all’anno precedente. 

Per i commercianti e gli artigiani, ad esempio, l’agevolazione riguarda solo i contributi fissi; per i lavoratori non obbligati al contributo minimale, l'esonero è calcolato in funzione dei contributi previdenziali complessivi; infine, per gli iscritti alla gestione separata, il bonus è determinato dai contributi complessivi basati sul reddito prodotto e dovuti a titolo di acconto 2021, in scadenza il 31 dicembre 2021. 

Per ottenere l’esonero è necessario presentare la domanda all’istituto di previdenza di appartenenza, da inviare entro il 30 settembre 2021. La scadenza per le domande alle casse dei professionisti sarà, invece, il 31 ottobre 2021. Sulle modalità bisogna attenersi alle indicazioni della gestione di appartenenza e chi richiede l’agevolazione deve essere in regola con il versamento dei contributi. 

La Commissione Europea, che ha approvato la compatibilità della misura con la normativa sugli aiuti di Stato, ha dato l’ok all’esonero contributivo 2021 sbloccando risorse per 2,5 miliardi di euro

Quali sono gli importi previsti per il bonus IRPEF

Il calcolo del bonus IRPEF è strettamente legato al reddito del lavoratore, ma anche al tipo di contratto di lavoro. Per i lavoratori dipendenti la somma massima di detrazione arriva a 1.880 euro quando il reddito del lavoratore non supera gli 8.000 euro. La soglia minima è di 690 euro che, però, si azzera per un reddito superiore a 55.000 euro.

L'importo del bonus IRPEF 2021 sale, invece, a 1.380 euro in caso di reddito inferiore a 8.000 euro con contratto a tempo determinato. Diversamente, per i lavoratori con un reddito superiore a 8.000 euro ma sotto i 28.000 euro, la detrazione è pari a 978 euro.

A seguire, i rimborsi IRPEF in funzione delle fasce di reddito

  • reddito inferiore a 8.000 euro: rimborso IRPEF 1.880 euro; 
  • reddito inferiore a 8.000 euro con contratto a tempo determinato: rimborso IRPEF 1.380 euro; 
  • reddito superiore agli 8.000 euro ma inferiore ai 28.000 euro: rimborso IRPEF 978 euro; 
  • reddito uguale o superiore a 55.000 euro: rimborso IRPEF pari a zero. 

La soglia più bassa prevista per legge è di 690 euro, quindi, qualora ci si trovasse nella fascia compresa fra i 28.000 e i 55.000 euro, il bonus IRPEF sarà pari alla somma indicata. 

A chi spetta il bonus IRPEF 

Il bonus IRPEF 2021 – ex bonus Renzi, nominato anche “Bonus Busta Paga” – è stato istituito nel 2020 dal Decreto “Cura Italia” (D.L. 17 marzo 2020, n. 18) come misura a sostegno economico per i lavoratori colpiti dall’emergenza Covid. Il bonus è stato riproposto dalla Legge di Bilancio 2021, con l’obiettivo principale di rilanciare l’economia in Italia gravemente colpita dalla crisi pandemica. 

Anche nel 2021, quindi, il datore di lavoro in qualità di sostituto di imposta è tenuto ad erogare il bonus IRPEF di 100 euro mensili in favore dei lavoratori dipendenti, e fino a 28.000 euro di reddito complessivo lordo annuo. Il datore di lavoro, per le prestazioni di lavoro rese dal 1° gennaio 2021, è tenuto a riconoscere in busta paga una somma di importo pari a 1.200 euro a titolo di trattamento integrativo, che non concorre alla formazione del reddito. L’importo ovviamente decresce all’aumentare del reddito fino a 40.000 euro.

Il bonus IRPEF, oltre ad essere destinato ai lavoratori dipendenti, spetta anche a chi percepisce redditi simili a quelli del lavoro dipendente, ovvero a:

  • soci lavoratori di cooperative;
  • lavoratori in cassa integrazione: CIG ordinaria, CIG straordinaria, CIG in deroga, assegno ordinario ed assegno di solidarietà;
  • collaboratori con contratto a progetto;
  • stagisti e tirocinanti;
  • percettori di borsa di studio, di assegno o premio per studio;
  • lavoratori socialmente utili;
  • sacerdoti;
  • disoccupati in regime di indennità NASpI;
  • disoccupati in regime DIS-COLL;
  • disoccupati agricoli;
  • lavoratrici in maternità per congedo obbligatorio;
  • lavoratori in congedo di paternità.

Tuttavia, quest’anno – nel mese di agosto – anche chi riceve la pensione dall’INPS o da altri enti previdenziali troverà il Bonus IRPEF, che differenzierà leggermente rispetto a quello dei lavoratori dipendenti, in quanto gli importi saranno meno alti. 

Potrebbe anche capitare di non ricevere il rimborso ad agosto, ma non c’è da preoccuparsi: ciò dipende da quando è stata consegnata la dichiarazione dei redditi. In ogni caso, il bonus IRPEF verrà erogato entro settembre. Tuttavia, già nel 2020 sono state introdotte delle novità per velocizzare l’invio e la presentazione della dichiarazione dei redditi, e sono state allungate le scadenze per la presentazione del modello 730: il termine è stato spostato al 30 settembre 2021. Ovviamente, chi non ha presentato la dichiarazione, non vedrà accreditarsi il bonus IRPEF sulla propria pensione. E, se si dovesse rientrare nella categoria dell’ultimo minuto, si vedrà accreditato il rimborso IRPEF con la pensione di novembre 2021.

Non potranno, invece, beneficiare del bonus IRPEF i possessori di partita IVA e coloro i quali hanno redditi d’impresa o professionali e sono percettori di TFR e NAspl anticipata.

L’integrazione del bonus fiscale, quindi, non spetta né ai soggetti titolari di prestazioni al sostegno economico che sono esenti da IRPEF, né ai soggetti titolari di prestazioni che prevedono la tassazione separata. Ne sono un esempio il reddito di cittadinanza e l’assegno familiare, ma anche le varie indennità di bonus erogate per l’emergenza Covid, previste dal Decreto “Cura Italia” e dal “Decreto Rilancio” come il bonus bebè e il bonus baby-sitter.

Come viene calcolato il bonus IRPEF

Dal 1° luglio 2020 è entrato in vigore il Decreto Legge n. 3/2020 che ha introdotto il nuovo Trattamento Integrativo al Reddito (T.I.R.) per i soggetti percettori di reddito da lavoro dipendente e un’ulteriore detrazione per i soggetti che superano la soglia dei 28.000 euro annui. 

Questa normativa ha, quindi, visto un’ulteriore integrazione per chi già aveva diritto al bonus da 480 euro proposto dal governo Renzi. Si tratta di un incremento di 120 euro mensili in 6 mesi, erogato sempre in busta paga ai titolari di redditi da lavoro dipendente non superiori a 28.000 euro.

Da 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2020, infatti, si è passati da 80 euro a 100 euro mensili, quindi 20 euro in più al mese. 

A partire da gennaio 2021 è stato aggiunto un ulteriore incremento con la Legge del Bilancio 2021 a sostegno dei redditi. Nella busta paga, dunque, si troverà la voce “Trattamento integrativo L. 21/2020”, che equivale al bonus IRPEF

Di seguito, gli importi calcolati per il 2021

  • il bonus per i redditi fino a 28.000 euro è di 1.200 euro annuali;
  • dai 28.000 euro ai 35.000 euro lordi, il bonus si trasforma in una detrazione fiscale equivalente, che parte da 100 euro e decresce fino ad arrivare a 80 euro;
  • dai 35.000 euro ai 40.000 euro lordi, l’importo decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento dei 40.000 euro;

Il trattamento integrativo del bonus IRPEF 2021 deve essere riconosciuto automaticamente dai sostituti d’imposta – datori di lavoro – per le prestazioni rese dal lavoratore dal 1° luglio 2020 e rapportate al periodo di lavoro.

Nel momento in cui vengono effettuati i calcoli del reddito annuo, saranno escluse le seguenti agevolazioni ricevute:

  • l’abitazione principale e delle relative pertinenze;
  • reddito di cittadinanza;
  • assegni familiari;
  • assegno per il nucleo familiare;
  • assegno di maternità dello Stato;
  • indennità COVID 19;
  • bonus mamma;
  • bonus bebè;
  • bonus baby sitter.

Come funziona il bonus IRPEF 

Il CAF o altri enti preposti hanno dovuto comunicare all’Agenzia delle Entrate entro il 15 giugno 2021 tutti i risultati delle dichiarazioni dei redditi presentate entro fine maggio 2021. Dopodiché, entro il 30 giugno 2021, sono stati inviati i modelli consegnati entro il 20 giugno 2021 e così via fino ad arrivare al termine stabilito, ovvero al 30 settembre 2021. 

Tuttavia, qualora non si ricevesse il bonus IRPEF ma si facesse ugualmente parte di quelle categorie di lavoratori a cui spetta, saranno direttamente i sostituti d’imposta, ovvero i datori di lavoro, a provvedere al recupero dell’importo non percepito. Un piccolo difetto di questa soluzione sarà la suddivisione in dieci rate uguali invece di un’unica soluzione.

Per avere ulteriori approfondimenti sul tema, si consiglia la visione di questo breve video, utile e interessante, sulle novità del bonus IRPEF 2021 erogato nel mese di agosto: