Bonus Irpef 1.200 euro per la partita Iva: chi ne ha diritto

A chi spetta il bonus Irpef da 1.200 euro in pagamento nel mese di febbraio? Lo possono richiedere anche i titolari di partita Iva? E i forfettari, ne hanno diritto? Sembra che nelle ultime settimane ci sia un po' di confusione tra quanti abbiano diritto a ricevere il bonus Irpef, ma soprattutto sul suo importo. Ricordiamo che questa misura non è altro che un taglio del cuneo fiscale.

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A chi spetta il bonus Irpef da 1.200 euro in pagamento nel mese di febbraio? Lo possono richiedere anche i titolari di partita Iva? E i forfettari, ne hanno diritto? Sembra che nelle ultime settimane ci sia un po' di confusione tra quanti abbiano diritto a ricevere il bonus Irpef, ma soprattutto sul suo importo. Ricordiamo che questa misura non è altro che un taglio del cuneo fiscale.

Questo nuovo bonus è stato introdotto nel 2020 ed ha un valore massimo di 100 euro al mese. E' riconosciuto ai lavoratori dipendenti, sia del settore pubblico che di quello privato. Per lo scorso anno l'importo massimo è stato di 600 euro, per il 2021 è pari a 1.200 euro, per quanti abbiano un reddito annuale sotto i 28.000 euro. La Legge di Bilancio 2021 ha introdotto un'ulteriore novità: il bonus irpef è stato riconosciuto anche ai disoccupati e a quanti stiano pecependo la Naspi.

Bonus Irpef 1.200 euro: a chi spetta!

Nelle ultime settimane è capitato di leggere che anche ai lavoratori autonomi, titolari di partita Iva, purché siano nel regime forfettario, spetterebbe il bonus Irpef. In realtà le cose non starebbero proprio così. E' importante fare un po' di chiarezza ed analizzare quanto riporta l'Agenzia delle Entrate nella circolare 29e/2020.

Il taglio del cuneo fiscale prevede due misure precise e ben distinte:

  • un trattamento integrativo, che consiste in una vera e propria rimodulazione del bonus Irpef, in precedenza conosciuto come bonus Renzi. Questa misura ha un valore di 1.200 euro ogni anno. Questo trattamento spetta solo e soltanto a quei lavoratori che abbiano un reddito complessivo inferiore ai 28.000 euro;
  • una detrazione fiscale per quanti siano titolari di un reddito da lavoro dipendente o assimilato. In questo caso il reddito del lavoratore deve essere compreso tra i 28.000 ed i 40.000 euro. La detrazione decresce all'aumentare del reddito, fino a diventare pari a zero nel momento in cui si raggiungono i 40.000 euro.

I beneficiari del bonus Irpef!

Alla fine chi sono i beneficiari del bonus Irpef? Potranno ottenere il trattamento integrativo quanti abbiano un reddito complessivo formato da redditi da lavoro dipendente o assimilato. Ecco alcuni esempi:

  • compensi percepiti dai lavoratori soci delle cooperative;
  • redditi derivanti da rapporti di collaborazione coordinata e continuativa;
  • remunerazioni dei sacerdoti;
  • indennità e i compensi percepiti a carico di terzi dai lavoratori dipendenti per incarichi svolti in relazione a tale qualità;
  • prestazioni pensionistiche comunque erogate;
  • somme da chiunque corrisposte a titolo di borsa di studio, premio o sussidio per fini di studio o addestramento professionale;
  • compensi per lavori socialmente utili in conformità a specifiche disposizioni normative.

A questo elenco, dal 2021 dobbiamo anche agigungere i redditi che derivano dall'indennitò di disoccupazione Naspi.

E il regime forfettario!

Ecco quello che si chiedono molti nostri lettori è se alla fine, il titolare di una partita Iva, che rientri nel regime forfettario, abbia diritto al trattamento integrativo o alla detrazione fiscale. Stando alle linee guida del bonus Irpef 2021 sembrerebbe proprio di sì, ma è opportuno fare chiarezza. Iniziamo con il ribadire ed il sottolineare che per ottenere il bonus Irpef è necessario possedere un reddito da lavoro dipendente od assimilato. Ovviamente questa definizione eclude i compensi che derivano dal lavoro autonomo. Anche per quanti abbiano la partita Iva ed operino nel regime forfettario.

Quanti abbiano solo e soltanto un reddito da lavoro autonomo non hanno diritto al bonus. La circolare 29e/2020 dell’Agenzia delle Entrate spiega, percò, che 

qualora il contribuente, titolare di redditi che consentono la fruizione del beneficio fiscale in argomento, produca anche redditi di lavoro autonomo in regime forfetario, tali redditi devono essere considerati nella determinazione del reddito complessivo ai fini della verifica della spettanza del trattamento integrativo.

Quindi, in altre parole, nel caso in cui il lavoratore abbia un reddito da lavoratore dipendente a cui si aggiunge quello assoggettato al regime forfettario, può richiedere il bonus. Il reddito complessivo (autonomo + dipendente) non deve superare i 28.000 euro annui.